Il temporale e l’orrore di Sala per le piccole cose
Dalla Fiera a viale Certosa, ieri Milano è andata sott’acqua. È bastato un temporale per mostrare cosa succede se non si puliscono con regolarità i tombini. Cosa che non viene fatta a regola d’arte da anni. In via Gattamelata si sono allagati i moduli provvisori della scuola elementare. E il traffico, già fiaccato dalle piste ciclabili, è andato in tilt. Questo il bilancio di un temporale primaverile. Ci riassume il contesto il sempre vigile consigliere di Municipio Franco Vassallo: “Dalle case popolari alle strade, tutta Milano fa acqua. È il risultato non certo esaltante di dieci anni di sinistra al potere. Una coalizione che pensa solo in grande, ma di pratico sa solo disegnare linee per terra e chiedere ai cittadini di far finta che siano piazze, piste ciclabili e una città efficiente. E, quando va tutto male come ieri, si getta la responsabilità sulle spalle di MM. Che ormai fa qualsiasi cosa a Milano, dalla raccolta delle foglie all’amministratore di condominio. Dall’acquedotto allo scavo delle gallerie. Manca solo che si chieda anche di servire i pasti ai bambini e di affittare i cartelloni pubblicitari e siamo al completo. Che sia piovuto tanto o poco, di sicuro è piovuto su una città poco manutenuta. Il problema è sempre lo stesso, la Giunta non si muove se il provvedimento non è fotogenico. Sala è ormai ufficialmente il sindaco di Instagram, più che di Milano. E pulire i tombini, così come sistemare le buche o potare il verde non è instagrammabile. Quindi, esattamente come la disinfestazione delle zanzare, non si fa. E pazienza se la città va sotto. I Milanesi ci hanno fatto l’abitudine all’inefficienza della macchina comunale. E questo, per me che sono un dipendente del Comune, fa male. Dieci anni fa eravamo un modello per tutta Italia. Eravamo orgogliosi di dirci dipendenti del Comune. Ma oggi? Oggi fa tutto acqua. Non solo i tetti delle scuole o i muri delle case popolari. Non solo le strade. O il Seveso che, nonostante le promesse di Majorino e Maran, continua a minacciare le case. È proprio un problema di visione della città. Che è la capitale della Moda e se ne frega delle buche. Che è la prima per turismo e si disinteressa delle zanzare. Magari punta al primato mondiale in fatto di week e convegni, ma poi va sott’acqua a giugno. Soprattutto se moda, turismo e congressi sono fermi causa covid, ma zanzare, buche e acqua sono tutt’ora ben presenti. Questo anno e mezzo di covid poteva servire per riportarsi in pari. Lo hanno usato per fare piste ciclabili e urbanistica tattica. Io mi spero e auguro che nelle urne i Milanesi presenteranno il conto per queste scelte sciagurate. Perché se non lo faranno loro con Sala, lo farà la Realtà con loro”.
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