case popolari

Messaggi disperati dalle case popolari

Qualora servissero prove a dimostrare che è sempre più imperativo tornare in Aler per le case MM oggi vi portiamo due casi generati dall’estrema efficienza di Sala e della sua giunta. In particolare  nelle case popolari in via Tofano, con i problemi alle caldaie e in via Saint Bon, anche, oltre che avere ulteriori danni per il non funzionamento di almeno un ascensore. I messaggi sono stati mandati da inquilini disperati all’ex Consigliere di Municipio Franco Vassallo. Partiamo dalla caldaia. La storia va avanti da quattro mesi e sta impedendo all’inquilino di lavarsi. Purtroppo dopo la visita in via Creta del presidente di MM Dragone insieme al candidato (indovinate la coalizione) Abbagnale, la dirigenza non si è più vista tra i palazzi di proprietà del Comune. E quindi non è stato possibile far notare quanto male stiano lavorando da quelle parti… “Buon giorno dott Vassallo. Solo per aggiornarla. Da inizio luglio ad oggi ho pagato tre inutili uscite dell’assistenza caldaia. Nonostante sostituzioni e integrazioni, la caldaia è ancora in blocco. Da 3 settimane sono senza acqua calda e senza riscaldamento… Dopo tutto questo disagio cosmico, hanno deciso di sostituire la caldaia. Intanto mi sto arrangiando con una stufetta. Attendo la chiamata del tecnico per l’appuntamento. Buona giornata” E poi ci sono i casi davvero gravi, quelli in cui l’inquilino rischia addirittura la vita: “Scusami, Franco. Era all’Humanitas per l’intervento al quale dovrò sottopormi a breve, quindi una cosa più importante dei casini MM. Ho appena sollecitato per iscritto la sostituzione della caldaia. Impensabile, anche in previsione di quanto sopra, dover aspettare ancora. Ci risentiamo con calma. Grazie. Bene! Sollecitato ancora a numero verde cambio caldaia. Dal 10 Novembre altri esami, intervento il 12. Speriamo che si decidano!!! Ciao. Sono passate 3 settimane dalla mia prima segnalazione. Visto. Risollecitato ieri e oggi al numero verde sostituzione caldaia. Fatto presente che settimana prossima devo sottopormi a intervento chirurgico. Il ragazzo del call center ha detto che risollecita, ma pensa che la sostituzione non avverrà prima di fine novembre. Ma stiamo scherzando? Mi sono già beccata sintomi da raffreddamento.” Ma torniamo al problemi ascensori. Dopo le persone che non hanno potuto votare causa guasto e lo scandalo della puleggia, abbiamo due signore bloccate in casa da una scheda che non funziona. Una di loro ha addirittura finito il cibo. Non può nemmeno farsela portare a casa perché i fattorini non fanno sei pieni di scale. E come dare loro torto? “Ciao Franco speriamo che domani vengono veramente ad aggiustarlo xché io ho proprio quasi finito tutto sono veramente vergognosi vogliono solo i soldi abbiamo ricevuto gli affitti venerdì 5 ma la data di pagamento è 25 ottobre e ti scrivono di essere puntuale dovrebbero mandare gli affitti nei mesi giusti in modo che si possa pagarne uno alla volta invece così se ne devono pagare due assieme non se ne può più ti ringrazio e ti auguro una buona giornata” E poi ti viene il vago sospetto che ti prendano per i fondelli… “Buongiorno Franco qui siamo ancora senza ascensore dovevano venire ieri ma ci hanno detto che il pezzo non era ancora arrivato che sarebbe arrivato oggi e come arrivava sarebbero venuti a metterlo finora non si è fatto vedere nessuno io non ho più spesa siamo al limite della pazienza scusami ma volevo farti sapere in che condizioni siamo mi scuso per lo sfogo ti auguro una buona giornata” Insomma, come commenta Franco Vassallo: “La sinistra non restituirà mai abbastanza in fretta l’amministrazione delle case popolari ad Aler. Che non sarà un paradiso di efficienza. Ma che almeno al telefono rispondeva…”

