Nome dell'autore: Osservatore Meneghino

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Vapori di cloro in piscina: 41 intossicati 11 ricoverati

Sono 41 tra adulti e bambini, 11 delle quali sono state portate in ospedale, le persone coinvolte dalla “fuoriuscita di miscela di cloro” in una piscina di via Procaccini a Milano. Il 118 rende noto che le persone coinvolte e valutate sul posto dal personale di Areu sono 41 (di cui 28 bambini e 13 adulti) mentre sono 11 quelle portate in ospedale (5 bambini e 6 adulti) tutti con sintomi respiratori (tosse e irritazione delle vie aeree) e tutti in codice verde tranne due adulti in codice giallo. Il 118 è intervenuto con un mezzo per le maxi emergenze e sette ambulanze. Sono intervenuti anche ì vigili del fuoco e la Protezione civile. ANSA

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Milano Ristorazioni. Truppo (FdI): presentato esposto in Procura

La vice Sindaco Sindaco ha ricostruito in Consiglio Comunale la cronologia dei fatti inerenti il ritrovamento di oggetti estranei in alcune portate servite nelle mense scolastiche da Milano Ristorazione,  sottolineando di avere seguito le procedure previste dalle leggi, di avere condiviso le informazioni soltanto di fronte a certezze  e che Milano Ristorazione è intervenuta con le forniture d’urgenza previste in casi del genere. Precisando inoltre che il fornitore del pane in cui è stato trovato del vetro non è stato né sequestrato né chiuso, come può accadere in questi casi da parte della magistratura. Per quanto riguarda le comunicazioni, Scavuzzo ha evidenziato che le società pubbliche possono fornirle solo se sono state convalidate da un’autorità come Ats e che  fin dal giorno successivo al primo ritrovamento è fatta una segnalazione ai Carabinieri del NAS quindi, la diffusione di informazioni avrebbe potuto intralciare l’attività delle Forze dell’Ordine. Dichiarazioni che non hanno convinto l’opposizione, in particolare il Capogruppo di Fratelli d’Italia, Riccardo Truppo, che ha infatti dichiarato  “Nella gestione della questione di Milano Ristorazione credo che l’attività della Giunta sia stata mancante. Non si è intervenuti a sospendere il servizio davanti alla gravità dei ritrovamenti. In altre parole è come se si fosse accettato il rischio che capitasse qualcosa. La situazione sarebbe stata diversa se qualcuno si fosse sentito seriamente male”. “L’Amministrazione Comunale non ha avvertito le famiglie tempestivamente chiedendo di ricevere eventuali segnalazioni di malesseri. – ha aggiunto Truppo, comunicando che –  Per questo motivo presento un esposto affinché tali attività mancanti siano valutate dalla Magistratura. I nostri 80.000 utenti giornalieri, quasi tutti bambini, hanno bisogno di rispetto e massima attenzione”

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Monguzzi (Verdi): sull’urbanistica a Milano è ora che intervenga la politica

“In via Lepontina il progetto oggetto del sequestro prevede che al posto di un fabbricato di 2 piani sia costruito un palazzo di 22 metri, autorizzato come ristrutturazione e non come nuova costruzione. Qui, e negli altri casi, non si tratta di un funzionario che ha interpretato bene o male una norma ma di un obbrobrio ambientale e urbanistico” lo scrive in una nota carlo Monguzzi, Consigliere Comunale dei Verdi. “È palese anche a un bimbo l’impatto diverso che provocano sul territorio 100 abitanti invece di 10 – aggiunge Monguzzi – Queste cose devono essere affrontate e risolte nel nuovo piano di governo del territorio.  È quindi fondamentale che il Comune non chieda e comunque rifiuti il condono edilizio di Salvini, ed è urgente che l’urbanistica torni sotto il controllo del consiglio comunale e non sia affidata a determine dirigenziali , a interpretazioni dei funzionari o alla commissione paesaggio”.  “Le parole oggi usate dal giudice  sono macigni” sottolinea Monguzzi per poi elencare:  “violato l’abc dei principi costituzionali di legalità“, “deliberata torsione di principi basilari delle leggi”, ” la commissione paesaggio non garantisce autonomia e trasparenza“. “Questa è la magistratura. Ora deve intervenire urgentemente la Politica” conclude Monguzzi.

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Comitato Lambrate-Rubattino Riparte: la battaglia contro i tagli ai mezzi deve diventare cittadina

