castello sforzesco

Riaprono musei e mostre del Castello Sforzesco

Con l’inaugurazione del calendario di “Estate Sforzesca”, domenica 21 giugno, alle ore 16.30, si apre ufficialmente la stagione estiva della cultura milanese, che vede la riapertura dei musei e delle mostre del Castello Sforzesco a partire da giovedì 25 giugno. Al Castello riapriranno nelle giornate di giovedì e venerdì – prosegue infatti il modello a scacchiera per l’apertura dei musei civici – il Museo della Pietà Rondanini, il Museo d’Arte Antica, il Museo delle Arti Decorative e il Museo degli Strumenti Musicali. Resteranno chiusi al pubblico, per ragioni tecniche legate agli impianti di condizionamento, il Museo dei Mobili, la Pinacoteca e la sezione Preistorica. Nel percorso museale, in Sala della Balla, riapre anche la mostra “Competition MilanoVetro-35”. Per festeggiare la riapertura insieme ai visitatori, giovedì 25 giugno, dalle ore 15.30 alle 17.30, sei studenti del Liceo Musicale “Carlo Tenca” suoneranno il pianoforte Tallone del Museo degli Strumenti Musicali presso la Sala della Balla in una maratona di musica con pagine di Beethoven, Chopin, Schumann, Scriabin, Ravel, Debussy. Riapre al pubblico anche la mostra dedicata al fotografo Cesare Colombo, inaugurata con grande successo appena prima del lockdown, che vede esposte nella Sala Viscontea oltre cento fotografie dal 1952 al 2012 dedicate alla città di Milano e alla sua storia culturale, economica, politica e sociale. L’ingresso alla mostra è gratuito e contingentato (15 persone ogni mezz’ora), con obbligo di prenotazione sul sito Biblioteche e Archivi riaprono al pubblico da lunedì 29, previo appuntamento. Dal 26 giugno, inoltre, ogni settimana, dal martedì al venerdì, partono le visite guidate alle “Merlate al tramonto”, con la possibilità di ammirare Milano dall’alto nell’ora più affascinante, e nei weekend riprendono le visite alle Merlate del Castello; sempre dal 26 giugno, nuovo ciclo di visite guidate, questa volta all’aperto, con la speciale visita “Il Castello a cielo aperto”, alla scoperta delle oltre 130 opere presenti nei cortili, con appuntamenti serali in orario di chiusura del Castello e diurni anche per famiglie con bambini. Info Oltre al Castello Sforzesco, entrano nel calendario delle riaperture anche Studio Museo Francesco Messina (da giovedì a domenica ore 11-18, che dal 10 luglio ospiterà la mostra “Maria Cristina Carlini. Geologie, la memoria della Terra”, visitabile senza prenotazione), Casa della Memoria (giovedì e venerdì, ore 11-18, con la mostra “Arte Testimonianza Memoria”) e Casa del Manzoni (da martedì 23 giugno con i seguenti orari: martedì e mercoledì ore 11-15, giovedì ore 16-20). Restano invariati i giorni e gli orari (ore 11-18) di apertura degli altri musei civici (informazioni al link Non è più previsto l’obbligo di prenotazione online per i musei a pagamento (Castello Sforzesco, Museo Archeologico, Museo del Novecento, GAM, Museo di Storia Naturale, Acquario Civico). I visitatori potranno quindi accedere alle collezioni, sempre nei limiti della capienza prevista per ogni fascia oraria, acquistando il biglietto all’ingresso del museo. La prenotazione, tuttavia, resta consigliata per consentire una migliore gestione della visita e assicurarsi l’ingresso. La prenotazione resta obbligatoria sia per l’ingresso a Palazzo Reale e PAC, che per le mostre allestite in sedi museali (Castello Sforzesco, Museo Archeologico, Museo del Novecento). Torna inoltre la possibilità di organizzare visite guidate in tutti i musei a pagamento (Castello Sforzesco, Museo Archeologico, Museo del Novecento, GAM, Museo di Storia Naturale, Acquario Civico). Domenica 21 giugno, Festa Europea della Musica, si aprirà anche il palcoscenico di “Estate Sforzesca” con la prima serata scandita da due spettacoli. Alle ore 16.30, il primo concerto dedicato a “L’età dell’oro dello swing”, con la Civica Orchestra di Fiati di Milano in collaborazione con Civica Jazz Band – Scuola Civica di Musica “Claudio Abbado”. La prima parte dello spettacolo, attraverso i brani di Franco D’Andrea, Enrico Pieranunzi, Enrico Intra, Enrico Rava e Gianluigi Trovesi, sarà un inno al suono italiano, pieno di ritmo e di “black swing”. Nella seconda parte, dalle note del clarinetto di Paolo Tomelleri, riaffioreranno i successi della golden age dello swing: da Benny Goodman a Ella Fitzgerald, da Cole Porter a Charles Trenet. Alle ore 21 andrà in scena “Milano e la Popular Music: di tempo in tempo…”: i giovani musicisti del CPM Music Institute, sotto la regia di Franco Mussida, si cimenteranno nell’esecuzione rivisitata di decine di brani della musica internazionale, raccontando la forza dell’impegno degli anni ’70, il disimpegno degli anni ’80, la fusione etnica e la globalizzazione degli anni ’90, e il diffondersi della musica social degli anni 2000, fino ad arrivare ai giorni nostri. L’ingresso è libero su prenotazione fino a esaurimento posti (prenotazioni su yesmilano.it). “Estate Sforzesca”, promossa e coordinata dal Comune di Milano|Cultura, è la rassegna di iniziative che accompagna la ripresa dello spettacolo dal vivo e delle attività culturali in città, proponendo 80 appuntamenti, tra cui più di 40 concerti, 20 spettacoli teatrali e 4 di danza, ad ingresso gratuito o a prezzo calmierato. Il programma di “Estate Sforzesca” è disponibile su yesmilano.it/estatesforzesca

