arrestato

Arrestato spacciatore ciclista

Ieri sera, intorno alle 20, tramite una segnalazione giunta dall’app Youpol, gli agenti della Squadra Investigativa dell’Ufficio Prevenzione Generale, sono intervenuti in via Frassinetti per un cittadino marocchino colto nell’atto di cedere della sostanza stupefacente a bordo della sua bicicletta. I poliziotti, giunti sul posto, hanno controllato il 24enne che è stato trovato in possesso di 38 dosi di cocaina per un totale di 40 grammi, oltre a 1360 euro in contanti. Il ragazzo intercettato poco prima dai passanti, è stato pertanto tratto in arresto per detenzione di sostanza stupefacente ai fini di spaccio.

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Arrestato grossista di shaboo

La Polizia di Stato ha arrestato in flagranza un cittadino filippino, di 48 anni, per detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti che nel proprio appartamento, in via Mac Mahon, nascondeva shaboo destinato per la vendita al dettaglio. La squadra investigativa del Commissariato “Porta Genova”, dopo una prolungata attività d’indagine e di appostamenti, ha individuato l’appartamento dove l’uomo risiedeva e che utilizzava come “laboratorio”. Quando gli agenti vi hanno fatto accesso all’interno hanno trovato il cittadino filippino  che stava  confezionando degli involucri termosaldati contenenti lo shaboo. La successiva perquisizione ha permesso di trovare la droga nascosta all’interno di una bottiglia di una bibita frizzante ingegnosamente modificata, nella quale era stato ricavato un doppio fondo, che conteneva all’interno due involucri pieni di sostanza. Lo stupefacente sequestrato, pari a circa 50 grammi, avrebbe fruttato sul mercato oltre 10mila euro, considerando che la singola dose, solitamente pari a 0,1 grammi, viene venduta al dettaglio a circa 20 euro. Sono stati altresì sequestrati oltre 600 euro in contanti, oltre a numeroso materiale per il confezionamento delle dosi. L’uomo, con numerosi precedenti per spaccio di droga nel corso degli ultimi anni, è stato arrestato.

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Imbottiva orologi di cocaina. Arrestato marocchino

Ieri sera, in via Clusone, la Polizia di Stato ha arrestato un 40enne cittadino marocchino, per detenzione e spaccio di stupefacenti. Gli agenti della Squadra Mobile di Milano, impegnati in un servizio antispaccio, lo hanno riconosciuto, in quanto già arrestato per lo stesso reato lo scorso dicembre, mentre, a bordo della sua auto transitava su viale Monte Nero. Fermato nei pressi di via Clusone, e sottoposto a perquisizione, è stato trovato in possesso di una dose di 0,5 grammi, alcuni contanti e le chiavi di un’abitazione. Le indagini della Sesta Sezione della Squadra Mobile hanno permesso ai poliziotti di risalire all’abitazione del 40enne, proprio in via Clusone. All’interno dell’aspirapolvere gli agenti hanno trovato 77 grammi di cocaina suddivisa in 4 involucri. Nel mobile del soggiorno poi, sono stati rinvenuti 4 orologi, le cui casse erano state svuotate di ogni meccanismo e riempite con 25 dosi di cocaina per un totale di 13 grammi pronti per essere smerciati. Nella tasca di un giubbotto, infine, l’uomo deteneva la somma di 2650 euro contanti provento dello spaccio. Droga e contanti sono stati sequestrati, il 40enne arrestato.

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Arrestato latitante pluripregiudicato

