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Arrestati gli autori dell’omicidio al torneo di calcetto

La Polizia di Stato, coordinata dalla Procura della Repubblica di Milano, ha tratto in arresto, in esecuzione del decreto di fermo, sei uomini di origine peruviana, supporters della squadra amatoriale di calcetto MILANO GRONE – che ha gli stessi colori e si ispira alla più nota squadra peruviana ALIANZA LIMA -, ritenuti responsabili dell’omicidio di un  trentottenne peruviano, supporter del rivale club calcistico peruviano UNIVERSITARIO DE DEPORTES, avvenuto sabato pomeriggio 29 maggio u.s., a Milano, in via del Ricordo. L’attività investigativa condotta dalla Sezione Omicidi della Squadra Mobile ha consentito di ricostruire la dinamica dell’omicidio e identificare gli autori. In particolare, poco prima dell’inizio della semifinale del trofeo amatoriale “The super League Milano” che si sarebbe dovuta disputare tra le squadre Sporting Cristal e Garra Crema, è iniziata una discussione per, e a causa di, rivalità calcistiche, passata subito alle vie di fatto tra la vittima e alcuni sostenitori dell’ALIANZA LIMA. In pochi istanti l’uomo è stata accerchiato da almeno sei uomini, quattro dei quali muniti di coltello, che hanno sferrato alcuni fendenti all’indirizzo della vittima, colpendola più volte alla schiena e al torace. L’uomo ha barcollato per alcuni istanti, avvicinandosi alla moglie poco distante e poi si è accasciato a terra ove è stato immediatamente soccorso dai sui connazionali presenti all’evento sportivo. Gli aggressori si sono dileguati facendo perdere le proprie tracce. All’arrivo della pattuglia della Polizia il ferito, già privo di sensi, veniva fatto salire a bordo della Volante che immediatamente si dirigeva verso l’ambulanza per velocizzare i soccorsi. Le condizioni sono risultate talmente critiche che l’uomo è deceduto poco dopo all’arrivo in ospedale. Da qui sono partite le indagini degli agenti della Squadra Mobile che, subito dopo i fatti, hanno proceduto all’escussione di numerosi testimoni che stavano assistendo all’evento sportivo, e hanno effettuato una paziente raccolta e visione di numerosissime telecamere di videosorveglianza del quartiere di via Padova, consentendo inizialmente di individuare il gruppo di tifosi presenti all’aggressione. Gli approfondimenti investigativi hanno consentito di individuare i singoli componenti del gruppo e circoscrivere le azioni di ciascuno. Dall’attività tecnica avviata a poche ore dai fatti è emerso che alcuni di loro stavano progettando di fuggire all’estero per sottrarsi alle conseguenze del delitto e altri si erano già resi irreperibili facendosi ospitare da amici in abitazioni non riconducibili a loro, site a Milano e in altra provincia. La possibilità di non riuscire più a localizzarli ha fatto scattare l’operazione della Squadra Mobile che nella giornata del 2 giugno u.s. ha effettuato numerose perquisizioni in varie abitazioni dell’hinterland milanese dove è stato eseguito il fermo del P.M. emesso lo stesso giorno. Qualcuno dei ricercati, tramite il proprio legale, sempre il 2 giugno u.s., sentendosi ormai senza vie di fuga, ha preferito presentarsi in Questura. All’esito delle perquisizioni sono stati sequestrati gli abiti indossati durante l’aggressione, oltre a tre coltelli verosimilmente utilizzati per colpire la vittima.

