Municipio 2

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Via Cavalcanti. Esproprio mai effettuato, cittadini ostaggi della moschea abusiva

“Non hanno pace i residenti di via Cavalcanti 8. Nonostante i processi, le sentenze e le promesse del Comune, la moschea continua a ospitare diverse centinaia di persone”, denunciano i leghisti Samuele Piscina, Segretario provinciale della Lega, e Silvia Sardone, eurodeputata, ambedue Consiglieri Comunali di Milano. “Nel luogo di culto abusivo si sono riunite centinaia di persone per festeggiare la fine del Ramadan, in barba a qualsiasi regola e sicurezza e nonostante il Comune avesse annunciato proprio 2 mesi fa l’esproprio dello stabile. Non sono quindi state sufficienti le condanne (anche penali) subite dall’imam Abu Hanif primo rappresentante della Bangladesh cultural and welfare association, nel settembre 2019 per l’uso improprio dello scantinato, un magazzino accatastato C2, sito 8 metri sotto il livello del suolo al piano -2 della palazzina, senza condotti d’areazione e vie di fuga, nonché sito di fianco al locale caldaia. È intollerabile che un luogo adibito a magazzino, nel quale è vietata catastalmente la permanenza di persone, venga utilizzato come spazio di ritrovo da così tanti individui, anche di passaggio e senza controlli, e come sede di una sorta di scuola islamica per bambini. Tutto ciò ovviamente alimenta i rischi per la sicurezza delle persone che fruiscono abusivamente di questo spazio, a partire dai più piccoli, e di tutti i cittadini residenti nello stabile e nel quartiere”. “Proprio in questo luogo fece visita il Sindaco Sala nella campagna elettorale del 2016, promettendo l’immediato sgombero non appena eletto. Nonostante il Comune sia ampiamente informato sulla problematica e avesse finalmente annunciato l’esproprio per utilizzo non conforme alle regole urbanistiche, anche se solo in seguito alle sentenze del Tribunale di Milano che hanno obbligato la Giunta milanese a intervenire, a distanza di 8 anni la situazione è rimasta vergognosamente invariata”. “È ora che la sinistra comunale la smetta di sottomettersi alla comunità islamica e pensi ai residenti che sono costretti a convivere con centinaia e centinaia di musulmani che non rispettano la benché minima regola della convivenza civile. Il sindaco Sala non ha più scuse: la moschea di via Cavalcanti va chiusa, si tratta solo di buonsenso e rispetto della legalità, ciò che viene solitamente richiesto agli onesti cittadini”, concludono Sardone e Piscina.

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Emergenza sicurezza nel Municipio 2

Racconta G.R., residente in Municipio 2: “Venerdì [29 marzo, NdR], finita la spesa all’Iperal di viale Monza, stavo uscendo dal parcheggio quando ho avvertito una strana sensazione alle spalle. Mi sono girata e due donne, di chiara etnia Rom, mi hanno fissata e hanno iniziato ad allontanarsi. Mi sono subito accorta che il mio zaino era aperto e mancava il portafoglio. Prima che potessi dare l’allarme, una delle due ha tirato fuori un coltellino e mi ha minacciata. Si sono dileguate di lì a poco. Sono subito andata a sporgere denuncia e poi ho iniziato ad avvisare tutti i commercianti, io sono molto attiva in zona. Mi è stato detto che sono frequentatrici abituali negli ultimi giorni. I Carabinieri, che ringrazio, fanno tutto il possibile, ma sono troppo pochi per la situazione che c’è nelle periferie. Adesso sto cercando di bloccare tutte le carte: un ennesimo calvario dovuto a un sistema disfunzionale in cui la vittima non lo è mai solo una volta”. Riporta invece Repubblica che, qualche ora dopo, ad essere aggredita è stata addirittura una pattuglia di Polizia: “Accade alle 18,40 all’esterno del ristorante Casablanca, dove i poliziotti avvicinano il 17enne H.F. con la scusa di un controllo. Il ragazzo li spintona, viene inseguito e placcato sull’asfalto, urla e cerca di divincolarsi. Dal locale escono diversi avventori, arrivano anche dalle macellerie e dai negozi di telefonia dei dintorni, tirano bottiglie e resti di panini, provano a rovesciare i bidoni dell’immondizia addosso agli agenti, qualcuno arriva alle mani. Senza i rinforzi delle volanti, chiamati prima di avvicinare H.F., i “Falchi” farebbero gran fatica a farsi largo, e serve comunque qualche manovra decisa delle auto per spezzare l’accerchiamento e partire verso via Fatebenefratelli. “. Il marocchino sette giorni prima aveva spaccato il naso ad una poliziotta, mentre in ospedale gli stavano facendo una radiografia per stabilire se fosse minorenne come asseriva. Dopo l’atto di violenza si era dileguato. Fino all’operazione di polizia in cui è rimasto ferito un agente. Ne avrà per sette giorni. Commenta la scia di violenza Franco Vassallo, Noi Moderati: “Altro grande successo della politica di integrazione del Sindaco Sala, dall’immigrazione ai Rom, Milano si sveglia ogni giorno meno sicura. Il quadrante Nordest, peraltro, è un punto caldo anche per la presenza di casi problematici legati all’estremismo Islamico. A dimostrazione che dopo i milioni sparsi a pioggia per far accettare gli immigrati ai residenti, si è scoperto che il vero problema non sono i Milanesi, che i lavoratori li hanno sempre accolti da dovunque venissero, ma il tipo di immigrati che abbiamo fatto entrare in nome del buonismo di stato. I miei auguri alle forze dell’ordine, ormai ultima barriera tra la civiltà e il caos”.

