arrestati

Prostituzione in centro tattoo: arrestati padre e figlio

La Polizia di Stato ha arrestato due uomini di 32 e 64 anni, rispettivamente figlio e padre, per il reato di favoreggiamento, reclutamento e sfruttamento della prostituzione. L’attività investigativa svolta dagli agenti del Commissariato Monforte Vittoria ha avuto origine da alcuni esposti inviati alle autorità da cittadini sul via vai sospetto di persone presso un centro tatuaggi in via Mantova. I poliziotti, dopo vari servizi di appostamento e osservazione nei pressi del negozio in questione, hanno appurato la presenza costante sul posto di due uomini, i quali si alternavano all’esterno dello stabile, al fine di indirizzare i clienti verso l’ingresso dell’alloggio ove si consumavano prestazioni sessuali a pagamento. Indagini più approfondite hanno poi permesso di ricostruire l’attività di sfruttamento della prostituzione, per la quale era stato messo a punto anche un sistema di prenotazioni online e un’utenza telefonica, tramite i quali gli interessati potevano prenotare le prestazioni, con prezzi che variavano dalle 80 alle 150 euro. I ricavi dei due congiunti corrispondevano al 50% dei guadagni corrisposti a due ragazze rumene di 24 e 33 anni, che i poliziotti hanno identificato quali vittime dello sfruttamento. Infine, è stato accertato che l’attività criminale persistesse già dal periodo di lockdown, e che prima delle due donne rumene fossero state coinvolte nello sfruttamento anche due cittadine italiane.

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Arrestati due spacciatori e un ladro

Sabato scorso nel pomeriggio, gli agenti della Squadra Mobile hanno arrestato un cittadino italiano, di 48 anni incensurato, per detenzione di sostanza stupefacente a fini di spaccio. A seguito di alcuni servizi in zona Comasina, è stato organizzato un servizio mirato dove il 48enne è stato visto uscire dalla propria abitazione in via Ricotti, salire a bordo dell’auto e muoversi con fare sospetto. Si è deciso quindi di controllarlo e, fermato dagli agenti, l’uomo ha subito mostrato nervosismo. Si è proceduto ad una perquisizione personale che ha permesso di rinvenire all’interno del portafoglio una dose di cocaina di circa 0,6 grammi. La perquisizione è stata estesa poi all’abitazione dove sono stati rinvenuti due panetti di hashish su dei ripiani della libreria, 6 dosi di cocaina sopra un armadio e marijuana celata nel soppalco e nel frigorifero. Nel box a lui in uso, sono state sequestrate altri 4 panetti di hashish. In totale si tratta di 570 grammi di hashish, 92 grammi di marijuana, 5 grammi di cocaina e 3 mila euro in contanti, oltre a bilancino di precisione e materiale per il confezionamento. Nella serata invece, è stato arrestato un cittadino moldavo 38enne pregiudicato sempre per detenzione ai fini di spaccio di droga: gli agenti hanno notato un’autovettura con a bordo il moldavo ferma in sosta lungo viale Monza, come se fosse in attesa di qualcuno. Poco dopo è giunta una seconda autovettura con a bordo un cittadino italiano di 41 anni il quale ha parcheggiato, è sceso e si è recato a prelevare da uno sportello bancomat lì vicino per poi salire a bordo della macchina del cittadino straniero. Intuendo che ci fosse stata una compravendita di sostanze stupefacenti i due sono stati fermati e sottoposti a controllo dai poliziotti della Squadra Mobile. Il cittadino moldavo impugnava nella mano un portamonete con all’interno 39 involucri di cocaina per circa 32 grammi e all’interno del portafoglio aveva 1.125 euro in contanti. La perquisizione è stata estesa al domicilio di via Treviso dove, all’interno di una cassaforte, sono stati rinvenuti e sequestrati 10 mila euro in contanti. Nella mattinata di venerdì scorso, infine, in località San Zenone al Lambro, gli agenti della Squadra Mobile hanno eseguito un provvedimento di pene concorrenti emesso dalla Procura della Repubblica presso la Corte d’Appello di Genova nei confronti di un cittadino marocchino 59enne per una pena da espiare pari a 8 anni e 1 mese di reclusione per reati contro il patrimonio in particolare furti con destrezza all’interno delle autovetture. La Squadra Mobile, dopo una serie di accertamenti, ha individuato l’abitazione ove il cittadino marocchino poteva trovarsi a San Zenone al Lambro. Giunti sul posto gli agenti, hanno fatto accesso all’interno dell’appartamento ove è stata identificata una donna la quale, in un primo momento, ha riferito di non sapere dove fosse la persona da ricercare. Tuttavia gli agenti, all’interno dell’abitazione, hanno notato una porta che dava accesso al locale box. una volta entrati hanno trovato l’uomo che tentava invano di nascondersi ed è stato così arrestato in esecuzione del provvedimento ed associato al carcere di Lodi. Lo straniero dovrà scontare una pena di 8 anni per una serie di condanne definitive per furti aggravati commessi tra il 2014 e il 2016 tra Ferrara, san Giuliano Milanese, Cesana Brianza e La Spezia. I furti sono stati commessi a bordo auto e con diverse tecniche. In alcuni casi, si è appostato nei parcheggi dei supermercati aspettando che le ignare vittime caricassero la spesa nel bagagliaio per introdursi nell’abitacolo ed asportare quanto più possibile. In altri casi, la tecnica era quella della “gomma bucata”. Dopo avere fraudolentemente forato la gomma all’automobilista lo invitava a fermarsi segnalando il buco. Quando l’ignara vittima arrestava la marcia e scendeva dal mezzo per costatare il danno, il reo, con la complicità di altri soggetti, asportava dall’abitacolo borse e portafogli.

