Scienza, Salute e Tecnologia

Osservatore Meneghino: Informazione, notizie in evidenza, cronaca nera, politica, eventi, cultura, economia, spettacoli, scienza e salute a Milano

Sala: si ai monopattini ma non sui marciapiedi

“Penso che i monopattini elettrici possano essere una rivoluzione che va molto al di la della percezione che si ha oggi“. Lo ha dichiarato il Sindaco Sala, a margine di un evento sulla sostenibilità ambientale al Volvo Studio, commentando lo sviluppo della mobilità elettrica su due ruote. “Offro la collaborazione di Milano per riflettere con il ministero per trovare delle formule” ha aggiunto Sala, spiegando che, a suo parere, “si sta ancora sottovalutando la portata di questa piccola grande rivoluzione. Washington, dove sono stato 15 giorni fa, ne è invasa. Però una regolamentazione serve. A Washington i marciapiedi sono larghi 5 metri, da noi è difficile immaginare monopattini che sfrecciano sul marciapiede. Sarebbe sbagliato” ha concluso Sala.  

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Nuova vita per lo scalo di Greco altre zone della città

Un nuovo quartiere sostenibile e inclusivo con verde e case in affitto allo scalo di Greco, un teatro delle terme che recupera e rifunzionalizza l’edificio storico delle Scuderie de Montel, un edificio green dedicato alla ricerca oncologica in via Serio, un ostello innovativo che ospita anche funzioni pubbliche in viale Doria. Sono questi i progetti vincitori di “Reinventing cities”, il bando internazionale lanciato nel 2017 dal Comune insieme a C40 per trasformare siti inutilizzati o in stato di degrado in spazi di rigenerazione ambientale e urbana. I progetti, selezionati da giurie con esperti internazionali secondo un meccanismo di premialità basato in primo luogo sulla qualità del progetto e in seconda istanza sull’offerta economica, saranno presentati questo pomeriggio a Oslo, alla presenza di un rappresentante dell’Amministrazione comunale, insieme ai vincitori del bando per Chicago, Madrid, Oslo, Parigi e Reykjavik. Rivolto ad architetti, pianificatori urbani, designer, sviluppatori, imprenditori e innovatori e avviato con il supporto di Climate KIC, “Reinventing Cities” ha l’obiettivo di promuovere uno sviluppo urbano sano, verde, economicamente sostenibile e resiliente nelle città del network che hanno aderito. L’iniziativa ricalca “Reinventer Paris”, il bando che nel 2015 ha consentito di avviare la rivitalizzazione, attraverso progetti di elevata qualità ambientale e urbanistica, di 22 aree parigine. “Reinventing Cities” è un bando unico nel suo genere che si pone come primo obiettivo una riqualificazione edilizia orientata all’ambiente: il criterio di selezione chiave dei progetti infatti è la qualità delle proposte, che devono essere in grado di promuovere soluzioni innovative in termini di efficienza energetica, componente green, nuovi servizi, architettura, metodi di costruzione e finanziamento. Oltre a rigenerare 4 luoghi in diverse aree strategiche della città, l’alienazione consentirà al Comune di introitare complessivamente circa 7,3 milioni di euro. Di seguito il racconto dei quattro progetti vincitori per i siti milanesi, che verranno presentati dai rispettivi team domenica 26 maggio, a partire dalle 18:30, nel corso di un incontro pubblico alla Triennale di Milano promosso dall’Amministrazione comunale. Per quanto riguarda il quinto sito candidato al bando, il Mercato di Gorla, a fronte di alcune candidature pervenute nella fase iniziale, non è seguita alcuna offerta economica e pertanto non è stato assegnato. Scalo Greco – L’innesto Si chiama “L’innesto”, inteso come nuovo elemento capace di creare connessioni, il progetto vincitore (con l’offerta economica di oltre 4,8 milioni di euro) per lo scalo di Greco di proprietà di Ferrovie dello Stato italiane, presentato da Investire SGR S.p.A. insieme ai progettisti Barreca & La Varra, Arup Italia S.r.l. e altri. Un vero e proprio nuovo quartiere di social housing a Milano, il primo in Italia a