Nome dell'autore: Luca Rampazzo

Laureato in legge col massimo dei voti, ha iniziato anni fa la carriera di startupper, con la casa editrice digitale Leo Libri. Attualmente è Presidente di Leotech srls, che ha contribuito a fondare. Si occupa di internazionalizzazione di imprese, marketing e comunicazione.

Per ricordare i disabili secondo il PD di Segrate basta un depliant

Pare che a Segrate la sinistra abbia una strana idea di cosa significhi dedicare una giornata alla disabilità. Tanto per cominciare, pensa che a Segrate non serva. La Segrate Felix non ne ha davvero bisogno. Possono accontentarsi di un depliant per tutte le famiglie, Ferrante (PD) dixit. Un passo indietro, in settimana la Lega ha proposto che, anche a Segrate, fosse istituita la Giornata della Disabilità. Il PD, ha dissentito. La minoranza, compatta, si è indignata. Raccogliamo la testimonianza del consigliere Mauro Gocilli (FI): Durante l’ultimo Consiglio Comunale di Segrate è stata presentata una mozione dai consiglieri della Lega dal titolo “3 dicembre, Giornata Internazionale delle persone con disabilità”. La Giornata internazionale delle persone con disabilità è stata proclamata nel 1981 con lo scopo di promuovere i diritti e il benessere dei disabili. Con questa mozione si voleva promuovere all’interno del territorio segratese l’importanza dei diritti e del benessere delle persone con disabilità, ribadendo il principio di uguaglianza e la necessità di garantire loro la piena ed effettiva partecipazione alla sfera politica, sociale, economica e culturale della società. “Diverse sono le realtà No Profit di Segrate che lavorano costantemente sul nostro territorio per/con i nostri cittadini, anche nell’ambito della disabilità. Queste realtà sono un patrimonio importantissimo per il nostro tessuto sociale che, attraverso il volontariato, danno un servizio alla nostra popolazione. Probabilmente questa mozione ha toccato dei temi più profondi che ideologicamente non sono condivisibili da parte della maggioranza ma che, per il bene dei nostri cittadini, devono essere assolutamente superati. Riporto un piccolo stralcio di un’intervista di Giorgio Vittadini del 29.1.2019 su “Il Sussidiario”: “L’interesse pubblico non è solo quello assicurato dallo Stato o, nel nostro Comune, dalla Pubblica Amministrazione. È quello relativo a un bene collettivo, a prescindere da chi lo promuove. In particolare, il non profit e l’impresa sociale dovrebbero essere valorizzati sempre di più perché nascono dallo spirito di iniziativa e responsabilità dei cittadini…La crisi economica e i tagli ai servizi di welfare statale, cui si assiste in questi anni, stanno penalizzando soprattutto le fasce più povere. È per questo che il privato sociale è una risorsa, perché agisce nelle aree in cui il privato puro non ha alcun interesse a intervenire e lo Stato non ha le risorse per farlo”. Purtroppo la maggioranza che oggi amministra il nostro Comune di Segrate ha votato contro questa mozione presentata dalla Lega, mentre la minoranza, con il voto convinto di Forza Italia, in modo compatto ha votato favorevolmente. Per la Disabilità non si farà mai abbastanza: infatti, più si promuove un’attività di sensibilizzazione dell’opinione pubblica sul mondo della Disabilità e delle Associazioni che vi ruotano attorno, più si supporta questo processo finalizzato a eliminare le disparità e a potenziare i servizi educativi, sanitari e assistenziali che incentivano l’inclusione sociale dei disabili. E’ stata sicuramente sprecata una bella occasione, che intendeva dare visibilità alle nostre realtà No Profit del territorio di Segrate e dimostrare un’unità d’intenti tra le varie realtà politiche del nostro Comune, con un unico obiettivo: il bene dei nostri cittadini disabili. Confido comunque che la maggioranza non si sottrarrà ai suoi obblighi morali e politici, supportando concretamente le nostre associazioni. Spero anche che in occasione delle prossime mozioni non ci sia un pregiudizio legato allo schieramento politico, ma si parta da un riconoscimento del bene reale per i segratesi.” Insomma, pare che, almeno per qualcuno, per i disabili un depliant non sia abbastanza.

