Nome dell'autore: Luca Rampazzo

Laureato in legge col massimo dei voti, ha iniziato anni fa la carriera di startupper, con la casa editrice digitale Leo Libri. Attualmente è Presidente di Leotech srls, che ha contribuito a fondare. Si occupa di internazionalizzazione di imprese, marketing e comunicazione.

Viale Caterina da Forlì: i cittadini avvisano della pericolosità della pista ciclabile

Quando il Comune fallisce (e, ahimè per Milano, succede sempre più spesso) sono i cittadini ad intervenire. Un passo indietro. Questo intervento rientra nel Grande Salto Avanti che deve portare i km di piste ciclabili a Milano. Come già avvenuto con Mao, ovviamente, la cosa non ha funzionato benissimo. Così i cittadini sono dovuti intervenire a raccomandare prudenza. Ci racconta la vicenda della ciclabile il sempre attento consigliere di Municipio 7 Franco Vassallo: “Pare che persino l’asfalto non voglia saperne di questa opera, visto che dopo nemmeno un anno in molti punti le strisce stanno sbiadendo. E se la strada ha dei dubbi, i residenti hanno certezze: questa striscia di vernice che restringe la carreggiata non fa bene né ai ciclisti né agli automibilisti. È incredibile come Sala riesca, immancabilmente, a rovinare qualsiasi cosa tocchi. Partiamo da un dato storico, Pisapia, nel furore ideologico contro le auto, aveva fatto allargare i marciapiedi. Logica vorrebbe che le nuove piste ciclabili venissero realizzate sopra o scavate dentro i marciapiedi, laddove possibile. Invece no, le si fa correre parallele alla carreggiata, con l’indubbio rischio costante di invasioni da parte delle auto. Qui la vicenda la guardiamo, come i cittadini, dalla parte dei ciclisti. Milano non è pensata per una circolazione sicura da parte delle due ruote, al momento. Lo sanno tutti. Solo che qualcuno si preoccupa per la vita dei ciclisti. E qualcuno, invece, li usa ideologicamente per togliere spazio agli automobilisti. È una scelta cinica, perché fatta sulla pelle dei cittadini. Cittadini che si arrangiano come possono. Ecco perché quei cartelli: sono un atto di fratellanza unviersale, contro una ideologia disumana che usa i corpi dei ciclisti per far passare le proprie idee. Questa, alla fine, è l’unica vera ossessione di Sala. Altroché periferie!”

Viale Caterina da Forlì: i cittadini avvisano della pericolosità della pista ciclabile Leggi tutto »