zero emissioni, con case prevalentemente in affitto e con molto verde, che si svilupperà sulla superficie dello scalo di circa 73.500 metri quadrati. Di questi, al netto delle aree destinate all’esercizio ferroviario (circa 11.000 metri quadrati), il 72% (circa 45 mila metri quadrati) verrà destinato a verde, spazi, percorsi pedonali e attrezzati ad uso pubblico, ben più della quota del 60% fissata dall’Accordo di programma per la riqualificazione dello scalo ferroviario. Per quanto riguarda la superficie edificabile di 24mila metri quadrati complessivi, 21mila saranno destinati ad edilizia residenziale sociale e 3mila a funzioni compatibili (spazi di coworking, attività commerciali, supermercato sostenibile). In totale, si prevede che il nuovo quartiere ospiterà 400 nuovi alloggi di housing sociale (60% in locazione e 40% in vendita convenzionata agevolata) e 300 posti letto per studenti, per un totale di circa 1500 nuovi residenti, prevalentemente di età compresa tra i 24 e i 44 anni. “L’innesto” opererà una ricucitura dei quartieri circostanti, da un lato creando una connessione pedonale di qualità tra Bicocca, Precotto e l’Università, collegandosi ai sottopassi ferroviari esistenti e programmati, dall’altro inserendosi nel corridoio verde che da Porta Nuova va al parco di Monza, e dalla Martesana si congiunge al Parco agricolo Nord. Tre gli obiettivi principali del progetto: realizzare il primo housing sociale a zero emissioni attraverso l’utilizzo di tecnologie costruttive innovative e sostenibili, gestire in maniera resiliente e coordinata gli spazi della comunità grazie al coinvolgimento di tanti attori pubblici e privati (da A2a al Politecnico di Milano, da Cariplo factory a Delta ecopolis e altri), realizzare un quartiere collaborativo e inclusivo con spazi condivisi e un cuore agricolo. Gli obiettivi saranno perseguiti attraverso una serie di servizi previsti e strategie di sviluppo del nuovo quartiere, che avranno come comuni denominatori la sostenibilità e l’inclusione. I nuovi alloggi saranno realizzati in larga parte con materiali rinnovabili o riciclabili, dotati di impianti di riscaldamento con pannelli radianti a pavimento e di impianti fotovoltaici. Grande attenzione sarà data al ciclo dei rifiuti, prevedendo un sistema di raccolta differenziata con rilevatore di peso, per rendere gli abitanti più consapevoli delle quantità di rifiuti che producono, e l’installazione nel quartiere di due macchine per il compostaggio meccanico per trasformare i rifiuti in compost per gli orti e fertilizzante per le aree verdi. Sostenibilità significa anche risparmio idrico, con l’installazione di case dell’acqua e la realizzazione di un sistema di raccolta e riutilizzo delle acque meteoriche, e privilegiare la mobilità dolce, migliorando le connessioni pedonali e disincentivando l’utilizzo dell’auto privata. L’intervento principale sulla viabilità prevede il riposizionamento di circa 55 metri più a ovest di via Breda, che permetterebbe di dare continuità all’area del masterplan e generare un ambito prevalentemente ciclopedonale. Si promuove inoltre una penetrazione limitata dei veicoli all’interno del quartiere e la riduzione della dotazione di sosta (pensata prevalentemente sotterranea), a favore della previsione di una flotta di veicoli in condivisione per il quartiere. Per quanto riguarda il verde, si promuove l’idea di un parco agricolo naturale di Greco: sul tracciato dell’attuale via Breda nascerà il viale dei Gelsi, che insieme alla piazza principale costituirà un corridoio verde di 6.600 metri quadrati, cui si aggiungeranno un giardino comunitario per i residenti, nuovi spazi ortivi, la realizzazione di un frutteto e la piantumazione di 640 alberi. Grande valore è dato ai concetti di comunità e inclusione, con la nascita di un Human adaptive zone costituita da spazi e servizi per tutti come le cucine

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Il “MaRHE” in una piadina: la divulgazione scientifica al servizio del quartiere