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Arrestati due autori della truffa Black Money Scam

Martedì sera, In Piazza Repubblica la Polizia ha arrestato un cittadino camerunense 39enne per il reato di truffa aggravata in concorso, denunciando per lo stesso reato il complice, connazionale 48enne. Nella prima mattinata un cittadino italiano di 65anni ha chiamato alla Centrale Operativa della Questura di Milano, dicendo che era in corso una truffa nei suoi confronti da parte di persone a lui già note. Il 65enne, lo scorso marzo, aveva già incontrato in un appartamento di via Pantano il 39enne, accompagnato da altri uomini. In quella circostanza gli era stato proposto un metodo per generare banconote da 50 euro con banali pezzi di carta, a condizione che procurasse loro il maggior numero di banconote da duplicare. Al secondo incontro la vittima si è così presentata con 13mila euro contanti; i due complici, tra cui l’arrestato, con flaconi di reagenti chimici ed altra strumentazione hanno messo in scena la fraudolenta duplicazione delle banconote, facendo poi di fatto sparire il denaro vero. Nei giorni successivi i contatti tra malviventi e vittima non si sono interrotti e, alla promessa di restituzione delle 13mila euro inziali, si è aggiunta la richiesta di ulteriore denaro. Il 65enne, questa volta, ha chiamato il 112 NUE. Gli agenti dell’Ufficio Prevenzione Generale e Soccorso Pubblico, hanno messo in atto un servizio di osservazione; d’accordo con la vittima, hanno fatto in modo che avvenisse lo scambio del denaro richiesto. All’incontro si è presentato il 39enne che, colto nella flagranza della cessione di denaro, è stato subito arrestato dai poliziotti della Settima Sezione UPG. Gli accertamenti degli agenti hanno portato alla denuncia del complice che lo attendeva in una struttura alberghiera; all’interno della camera sono state rinvenute e sequestrate diverse strumentazioni che i truffatori utilizzavano per riprodurre le banconote.

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Si fingono rapinati per fare una rapina

Mercoledì 26 maggio, nel pomeriggio, la Polizia ha arrestato un cittadino salvadoregno di 24 anni e un ecuadoriano 20enne per tentata rapina pluriaggravata in concorso. Gli agenti del commissariato Quarto Oggiaro erano impegnati in un servizio antidroga nei pressi della stazione Milano Certosa quando, in via Mambretti, tre sudamericani hanno aggredito, minacciandolo, un 27enne ecuadoriano nel tentativo di rapinarlo del borsello nel quale aveva il portafoglio e un telefono cellulare. La vittima è riuscita a scappare e a rifugiarsi all’interno di un cortile condominiale. I tre malviventi, uno dei quali in monopattino, hanno inseguito il 27enne fino all’ingresso del cortile e, non trovandolo, hanno chiesto indicazioni al portiere dello stabile facendogli credere che il ragazzo che si era rifugiato all’interno fosse un ladro. Il portinaio, quindi, ha lasciato passare il malvivente che, una volta trovato l’uomo che voleva derubare, l’ha ripetutamente colpito con una mazza di ferro trovata sul posto, mentre gli altri due aggressori sono rimasti all’esterno con la funzione di “palo”. Il portinaio, resosi conto della realtà delle cose, e altri condomini, nel frattempo accorsi, hanno dissuaso il rapinatore costringendolo ad andarsene. Diverse, seppur non gravi, le contusioni riportate a braccia, gambe e testa, dalla vittima accertate dai sanitari accorsi, nel frattempo, sul posto. Lo stesso portiere ha allertato la Centrale Operativa della Questura e gli agenti del commissariato Quarto Oggiaro hanno subito individuato i due arrestati in un parco nelle vicinanze: il 24enne salvadoregno, irregolare sul territorio nazionale, vestito di nero, che ha svolto, nella seconda aggressione, la funzione di palo e che è stato trovato anche con 2 coltelli; l’ecuadoriano di 20 anni, con numerosissimi precedenti penali e di polizia, che ha picchiato il giovane con la mazza di ferro. Proseguono le indagini dei poliziotti per individuare il terzo uomo in monopattino.