Riaprono musei e mostre del Castello Sforzesco Leggi tutto »

L’atelier di Leonardo e il Salvator Mundi al Castello Sforzesco

Dal 24 gennaio al 19 aprile 2020, la Sala dei Ducali del Castello Sforzesco di Milano accoglie la mostra “L’atelier di Leonardo e il Salvator Mundi”. Dallo scorso 16 maggio, più di 300mila visitatori hanno già preso parte alle iniziative legate al programma “Leonardo mai visto” al Castello Sforzesco di Milano, che oggi riserva una nuova scoperta. Recentemente, a seguito di uno studio, un foglio custodito presso il Gabinetto dei Disegni del Castello Sforzesco e mai presentato al pubblico, è stato attribuito con certezza alla bottega di Leonardo. “Una piccola ma originale e stimolante mostra – afferma Pietro C. Marani, curatore della mostra – che evidenzia l’elaborazione del Salvator Mundi all’interno dell’atelier di Leonardo intorno al 1510-13 e le modalità di copia dei suoi disegni anatomici da parte degli allievi. Questa esposizione aggiungerà nuovi elementi alla fortuna cinquecentesca del Salvator Mundi in ambito lombardo grazie alla presenza di alcuni fogli inediti delle collezioni del Castello Sforzesco”. “Con l’atelier di Leonardo e il Salvator Mundi – dichiara l’assessore alla Cultura Filippo Del Corno – il palinsesto per le celebrazioni del cinquecentenario della morte di Leonardo da Vinci si arricchisce di una nuova occasione per conoscere e apprezzare la straordinarietà dell’opera del genio vinciano e della sua cerchia. Siamo orgogliosi dell’enorme lavoro di ricerca e valorizzazione del patrimonio milanese di opere leonardesche che stiamo portando avanti e della risposta di pubblico che queste celebrazioni stanno riscuotendo”. L’esposizione, curata da Pietro C. Marani e Alessia Alberti, presenta al pubblico il foglio ri-scoperto, affiancandolo ad altre opere del Gabinetto dei Disegni del Castello Sforzesco e ad importanti prestiti dalla Veneranda Biblioteca Ambrosiana. Il disegno oggetto della mostra, che viene qui presentato all’interno di una teca in modo da consentirne la visione di entrambi i lati e dopo un intervento di restauro condotto dall’Opificio delle Pietre Dure di Firenze, è entrato nelle collezioni civiche nel 1924 tramite un importante acquisto dal santuario milanese di Santa Maria presso San Celso. Sul recto del foglio sono disegnate figure copiate da studi anatomici di Leonardo risalenti a differenti epoche e cronologie, dal 1487 circa al 1510-13. L’attribuzione del foglio dimostra come gli originali del Maestro si trovassero ancora tutti nella bottega e potessero essere variamente copiati dagli allievi. Non solo, ma un paio di questi disegni anatomici, quelli rifiniti a penna e inchiostro, sono di buona qualità e sono stati tracciati seguendo un disegno sottostante