Il “MaRHE” in una piadina: la divulgazione scientifica al servizio del quartiere. Tra un tavolo da sistemare e una birra da servire, i ricercatori del MaRHE Center di Milano-Bicocca parleranno di biodiversità e ecosistema marino. Camerieri per una sera per far divulgazione scientifica. Martedì 21 maggio, dalle 17 alle 22, presso il locale Je suis Jambon, i ricercatori illustreranno in maniera inconsueta e divertente le attività del centro, legate principalmente alla ricerca e all’insegnamento di biologia marina, scienze del turismo e geografia umana. Per l’occasione, Alessandro Colombo, titolare di Je suis Jambon, ha dedicato al centro diretto da Paolo Galli la piadina MaRHE da accompagnare, volendo, alla birra “corallo”. L’evento è aperto a tutti: studenti, professori, genitori della Scuola dell’Infanzia Bambini Bicocca, cui è riservata una sorpresa. L’Università di Milano-Bicocca ha aperto il MaRHE nell’Arcipelago delle Maldive, un centro dove i ricercatori dell’Ateneo possono collaborare con i colleghi maldiviani per lo studio di nuove soluzioni per lo sviluppo sostenibile. Dal 2009, anno dell’istituzione del centro, docenti, ricercatori e studenti, hanno potuto trascorrere presso l’outpost maldiviano brevi periodi di mobilità a fini di studio e ricerca. In collaborazione con il Ministero maldiviano della pesca, il MaRHE è inoltre attivo nella tutela della biodiversità e nell’uso responsabile delle risorse marine.  

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Un caso di legionella in zona Loreto

“I cittadini possono stare tranquilli“. Il direttore generale di MM, Stefano Cetti, a margine di un evento alla Centrale dell’acqua di Milano, ha tranquillizzato così i milanesi che vivono nelle zone vicine a piazzale Loreto, dove nelle ultime ore si è registrato un caso di legionella. “Abbiamo gia’ purtroppo dovuto sperimentare situazioni come queste in passato – ha spiegato Cetti – e quindi abbiamo studiato e messo in campo una serie di pratiche di intervento e di verifica puntuale e sistematica“. Sulle case popolari che MM gestisce “abbiamo delle procedure messe in campo anche con chi è deputato a controllare la qualità dell’acqua, come Ats, e possiamo garantire l’efficacia dei controlli”. Un percorso di monitoraggio e intervento che ha coinvolto anche gli amministratori di condominio, destinatari per la propria formazione nei mesi scorsi del Vademecum per il controllo di legionella in impianti idraulici condominiali steso con il Politecnico di MILANO: “ci siamo mossi con gli amministratori proprio perché riteniamo che l’essere a conoscenza delle potenziali problematiche e sapere come affrontarle debba essere divulgato ed essere portato al livello piu’ vicino possibile agli inquilini. E in questo caso il livello piu’ vicino e’ quello degli amministratori” ha spiegato infine Cetti.

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Eutanasia e ingegneria genetica tra le materie per i nuovi direttori in sanità

