Economia e Diritto

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Mercato immobiliare in ripresa. Milano ai vertici dei prezzi

Il mercato immobiliare italiano sta progressivamente uscendo dalla crisi e Milano si conferma la cartina tornasole per le tendenze nelle altre città sul territorio nazionale. Il capoluogo lombardo è l’unica tra le grandi città dove il bilocale concentra la maggioranza delle richieste e, per quanto riguarda le quotazioni, è al secondo posto per l’aumento più importante dei prezzi (+3,8%), superata solo da Bologna, che segna il +4,6%. Gli acquisti per investimento sono in progressiva crescita negli ultimi cinque anni, passando dal 16,3% all’attuale 17,9%, ma il trend è ancora più visibile a Milano dove tra il 2014 e il 2018 si è passati dal 13,8% al 24,3%. Il quadro complessivo è stato presentato durante la conferenza nazionale del Gruppo Tecnocasa, avvenuta oggi a Milano alla Casa degli artisti, immobile riqualificato mantenendo lo stile del 1900, grazie alla collaborazione tra Ducale Spa e il Comune di Milano: “Il capoluogo lombardo per quanto riguarda i contratti di locazione è in controtendenza rispetto alla tipologia di contratto – ha spiegato Piero Terranova, analista Ufficio Studi Gruppo Tecnocasa – Nelle grandi città si usa sempre di più il contratto a canone concordato, ovvero calmierato in accordo con i Comuni su dei tetti massimi, mentre a Milano si utilizzano contratti a canone libero, circa 9 volte su 10. Il mercato libero qui è ancora molto competitivo”. A Milano ci si trasferisce sempre di più per lavoro: “Uno degli aspetti più interessanti, soprattutto se confrontato con i dati nazionali, riguarda le locazioni di trasfertisti – ha concluso Terranova – abbiamo analizzato il primo semestre del 2018 evidenziando come questi soggetti coinvolgano il 62,3% dei contratti, rispetto alla media nazionale del 36,4% di lavoratori fuori sede, confermando Milano come polo attrattivo per il lavoro“. Il centro di Milano è stato anche quello che ha tenuto meglio la crisi: i prezzi sono diminuiti in maniera molto contenuta. Per quanto riguarda i singoli quartieri, uno di quelli che ha visto l’aumento più significativo delle richieste riguarda la zona di San Siro – dichiara durante la presentazione Fabiana Megliola, responsabile ufficio Studi Gruppo Tecnocasa – che con l’arrivo della metro lilla ha aumentato il suo appeal arrivando a segnare un +7,2%. Il centro di Milano è invece rimasto stabile.

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In piazza San Carlo gazebo anti contraffazione di FederModaMilano

In occasione della prossima edizione di “Vogue for Milano”, in programma giovedì 13 settembre, verrà nuovamente allestito in piazza San Carlo, dalle 10 alle 24, il “Gazebo anti contraffazione” con FederModaMilano (Confcommercio Milano) e Federazione Moda Italia insieme al Nucleo Anti Abusivismo della Polizia Locale in collaborazione con Camera di Commercio di Milano Monza Brianza Lodi e Agenzia delle Dogane. Con il Gazebo si informano i consumatori sugli effetti negativi determinati dall’acquisto di prodotti contraffatti e, in genere, di prodotti pericolosi. Sarà distribuito il vademecum “Virus contraffazione” realizzato dal Centro Studi Anticontraffazione e “La Guida anticontraffazione delle Camere di commercio Lombarde”, entrambe le pubblicazioni promosse nell’ambito degli “Sportelli RiEmergo”. “Attraverso questo presidio contro la contraffazione in Piazza San Carlo, in primo luogo vogliamo tutelare quel grande patrimonio nazionale e milanese fatto di creatività, competenza e lavoro che contraddistingue tutta la produzione Made in Italy, dall’artigiano alla grande impresa”. Così commenta Cristina Tajani, assessore alle Politiche per il Lavoro, Attività produttive Moda e Design del Comune di Milano, che prosegue: “Un’occasione per contribuire a diffondere in città, e soprattutto tra i giovani, i cittadini e i consumatori, una nuova cultura della legalità capace di generare una economia pulita e legittima poiché quando si acquista un originale non si compra solo una oggetto ma la sua storia e la visone di chi l’ha ideato e realizzato”. Ha dichiarato Beatrice Zanolini, consigliere della Camera di commercio di Milano Monza Brianza Lodi: “Siamo impegnati a fianco delle imprese nella lotta alla contraffazione che rappresenta un costo sociale con pesanti conseguenze in tutti i settori, in particolare per la filiera della moda”. Per conoscere il fenomeno e fare rete nel combatterlo è in fase avanzata di costituzione il Comitato provinciale per la lotta alla contraffazione, fortemente voluto dal Ministero dello Sviluppo Economico e delle politiche sociali per avere un punto di raccordo sul tema. Nel 2015 le categorie merceologiche più rappresentate per numero di sequestri nel settore moda sono state nell’ordine: orologi e gioielli (45,2%), occhiali (20,7%), accessori di abbigliamento (17,2%), abbigliamento (6,0%). Anche analizzando i dati aggregati 2008-2015 al primo posto si collocano i sequestri di orologi e gioielli (44,9%), a cui seguono gli accessori di abbigliamento (18,6%), occhiali (11,6%), abbigliamento (8,5%) e le apparecchiature elettriche (5,4%). Tra produzione, commercio e design sono oltre 13 mila le imprese attive nel settore e 102 mila gli addetti coinvolti per un giro d’affari di circa 22 miliardi di euro, pari al 20% del fatturato italiano delle imprese della moda (112 miliardi). Emerge da un’elaborazione della Camera di commercio di Milano Monza Brianza Lodi su dati registro imprese, Aida – Bureau van Dijk e Istat 2018 e 2017. La moda in Italia conta 223 mila imprese e 904 mila addetti per un giro d’affari di 112 miliardi all’anno. Prime nella produzione sono Prato e Firenze con circa 6.500 imprese l’una. Nel design eccelle Milano con quasi 2 mila imprese seguita da Torino con 1.200 attività mentre nel commercio, tra ingrosso e dettaglio, nelle prime posizioni ci sono Napoli con circa 16 mila imprese e Roma con oltre 11 mila. Milano, oltre ad essere prima per design, è al terzo posto in Italia per il commercio e al quarto per il manifatturiero moda. Sono quasi 34.000 le imprese attive nel settore della moda in Lombardia, di cui oltre 13 mila nella produzione moda, 16 mila nel commercio e 4.500 nel design. Occupano 209 mila addetti per un business di 36 miliardi di euro all’anno. Dopo Milano, che è prima con oltre 13 mila imprese, vengono Brescia (3.824), Bergamo (3.318) e Varese (3.258). Circa 2.500 le imprese, invece, a Como e Monza Brianza. Per addetti, dopo Milano, vengono Bergamo con 20 mila, Brescia, Como e Varese con circa 16 mila e Monza Brianza con quasi 10 mila. La filiera del tessile La Camera di commercio di Milano Monza Brianza e Lodi fornisce informazioni a imprese e consumatori, sulla sicurezza e conformità dei prodotti e sull’etichettatura, nell’ambito delle attività svolte a tutela del mercato e della fede pubblica.

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