Nome dell'autore: Osservatore Meneghino

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Sala annuncia gli aumenti ATM per primavera e si scatena la bagarre

Il Sindaco Sala, a margine del Consiglio Comunale straordinario ha commentato così l’aumento dei biglietti Atm: “È un aumento molto attenuato dal fatto che gli abbonamenti annuali non aumentano, anzi vengono rateizzati. L’aumento dei mensili è molto basso e vengono tutelate le fasce più deboli, come giovani e pensionati. Io credo che sia stato fatto un grande lavoro”. Sala ha quindi giustificato gli aumenti ATM, “L’aumento nasce dalla necessità di tenere su i conti: già oggi il saldo negativo sui trasporti sul Comune di Milano è di 90 milioni e sta crescendo, perché i nuovi investimenti e le nuove metropolitane porteranno ad aumentarlo. L’aumento quindi era doveroso, ma era anche doveroso attenuarlo verso chi fa più fatica”. Spostata al 2019 la possibilità sia istituito il ticket breve, perché “bisogna capire tecnicamente come farlo: non può essere un biglietto di corsa breve. Potrebbe essere una tessera a scalare, qualcosa di non semplicissimo”. Più importante per il Sindaco un’altra misura, anche questa ancora a livello solo di studio: “Una sorta di abbonamento biennale o triennale, per far sì che se qualcuno prende anche in qualche modo un impegno di cambiare le sue abitudini, il Comune lo favorisce attraverso tariffe ancor più agevolate”. Misure solo prevste, al contrario degli aumenti che sono praticamente confermati poiché, ha precisato Sala “dobbiamo dare conferma ad Atm della misura definitiva tendenzialmente primo marzo/primo aprile”, anche se esiste la possibilità che gli aumenti arrivino prima “Nel momento in cui io avrò conferma totale del pacchetto, mi metterò con Atm per anticipare quanto più possibile”. Il primo a contestare le dichiarazioni di Sala è stato Capogruppo in Consiglio Regionale Gianluca Comazzi, che ha attaccato il Sindaco: “Ormai è ufficiale: la stessa giunta Sala che mira a penalizzare i veicoli privati con ogni possibile stratagemma, da Area C alla nuova Area B, per non parlare dei tanti nuovi autovelox installati nell’ultimo periodo, aumenterà anche le tariffe del biglietto Atm, a partire dalla primavera 2019” . Una scelta che l’azzurro definisce “vergognosa“, perché “mette in difficoltà migliaia di milanesi e non solo”. Comazzi definisce “assurdo” disincentivare i cittadini dall’utilizzo dell’automobile e allo stesso tempo far pagare di più il trasporto pubblico, concludendo con l’annunciare che Forza Italia organizzerà “banchetti in ogni quartiere di Milano, raccogliendo firme per impedire questo sopruso, contro il quale ci battiamo da tempo”. Secondo il Capogruppo di Forza Italia al Consiglio comunale di Milano, Fabrizio De Pasquale, le dichiarazioni del Sindaco servono “per confondere i milanesi sulla decisione, già presa dal sindaco, di aumentare il biglietto del tram a 2 euro”,  mentre “L’assessore Granelli si nasconde ipocritamente dietro l’Agenzia di bacino dei Trasporti, organismo nel quale il sindaco detiene il 62% delle quote. Rimane la scelta politica delle giunte di sinistra di aumentare in 7 anni del 100% il biglietto urbano e di ridurre la platea di chi ha diritto all’abbonamento ridotto per gli anziani”. De Pasquale conclude invitando la Giunta al confronto, senza risparmierle però risparmiarle accuse, “Chiediamo al sindaco di venire in aula e illustrarci i numeri che motivano un aumento che renderà più economico viaggiare in auto e penalizzerà chi non può entrare in auto in Area B. Per Forza Italia l’aumento del biglietto serve a coprire le spese dissennata del Comune e non il bilancio in utile di Atm”. Dello stesso tenore le dichiarazioni di Riccardo De Corato,Assessore a Sicurezza di Regione Lombardia, secondo cui “l’assessore Granelli e quindi il centrosinistra è riuscito a mettere le mani in tasca ai milanesi per la seconda volta” senza un motivo apaprente visto che “Atm lo scorso anno ha chiuso con circa 40 milioni di utile eppure adesso oggi vogliono aumentare il biglietto: uno schiaffo in faccia alla persone e alle famiglie in difficoltà”. Secondo l’ex Vicesindaco il risultato sarà che “i milanesi continueranno a pagare il biglietto mentre clandestini e rom continueranno a evaderlo” evidenziando che a causa di  “furti, rapine, risse, aggressioni, spaccio e atti vandalici alcune linee sono diventate off limits per molti”. De Corato auspica quindi che  “parte dei soldi che introiteranno possano garantire più sicurezza al personale viaggiante come autisti, controllori sottoscrivendo a loro vantaggio una polizza assicurativa o un’indennità di servizio. I milanesi hanno tempo fino a marzo per far salire la loro voce di protesta“,  per poi concludere con l’impegno: “Fratelli d’Italia sino ad allora sarà al loro fianco”. Di diverso avviso ovviamente  il Consigliere Regionale del Pd Pietro Bussolati, secondo cui le future tariffe “sono davvero una buona notizia per i cittadini dell’area milanese. In questo modo è stato compiuto un passo importante per la costruzione della città metropolitana. È un risultato di equità che attendevamo da anni e che ci impegneremo a concretizzare al meglio” e il suo collega di partito l’Assessore all’Urbanistica, Pierfrancesco Maran sicuro che per convincere i milanesi della bontà del provvedimento sarà necessario porre l’accento su quell oche verrà fatto con le risorse in più.