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Le buone intenzioni di Sala per le case popolari bloccate da un puleggia

Ci risiamo, ieri si è bloccato l’ascensore in via Saint Bon 6, scala C. Ovviamente non è la prima volta, era già successo in Aprile. E non dimentichiamo gli elettori a cui è stato impossibile votare sempre per un ascensore bloccato in Municipio 7. Ci spiega i motivi il già Consigliere del Municipio 7 Franco Vassallo: “9 milioni sono stati stanziati per le manutenzioni degli ascensori. Nove. Non due o tre. Eppure il Comune si dimostra costantemente al di sotto delle capacità necessarie per gestirli. Questa, purtroppo, è la fine ingloriosa di MM Casa, con decine di bravi amministratori che verranno a breve sacrificati in nome della Real Politik. Il tutto sullo sfondo di un sogno fallito e precipitato in dieci anni della farsa. Le piccole manutenzioni non vengono fatte con regolarità da mesi e ci sono centinaia di famiglie che hanno problemi con caloriferi e caldaie. Con queste premesse gli ascensori emergono per la drammaticità delle situazioni di disagio che generano. Eppure non si riesce ad intervenire in tempo. Come mai? La verità è che manca un piano finanziato adeguatamente e adeguatamente realizzato. E poi Sala vorrebbe fare la rivoluzione verde coi soldi del PNRR. Ma ve li immaginate gli Olandesi che pagano i sogni ecologici di uno che manco riesce a manutenere qualche centinaio di ascensori. Siamo onesti signori, chiudiamola qui: torniamo a casa, torniamo in Aler”.

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Ma quale cogestione, la soluzione al problema case popolari è Aler

Iniziamo con una buona notizia: Sala sta iniziando a capire. Non è la fine della guerra, ma uno spiraglio nel buio degli ultimi anni. Milano, da sola, non sa gestire il proprio patrimonio immobiliare pubblico adibito a case popolari. Il Sindaco lo ha dimostrato firmando il patto per la riqualificazione di San Siro, in cui si mette a disposizione della Regione per fare la propria parte. Come creare presidi di polizia e attività che coinvolgano i giovani. Ma non è questo il punto, come ci spiega Franco Vassallo che a San Siro è sempre stato presente da Consigliere di Municipio: “Iniziamo subito con un plauso: bene che le istituzioni collaborino! Finalmente il Comune mette il bene dei cittadini davanti alle ragioni politiche. Bene anche che Maran e Angelo Sala si parlino. Non si può continuare, dopo dieci anni di insuccessi, a fingere che vada tutto bene madama la marchesa. Con affitti disuguali, servizi diversissimi e un mondo, quello comunale, dove gli sgomberi degli abusivi sono possibili ed uno, quello Aler, dove non lo sono, di fatto. Ora, però, come dice il Sindaco si deve trovare una soluzione che si possa mettere in campo in sei mesi. E l’unica soluzione con queste tempistiche, come abbiamo sempre detto noi, è far tornare le case popolari tutte sotto il medesimo gestore: Aler. Qualsiasi altra, suggestiva, ipotesi è irrealizzabile nei tempi, nella complessità dei rapporti e degli intrecci. E, soprattutto, non ha alcuna utilità per gli inquilini o per la città nel suo complesso. Questo Sala lo sa. Lo sa il sindaco e lo sa il presidente di Aler. Lo sanno tutti, insomma. Però bisogna far finta che vincano tutti e non sia una resa. E quindi possiamo perdere altro tempo. Tempo che gli inquilini con le perdite in casa, i cortili aperti e gli ascensori bloccati non hanno e non hanno. E allora, caro Beppe, dopo aver stravinto e con cinque anni davanti, anche se una battaglia la perdi non sarà la fine del mondo. Metti davanti gli interessi dei cittadini e fai l’unica cosa che serva davvero: torniamo a casa. Torniamo in Aler”.

