Nome dell'autore: Osservatore Meneghino

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Incendio nel campo rom di via Bonfadini

Ieri sera nel campo rom di via Sacile-via Bonfadini, vicino all’Ortomercato, è divampato un vasto incendio i cui bagliori erano ben visibili dai quartieri vicini. Lo ha reso noto il Presidente della Commissione Sicurezza del Municipio 4, Francesco Rocco (FdI), che ha diffuso un video dell’evento. Le fiamme si sono scatenate dopo 21 e hanno interessato una vasta area del campo regolare, costituito dal Comune di Milano nel 1987 al civico 39 di via Bonfadini, in un’area di circa 7.500 metri quadrati compresa fra le ferrovie che si incrociano nella zona. Sul posto si sono immediatamente recati i vigili del fuoco per spegnere le fiamme e le forze dell’ordine per raccogliere riscontri sull’origine dell’incendio, che si presume che sia stato appiccato dagli stessi abitanti del campo, dove vivono decine di persone in baracche e casette abusive ma in gran parte tollerate per stato di necessità. Questa mattina in tutta l’area circostante all’incendio permane ancora un forte odore di bruciato. Gli accertamenti svolti dagli agenti intervenuti hanno permesso di formulare l’ipotesi che, l’incendio sarebbe stato appiccato dagli stessi occupanti del campo nomadi per bruciare i rifiuti, gettati nella sorta di discarica a cielo aperto vicina alla recinzione.

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Olimpiadi 2026, si accende lo scontro politico, Torino si sfila, Milano e Cortina sole a Losanna

Sembra sempre più in salita la strada che dovrebbe portare (almeno parzialmente) a Milano le Olimpiadi invernali del 2026. La candidatura, nata come della sola Milano, poi evoluta in un tridente con l’aggiunta di Torino e Cortina, si è infine ridotta al solo binomio Milano – Cortina, che, dopo avere perso il sostegno economico del Governo,  può contare solo sull’appoggio di Lombardia, Veneto e parzialmente del CONI (che spera nel sostegno dei privati). A crederci veramente sembra essere rimasto solo il Sindaco Sala convinto che “questa soluzione può funzionare”, mentre i Governatori  Zaia e Fontana ritengono di dover insistere perché quanto fatto “non può essere gettato alle ortiche”. Intanto oggi a Losanna il Coni presenterà il dossier olimpico italiano al Cio sperando nel sostegno del Presidente Thomas Bach che ha sempre visto di buon occhio la candidatura di Milano. Il principale imputato del possibile insuccesso del progetto olimpico sembra essere il Movimento Cinque Stelle, che non lo ha mai visto di buon occhio, come non aveva mai sostenuto quello di Roma 2024. Probabilmente proprio per questo motivo la prima a sfilarsi dall’organizzazione è stata la sindaca grillina di Torino. Ma siamo nel campo delle ipotesi, anche se ben supportate da riscontri oggettivi e dalle dichiarazioni di molti dei politici coinvolti. Dichiarazioni che ieri sono piovute copiose nelle redazioni dei giornali milanesi. Ve ne facciamo un breve sunto per darvi un’idea di quanto complessa sia stata la giornata. Ad accendere le polveri ieri mattina era stato il deputato PD Mattia Mor scrivendo su Facebook che spettava a Milano essere capofila nella candidatura alle Olimpiadi   2026,subito dopo una nota ufficiale di M5S puntava il dito contro Sala “È assurdo e provinciale pretendere una primazia sul brand per dei Giochi che coinvolgono diverse aree del Paese. Il sindaco di Milano si ostina a contestare il progetto unitario e le proposte di Coni e governo per i Giochi invernali del 2026: si assume una responsabilità molto grave”. Ai grillini facevano eco i deputati forzisti Dario Bond e Marco Marin che sostenevano la necessità di evitare rotture politiche sul fronte olimpiadi per presentarsi tutti uniti a Losanna.  Proposito che si spegneva su un successivo comunicato del sottosegretario alla presidenza del Consiglio con delega allo Sport, Giancarlo Giorgetti, secondo cui “sono prevalse forme di dubbio e di sospetto e il Governo, quindi, non ritiene che una candidatura formulata con questi presupposti possa avere ulteriore corso” quindi “come tale è morta qui“. A questo punto per cercare di metterci una pezza intervenivano i governatori di Lombardia e Veneto Fontana e Zaia dichiarando “Arrivati a questo punto è impensabile gettare tutto alle ortiche. La candidatura va salvata, per cui siamo disponibili a portare avanti questa sfida insieme. Se Torino si chiama fuori, e ci dispiace, a questo punto restano due realtà, che si chiamano Veneto e Lombardia, per cui andremo avanti con le Olimpiadi e  del Lombardo-Veneto“. Una proposta immediatamente sostenuta dal Sindaco Beppe Sala, La proposta di Zaia e Fontana sulle Olimpiadi 2026 merita un rapido approfondimento. La mia posizione è nota, ma questa soluzione può funzionare”. Giunti a questo punto si è scatenato un fuoco di fila di reciproche accuse, in particolare fra PD e M5S, che riteniamo però meno interessante da riferire Non resta che aspettare l’esito di quanto avverrà oggi  a Losanna per sapere se nonostante tutto e tutti, la nostra città riuscirà ad ospitare le Olimpiadi invernali del 2026.