Nella mattinata di mercoledì 21 aprile, personale della Squadra Mobile di Roma e della Squadra Mobile di Milano, ha tratto in arresto il latitante Antonino Calì ricercato in quanto destinatario di un provvedimento definitivo di carcerazione per il quale deve scontare la pena di 29 anni e 8 mesi e 14 giorni di reclusione. Calì, il cui excursus delinquenziale è prolungato e di spessore, era stato arrestato l’ultima volta nel 2013 all’esito di una complessa ed articolata attività di indagine, nei confronti un’associazione operante in varie attività illecite, tra le quali, il traffico e lo spaccio di sostanze stupefacenti, le estorsioni, i reati contro la persona, il riciclaggio e il reimpiego di risorse economiche di provenienza illecita in attività imprenditoriali. Dopo un periodo custodiale in carcere, in alternativa a detta misura, nel mese di maggio 2018 aveva ottenuto la concessione degli arresti domiciliari da scontare presso la clinica “Villa Ardeatina” di Roma. Il 3 ottobre 2018, dopo aver manomesso il braccialetto elettronico che gli era stato inserito, era evaso dalla detenzione domiciliare facendo perdere le proprie tracce. Da allora si era reso irreperibile finchè nel 2020, le indagini della Squadra Mobile di Roma lo localizzavano in Spagna, precisamente a Valencia dove, in  collaborazione con la polizia Spagnola, attraverso il coordinamento del Servizio di Cooperazione Internazionale di Polizia, si stava cercando di localizzare il suo preciso indirizzo.  Recentemente però, l’attività investigativa ha registrato il suo sposamento dalla penisola iberica al paese natio, precisamente a Milano. Pertanto, sono iniziati, in collaborazione con la Squadra Mobile di Milano, i riscontri alla sua presenza in città, finchè il cerchio non si è ristretto alla zona di Porta Venezia: individuato il possibile appartamento in via Paolo Frisi, gli agenti delle due Squadre Mobili hanno cominciato dei servizi di osservazione ininterrotti per due giorni, appostandosi in una terrazza che affacciava dall’alto sul cortile condominiale, dominando tutti gli appartamenti disposti a giro di fronte all’atrio comune, con l’ausilio di telecamere e binocoli, fino al momento in cui nella mattinata del 21 aprile scorso, notavano un uomo dalle sembianze simili al ricercato uscire dal condominio e dirigersi a piedi verso la metropolitana. Di conseguenza veniva immediatamente pedinato e quando, prima dell’ingresso della fermata della Metro, si è ha avuta la convinzione che la sua identità corrispondeva a quella del latitante, gli operatori delle due Squadre Mobili lo hanno bloccato. L’uomo, uno volta resosi conto di trovarsi di fronte alle forze dell’ordine ha subito esclamato: “sono io….Antonino Calì”. Con sé aveva un documento falso, nello specifico una carta d’identità valida per l’espatrio intestata a Sergio CALÌ, nato a Roma il 16.11.1960, ivi residente, per il cui possesso verrà tratto in arresto. Inoltre, deteneva 1.200 €uro, che sono stati sequestrati, e documentazione aerea comprovante il suo arrivo da Valencia, nonché le chiavi di casa della sua abitazione iberica, trovati a seguito di perquisizione domiciliare della casa milanese in cui alloggiava, presa in affitto tramite un’agenzia immobiliare locale. Lunga e consistente la carriera criminale, romana, di Antonino CALÌ, iniziando già dal 1998 a trafficare con la droga ed a fare quindi i conti con la giustizia. Nel 1999 venne già condannato perché facente parte di un’associazione per delinquere finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti, per il cui reato sconterà un lungo periodo di detenzione domiciliare, tornando libero nel 2003. Da quell’anno ricomincerà a trattare la droga, non disdegnando il perseguimento di reati contro il patrimonio, la frode, la ricettazione, finchè nel 2007 verrà arrestato per possesso di armi clandestine. Poi, una volta scarcerato per questo reato, riprenderà i suoi affari illeciti nel mondo degli stupefacenti, facendo parte di importanti associazioni finalizzate al traffico di droga, anche con i noti CASAMONICA, i GAMBACURTA ed i PELLE di Locri ma soprattutto col noto clan camorristico dei PAGNOZZI. Infatti, il provvedimento della Procura Generale presso la Corte di Appello di Roma, per il quale si arriva ad una pena di 30 anni, è stato emesso nel mese di maggio 2020, dopo aver computato tutte le pene detentive alle quali era stato condannato proprio per i reati associativi volti ad agevolare attraverso il traffico di ingenti quantitativi di  sostanze stupefacenti l’associazione mafiosa dei PAGNOZZI. In particolare è stato ritenuto responsabile: del delitto previsto e punito dagli artt. 74 co. 2 e 3 D.P.R. n. 309/90, 416 bis 1 C.P. (associazione per delinquere finalizzata al traffico illecito di sostanze stupefacenti aggravata dall’aver agevolato un’associazione di stampo mafioso) per essersi associato con altri correi, in numero superiore a dieci, armati, al fine di commettere più delitti di traffico illecito di sostanze stupefacenti ed, in particolare, per avere detenuto e ceduto ingenti quantitativi di sostanza stupefacente del tipo cocaina, hashish e marijuana, parte dei quali sottoposti a sequestro. Associazione dotata di una stabile organizzazione, di un’ampia dotazione di mezzi e di risorse finanziarie ed armi, caratterizzata da una rigida ripartizione dei compiti e con stabili collegamenti operativi sul territorio. In particolare, CALI’ Antonino con il ruolo di coordinatore delle attività di approvvigionamento, stoccaggio e custodia dello stupefacente successivamente rivenduto dall’associazione. del delitto previsto e punito dagli artt. 110, 81 co. 2 c.p., 73 co. 4 e 6 D.P.R. n. 309/90, 416 bis 1 c.p. (concorso in traffico illecito di sostanze stupefacenti continuato con l’aggravante dell’aver agevolato un’associazione di stampo mafioso) per avere, concorso con altri correi, in tempi diversi e con più azioni esecutive di un medesimo disegno criminoso, acquistato illecitamente sostanza stupefacente per un peso pari a kg 40, commettendo il fatto al fine di agevolare l’organizzazione camorristica denominata “clan PAGNOZZI”. del delitto previsto e punito dagli artt. 110, 81 co. 2 c.p., 73 co. 4 e 6 D.P.R. n. 309/90, 416 bis 1 c.p. (concorso in traffico illecito di sostanze stupefacenti continuato con l’aggravante dell’aver agevolato un’associazione di stampo mafioso) per avere, in concorso con altri correi, in tempi diversi e con più azioni esecutive di un medesimo disegno criminoso, ceduto illecitamente sostanza stupefacente, commettendo il fatto al fine di agevolare l’organizzazione camorristica denominata “clan PAGNOZZI”. del delitto previsto e punito dagli artt. 110 c.p., 73 co. 4 e 6, 80