a matita rossa, che potrebbe far pensare ad un primo labile tracciato di Leonardo. Sul verso del foglio, invece, una scritta a matita nera o carboncino rimanda a uno dei dipinti più dibattuti di Leonardo: “SALV<A>TOR MUNDI”. Forse si tratta di un primo abbozzo per un’epigrafe o una scritta esplicativa da includere eventualmente nel dipinto del “Salvator Mundi” a cui Leonardo stava lavorando proprio intorno al 1510-13 circa. È questa l’epoca a cui possono perciò risalire anche alcune delle repliche del “Salvator Mundi”, fra cui quella, parziale, firmata da Gian Giacomo Caprotti detto il Salaì, datata appunto 1511, custodita oggi dalla Biblioteca Ambrosiana. Gli studi di figure e i particolari anatomici rappresentati insieme al tipo di carta, antica ma purtroppo senza filigrana, permettono di collocare la sua realizzazione nell’ambito dell’atelier di Leonardo da Vinci e di fissarne l’epoca di esecuzione verso l’inizio del secondo decennio del Cinquecento, in un momento in cui il maestro e la sua bottega stavano evidentemente elaborando il motivo iconografico del Salvator Mundi. Ne è una prova l’iscrizione sul retro del foglio, tracciata forse nel tentativo di mettere a punto un’epigrafe o un cartiglio in caratteri romani, per l’identificazione del soggetto del dipinto. Attorno al disegno sono esposti, con riferimento ai soggetti sviluppati sul recto, studi cinquecenteschi di anatomia, mentre per il soggetto a cui rimanda la scritta sul verso l’accostamento che si propone è con la variante del Salvator Mundi dipinta nel 1511 dall’allievo di Leonardo Gian Giacomo Caprotti detto Salaì e oggi conservata alla Pinacoteca Ambrosiana. Collocandosi accanto alla Sala delle Asse, la mostra vuole permettere al pubblico di immergersi all’interno dell’organizzazione del lavoro e del cantiere che ha realizzato anche la decorazione della grande Sala, dove sicuramente sono stati all’opera alcuni dei migliori allievi del Maestro. “L’atelier di Leonardo e il Salvator Mundi” fa parte del palinsesto “Milano Leonardo 500”, promosso dal Comune di Milano | Cultura in occasione dei 500 anni dalla morte di Leonardo da Vinci, e rientra nel programma Leonardo mai visto, che racchiude tutte le iniziative realizzate presso il Castello Sforzesco, realizzato con il sostegno di Fondazione Cariplo, Intesa Sanpaolo, Huawei e Regione Lombardia in stretta connessione con il Comitato territoriale “Milano e l’eredità di Leonardo 1519 – 2019” e in collegamento con il Comitato Nazionale per la celebrazione dei 500 anni dalla morte di Leonardo da Vinci, ed è prodotto da Civita Mostre e Musei. Partecipa al sondaggio Per quale partito voterai alle elezioni amministrative di Milano  VOTA

L’atelier di Leonardo e il Salvator Mundi al Castello Sforzesco Leggi tutto »