A Milano durante la partecipata assemblea di sabato 4/5 mattina organizzata dal Comitato di viale Corsica, i cittadini riuniti nel gruppo “La 73 non si tocca” in lotta per il ripristino della linea hanno ribadito – soprattutto per voce di Cecilia De Santis – la loro ferma intenzione di “non mollare” fino a che non riavranno il bus con il tragitto completo di prima del taglio. La “restituzione” alla cittadinanza della 73 è stata deliberata dal Consiglio comunale 5 mesi fa ma poi continuamente rimandata per dichiarati problemi tecnici, nonostante le sollecitazioni del comitato di viale Corsica che a febbraio ha protocollato presso Comune, Regione e Prefettura oltre 3100 firme raccolte tra i cittadini. D’altra parte, gli interventi di altri comitati cittadini, tra cui il Comitato Basmetto e il comitato Lambrate-Rubattino Riparte, hanno evidenziato come il problema dei tagli e della diradazione delle corse dei mezzi di superficie (con conseguenti attese alle fermate che arrivano fino a 30-40 minuti) riguardi tutta Milano. Già a luglio 2023 ATM era intervenuta con tagli e “riorganizzazioni” di linee giustificati con l’apertura della prima tratta della M4. Sono poi seguite due cosiddette “rimodulazioni del servizio” (nella sostanza riduzioni delle corse), una a novembre 2023 e una a febbraio 2024, che hanno interessato complessivamente una settantina di linee, come ha ben spiegato Sonia Ferrari del Comitato Basmetto. Il problema insomma sembra essere “un disinvestimento di risorse su tutta la rete dei trasporti di superficie”, ha osservato Adriana Berra del comitato Lambrate-Rubattino Riparte. Anche i contributi di altri relatori – tra cui un delegato sindacale degli autisti ATM – hanno rafforzato il dubbio che il problema a monte dei tagli non sia tanto la mancanza degli autisti, bensì una più complessa questione di risorse insufficienti o tolte alla rete di superficie per destinarle ad altro che andrebbe indagata più a fondo per comprendere meglio scelte e responsabilità politiche. Pur riconoscendo che la battaglia per la 73 è sacrosanta per la strategicità della linea e perché è una battaglia simbolo per tutti i Milanesi, Adriana Berra di Lambrate-Rubattino Riparte ha invitato i comitati – piuttosto che a farsi concorrenza lanciando ognuno la propria petizione di quartiere, a unirsi “per chiedere con un’unica voce la che la rete dei trasporti pubblici venga ripotenziata, migliorata nell’efficienza, nella capillarità, e che resti pubblica”. Adriana ha anche ricordato all’assemblea che “la mobilità è un diritto, al pari dell’istruzione e la salute”. Diversi interventi hanno sottolineato come i tagli e i ritardi dei mezzi di superficie concorrono alla pessima qualità dell’aria milanese, perché costringono i cittadini a usare l’auto, contro l’indicazione degli stessi amministratori cittadini ad abbandonarla. Al termine dell’assemblea, i cittadini hanno dato vita a un flash-mob con striscione e cartelli che ha fermato per alcuni minuti il traffico su viale Corsica al grido di “Rivogliamo la 73”. Per sostenere la lotta cittadina contro il depotenziamento dei mezzi di superficie, tutti i Milanesi in possesso dello SPID possono firmare la petizione inserita sul portale del Comune di Milano (area “Partecipazione”) dal Comitato Basmetto per chiedere la cancellazione della riduzione delle corse su 31 linee. Ma è solo un inizio. Presto i comitati cittadini uniti contro il depotenziamento delle linee di superficie lanceranno nuove iniziative. Comitato Lambrate-Rubattino Riparte

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Sequestrato un cantiere all’Isola per lottizzazione abusiva e falso

Il Nucleo di Polizia Economico Finanziaria della Gdf, su delega della Procura, ha sequestrato l’intera area su cui è in fase di costruzione il “Giardino Segreto“, edificio che si trova in via Lepontina, nel quartiere Isola, per i reati di lottizzazione abusiva e falso. In seguito al provvedimento risultano essere indagate nove persone tra cui il dirigente e due responsabili dello Sportello Unico per l’edilizia e il presidente della Commissione Comunale per il Paesaggio dell’epoca. L’indagine riguarda il progetto di demolizione di un preesistente fabbricato di 2 piani dell’altezza di 11,95 metri adibito a uffici e laboratori e la costruzione di un nuovo edificio residenziale a torre di 7 piani (21,95 metri) per 61 appartamenti. Il progetto, approvato dal Comune di Milano come ristrutturazione, secondo l’accusa avrebbe dovuto essere classificato come nuova costruzione, con conseguenti violazioni alla normativa urbanistica quali, una quantificazione sottostimata degli oneri di urbanizzazione e un illecito aumento delle cubature e delle superfici realizzabili senza la predisposizione, oltremodo, di una pianificazione urbanistica attuativa che prevedesse la realizzazione di opere aggiuntive per compensare gli standard dei residenti già insediati in zona. Secondo il pm, il presidente della Commissione Comunale per il Paesaggio nel 2019, Marco Prusicki, avrebbe omesso di rilevare la difformità del progetto in base al Pgt.

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Samuele Piscina e Piermario Sarina (LEGA): Ascensori fermi da mesi in case via Labus

“Ci troviamo per l’ennesima volta a dover evidenziare la pessima gestione delle case popolari da parte del Comune di Milano, che attraverso MM non riesce a garantire una vita decorosa e serena a migliaia di milanesi, costretti a vivere in abitazioni fatiscenti e prive di manutenzione, e non solamente quella ordinaria ma anche di quella straordinaria” dichiarano Piermario Sarina, Consigliere leghista di Municipio 6 e Samuele Piscina, Segretario Provinciale e Consigliere Comunale. “Proprio oggi abbiamo ricevuto pressanti segnalazioni dai residenti di Via Labus 21, appurando che più ascensori sono fuori uso – uno ha continui problemi da due mesi! – e determinano da giorni incredibili problematiche, soprattutto agli anziani e ai residenti portatori di disabilità ai piani più alti, in pratica segregati in casa”.  “È assolutamente inaccettabile che certe situazioni si verifichino nell’anno del Signore 2024 in una capitale internazionale come Milano, che si vanta di essere al centro del progresso, solidale e inclusiva e poi costringe i propri anziani a restare in casa perché non è capace di gestire il proprio patrimonio immobiliare in modo almeno decente!” “Chiediamo al Sindaco e all’assessore competente di predisporre immediatamente interventi atti a ripristinare il corretto funzionamento degli ascensori in Via Labus e, parimenti, a fare verifiche puntuali in tutti gli stabili di propria competenza per evitare ulteriori disagi ai cittadini milanesi più fragili”, concludono i due esponenti della Lega.

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