Municipio 2

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Il 20 Paolo Jannacci all’Arena Milano est

Il 20 Paolo Jannacci all’Arena Milano est. E’ il talentuoso figlio di Enzo (che porta sempre nel cuore e in tour), va bene. Ma Paolo Jannacci è molto di più. E’ un artista a tutto tondo, il cui genio esplode precocemente: a 16 anni è già musicista professionista e presto collabora con grandi nomi della musica, della scena e del cinema, dal padre a Dario Fo e Ornella Vanoni, passando per Paolo Conte, Claudio Bisio, J-Ax e tanti altri. Nato come pianista, suona anche fisarmonica e basso. Predilige jazz e pop, ma ama sperimentare. E gli riesce molto bene. Premiato ben 4 volte con la targa Tenco (l’ultima in ordine cronologico proprio con CANTERO’), Paolo Jannacci, lungi dall’essere un artista ritroso, è un personaggio molto amato –disinvolto, carico di ironia e simpatia, nonché di classe- di cui non si contano le apparizioni in televisione. Al pubblico dell’Arena Milano Est, domenica 20 settembre dedica CANTERO’, il concerto che porta il nome dell’album di fine 2019 -prodotto con la collaborazione di amici come il giornalista Michele Serra, J-Ax, Bisio e i Two Gingers- che abbraccia tre generazioni e ha segnato il suo esordio da cantautore. Inizio spettacolo alle ore 21. Biglietti: 22 euro (ritiro tassativo entro le ore 20.30).

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Sequestrati 4,5 Kg di droga al parco Martesana

Mercoledì sera la Polizia di Stato ha arrestato un cittadino italiano per detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti. I poliziotti del Commissariato Villa San Giovanni, a seguito di un servizio finalizzato a contrastare lo spaccio di droga all’interno del parco della Martesana, hanno notato un uomo vendere della sostanza stupefacente. Gli agenti hanno perquisito l’abitazione dello spacciatore e hanno rinvenuto 4,2 chili di hashish, 130 grammi di marijuana e 430 euro in contanti.

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Granelli toglie il diritto all’auto a 3mila milanesi

Granelli toglie il diritto all’auto a 3mila milanesi. Perché ci sono le ciclabili e forse perché sulle piste si rivela la cecità con cui si procede da Palazzo Marino. Nel piano per viale Monza l’assessore Marco Granelli ha parlato di meno di 1500 parcheggi. Ma secondo una verifica sui dati dell’Aci le auto intestate a residenti in zona sono 5mila. Dunque oltre 3mila persone si troveranno senza diritto all’auto, le discussioni serali per il posto auto si prevedono più serene di giorno in giorno in viale Monza. Alla fine solo chi potrà permettersi il box avrà diritto all’auto, una selezione per censo che appare strana per una giunta di sinistra. E parliamo di periferie. “Secondo i dati dell’Automobile Club di Milano, negli archivi del PRA sono presenti 5.035 veicoli intestati a persone residenti in viale Monza – spiega Otello Ruggeri, Presidente del Circolo Nord Est Milano di Fratelli d’Italia – un numero di auto per cui non possono certo essere considerati sufficienti i 1.178 parcheggi regolari annunciati dall’Assessore Granelli durante la presentazione della ciclabile di viale Monza. Parcheggi che non basterebbero nemmeno considerando che un generoso 25% di queste auto trovino posto in box o spazi a pagamento e prendendo per buono il dichiarato aumento a 1.354 dei posti disponibili considerando quelli ricavati in alcune vie limitrofe”. “L’elencazione di numeri fatta dall’Assessore – continua Ruggeri – essendo priva di fonti e citazioni degli autori degli studi da cui deriverebbero, fa sospettare non siano frutto di una seria analisi del bacino d’utenza, ma dell’esigenza di giustificare le conseguenze di un’opera che poteva essere fatta bene ed è invece stata realizzata male. Non si capisce ad esempio come Granelli possa sostenere che in viale Monza vi sia una esigenza di sosta pari a soli 1.228 posti, o perché si indichino ulteriori 176 parcheggi ricavati nelle vie limitrofe, ma non le esigenze di sosta dei residenti in quelle stesse vie. E’ ovvio che se i residenti di viale Monza parcheggeranno in altre vie, quelli che le abitano dovranno cercarlo nelle vicinanze, creando un effetto domino che andrà a interessare tutta la zona. Questione che non sembra essere stata minimamente presa in considerazione. Vi è poi la questione dei nuovi parcheggi creati regolarizzando posti che venivano già utilizzati in precedenza abusivamente. Un artifizio utile a gonfiare i numeri di quanto fatto dal Comune, senza però aggiungere nulla a quanto nelle disponibilità dei residenti”. “Insomma – aggiunge Ruggeri – Granelli ha dato molti numeri, ma i conti decisamente non tornano. Piacerebbe conoscere le fonti ed avere una spiegazione della valutazione in seguito alla quale sono stati considerati sufficienti 1.178 parcheggi per soddisfare le esigenze dei 5.035 residenti in viale Monza che possiedono un’auto, di quelli che devono sostarvi perché vi si recano a lavorare e dei pendolari che lasciano l’auto nei pressi delle fermate della Metropolitana, da dove poi raggiungono il posto di lavoro. Una spiegazione – conclude – che siamo certi non ci verrà mai data e che probabilmente non esiste”. Dunque Granelli toglie il diritto all’auto a 3mila milanesi. Forse sperano in un boom di sfasciacarrozze.

