Da Baiamonti a piazza scala: in scena la protesta verde
Da Baiamonti a piazza scala: in scena la protesta verde. Come annunciato si è infatti svolta la protesta di chi ritiene l’attuale giunta una banda di greenwasher. Per chi non lo sapesse, il green washing è la “mano di verde” che si dà all’immagine di un’azienda: ad esempio se si tratta di un’impresa molto inquinante, potrebbe proporre di piantare alberi in un’altra zona del mondo. Si tratterebbe di green washing perché l’azienda non cambierebbe il suo modo di lavorare, né cercherebbe una soluzione ai danni fatti in loco, invece proporrebbe di piantare alberi altrove. Quindi nella pratica si possono definire pratiche da “ambientalisti della domenica”. Definizione cha cade a fagiolo visto l’inutile blocco auto di ieri. E proprio da questa parte di cittadinanza più convinta dell’importanza del verde è tata organizzata una manifestazione da piazza Baiamonti a piazza della Scala. Assente per influenza il cantautore ambientalista Giuseppe D’Amati che aveva dato adesione alla manifestazione, ieri pomeriggio ci ha pensato la Banda degli Ottoni a Scoppio ad animare l’”Assemblea Pubblica in Difesa del Verde” nel giardino di piazza Baiamonti e da lì ad accompagnare un folto drappello di manifestanti per le vie cittadine suonando fin dentro piazza Scala. Qui i rappresentanti di decine di comitati cittadini e gruppi ambientalisti e politici hanno dato vita al presidio “Basta Consumo di Suolo – parte seconda”, promosso dal Comitato Salviamo il parco Bassini in continuazione ideale col partecipato corteo del 9 gennaio scorso, culminato sotto Palazzo Marino con una dura contestazione all’Assessore Maran. Tema comune negli interventi dei cittadini e studenti che si sono susseguiti al microfono in piazzale Baiamonti e piazza Scala, la difesa del verde dei propri quartieri dai progetti di cementificazione portati avanti dal Comune, con la richiesta di interrompere quelli già approvati, in testa a tutti la costruzione sul parco Bassini del nuovo dipartimento di Chimica del Politenico. I rappresentanti dei comitati –Baiamonti Verde Comune, Pro Verde via dei Ciclamini, Salviamo Benedetto Marcello, Cittadini per piazza d’Armi, La Goccia, San Siro, Amici Parco Nord, BovisAttiva, ed altri- hanno denunciato come la prassi sia sempre la stessa: disattendendo adeguate procedure di valutazione di impatto ambientale, come le buone pratiche di pianificazione prevederebbero, si avviano i progetti e si promettono nuove piantumazioni a posteriori, come se i parchi potessero essere quantificabili in semplici “somme” di alberi”. All’insorgere delle proteste, si accusano i cittadini di essere contrari all’utilità sociale delle nuove costruzioni. In chiusura del presidio, i giovani rappresentanti di Fridays for Future hanno ribadito le due richieste dei manifestanti al Comune di Milano: che si vieti la costruzione di nuovi edifici su tutte le aree verdi della città (nessuna superficie verde di Milano dovrà rientrare nella dicitura di “suolo urbanizzabile” come previsto nel PGT che a breve verrà pubblicato) e si indìca una commissione tecnica con ogni comitato per il verde, valutando caso per caso delle alternative urbanistiche che non prevedano ulteriore consumo di suolo. Il Comitato Salviamo il parco Bassini ha annunciato una nuova movimentazione, nel quartiere Città Studi, per il prossimo fine settimana. Partecipa al sondaggio Per quale partito voterai alle elezioni amministrative di Milano VOTA
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