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Aggiungi un posto a tavola che c’è un Sala in più

Una premessa, la cena virtuale del PD da 100 euro a famiglia per sostenere Sala è una legittima, incontestabile e anche carina iniziativa. E sbaglia, davvero in maniera esecrabile, chi in questi giorni abbia pensato incautamente di paragonarla al film del 2000 “La cena de cretini”. È, davvero, un paragone sbagliato. Nonostante la trama su Wikipedia inizi così: “Ogni mercoledì sera un gruppo di amici, ricchi e annoiati, organizza per tradizione la cosiddetta “cena dei cretini”, alla quale i partecipanti devono portare un personaggio giudicato stupido e riderne sadicamente per tutta la serata.”. Gli improvvidi ed improvvisati critici cinematografici affermano che l’invitato speciale, in questo caso, sia il milanese felice di pagare la campagna elettorale a chi gli impedisce di andare in centro in sicurezza, spingendolo verso mezzi pubblici sovraffollati. Ma, come dicevamo, è un’ottica sbagliata. Quella corretta ce la fornisce il sempre attento Consigliere Franco vassallo, del Municipio 7: “Sala festeggia l’assunzione di un manager per il recupero forzoso dei crediti dai poveri inquilini MM invitando a tavola i Milanesi. Ai quali chiede, come l’avara moglie del Principe De Curtis in Totò, Peppino e i Fuorilegge. Ovvero, il cibo lo devono mettere gli ospiti, cento euro li devono mettere sempre gli ospiti e potranno mangiare felici guardando felici il sindaco che incassa e saluta. Questa, in piccolo, è la sintesi di cinque anni di sindacatura. Sala ha ereditato una città ricca, che fondamentalmente pensa che i poveri debbano esistere in periferia, in silenzio e possibilmente devono estinguersi in fretta, se Italiani. Per ottenere questo nobile, per loro, obiettivo, ciò che pensano di fare è buttare cifre favolose in attività che altrove si fanno spendendo meno. Per esempio arrivare a casa senza essere svenati dalle congestion tax, parcheggiare senza essere multati più volte al mese, poter usare la propria macchina o cenare senza pagare per il privilegio di vedere il sindaco che recita di fronte ad una telecamera. Il Covid ha sconvolto la nostra vita. Però è evidente che non ha toccato la propensione del PD a rinunciare alle proprie radici popolari e concentrarsi sul dorato mondo dei ricchi. L’esempio è quella della folla in Darsena e sui Navigli: nessun richiamo e nessuna barriera per i figli dei ricchi. Critiche a non finire per i tifosi. Un giorno, ne sono certo, vedrò la fine di questa lotta di classe, in cui la sinistra si schiera coi ricchi, contro chi soffre!”

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Sacrifici rituali a Crescenzago, cresce la paura

Come potete vedere nel video allegato, qualcuno, la scorsa notte, si è trovato per una forma poco familiare da queste parti di preghiera. Tanto per cominciare, includeva sacrifici rituali sotto la luna. A farne le spese un pesce e della frutta, ripuliti rapidamente. Lo riferiscono alcuni cittadini, ovviamente preoccupati: “Non è la prima volta accade. La scorsa volta ho trovato una povera gallina decapitata, della frutta, dei resti di alcol. Io non so cosa o chi invochino, non me ne intendo. Però che delle persone, al buio, con delle candele sacrifichino animali da cortile a mezzanotte è sicuramente inquietante.” La vicinanza di un luogo di ritrovo di Sudamericani può far pensare ad una forma di devozione popolare che mischia elementi antichi e moderni. Non è ovviamente possibile indicare dai pochi elementi ritrovati se si tratti di Santeria o Macumba, Condomblè o Voodoo. Di sicuro non ci sono nemmeno elementi per pensare a qualcosa di più oscuro. Insomma, i sacrifici rituali di Crescenzago non apriranno alcuna porta ctonia. La polizia è già stata chiamata più volte e sicuramente la vicenda è monitorata. Di certo non sarebbe opportuno che questi sacrifici rituali venissero ignorati. Crescenzago, dopo le baby gang e gli incendi a catena, non può essere considerato un lembo di terra di nessuno. E dare segnali di questo genere è sempre pericoloso. E allora, se la libertà religiosa va sempre rispettata, anche la pacifica coabitazione con persone che guardano con legittimo orrore ai sacrifici animali va tutelata. Non servono altre leggi, ne abbiamo che bastano. Ci vogliono può controlli e soprattutto serve la volontà efficacia di risolvere i problemi. Insomma, ognuno preghi chi vuole e come vuole. Ma non dove vuole. Bisogna infatti tutelare, qualche volta, anche la maggioranza silenziosa oltre che le minoranze più vocali.

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