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ChiareScure, torna il festival della birra artigianale a San Siro

Ritorna dopo un anno ChiareScure, il primo festival milanese di birra artigianale organizzato direttamente dal Consorzio Dei Birrifici Lombardi, in una veste rinnovata e in una nuova location, il “Mare Culturale Urbano”, la cascina alle porte di San Siro. Il festival mette al centro le birre, prima dei birrifici stessi. Ognuna di esse è concepita come il racconto di una storia custodita gelosamente tra le mura dei birrifici e che gli organizzatori proveranno a raccontare tra un brindisi e l’altro. All’evento parteciperanno 15 birrifici artigianali lombardi; ognuno di essi porterà 5 birre diverse, per un totale di 75 birre in contemporanea. Non mancherà cibo di qualità, la musica con gli artisti di strada, attività extra come mostre, tour guidati con i mastro birrai, laboratori gratuiti e tanto altro. “ChiareScure è il primo festival voluto e realizzato dai birrifici artigianali – spiega Agostino Airoli, Mastro birraio del Birrificio italiano e portavoce del Consorzio dei Birrifici Lombardi – Sola protagonista è la birra artigianale, il linguaggio è semplice e il contenuto è sublime nella qualità e rivoluzionario nella sostanza. I colori della birre e il loro grado alcolico sono la chiave per arrivare a spiegare a tutti cos’è e che sapore ha la vera birra artigianale italiana”. “ChiareScure Festival – prosegue Airoli – celebra un prodotto che oggi come non mai rischia la diluizione in un mare di prodotti che a forza di pubblicità sembrano più artigianali di tutti, ma che in realtà non lo sono affatto. Il destinatario è del Festival è il pubblico, in particolare quel pubblico che ancora non conosce il mondo artigianale”. Nella prima edizione, allestita negli spazi di Fabbrica Orobia 15, ChiareScure ha fatto registrare quasi 6mila presenze. ChiareScure celebra una tradizione birraia avviata in Lombardia ormai 22 anni fa. I visitatori ricevono all’ingresso il bicchiere celebrativo, la guida all’evento con la descrizione delle birre e una mappa con i pub di birra artigianale in Lombardia.

