Giovedì 4 febbraio a Milano, la Polizia di Stato ha sottoposto a fermo due cittadini bulgari, una donna di 65 anni e il figlio 39enne, per riduzione in schiavitù. I poliziotti del Commissariato Monforte Vittoria, nell’ambito dei servizi volti al controllo del territorio, negli ultimi venti giorni scorsi hanno seguito e osservato un gruppo di sette stranieri che, con cani al seguito, dalle ore 8 alle ore 19 circa, chiedevano l’elemosina nei pressi di piazza Risorgimento e piazzale Dateo. Ieri gli agenti hanno accompagnato presso gli uffici di via Poma i sette cittadini bulgari che sono stati indagati per maltrattamenti di animali e i sette cani, posti sotto sequestro, sono stati affidati al canile comunale. Nel corso degli accertamenti svolti dai poliziotti, è emerso che la donna e il figlio facevano giungere i connazionali a Milano, dopo averli agganciati a Sofia, con la prospettiva di un guadagno, spartito al 50 percento, tramite l’accattonaggio. Una volta giunti a Milano, ai connazionali veniva preso sia il totale del denaro ricevuto dai passanti che i documenti di identità. Gli stranieri, cui erano forniti i cani per posizionarsi in prossimità di diverse fermate metropolitane, inoltre, venivano fatti dormire in una casa abbandonata in viale Molise. Madre e figlio, il cui fermo è stato convalidato dal pubblico ministero di turno ieri sera, sono stati condotti presso il carcere di San Vittore.