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Polizia locale: arrestati quattro agenti del Nucleo contrasto stupefacenti

La Polizia di Stato e la Polizia locale di Milano, al termine di indagini coordinate dalla Procura della Repubblica di Milano, hanno dato esecuzione nella mattinata odierna alla misura cautelare degli arresti domiciliari disposta nei confronti di quattro agenti della Polizia locale, all’epoca dei fatti tutti in servizio al Nucleo contrasto stupefacenti. I provvedimenti restrittivi sono stati emessi dal Giudice per le indagini preliminari, dott. Guido Salvini, su richiesta del Procuratore aggiunto dott. Maurizio Romanelli e del Sostituto procuratore dott. Elio Ramondini, avendo ritenuto i destinatari della misura responsabili a diverso titolo dei reati di peculato, abuso d’ufficio nonché falso ideologico e materiale commessi dal pubblico ufficiale. Le ultime due fattispecie ritenute aggravate dalla finalità  di occultare un altro reato e di assicurarsi il profitto, il prodotto e l’impunità nonché favorite dalla dolosa induzione in errore dell’ufficiale di polizia giudiziaria responsabile dell’intero Nucleo. Le indagini sono state avviate in corrispondenza con la diffusione dei servizi giornalistici del programma televisivo “Le iene”, trasmessi nel mese di ottobre 2020, a seguito dei quali il Comando di Polizia locale aveva già disposto in via cautelativa il trasferimento dei quattro dipendenti ad altri uffici con competenza di natura amministrativa. Nel corso di quei servizi sono state raccolte le testimonianze di alcuni cittadini italiani e stranieri che hanno dichiarato di essere stati vittime di condotte poste in essere, in violazione delle norme di legge, dagli operatori del Nucleo contrasto stupefacenti in occasione dell’espletamento di attività di polizia giudiziaria. In particolare, dalle loro dichiarazioni è stato delineato un sistema invalso all’interno del gruppo finalizzato a sottrarre importanti somme di denaro nel corso delle attività di perquisizione finalizzate alla ricerca di droga. In un caso le informazioni rese dalla vittima sono state supportate anche da documentazione audio-video. Le forze di Polizia delegate hanno pertanto proceduto all’approfondita analisi di tutto il materiale nella disponibilità della produzione televisiva, debitamente sottoposto a sequestro unitamente a quello ancora detenuto dal privato cittadino, così come alla ricostruzione degli episodi oggetto di contestazione attraverso l’analisi documentale e l’escussione delle vittime e di altre persone informate sui fatti. Nei confronti dei quattro arrestati e di altri tre agenti all’epoca appartenenti al Nucleo, anch’essi indagati per le stesse fattispecie di reato, sono state eseguite le perquisizioni in concomitanza con l’esecuzione delle misure cautelari.

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Arrestati due pusher in via Toce

Lunedì pomeriggio, la Polizia di Stato ha arrestato a Milano una cittadina italiana di 45 anni e un cittadino tunisino di 39 anni per detenzione di sostanza stupefacente ai fini di spaccio. Giunta la segnalazione da parte di un vicino, gli agenti si sono recati nei pressi di un magazzino in via Toce per una lite in corso. Gli agenti, dopo aver sentito un odore sospetto proveniente dall’interno, hanno proseguito alla perquisizione del locale che ha dato esito positivo. I poliziotti hanno rinvenuto una busta contenente 400 grammi di marijuana, circa 900 euro in contanti e attrezzi per tritare e confezionare la sostanza.