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De Pasquale (FI), decreto Sacconi per salvare posti nelle partecipate

Amsa dovrà sostituire i lavoratori una volta concluso il primo contratto a tempo determinato per effetto del divieto di superare 24 mesi e dell’obbligo di sottoscrivere una causale. Lo fa sapere in una nota il capogruppo di Forza Italia in Consiglio comunale e presidente della Commissione verifica e controllo degli Enti partecipati, Fabrizio De Pasquale spiega, “Il turn over  riguarderà 80 persone nel 2018 e 150 nel 2019. Verranno penalizzati lavoratori più esperti e che hanno già lavorato con impegno. Altre situazioni preoccupanti sono fra le ‘scodellatrici’ che lavorano in Coop al servizio di Milano Ristorazione (in totale sono più di 1000) e in Aiirport handling dove 400 lavoratori a tempo determinato o somministrato dovranno essere stabilizzati o essere sostituiti: qui il buon andamento degli scali potrebbe ridurre i tempi determinati”.  Concludendo, “Alla luce di questi casi e di altri che stanno emergendo in Atm, Mm e A2A, per tutelare i lavoratori che non verranno assunti direttamente chiediamo di seguire un ‘rito ambrosiano’ e applicare il DL 138/2011 “decreto Sacconi” che consentirebbe, con l’accordo delle parti, di superare i limiti del decreto Dignità”.

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Prevenzione: In piazza Beccaria screening cardiaci gratuiti

In piazza Beccaria screening cardiaci gratuiti il 28, il 29 e il 30 settembre. È questa l’iniziativa “Prevenzione, il cuore della vita”, organizzata dalla Croce Rossa di Milano in occasione della Giornata Mondiale del Cuore e presentata questa mattina a Palazzo Marino. Nella cittadella della salute di 250 metri quadri, accessibile a tutti dalle 10 alle 19, i pazienti potranno effettuare test e analisi cliniche, sotto la guida di medici e infermieri: esami rapidi del sangue, misurazione della pressione arteriosa e della saturazione periferica di ossigeno ed elettrocardiogramma. Lo scopo è individuare i fattori di rischio delle patologie cardiovascolari e correggere stili di vita errati. Presso uno speciale corner chiamato ‘Il medico risponde’, poi, in quattro appuntamenti distribuiti nel week end del 29 e 30 settembre, sarà possibile confrontarsi direttamente con cardiologi esperti su diversi temi, che suggeriranno ad esempio i comportamenti da tenere in caso di dolore toracico sospetto e le terapie ottimali e più innovative per la cura delle patologie cardiache. L’iniziativa è resa possibile grazie alla disponibilità dei volontari di Croce Rossa Milano e alla collaborazione volontaria dei dipendenti di Medtronic e dei medici delle società scientifiche partner della manifestazione, SICVE (Società italiana di Chirurgia vascolare ed endovascolare), SICI-GISE (Società italiana di Cardiologia interventistica) e SitI (società italiana di Igiene, Medicina preventiva e Sanità pubblica)

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Notte di follia in Piazza Gasparri, aggredita la Polizia

L’intensificazione dei controlli in Piazza Gasparri dopo la misteriosa sparatoria di martedì scorso a portato a conseguenze inattese. L’episodio ha avuto inizio  verso le 22, quando, tra via Val di Bondo e piazza Gasparri, una Volante della polizia ha fermato una Fiat 500 con a bordo cinque uomini. Due di questi si sono dati alla fuga, mentre altri tre invece sono rimasti vicini all’auto. A questo punto, in modo del tutto inatteso, la situazione è precipitata. I tre hanno aggredito i due agenti,  iniziando a colpire colpire con calci e pugni l’auto. Il tutto condito da minacce ai poliziotti facendo intendere loro che se li avessero controllati sarebbe finita male. Fortunatamente ad evitare problemi più gravi sono immediatamente intervenute altre sei volanti subito circondate da diversi amici dei tre accorsi in strada appena hanno sentito il trambusto. A rendere la situazione ancora più assurda c’è il fatto che riportata la calma e preso il controllo della situazione la Polizia ha constatato che sia la 500 alla quale erano a bordo, sia gli aggressori erano del tutto in regola. Probabilmente hanno voluto reagire e opporsi solo per mostrare, con quel gesto e con l’appoggio ricevuto dagli amici, chi è davvero a comandare nel quartiere. Evidentemente non loro perché sono tutti stati tratti in arresto. A finire in manette l’accusa di resistenza a pubblico ufficiale sono stati in cinque italiani residenti nella zona di Comasina,  Savino B., quarantuno anni e tante condanne alle spalle, Nicholas B., suo parente di venti anni e già con precedenti, Dylan R., di un anno più grande e anche lui già noto alle forze dell’ordine, Cosimo C., quaranta anni e vecchi precedenti, e Nicola D.L., quarantadue anni e nome conosciuto alla polizia.    