Ingegneria genetica, modelli integrati di gestione, meccanismi di finanziamento, organizzazione delle risorse umane e disciplina degli appalti: sono solo alcune delle competenze che chi aspira a diventare direttore di azienda sanitaria (DIAS) deve acquisire seguendo uno specifico corso. Obbligatorio per legge (d.lgs n.171/16), è la prima edizione del 2019 e viene organizzata a Milano da PoliS-Lombardia. In particolare, dalla sua Accademia di formazione per il servizio sociosanitario lombardo (AFSSL) che il 16 aprile scorso ha diplomato circa 500 professionisti, fra i quali 125 come direttori di struttura complessa (DSC) e direttori sanitari (DIAS). L’avvio della scuola è previsto giovedì 16 maggio a partire dalle 9.30 e per tutto il giorno nell’aula di formazione Benaco-Verbano di PoliS-Lombardia in via Pola 12/B. È l’unico corso in Lombardia che abilita i direttori in sanità Il ciclo di lezioni è l’unico in Lombardia che consente, che prevede la legge, di ottenere l’abilitazione a direttore generale o amministrativo o sanitario o socio-sanitario. E permette l’accesso all’elenco nazionale dal quale le Regioni scelgono i manager che guideranno le aziende sanitarie pubbliche nei prossimi anni. Tra l’altro, quando un manager dell’area socio-sanitaria viene nominato, ha diciotto mesi di tempo per ottenere il certificato di frequenza al corso di formazione abilitante, che è a pagamento, in materia di sanità pubblica e di organizzazione e gestione sanitaria. Il paziente cronico e la legge lombarda Uno dei focus del corso proposto in Lombardia è la riforma sanitaria regionale che garantisce la presa in carico del paziente cronico, introducendo la figura del gestore e attivando una stretta collaborazione con i medici di medicina generale (MMG). I partecipanti al nuovo corso Gli iscritti alla nuova edizione sono una quarantina e provengono anche da Roma, Bolzano, Torino, Modena e Biella. Anche se la maggior parte giunge da nove province lombarde: Bergamo, Brescia, Como, Cremona, Lecco, Lodi, Milano, Monza e Brianza, Pavia. Una quindicina operano in strutture private. L’organizzazione della didattica Le lezioni, che dureranno 138 ore (comprendono anche due giornate di team building il 27 e il 28 maggio), saranno sviluppate in quattro moduli.  I partecipanti, suddivisi in due classi, inizieranno col conoscere i principali modelli del sistema sanitario in Europa, in particolare quelli di welfare adottati nel Regno Unito, in Francia, in Germania e nei Paesi nordici. E quello lombardo. Dovranno anche sviluppare le proprie capacità per costruire un rapporto efficace con altre istituzioni, come i Comuni, l’Arpa, l’Inail e l’Inps. Conoscere il piano nazionale e regionale delle cronicità e organizzare l’attività in base ai bisogni sanitari quali-quantitativi emergenti (tipologia di ricoveri, prestazioni ambulatoriali, assistenza socio-sanitaria). Il corso tratterà inoltre lo sviluppo di nuovi modelli integrati di gestione in Lombardia, in particolare il ruolo del “gestore” nelle strutture pubbliche e private, sanitarie e socio-sanitarie. Fornirà elementi per rafforzare il rapporto con i medici di medicina generale (MMG) e per utilizzare i dati (privacy e sistemi informativi). Alcune ore saranno dedicate alla bioetica, con temi quali l’eutanasia, l’ingegneria genetica, la fecondazione, oltre all’avanzamento dell’innovazione tecnico scientifica, l’editing del genoma, la medicina di precisione. I partecipanti apprenderanno elementi di economia, per saper gestire i meccanismi di finanziamento a livello nazionale e locale, la disciplina degli appalti, i sistemi contabili e di controllo, il budget e il bilancio. Acquisiranno capacità anche nella gestione e nello sviluppo del personale e del team di lavoro, con cenni sul ruolo della comunicazione aziendale in sanità e la valutazione della dirigenza. Profilo – PoliS-Lombardia è l’Istituto regionale per il supporto alle politiche della Lombardia. Svolge, in particolare per la Giunta e il Consiglio regionale della Lombardia, attività di ricerca statistica, formazione e accompagnamento tecnico scientifico nell’ambito delle politiche per il lavoro. Fanno parte di PoliS-Lombardia due Accademie (Accademia di formazione per il servizio socio sanitario lombardo e Accademia di Polizia locale) e quattro Scuole (Scuola per l’ambiente, Scuola per gli Enti locali, Scuola superiore di Alta amministrazione, Scuola superiore di Protezione civile). Maggiori informazioni su PoliS-Lombardia: http://www.polis.lombardia.it

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Fake news e cambiamenti climatici, dalla Bicocca un articolo contro i baroni del petrolio

