Poliziotto suicida in Questura: una strage silenziosa
Oggi pomeriggio intorno alle 16:30, un agente di Polizia di 42 anni si è tolto la vita sparandosi con la pistola d’ordinanza nel garage della Questura in via Montebello 26. I sanitari del 118, chiamati dai colleghi dell’Agente, sono giunti sul posto con due automediche, ma non hanno potuto fare altro che constatare il decesso. Si tratta del secondo suicidio fra gli uomini della della Polizia di Stato avvenuto in pochi mesi a Milano, dopo che a inizio ottobre si era tolto la vita un vice sovrintendente di 53 anni all’interno della caserma Garibaldi in piazza Sant’Ambrogio. Passato il doveroso momento di silenzio, che deve accompagnare il lutto, sarà necessario fare una seria riflessione sulle condizioni in cui sono chiamati ad operare gli uomini delle Forze dell’Ordine, sottoposti a turni massacranti per via della carenza d’organico, mentre percepiscono uno stipendio inadeguato per il quale non è stato ancora rinnovato il contratto nazionale. Condizione cui si vanno a sommare i problemi di tutti i giorni e il peso psicologico della pandemia, che non è sicuramente più leggero se si indossa una divisa. Una tragedia per l’intero corpo della Polizia di Stato, che si va a inserire in quella che molti nei commissariati definiscono “una strage silenziosa, di cui nessuno parla e si occupa“. Meriterebbero maggiore attenzione da parte delle istituzioni quelli che si occupano di garantire la nostra sicurezza.
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