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Sardone (Lega): da Corvetto a via Padova rivolte come nelle banelieu

“In via Padova ormai siamo arrivati alle sommosse di strada per impedire alle forze dell’ordine di fare il proprio lavoro. In 30 tra arabi e antagonisti del centro sociale T28 hanno accerchiato una volante per cercare di evitare l’arresto di un algerino ladro di orologi; e un paio di giorni fa una vergognosa scena identica era capitata al Corvetto” lo riferisce l’eurodeputata della Lega Silvia Sardone. “Due periferie milanesi in cui il fallimento del multiculturalismo è evidente a chiunque tranne che ai buonisti di sinistra. – attacca la Sardone –  Sala e la sua maggioranza sono i veri assenti giustificati e questi assalti sono il frutto avvelenato della campagna anti-polizia che sta montando nelle ultime settimane. Vi siete rifiutati di esprimere solidarietà agli agenti e condannare le violenze dei centri sociali, bocciando in serie le mozioni della Lega, dimostrando di stare sempre dalla parte sbagliata”. “La mia solidarietà massima va alla Polizia e ai cittadini perbene di via Padova, costretti a vivere nell’insicurezza a causa del lassismo di Pd e compagni” conclude la Sardone. L’episodio, avvenuto in via Padova all’esterno del ristorante Casablanca quando un diciassettenne algerino riconosciuto da due agenti come autore di uno scippo ha cercato di opporsi all’arresto spintonandoli. I due poliziotti sono riusciti a immobilizzarlo e ammanettalo, ma sono stati accerchiati da diversi extracomunitari che hanno cominciato a lanciargli contro oggetti e ad aggredirli nel tentativo di liberarlo. Fortunatamente sono sopraggiunti dei rinforzi che ha fatica sono riusciti a contenere la folla di rivoltosi che non hanno esitato a circondare le volanti, che però sono partite rompendo l’accerchiamento. L’arrestato è stato stato portato al Beccaria dove si trova in attesa di convalida dell’arresto.

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Piscina (Lega): piazze tattiche usate per rave party non autorizzati

“Succede di tutto nella Milano di Beppe Sala, anche che i centri socialiorganizzino un rave party in mezzo a condomini abitati in piena notte!”, lo scrive in una nota Samuele Piscina, Segretario milanese della Lega e Consigliere Comunale, commentando la festa organizzata dal Collettivo Revolte nella piazza tattica di Via Beroldo, Municipio 2 di Milano, Mercoledì sera e notte. “La quiete pubblica ormai è un miraggio in tutti i quartieri di Milano e il Sindaco pensa bene di limitare gli orari di apertura dei dehors senza discrimine alcuno, penalizzando i commercianti onesti, mentre non dice assolutamente nulla in merito a queste intollerabili violazioni dei suoi amici dei centri sociali. Se questa è la battaglia che il Sindaco vuole fare alla movida selvaggia, possiamo già gettare le armi” conclude Piscina.