Comunicato di Confsal sulla vicenda MM-acquedotto Milanese

Riceviamo e pubblichiamo da parte di Confsal Lombardia: In merito alla delibera in oggetto , nei giorni 11 febbraio e 02 marzo u.s. , si sono tenuti in collegamento TEAMS incontri da parte di Mm con le OO.SS. CGIL,CISL e UIL e le relative RSU del Servizio Idrico , dell’ Edile e della P.A.. La Confsal Fenac e Confsal Unilavoro, che è presente all’interno dell’Azienda con propri iscritti e con un delegato RSU per quanto concerne il Ccnl Gas Acqua , appresa la notizia ha chiesto un incontro urgente con la Dirigenza di Mm , in merito alla delibera in oggetto, ma come oramai di consuetudine , a sfregio delle minime “regole” di relazioni Sindacali , Mm ha abdicato alla richiesta della Confsal , utilizzando per l’ennesima volta l’Art. 7 Ccnl Gas Acqua cosi da ne risponderci e ne tantomeno convocarci al tavolo Sindacale pur non trattandosi nel fatto specifico di un “incontro” in materia contrattuale ma sul “futuro” della Gestione del Servizio Idrico e dei suoi lavoratori. Ci preme significare a tal proposito un veloce passaggio giurisprudenziale che cita : la Corte di Cassazione ammette che la contrattazione aziendale possa derogare, anche in peius per i lavoratori, al CCNL, fatti salvi i diritti quesiti relativi alle prestazioni già rese, non operando in tal caso l’art. 2077 c.c. che riguarda esclusivamente i rapporti tra il contratto individuale di lavoro e quello collettivo. Fatta questa premessa, la Suprema Corte ha puntualizzato che l’applicabilità dei contratti collettivi aziendali a tutti i lavoratori dell’azienda incontra un’eccezione in quei lavoratori che, aderendo ad un’organizzazione sindacale diversa, ne condividono l’esplicito dissenso, dato che potrebbero addirittura essere vincolati ad un accordo sindacale separato e di diverso tenore. Cio’ detto, senza disturbare in questo contesto la Suprema Corte , considerato che già anni fa’ e precisamente nel 2003 con il passaggio della gestione del S.I.I. dal Comune a MM e nel 2016 con il cambio del Contratto da Pubblico a privato, la Dirigenza di Metropolitana Milanese , incurante delle indicazioni suggerite a quei tempi dalle OO.SS. e con illusorie promesse proseguirono in un progetto “unilaterale” che sorti’ in tantissimi lavoratoti delusione e sgomento per le scelte fatte, scelte che ancora oggi taluni lavoratori sono a pagarne le conseguenze in termini di avanzamenti di carriera o riconoscimenti professionali e addirittura con licenziamenti , la Confsal Fenac e la Confsal Unilavoro ha ritenuto per queste ragioni , non firmare il “verbale” di incontro in dissenso al “modus operandi” messo nuovamente in atto come anni fà da Mm per quanto concerne questo “delicato” momento che vede a breve un eventuale trasferimento della gestione Idrica di Milano al Cap. e che deve inevitabilmente “interessare” e coinvolgere tutti compreso , nel caso specifico tutte le Segreterie Sindacali compreso le Segreterie Regionale e Provinciale del Sindacato Confsal a rappresentanza dei propri iscritti . Sia ben chiaro , nulla da eccepire sulle indicazioni evidenziate nel “verbale” da parte delle OO.SS. presenti , purtroppo siamo convinti che resteranno a nostro avviso illusori e irrealizzabili cosi come accadde negli anni 2003 e 2016 e allora si che sarà necessario e ineludibile “riunire” tutte le forze Sindacali senza distinzioni di “colori” o di “firmatari”. Certo è che stante all’articolo del “Fatto Quotidiano” del 04 marzo u.s. a firma di Gianni Barbacetto , siamo già a chiedere chiarimenti sul conflitto d’interessi da parte della Società Paragon Busines Advisor il quale scartando tutte le soluzioni alternative , indica unicamente la strada di scorporare il S.I.I. e di tutta l’Ingegneria in favore di Cap Holding. E’ curioso il fatto che la Società Paragon Busines Advisor , era titolare di un incarico di assistenza professionale proprio in Cap Holding . L’inizio non è certamente dei migliori. Ciò detto, resta inteso che la Confsal Fenac , pur in dissenso con l’operato di Mm, presenzierà con il suo Delegato RSU comunque le prossime convocazioni e vista la volontà di MM a non avere al tavolo di lavoro ne’ il Segretario Regionale Confsal Fenac e ne ‘ il Segretario Provinciale Confsal Unilavoro , laddove riterrà opportuno , metterà in atto tutte le procedure previste informando tutte le “strutture” Amministrative , Politiche , Penali e soprattutto la Comunità Milanese , affinchè la questione “Gestione del S.I.I” avvenga nella più totale trasparenza nel principio assoluto di preservare i posti di lavoro , le professionalità acquisite e non per ultimo i termini progettuali ed economici favorevoli per la popolazione milanese dichiarando fin d’ora nessun innalzamento dei costi della tariffa dell’acqua. Distinti saluti Milano 08 marzo 2021 Il Vice Segretario Nazionale Confsal Fenac Il Segretario Provinciale Unilavoro Edile Pericle Marcello ALOIA Pericle Marcello ALOIA

Comunicato di Confsal sulla vicenda MM-acquedotto Milanese Leggi tutto »