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Sicurezza partecipata, parte il progetto in via Bisceglie

Nella zona di via Bisceglie i cittadini danno vita a un progetto di sicurezza partecipata. L’iniziativa è stata presentata questa mattina a Palazzo Marino, dal referente del gruppo, Massimiliano Caravello, dal consigliere del Movimento 5 Stelle, Simone Sollazzo e dal portavoce del Movimento di Buccinasco, Alberto Schiavone. Gli esponenti grillini hanno subito tenuto a specificare che non si tratta di un’iniziativa politica. “Questa sperimentazione per noi è una sfida, che noi non rivolgiamo però alla giunta. Il Movimento 5 Stelle in questo caso appoggia come forza politica un’iniziativa che è dei cittadini, senza mettere il cappello su un progetto che è libero e cittadino e valica le forze politiche“, ha spiegato Sollazzo, che ha tenuto però a sottolineare con rammarico la mancata adesione del Comune di Milano al Protocollo sicurezza partecipata sottoscritto tra Prefettura e alcuni dei sindaci della città metropolitana. “La Prefettura – ha spiegato il consigliere – ha cercato di dare un input, con linee molto chiare. Sarebbe stato molto importante rispondere subito a questo appello“. Tuttavia, anche Sollazzo riconosce che la sicurezza partecipata a Milano incontra più ostacoli che altrove, tecnici, territoriali e burocratici. Restano però i vantaggi: “Sicurezza e partecipazione dei cittadini sono due obiettivi primari, che noi stiamo perseguendo. Con questo progetto riusciamo a coniugarli“, ha spiegato il consigliere. Al portavoce del Movimento a Buccinasco, Alberto Schiavone, che tre anni fa ha dato vita nel suo comune a uno dei primi progetti di sicurezza partecipata, il compito di chiarire in cosa consista: “Siamo sentinelle, non guardiani. Non c’è mai contatto diretto con gli individui sospetti e in caso di fragranza di reato, si chiamano immediatamente i carabinieri“. L’attività consiste quindi nella raccolta di segnalazioni da parte dei cittadini, attraverso gruppi whatsapp. A Buccinasco le ‘sentinelle’ sono 684, i referenti – cioè coloro che hanno il compito di scremare le segnalazioni e di inoltrarle, sempre tramite chat, alle forze dell’ordine – sono tre. Dal 2015 sono stati raccolti oltre 600 allarmi e sono stati impediti 73 reati. Ben più ridotti i numeri di Bisceglie, dove il gruppo whatsapp è stato costituito solo a maggio e oggi vede l’adesione di 70 persone, tutte residenti tra via Lucca e via Viterbo, in una zona ben circoscritta e delimitata, dove negli ultimi tempi si era registrato un aumento di micro crimini, oltre a problemi di decoro urbano. “I condomini stanchi della situazione hanno pensato di creare un referente unico per le segnalazioni“, ha spiegato il fondatore Massimiliano Caravello, sottolineando che “non c’è alcuna intenzione di sostituirci alle forze dell’ordine. Inoltriamo le segnalazioni al Commissariato di polizia. Le forze dell’ordine poi intervengono“. Per il momento le segnalazioni inoltrate sono state 6/7. Il consigliere Sollazzo, infine, ha tenuto a specificare che l’iniziativa è assolutamente a costo zero per la cittadinanza e per le forze dell’ordine e che ha l’obiettivo di agire come deterrente, oltre che a favorire la socialità tra i cittadini e una loro maggiore percezione di sicurezza.

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Taxiblu sollecita Comune e Governo ad occuparsi della sicurezza in città

Governo e Comune diano un segnale di cambiamento per garantire la sicurezza a Milano. Lo chiede Emilio Boccalini presidente di Taxiblu 02.4040, riportando l’esperienza dei tassisti milanesi in alcune zone della città. “Chi gira giorno e notte per la città sa quanto ormai alcune zone della città siano, anche solo nella comune percezione, fortemente rischiose per la sicurezza e l’incolumità dei cittadini. Nonostante le numerose segnalazioni dei cittadini e gli interventi e i presidi delle Forze dell’Ordine e dell’Esercito, soprattutto in zona Stazione Centrale e nelle vie limitrofe per non parlare poi delle periferie milanesi, permane un senso generale di insicurezza”, spiega Boccalini, proseguendo “Non di rado i clienti arrivano da noi correndo e ‘tuffandosi’ in macchina dopo aver velocemente percorso la strada dalla Stazione Centrale al nostro posteggio anche solo perché temono di esser scippati o infastiditi da qualcuno nel loro percorso. Non può essere la normalità questa, da nessuna parte e men che meno in una città che voglia definirsi ‘europea’ come Milano”.  Per poi concludere, “Siamo consci che la situazione è nota, ma per noi, come cittadini e come tassisti, sarà sempre una priorità ricordare e tenere accesa l’attenzione su questo tema. Governo e Comune diano un segnale. Non a noi, ma a tutta la città a chi ci vive, lavora o l’ha scelta per le sue vacanze”.