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Arrestati mentre consegnavano droga al posto del cibo a domicilio

Utilizzavano falsamente gli strumenti delle consegne di cibo a domicilio per vendere droga, sperando così di eludere i controlli relativi all’emergenza sanitaria. Sono stati arrestati ieri, giovedì 1° aprile, dal Nucleo Contrasto stupefacenti della Polizia locale di Milano per detenzione ai fini di spaccio, in concorso tra loro, due uomini e una donna di nazionalità peruviana, a cui sono stati sequestrati in totale oltre 4,4 chili di marijuana, 1,1 chilo di hashish e 23 grammi di cocaina. Mentre transitavano in via Porpora, gli agenti della Polizia locale hanno notato C.B.J.S. (di 22 anni) che, sceso da un motorino con sopra una borsa per le consegne a domicilio marchiata Glovo, entrava in un portone senza portare con sé nulla da consegnare. Dopo pochi minuti, il ragazzo usciva dallo stesso portone, nuovamente senza nulla in mano, ma con un rigonfiamento sospetto sotto i vestiti. Gli agenti hanno dunque proceduto al controllo di C.B.J.S., che ha consegnato una busta di plastica con all’interno 4 involucri di cocaina (per un totale di 2 grammi), 8 involucri di marijuana (per un totale di 42.5 grammi) e 4 involucri di hashish (per un totale di 40 grammi), ammettendo che erano tutte sostanze da rivendere: su ogni busta era riportato un nome scritto a pennarello e indirizzi o altri riferimenti delle persone che, presumibilmente, dovevano riceverle. Durante il controllo, dallo stesso portone è uscito un altro ragazzo, L.F.J.G. (di 18 anni), anche lui con una borsa Glovo. Dopo aver riferito di non abitare in quel palazzo, ha dichiarato che si trovava lì per una consegna di cibo, cercando così di sottrarsi ai controlli. Fermato e identificato, però, ha consegnato un involucro di marijuana che teneva nella tasca dei pantaloni e, successivamente, altri 3 involucri dello stesso tipo (per un totale di 15 grammi) dall’interno della borsa per il delivery, che era invece priva di cibo. Anche in questo caso sugli involucri c’erano scritti a pennarello nomi, indirizzi o riferimenti dei presunti acquirenti. A questo punto gli agenti del Nucleo Contrasto stupefacenti hanno deciso di procedere ad una perquisizione domiciliare, coadiuvati dall’Unità Cinofili della Polizia locale, dell’appartamento al primo piano di cui aveva le chiavi L.F.J.G.: all’interno vi era una donna (F.D.A., 22 anni), anch’essa di nazionalità peruviana, che si è qualificata come sua compagna. In bagno sono stati rinvenuti più di 4,3 chili di marijuana, oltre un chilo di hashish e 20.7 grammi di cocaina, tutti confezionati nelle stesse modalità di quelle trovate in possesso dei due uomini in strada, in buste sottovuoto termosaldate, e contenute all’interno di borse marchiate in questo caso Deliveroo. Sono stati inoltre sequestrati 3 bilancini di precisione, materiale di confezionamento, il pennarello di colore nero utilizzato presumibilmente per scrivere sulle buste e un coltello sporco di sostanza stupefacente. All’interno di un armadio, custodite dentro un portafoglio da donna, sono state infine trovate banconote in tagli per lo più da 20, per un totale di 1.500 euro. “Ringraziamo gli agenti della Polizia locale che non hanno sottovalutato un atteggiamento sospetto e hanno portato a termine una delicata operazione, togliendo dal mercato consistenti quantitativi di droga – commenta la vicesindaco e assessora alla Sicurezza Anna Scavuzzo -. Il fatto che in questo anno siano cambiate le modalità di compiere determinati reati non ha fermato l’attenzione che le Forze dell’ordine e la Polizia locale pongono su di essi”.

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Arrestati due pusher con 2,8 kg di hashish

Mercoledì gli agenti delle volanti hanno arrestato nel corso di due diversi controlli, altrettanti pusher italiani, sequestrando complessivamente 2,3 chili di marijuana e mezzo chilo di hashish. Lo ha riferito la questura, spiegando che il primo a finire in manette è stato un 38enne incensurato, fermato intorno alle 17 in piazzale Ferdinando Martini mentre era in compagnia di un amico 24enne. “Stiamo solo facendo quattro chiacchiere e fumando una canna” ha spiegato il 38enne che in tasca aveva sei grammi di “fumo”. Nella successiva perquisizione della sua abitazione nella medesima piazza in zona Calvairate, i poliziotti hanno trovato altri 500 grammi di hashish e 100 grammi di “erba”, oltre a 1.800 euro in contanti, un bilancino di precisione e l’occorrente per il confezionamento delle dosi. Il secondo arresto ha riguardato un 32enne con precedenti per droga, che è stato fermato intorno alle 19 in viale Brianza alla guida di una Fiat 500 con a bordo la sua compagna. Nel borsone che aveva nel bagagliaio gli agenti hanno trovato tre involucri con un totale di circa 2,1 chili di marijuana e hanno quindi proceduto alla perquisizione della vicina abitazione dove abita con i genitori. Qui il cane antidroga ha scoperto nascosta dietro una falsa presa di corrente, una minicassaforte con all’interno altri 100 grammi di “erba” e un bilancino. Sequestrati anche tre telefoni cellulari. La fidanzata, una 29enne italiana, è stata denunciata a piede libero.

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