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Continua l’escalation del degrado nelle case popolari di via Omero

Una volta, sotto elezioni, anche la sinistra diventava efficiente. Bei tempi. Adesso nemmeno l’approssimarsi della scadenza elettorale riesce a ridare vigore ai compagni stanchi della Giunta Sala. E i risultati, devastanti, si vedono soprattutto nelle case popolari. L’esempio di via Omero ormai è da manuale, come potete vedere dalle foto. Ce ne parla il sempre presente consigliere Franco Vassallo: “Ho scritto una mail al presidente di MM chiedendo un rapido intervento. La situazione è evidentemente fuori controllo. I cancelli, soprattutto e prima di tutto, vengono i cancelli. Una casa è tale solo con la porta chiusa. Altrimenti è una piazza, un bivacco o, nei casi peggiori, una discarica. Ma non è una casa. MM deve chiudere di nuovo la porta e restituire la serenità alle centinaia di inquilini regolari che vedono ogni giorno invadere la propria privacy. Ormai via Omero 15 e via Osimo sono diventati il punto di ritrovo della più svariata umanità. E no, questo non è un bene. Anche perché, come le immagini documentano, il via vai aumenta lo scarico abusivo di immondizia, i danni e le giuste proteste dei residenti. Adesso poi sono pure al buio: è saltato l’interruttore generale e la persona che se ne occupava ha rinunciato. In questo mese di denunce tutto quello che MM ha fatto è stato riparare due chiusini. E di certo non è abbastanza. Questa, peraltro, non è nemmeno una questione di sicurezza. È solo buona pratica amministrativa. Una cosa che, una volta, era un marchio di fabbrica della Milano perbene e borghese. Sotto Sala è diventata un cimelio del passato. Quello che è diventato sempre più attuale è la corsa alla riscossione dalla povera gente, con aumenti dei canoni alla voce spese. Spese in senso generico, sia chiaro, MM non spiega, non motiva e c’è il fondato sospetto non interessi nulla di farlo. Da inquilini a sudditi, questo il destino degli inquilini. Speriamo che il prossimo sindaco, che non può certo essere Sala, inverta questa tendenza. Chi ha costruito Milano col sudore della fronte non merita una vita così”.

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Lo spid per inquilini delle case popolari