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Arrestati due borseggiatori sudamericani

Ieri mattina la Polizia ha arrestato per furto aggravato in concorso due uomini, un cittadino cileno di 32 anni e un cittadino cubano di 28 anni, entrambi con precedenti per reati contro il patrimonio. Gli agenti della Squadra Mobile, durante un servizio di contrasto ai reati predatori in zona Città Studi, hanno notato i due malviventi camminare per strada con fare sospetto, l’uno a distanza dall’altro, scambiandosi continui cenni d’intesa. Giunti in via Melzo, il 32enne si è avvicinato nei pressi di un bar, mentre il complice è rimasto a distanza in chiara funzione di palo. Il cittadino cileno si è seduto ad uno dei tavolini del dehor, alle spalle di un cliente: dopo aver sistemato la propria giacca sulla sedia, il 32enne ha finto di attendere l’ordinazione e, inserendo un braccio nell’indumento appeso alla sedia, ha rovistato nelle tasche dell’ignara vittima, per poi asportarle il portafoglio. Consumato il furto si è allontanato in direzione di Viale Piave, dove si è ricongiunto col complice. Entrambi, convinti di non essere stati scoperti, si sono fermati per appropriarsi dei contanti e disfarsi del portafoglio, buttandolo sotto un’autovettura in sosta. I poliziotti della sesta sezione della Squadra Mobile, che invece avevano assistito all’intera scena, sono intervenuti arrestandoli in flagranza e recuperando il maltolto, poi restituito alla vittima.

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Arrestati i componenti della banda del buco

La Polizia di Stato, coordinata dalla Procura della Repubblica di Milano, ha eseguito, nella provincia di Napoli, un’ordinanza di custodia cautelare in carcere a carico di 7 componenti di un sodalizio criminale, di origine partenopea, che lo scorso 3 novembre ha consumato la rapina in danno del “Credit Agricole” di piazza Ascoli a Milano, per un valore superiore a 1 milione di euro, e che era in procinto di consumare un nuovo colpo tra le province di Milano e Torino. All’interno della banca erano presenti sette rapinatori, completamente travisati con maschere in lattice, che avevano immobilizzato il direttore e una dipendente presente; una seconda dipendente era riuscita ad uscire dalla banca prima che i rapinatori chiudessero le porte. I rapinatori erano poi fuggiti calandosi attraverso un cunicolo, appositamente scavato, che dal piano interrato della stessa filiale li aveva condotti alla rete fognaria principale di Milano. I componenti della banda, con l’ordinanza emessa il 26 aprile 2021 dal GIP presso il Tribunale Ordinario di Milano, dr.ssa Giuseppina Barbara, su richiesta della locale Procura della Repubblica, Procuratore Aggiunto dr.ssa Laura Pedio e Sostituti Procuratori dott.ssa Maria Cristina Ria e dott.ssa Rosaria Stagnaro, sono stati raggiunti dalle misure, con la collaborazione della Squadra Mobile di Napoli, in quella provincia, ove risiedono. I poliziotti della sezione antirapina della Squadra Mobile di Milano hanno dapprima individuato i veicoli utilizzati per la rapina e successivamente le utenze telefoniche; attraverso una imponente attività d’indagine è stata accertata la presenza fisica nella città nei mesi precedenti alla rapina, risalendosi ai diversi appartamenti locati durante le fasi preparatorie della rapina, nonché la base logistica in un sotterraneo di uno stabile in prossimità della Stazione Centrale di Milano.

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Arrestati due egiziani che aggredivano e rapinavano anziani

Colpivano a pugni le vittime, sempre anziani, in pieno giorno, per strada, per portar loro via pochi soldi e oggetti di valore. I due, un 25enne e un 33enne egiziani, irregolari, sono stati arrestati con l’accusa di rapina e lesioni aggravate su ordinanza di custodia cautelare dopo le indagini del Commissariato Bonola. Un loro complice, un 28enne, è al momento ricercato. Ai tre vengono contestate sei rapine negli ultimi due mesi, ma si sospetta che possano averne commesse molte di più, in modo seriale, con una frequenza tale da rappresentare uno “spregio per le leggi e l’ordine pubblico – ammette la Questura – ingenerando un profondo timore nella collettività per la situazione che si era venuta a creare” nella zona dove agivano, il quartiere San Siro. ANSA

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