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Casa della Comunità di Gorla riqualificata grazie alla Lega

“La Casa di Comunità a Gorla è un progetto interamente targato Lega che entrambi abbiamo promosso e avviato sin dalla scorsa consiliatura. Il nostro grazie va a Regione Lombardia che, sostituendosi alla malagestione comunale, riqualificherà un’area degradata, una vera ferita nel quartiere di Gorla”, evidenziano Samuele Piscina, Consigliere comunale di Milano e Segretario cittadino della Lega, e Silvia Sardone, Europarlamentare e consigliera di Palazzo Marino. “È bello vedere che i grandi sforzi del lavoro che abbiamo svolto sul territorio stiano portando i loro frutti. Nel precedente mandato, quando la Lega governava il Municipio 2 (con Piscina Presidente e Sardone in Comune) fummo entrambi promotori del recupero dell’ex Mercato di Gorla al fine di realizzare servizi sanitari di prossimità. Fummo noi a chiedere a Regione Lombardia l’intervento già nel lontano 2016, quando ancora si pensava a semplici poliambulatori, e la risposta di ATS e della Giunta regionale. Quindi organizzammo riunioni con gli assessorati competenti per iniziare l’iter. Alla fine dello scorso mandato era già tutto definito nei dettagli, ideando la realizzazione della Casa di Comunità, la prima pensata nel territorio milanese” spiegano Piscina e Sardone. “L’ex mercato comunale era stato abbandonato dal Comune da almeno un paio di lustri, in uno stato fatiscente con continue occupazioni abusive che portavano degrado e problemi sanitari nel quartiere. Più volte abbiamo fatto intervenire la Polizia Locale per sgomberare quel luogo dimenticato dall’istituzione meneghina. Ringraziamo Regione Lombardia, ATS e ASST che, attraverso questo intervento, portano a compimento il progetto che avevamo ideato come Lega, riqualificando un’area totalmente dimenticata dal Comune da almeno un decennio. Ancora una volta la Lega e Regione Lombardia sono presenti al fianco dei cittadini, portando benefici su un territorio degradato dimenticato dalla sinistra”, concludono i leghisti.

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Bandiera palestinese su palazzo del Comune, ma ai manifestanti vietato andare in Duomo

Se da un lato il Comune sembra essere più permissivo nei confronti dei manifestanti pro-Palestina, dall’altro la Prefettura è decisa a non concedere loro quello che agli altri non viene concesso. Infatti, la chiusura alle manifestazioni in piazza Duomo e Piazza della Scala deciso da tempo dal Comitato per l’Ordine e la Sicurezza, ha portato al divieto di transitarvi anche per i futuri cortei annunciati dai sostenitori della causa palestinese, con tutte le scontate proteste del caso da parte degli organizzatori. Più permissivo in alcuni casi invece il Comune. Come nel caso segnalato dal Consigliere Comunale della Lega Samuele Piscina, “Il Comune non può far finta di non avere competenze in merito alla bandiera della Palestina esposta sullo stabile comunale dell’ex municipio di Crescenzago in Piazza Costantino. La sinistra ancora una volta dimostra di essere ondivaga sulla guerra in medioriente”. Contestazione probabilmente ispirata dal regolamento che norma l’esposizione di bandiere sugli immobili comunali. “Ho presentato una legittima richiesta di chiarimento all’Assessorato competente attraverso una Domanda a Risposta Immediata – spiega Piscina – ma mi sono trovato di fronte al solito atteggiamento da Ponzio Pilato degli esponenti del Pd che si dichiarano impossibilitati a portare la risposta in aula in quanto lo stabile non sarebbe più nelle disponibilità. Eppure – aggiunge – lo stabile in Piazza Costantino, inserito nel Fondo immobiliare Milano 1 di BNP Paribas, nonostante l’avvio del processo di alienazione, è ancora nelle disponibilità milanesi perché il Comune ne detiene sia le quote che la governance, come ribadito anche sul sito dell’Amministrazione comunale”. “Evidentemente – conclude quindi il leghista – domandare come mai il Comune non intervenga per richiedere ad ANPI e Legambiente, affittuarie dello stabile, di toglierela bandiera, è troppo scomodo per la maggioranza di Palazzo Marino”.

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