Viale Omero 15 e le cantine prese in ostaggio

Potrà sembrare un dettaglio secondario, ma non lo è. Nelle case popolari lo stato delle cantine dice molto sulla salute generale. In primis, perché sono una parte invisibile. Se vengono ben tenute e curate, si manda un segnale importante. Come immagino avrete intuito e come le foto confermano, le cose in viale Omero non stanno precisamente così. Ci racconta la vicenda il Consigliere di Municipio Franco Vassallo, che ha fatto con noi un sopralluogo su indicazione dei cittadini: “Alcune premesse importanti. Il disagio abitativo a Milano esiste ed è grave. Chi ha bisogno di un luogo per ripararsi è spesso una vittima. Qui non intendiamo fare i feroci con i deboli. Detto questo, pensare che sia sicuro lasciar vivere delle persone in una cantina per un malinteso senso di pietà è un errore enorme. Come si vede, la situazione è precaria sotto il profilo igenico e sanitario, oltre ad esserlo sul fronte dell’antincendio. Ci sono poi aspetti più sinistri e meno visibili. La cantina usata come discarica è di una signora, regolare assegnataria di casa. Come è possibile che MM gliela abbia consegnata così? Cosa si nasconde sotto quella catasta? Non siamo ingenui, potrebbe esserci di tutto. L’unica cosa che manca è una corretta gestione della cosa pubblica. E spiace notare che, ancora una volta, stiamo incoraggiando le guerre tra poveri. L’assegnataria, quelli che vivono in una cantina e tutti gli altri condomini sono rinchiusi in un circolo di legittime aspettative, rivendicazioni frustrate e premi alla furbizia che si perpetua indefinitamente. È una situazione socialmente esplosiva che dobbiamo disinnescare subito. Ed il primo passo è ristabilire la legalità. Non come questione sterile di principio, ma come regola pratica di vivere civile. Chi salta la fila, chi occupa, chi non paga non va trattato come gli onesti. Sgomberare le cantine è il minimo. Chiunque ci sia dentro. Speriamo che il Comune, visto che l’unica cosa in cui è un pelo meno inefficiente sono gli sgomberi, provveda al più presto. E non finisca, come l’ossessione per le periferie di Sala, tutto a tarallucci e vino.”

Viale Omero 15 e le cantine prese in ostaggio Leggi tutto »

Le piste ciclabili intralceranno la campagna vaccinale?

Una domanda aleggia nella mente dei cittadini di via Saint Bon, che vedono restringersi la carreggiata davanti all’ospedale militare: siamo sicuri che l’ennesima ciclofollia green non metterà a rischio la campagna vaccinale? Ce ne parla il Consigliere di Municipio 7 Franco Vassallo: “Il polo ospedaliero militare di via Saint Bon 7 è una eccellenza come efficienza, efficacia e come presidio nella lotta al Covid. Purtroppo, tutte queste caratteristiche si fermano al cancello. Non è certo colpa loro, naturalmente. Oltre il cancello dovrebbe intervenire il Comune. Andiamo in contro ad un periodo di qualche mese in cui sarà vitale ottenere alcuni obiettivi importanti: facilitare l’accesso, evitare gli assembramenti e consentire un veloce deflusso delle persone vaccinate. Queste esigenze sono vitali perché si riesca a mantenere un ritmo alto di vaccinazioni. È chiaro, poi, che l’accesso andrà gestito pensando anche (ma non solo) all’alto tasso di accesso di anziani che nelle prime fasi servirà vaccinare. Ottimo. Pensate che questa esigenza interessi qualcosa a Palazzo Marino. Io spero di sì. I lavori per la viabilità mi paiono però andare in direzione ostinata e contraria. La pista ciclabile ha ridotto la carreggiata, eliminato i parcheggi ed aumentato le criticità. Questo, di conseguenza, rende usare la macchina (ad oggi il veicolo più sicuro per portare gli anziani a vaccinarsi) un incubo. Nelle vie adiacenti ci sono i parcheggi. A pagamento. Lasciate che mi soffermi su questo. Non stiamo parlando di cifre astronomiche, d’accordo. Ma è il principio. In questo momento costava tanto lasciarli gratuiti, come erano prima, per i pazienti? Costava molto, in definitiva, fermare l’operazione ideologica dell’ennesima pista ciclabile per consentire alla campagna vaccinale di procedere? Da questa epidemia, ce lo ripetono ogni giorno, usciremo solo grazie al vaccino. Che, per Sala e compagni, viene dopo la mobilità verde. Molto dopo. Ecco, ricordiamocene tutti dopo che si sarà lamentato della Regione. Nessuno è perfetto, ma alcuni amministratori almeno mettono l’Uomo prima dell’Ecologia. Lui, a tutta evidenza, non è tra quelli.”