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Arrestato gambiano mentre spaccia al Parco Martesana

Nell’ambito di servizi mirati alla repressione dello spaccio di sostanza stupefacente nella zona del parco della Martesana la Polizia di Stato ha arrestato un cittadino gambiano di 30 anni. Nel pomeriggio, gli agenti del Commissariato Villa San Giovanni hanno assistito allo scambio di sostanza stupefacente tra due uomini seduti su una panchina in via Zanardini. Il venditore ha ceduto, in cambio di 10 euro, una dose di hashish a un ragazzo italiano di 16 anni. I poliziotti hanno fermato immediatamente il ragazzo che è stato sanzionato per l’articolo 75 del DPR 309/90. Lo spacciatore, alla vista della polizia, ha cercato di scappare gettando all’interno di un giardino condominiale un involucro con 7 dosi di hashish (per un peso complessivo di 9,35 grammi) ma è stato raggiunto dagli agenti in via Bertelli e arrestato per spaccio. E’ stato anche trovato in possesso di 110 euro in contanti, verosimile provento dell’attività di spaccio.

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Nolo soffre anche la movida domestica

Nolo soffre anche la movida domestica. Dopo aver capito che l’urbanistica tattica è anche un miele caro ai balordi e disturbatori serali, i cittadini di uno dei quartieri simbolo della Milano pre-Covid  si confrontano anche con le feste in casa dell’asse di via Venini. Ecco l’ultimo sfogo di una residente: “Ciao vicini, questa notte (Domenica sera) altezza via venini angolo cybo, c’è stata una festa in casa con musica a tutto volume, urla e tutto di più, almeno fino alle 4.30 di questa mattina. Non si poteva dormire e non è uscita neanche una volante della polizia per interrompere questo festino. Volevo sapere se avete sentito anche voi il delirio che c’era e se siete intervenuti in qualche modo. Purtroppo non è la prima volta che succede, la polizia non esce mai e il risultato è una grande notte in bianco, oltre al poco rispetto per i vicini. Grazie e buon inizio settimana a tutti”. Qualcuno prova a prendersela con la polizia, ma sono gli stessi nolers (si fanno chiamare così i residenti ndr) a difendere gli agenti: “Guarda a luglio 4 peruviani, stavano menando una ragazza sotto casa – commenta subito un altro – ho chiamato la polizia e sono usciti subito!”. Forse chi ha spinto e spinto per creare un quartiere vivo e vitale, intendeva che solo alcune persone sono autorizzate a creare rumore. O forse questo era l’errore iniziale di molti benestanti che hanno deciso di trasferirsi in quella che prima di loro era periferia. Era comodo perché i poveri che ci abitavano erano vestiti peggio che in Porta Romana e quindi non ti guardavano male se portavi a spasso il cane in tuta. E le case costavano meno che nelle zone centrali. Poi però si sono ricordati di essere borghesi e allora gli spazi di condivisione all’aperto necessitano di polizie pronte a scattare per ogni ubriaco che fa cadere un motorino. O per ogni persona che decide di festeggiare a casa propria con i decibel più alti del normale. Il nodo dei borghesi di periferia è irrisolto: vogliono la vita da Brera, ma senza i costi o le pretese estetiche delle zone per ricchi.