Per agevolare e semplificare l’accesso ai servizi della Pubblica Amministrazione, il Comune di Milano e MM SpA promuovono una campagna di registrazione a Spid rivolta agli inquilini del patrimonio abitativo comunale gestito da MM (compresi i locatari degli spazi ad uso diverso). L’attivazione, che si può eseguire presso gli sportelli delle sedi territoriali di MM senza alcun costo per i richiedenti, consentirà l’utilizzo di Spid in modo gratuito. Spid è l’acronimo di Sistema pubblico d’identità digitale. Con una coppia di credenziali (username e password) personali, ogni cittadino può accedere ai servizi online dell’Amministrazione pubblica e dei privati aderenti, tra cui il Fascicolo digitale del cittadino (Comune di Milano), il Fascicolo sanitario elettronico (Regione Lombardia), bonus e contributi vari statali. L’accesso a Spid, semplice e sicuro, potrà essere fatto da qualsiasi dispositivo: computer, tablet e smartphone, ogni volta che, su un sito o una app di servizi, si trova il pulsante “Entra con Spid”. “Grazie alla campagna di MM vogliamo incrementare la diffusione di Spid tra i cittadini milanesi – dichiara l’assessora Roberta Cocco (Trasformazione digitale e Servizi civici) -. Spid è lo strumento di riconoscimento digitale indispensabile per accedere a molti servizi della Pubblica Amministrazione, tra cui il Fascicolo del Cittadino del Comune di Milano. Lo scorso ottobre abbiamo reso disponibile l’attivazione del sistema pubblico di identità digitale presso gli sportelli anagrafici di via Larga, registrando una richiesta record di appuntamenti. Iniziative come questa ci permettono di rispondere a una domanda sempre più crescente e allo stesso tempo di ampliare la platea di cittadini che possono accedere ai nostri servizi digitali, sia attraverso il portale istituzionale sia attraverso l’app dedicata”. “È importante – aggiunge l’assessore alle Politiche sociali e abitative Gabriele Rabaiotti – che le tecnologie siano al servizio dei nostri inquilini, se questo può semplificare e facilitare l’accesso ai servizi comunali e alle prestazioni pubbliche, anche perché nel prossimo futuro verranno ulteriormente incrementate. Apprezzo anche che MM si sia messa a disposizione con i suoi operatori e si sia organizzata per dare un supporto concreto e gratuito agli inquilini che vorranno attivare Spid”. Chi volesse registrarsi tramite l’aiuto dell’operatore di MM dovrà recarsi presso una delle sedi territoriali dopo avere concordato un appuntamento, chiamando il numero verde gratuito 800013191. In occasione dell’appuntamento, saranno necessari alcuni documenti: • Documento d’identità rilasciato in Italia, in corso di validità: carta d’identità cartacea o elettronica / patente formato tessera / passaporto. • Tessera sanitaria (anche se scaduta). Se non si è in possesso della tessera sanitaria, è possibile presentare uno dei seguenti documenti: certificato di attribuzione del codice fiscale, certificato provvisorio della tessera sanitaria, codice fiscale rilasciato dall’agenzia delle entrate. Occorre infine comunicare il numero di telefono cellulare e l’indirizzo di posta elettronica che verranno utilizzati per l’inserimento dei dati utili alla profilazione. Una volta registrato, il richiedente riceverà una mail contenente una password temporanea e il link attraverso il quale, in autonomia e seguendo una serie di step consecutivi, potrà completare le operazioni e ottenere le credenziali Spid.

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Case Popolari. Pirola (SAP): schiaffo di Sala alle Forze dell’Ordine

La maggioranza politica che sostiene il Sindaco di Milano Giuseppe Sala nella seduta dedicata all’esame del piano annuale dell’offerta abitativa pubblica per il 2021, ha presentato ed approvato un emendamento alla delibera 238 che riduce dal 10% al 3% gli alloggi di edilizia popolare da destinarsi agli appartenenti alle Forze di Polizia. La maggioranza presente in Consiglio Comunale con questa delibera ha manifestato apertamente di non avere a cuore gli uomini e le donne delle forze dell’ordine che prestano servizio nella città di Milano. Poliziotti, Carabinieri, Finanzieri, Polizia Penitenziaria e Vigili del Fuoco che in moltissimi casi sono originari di altre città ma tutti i giorni si sacrificano e rischiano per garantire la sicurezza della città. Ieri il Consiglio Comunale con il Sindaco Sala in testa – afferma il Segretario Provinciale del Sindacato Autonomo di Polizia Massimiliano PIROLA – hanno sferrato un pesante e doloroso schiaffo a tutti gli appartenenti alle forze dell’ordine togliendo a loro la possibilità di inserirsi stabilmente a Milano senza più dover richiedere trasferimenti verso altre città dove il mercato immobiliare offre maggiori e più convenienti opportunità. Pirola prosegue affermando: “Quando le occupazioni abusive si contano in migliaia così come in migliaia si contano gli appartamenti vuoti, diviene difficile comprendere che la riduzione della riserva sia dovuta ad una più forte richiesta proveniente da famiglie a basso reddito. Ad un’azione politica palesemente ostile verso gli appartenenti alle forze dell’ordine – conclude Pirola – questi non possono che rispondere con un altrettanto significativo atto politico. Rivolgo un appello alla cittadinanza e a chi ha responsabilità di politiche di amministrazione affinché venga dato adeguato sostegno agli uomini delle forze dell’ordine e si abbandoni ogni pregiudizio ideologico poiché irragionevole e illogico. La sicurezza è un bene di tutti.”

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