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Arrestato rapinatore part time

Mercoledì pomeriggio, in Corso Genova  la Polizia di Stato ha arrestato un 52enne italiano, con precedenti, per il reato di rapina aggravata. L’uomo, travisato con mascherina, occhiali da sole e cappuccio, si è recato all’interno di un negozio di borse e, dopo aver minacciato la commessa armato di una pistola scacciacani, si è appropriato del denaro contante presente in cassa, per un totale di 200 euro. Fuggito dopo pochi minuti dall’esercizio commerciale è stato prontamente bloccato all’esterno dagli agenti motociclisti “Falchi” della Squadra Mobile di Milano, impegnati nei quotidiani servizi di contrasto al crimine diffuso sulle strade milanesi, mentre tentava di indossare una giacca legata in vita, nel chiaro intento di sviare eventuali accertamenti sul suo coinvolgimento nella rapina. Le indagini degli agenti della Squadra Mobile hanno accertato che l’uomo aveva portato a segno la rapina subito dopo aver svolto la sua normale giornata lavorativa in veste di manutentore cavi e cablaggio, dipendente di una ditta privata, all’interno di un hotel cittadino. L’analisi delle immagini di videosorveglianza, eseguita dall’Ufficio Statistiche ed Analisi Criminale della Divisione Anticrimine della Questura di Milano, ha fatto emergere la possibilità che il 52enne possa essere l’autore di ulteriori nove rapine, consumate ai danni di altri negozi e farmacie, dal dicembre 2020 ad oggi. L’elemento che fa propendere gli investigatori verso questa ipotesi di serialità è, oltre alle modalità di travisamento e dell’uso della pistola da parte del rapinatore, anche l’utilizzo, in tutti gli episodi, di un sacchetto nero all’interno del quale veniva riposto l’incasso rapinato. L’uomo è stato così arrestato, e l’incasso rapinato restituito in sede di denuncia alla dipendente del negozio.

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Arrestato mentre spacciava in taxi

Lunedi 5 aprile, a Milano, la Polizia di Stato ha arrestato un cittadino italiano di 45 anni per detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti. Gli agenti della squadra investigativa del Commissariato Lorenteggio, a seguito di un’attività investigativa, hanno individuato un conducente di taxi, titolare di regolare licenza, direttamente coinvolto nello spaccio di droga nella zona di Baggio. Le informazioni raccolte dai poliziotti hanno permesso di accertare che l’uomo, a bordo del proprio taxi, si fermava soprattutto nelle ore serali e notturne nei luoghi del quartiere noti per la presenza di gruppi dediti ad attività illecite. I successivi accertamenti hanno permesso di appurare come il tassista fosse diventato un “punto di riferimento” per molti consumatori di stupefacenti della zona e di alcuni clienti del centro cittadino. Lunedì mattina, gli agenti hanno fermato il 45enne mentre si trovava a bordo del proprio veicolo e hanno rinvenuto 10 grammi di cocaina suddivisi in dosi, pronte per essere vendute. Tutte le confezioni di droga erano nascoste in una borsa del personal computer all’interno del taxi. Dalla successiva perquisizione nell’abitazione, gli investigatori del Commissariato Lorenteggio hanno rinvenuto, in un’intercapedine del locale lavanderia, altri 40 grammi di cocaina ancora integri, destinati alla preparazione delle dosi da spacciare, bilancini di precisione e una pressa manuale utilizzata per la preparazione di “panetti” di droga. All’interno della camera da letto, è stato rinvenuto un piccolo libro mastro della clientela con nomi e cifre, con all’interno diverse banconote per un totale di 3.470 euro.

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