Le piste ciclabili intralceranno la campagna vaccinale? Leggi tutto »

Proteste della comunità Senegalese per l’arresto di Ousmane Sonko

Ieri pomeriggio in Corso Buenos Aires, all’altezza di Porta Venezia, si sono svolte delle proteste, pacifiche ma non certo remissive, per l’arresto del politico di opposizione Senegalese Ousmane Sonko. Molto popolare tra i giovani del proprio paese, il politico dovrà comparire a giorni davanti al giudice per rispondere delle accuse di stupro e turbamento dell’ordine pubblico. L’imputato nega ogni coinvolgimento ed afferma che le accuse sarebbero motivate da un intento politico. Insomma, le toghe che fanno politica non sarebbero prerogativa Italiana. In ogni caso, la manifestazione ha visto accalcarsi decine di persone. Forse non il massimo visto il periodo. Ringraziamo Andrea Curcio, aspirante giornalista, per le immagini forniteci.

Proteste della comunità Senegalese per l’arresto di Ousmane Sonko Leggi tutto »

In via Quarti un piccolo passo avanti, grazie ad Aler

Mentre MM fatica a star dietro alle manutenzioni o si dà a faraoinici piani di ristrutturazione (vedi via Saint Bon) dovuti all’incuria di cui sopra, Aler in via Quarti ha fatto un piccolo gesto, ma concreto. Un ascensore nuovo per permettere a tutti di entrare e uscire liberamente da casa. Un gesto piccolo? Forse. Risolve i problemi di una zona fortemente problematica? No. Ma è qualcosa. E qualcosa è quello che ti aspetti da chi amministra le case popolari. Ce ne parla il Consigliere del Municipio 7, Franco Vassallo, che ha la delega alla casa e che questa zona la conosce molto bene: “Grazie ai cittadini che non si arrendono e ad Aler, in via Quarti qualcosa si muove. L’ascensore nuovo, tanto per cominciare. E speriamo che non venga vandalizzato subito. È una buona notizia, cosa rara da queste parti. Ma questo non ci distrae dalle richieste, anche pressanti di intervento. Nelle stesse ore è stato occupato un altro appartamento. E, come in precedenza, questo non avrò conseguenze. Per gli sfratti ci vuole una volontà politica che il Comune riserva per le sole case MM. E queste persone, sapendolo, prendono di mira le case Aler, sperando in una impunità garantita anche dai centri sociali. Che manchino case a Milano è un fatto. Che non si debbano premiare i furbi è un dovere morale. E la cosa peggiore è la famiglia, con minori, che dorme in macchina nel parcheggio. Che guardano in alto, cercando di capire quale sarà la loro casa. Questa è una strategia ormai, una comunità che sta cacciando i nostri anziani dalle case che hanno contribuito a costruire. Non è questione di guerra tra poveri. È questione di precedenza, di giustizia e di vicinanza al territorio. Ci aspettiamo, sarò anche più duro, pretendiamo che la sorte dei minori disagiati sia divisa da chi li sfrutta per avere il diritto di ignorare la legge. Questa situazione non è ulteriormente tollerabile. Innanzitutto per il bene dei bambini. E poi degli anziani, che hanno il magone ogni volta che chiudono la parta. Sapendo che potrebbero non essere più in grado di riaprirla”.

In via Quarti un piccolo passo avanti, grazie ad Aler Leggi tutto »