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Giuseppe Sala: mi piacerebbe ricandidarmi

Il Sindaco Giuseppe Sala a margine della presentazione del nuovo libro del direttore del Corriere della Sera, Luciano Fontana nell’ambito della festa de l’Unità, che se avesse le energie si ricandiderebbe per lo stesso ruolo di primo cittadino: “Credo di essere uno molto determinato, voglio essere concentrato su un obiettivo – ha spiegato Sala – Credo di essere tagliato per il mestiere di sindaco, considero la possibilità di un nuovo mandato. Dipende come mi sentirò fra due anni, se avrò le energie, se dovessi davvero averle, direi di sì alla ricandidatura. Mi piace sentirmi parte dei destini della città, lavorare sul futuro di Milano che è sulla strada per essere una grandissima metropoli internazionale”.

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Apre oggi la mostra su Margherita Sarfatti

Il Museo del Novecento di Milano e il Mart, Museo di arte moderna e contemporanea di Trento e Rovereto, inaugurano in contemporanea due diverse mostre dedicate alla figura di Margherita Sarfatti, frutto di un progetto unitario tra le due istituzioni, con un unico catalogo edito da Electa. Le due esposizioni a Milano e a Rovereto, autonome a complementari, permettono di analizzare la complessa personalità di Margherita Sarfatti: al Museo di Novecento con un affondo sull’arte degli anni Venti a Milano, al Mart con una prospettiva sul ruolo di Margherita ambasciatrice dell’arte italiana nel mondo. L’esposizione milanese, aperta nelle nuove sale espositive del Museo del Novecento dal 21 settembre al 24 febbraio 2019, è curata da Anna Maria Montaldo e Danka Giacon con la collaborazione di Antonello Negri, ed è allestita con la regia dello Studio Mario Bellini Architects. Promosso e prodotto da Comune di Milano|Cultura con Electa, il progetto nasce con l’intento di raccontare come e quanto Margherita Sarfatti, con le sue scelte, i suoi scritti e la sua attività politica, abbia avuto un ruolo determinate nell’affermazione di quel gusto “novecentesco” che tanto ha influenzato la cultura italiana degli anni Venti, e nella creazione di un movimento artistico che ambiva all’affermazione internazionale. Margherita Grassini (Venezia, 8 aprile 1880 – Cavallasca, 30 ottobre 1961) nasce a Venezia in una importante famiglia ebrea, ma è con il cognome del marito Cesare Sarfatti, con il quale si trasferì a Milano nel 1902, che si affermerà come una delle figure chiave del sistema culturale italiano. Nonostante la vicinanza agli ambienti politici e intellettuali internazionali, Sarfatti fu costretta a fuggire dall’Italia in seguito alla promulgazione delle leggi razziali (1938), per farvi ritorno dieci anni dopo in un contesto culturale radicalmente mutato e a lei ormai estraneo. L’esposizione al Novecento invita il visitatore a seguire un racconto che ripercorre la vita di Margherita Sarfatti e allo stesso tempo propone un ritratto dell’ambiente in cui vive. Il percorso si svolge attraverso 90 opere realizzate dai protagonisti di due decenni di arte italiana, in particolare del movimento “Novecento” di cui la Sarfatti è l’anima critica. Dipinti e sculture di 40 artisti, tra cui Boccioni, Borra, Bucci, Carrà, Casorati, de Chirico, Dudreville, Funi, Malerba, Marini, La mostra nasce anche dalla volontà di presentare al pubblico il patrimonio artistico e storico del Comune di Milano che proprio negli anni contestuali a quelli affrontati ha acquisito opere importanti della propria collezione: attraverso le scelte dei direttori del tempo è stata così documentata, in modo puntuale, una vicenda artistica fortemente legata all’identità di Milano in quegli anni.

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