Riportiamo un articolo del professor Marco Grasso dell’Università Bicocca a proposito dei responsabili del cambiamento climatico. Quanto ci interessa, oltre ovviamente al tema dei mutamenti atmosferici, è la correlazione individuata dal docente tra industria petrolifera e proliferazione delle fake news. Un argomento su cui in molti si stanno confrontando in tutto il mondo. Anche a Milano. E siamo ovviamente disponibili a pubblicare interventi anche di chi non ritiene veritiere le conclusioni del professor Grasso. Circa due-terzi delle emissioni globali di gas serra prodotte negli ultimi due secoli sono riconducibili all’attività di una manciata di imprese, i cosiddetti ‘baroni del carbonio’, che appartengano in grande maggioranza all’industria petrolifera. Più precisamente, il 62% delle emissioni di anidride carbonica e metano nel periodo 1751-2015 dipendono da 100 ‘baroni del carbonio’ (appartenenti alleindustrie del i) petrolio e gas, ii) carbone e ii) cemento). A queste imprese sono imputabili il 71% delle emissioni industriali globali dal 1988. Addirittura, un altro studio suggerisce che le emissioni storiche (1880-2010) e recenti (1980-2010) di queste 100 imprese hanno contribuito a circa il 57% dell’aumento osservato della concentrazione di anidride carbonica nell’atmosfera, a circa il 42-50% dell’aumento della temperatura media terrestre globale e a circa il 26-32% dell’innalzamento del livello globale dei mari nel periodo 1880-2010; e dal 1980 rispettivamente a circa il 43% (concentrazione di anidride carbonica nell’atmosfera), 29-35% (concentrazione di anidride carbonica nell’atmosfera) e 11-14% (innalzamento del livello globale dei mari)  a partire dal 1980 Insomma, i cento ‘baroni del carbonio’ hanno prodotto più della metà delle emissioni serra negli ultimi 25 anni, cioè da quando la comunità internazionale era già pienamente consapevole delle cause dei pericoli generati dai cambiamenti climatici. La tabella successiva riporta le emissioni delle principali 20 imprese petrolifere pubbliche e private. Emissioni delle imprese petrolifera 1988-2015, GtCO2e and % delle emission industriali globali 1988-2015 Impresa petrolifera Emissioni Percentuale Typologia Saudi Aramco 40,6 4,5% Pubblica Gazprom (Russia) 35,2 3,9% Pubblica National Iranian Oil 20,5 2,3% Pubblica ExxonMobil (United States) 17,8 2,0% Privata Pemex (Mexico) 16,8 1,9% Pubblica Royal Dutch Shell (United Kingdom/Netherlands) 15,0 1,7% Privata China National Petroleum 14,0 1,6% Pubblica BP (United Kingdom) 13,8 1,5% Privata Chevron (United States) 11,8 1,3% Privata PDVSA 11,0 1,2% Pubblica Abu Dhabi National Oil 10,8 1,2% Pubblica Sonatrach (Algeria) 9,0 1,0% Pubblica Kuwait Petroleum 9,0 1,0% Pubblica Total (France) 8,5 0,9% Privata ConocoPhillips (United States) 7,5 0,8% Privata Petrobras (Brazil) 6,9 0,8% Pubblica Lukoil (Russia) 6,7 0,8% Privata Nigerian National Petroleum Corp 6,5 0,7% Pubblica Petronas (Malaysia) 6,2 0,7% Pubblica Rosneft (Russia) 5,9 0,7% Pubblica TOTALE 20 (Top 10) 273,6 (196,6) 30,4% (21,9%)   Oltre a ciò, larga parte dell’industria petrolifera privata ha finanziato e promosso il negazionismo climatico, fenomeno che ha contribuito in modo sostanziale a paralizzare le politiche contro i cambiamenti climatici per decenni. In breve, l’industria petrolifera – direttamente tramite le emissioni e indirettamente tramite il negazionismo – ha avuto un ruolo cruciale nel generare e rendere ingovernabile il fenomeno dei cambiamenti climatici, i cui impatti stanno generando danni ingenti all’umanità e al pianeta. La ricerca condotta analizza in modo sistematico questi temi e aspira a gettare le basi per analizzarne le conseguenze etiche e, soprattutto, politiche. In particolare, la ricerca apre con una ricognizione dell’industria petrolifera, poi si concentra sul processo laborioso e insoddisfacente che ha portato l’industria petrolifera e riconoscere – controvoglia e ancora limitatamente – la realtà minacciosa dei cambiamenti climatici. Poi, analizza nel dettaglio il contributo diretto in termini di emissioni dell’’industria petrolifera alle emissioni serra globali. Infine, analizza come gli sforzi dell’industria petrolifera di destabilizzare la scienza attraverso il negazionismo siano stati, e continuino a essere, un potente contributo indiretto ai cambiamenti climatici.

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