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A Nolo l’urbanistica tattica è andata a sbattere

A Nolo l’urbanistica tattica è andata a sbattere. Gli stessi cittadini stanno pensando a come difendersi dall’improvviso degrado in cui è caduta la zona di via Martiri Oscuri. Nelle ultime notti di agosto i residenti si sono resi conto che la chiamavano piazza, ma richiamava pazzi. Una nottata con due sballati li ha convinti a pensare all’autodifesa: “Sta notte in piazza arcobalena due ubriachi, dopo aver urlato tutta la notte, hanno cominciato a prendere le bottiglie di vetro dalla spazzatura e lanciarle contro i palazzi, poi hanno buttato giù un motorino davanti alla lavanderia. La piazza, la Via Spoleto e la Via Martiri Oscuri solo piene di vetri. La polizia é uscita alle 7.15, le nostre prime chiamate sono state alle 5. Cerchiamo insieme un modo per proteggere e difendere la nostra piazza”. Piazza Arcobalena, così pare la chiamino alcuni, è in pericolo dunque? L’argomento è stato dibattuto in 193 commenti. “Io farei mettere degli orari perché alcune sere devo chiudere le finestre per il casino che fanno in quella piazza”, commenta un’altra donna. Qualcuno se la prende con lo Stato, ma la piazza l’ha decisa il Comune senza evidentemente pensare alle conseguenze: “mah, il fatto è che nonostante le 330mila divise (100mila più che in francia) questi non escono. non è che devi “difenderti” tu, sono loro che dovrebbero lavorare”. In ogni caso sono pochi gli entusiasti: “Durante la settimana gruppetto di ragazzi che arrivano verso l’una e rimangono in piazza almeno fino alle 4. Non fanno nulla di che ma urlano tutto il tempo, urlano le cose normali e banali dei ragazzi ma a decibel impressionanti. Io continuo ad essere convinta che è solo questione di educazione senza la quale nulla serve. Per i casi spot di ubriachi dobbiamo solo augurarci che siano pochi ” commenta un altro residente. E qualcun altro si è già mosso con la polizia: “Ero presente questa mattina e ho parlato personalmente con i poliziotti intervenuti. Unica soluzione proposta è quella di fare un’ esposto di tutti i condomini della zona al commissariato, solo così prendono in considerazione il problema per intervenire. Quindi se veramente vogliamo fare qualcosa dobbiamo muoverci ognuno magari sentendo il proprio amministratore per poi accordarci”. Insomma a Nolo l’urbanistica tattica è andata a sbattere. Prima hanno festeggiato l’area relax con i tavolini. Ora non dormono e alcuni hanno già proposto di riaprire l’incrocio. Cosa farà il Comune in periodo di campagne elettorali? Perché alcuni residenti sembrano sapere come trattare con la politica: “Abbiamo fatto esposto e incontro con le forze dell’ordine – commenta una signora – Chiesto incontro con rappresentanti della giunta che sono responsabili dell’ordine pubblico. Nessun cenno della risposta. Dovete aggregarvi in gruppi e fare arrivare alle forze politiche che ci governano il messaggio che avete bisogno di vivere in condizioni umane. Unico linguaggio che capiscono è purtroppo ricatto politico”.

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