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Maran innaugura i lavori per la riqualificazione di piazza Duca D’Aosta, critica Silvia Sardone

“Una scommessa coraggiosa per intervenire in un’area oggettivamente difficile“. Così l’Assessore all’Urbanistica, Pierfrancesco Maran ha definito oggi la riqualificazione dell’area verde in Piazza duca d’Aosta, davanti alla stazione centrale. “In primavera – ha detto Maran in occasione del taglio del nastro – abbiamo presentato il progetto di riqualificazione dell’area con il progetto ‘Cantiere in Centrale, dalle parole ai fatti’, oggi la prima la prima parte del cantiere“. Le aree, che prima dei lavori erano occupate dai senza tetto che gravitano intorno alla stazione, sono state riqualificate nell’ambito di SeMiniAmo, l’iniziativa realizzata da Zack Goldman in collaborazione con il Comune di Milano e il terzo settore. In parallelo sono inoltre partiti i cantieri per la riqualificazione di piazza Luigi di Savoia. Nell’area di piazza duca d’Aosta sono stati piantati 40 nuovi alberi ad alto fusto, 30 arbusti maggiori con fioritura estiva e oltre 20mila nuove piante da sottobosco. Il progetto coinvolgerà e inserirà nel mondo del lavoro persone ‘fragili’, che cureranno i giardini di Piazza duca d’Aosta e faranno del loro meglio per effettuare un’operando presidio e controllo dell’intera area. Più complesso l’intervento in piazza Luigi di Savoia, dove il Comune interviene con Grandi Stazioni Retail. Sono infatti stati avviati i cantieri che rimoduleranmo il lato della pizza più vicino alla stazione: la sosta dei pullman diretti agli aeroporti saranno spostati nella corsia più centrale, eliminando gli attuali posti auto, mentre gli stalli attuali saranno utilizzati in parte per una corsia riservata ai taxi e in parte per i dehors dei tre locali che hanno deciso di aprire nella piazza. “Sono tre locali dell’ambito ristorazione – ha annunciato Milena Careri di Grandi Stazioni Retail – più un altro che si è detto interessato. I nomi verranno rivelati quando gli spazi saranno consegnati“. I tempi di chiusura dei cantieri sono stati quantificati in circa due mesi e mezzo. Novità anche per i parcheggi della stazione, che verranno spostati nello spazio tra i due ponti della ferrovia, all’altezza del memoriale della shoah. Entro l’anno è stato anche annunciato l’avvio dei lavori di Piazza IV novembre; qui la piazza esterna è stata già riqualificata, ma Grandi Stazioni Retail sta realizzando, negli spazi interni, una grande area dedicata al food sul modello del mercato centrale di Roma, che proporrà assaggi di cucina locale. A chi ha chiesto all’assessore Maran se in piazza Luigi di Savoia verrà rafforzato il presidio delle Forze dell’Ordine, l’assessore ha detto che “attualmente il presidio della polizia non manca, il punto sono i risultati“. Critica la Consigliera Comunale e Regionale del Gruppo Misto Silvia Sardone. “L’ennesima passerella di Majorino è andata in scena poco fa in piazza Duca d’Aosta, il luogo che da biglietto da visita per i turisti si è trasformato in un inferno per colpa della sinistra. Majorino si è intrattenuto per l’inaugurazione delle aiuole della piazza, quelle accanto alle quali ogni giorno vediamo immigrati africani e altri sbandati dormire e rilassarsi. E c’è da scommetterci che anche per questi nuovi spazi verdi sarà presto così, vista l’enorme quantità di presunti profughi e senzatetto che popolano la zona”, ha commentato la Sardone , proseguendo, “Siamo alla follia, la sinistra parla di riqualificazione pur non affrontando assolutamente i veri problemi di insicurezza e degrado e fa finta di non accorgersi che questa riqualificazione sia inutile. Nelle ultime settimane nella zona della stazione Centrale, gli episodi che si sono susseguiti assomigliano a un bollettino di guerra: sabato notte un marocchino con precedenti è stato beccato a rubare in via Boscovich; martedì è stata la volta della maxi rissa in piazza Duca d’Aosta tra richiedenti asilo; settimana scorsa, invece, da lunedì a mercoledì si sono registrati un cavatappi piantato nel torace di un marocchino, un ragazzo rapinato e minacciato con le forbici da un gambiano, una rissa che ha richiesto l’intervento della polizia col taser. E andiamo avanti: a fine agosto un malato di sclerosi multipla è finito in coma dopo esser stato aggredito e rapinato da un marocchino irregolare, mentre qualche giorno dopo due algerini sono stati sorpresi mentre rubavano da un’auto in sosta”. Per poi concludere,  “La cosa scandalosa è che per Majorino e compagni tutto va bene così, trovano pure il tempo di sponsorizzare una riqualificazione che non esiste e non si preoccupano minimamente di come hanno ridotto uno dei punti nevralgici della città: i presunti profughi bivaccano nelle aiuole h24, i senzatetto urinano per terra, i venditori abusivi sono a ogni angolo. Pendolari e turisti fino a quando dovranno essere rapinati e aggrediti sistematicamente?”

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