cimitero maggiore

Lavoratori dello sport protestano in Duomo e al Cimitero Maggiore

Una sessione di allenamento sotto la Madonnina accompagnati dalla musica. Così il mondo dello sport, gestori di palestre e piscine, personal trainer ma anche frequentatori e appassionati di sport, hanno protestato contro il decreto del governo che ha portato alla chiusura degli impianti. I lavoratori sportivi “sono spesso inquadrati con contratti di collaborazione e non hanno ammortizzatori sociali – ha spiegato Matteo Bovi, personal trainer che ha guidato la sessione di ginnastica in piazza Duomo -. La nuova chiusura rappresenta la fine per molti centri che stavano in piedi per miracolo e nello stesso tempo pensiamo che si comprometta la salute e il benessere delle persone”. Quella di chiudere palestre e piscine inoltre “è una scelta che non si giustifica con nessun dato scientifico concreto e anche il ministro Spadafora – ha proseguito – ha evidenziato che non ci sono evidenze su focolai nati nelle palestre e nelle piscine”. I lavoratori aderenti ad Arisa (Associazione Regionale Imprese dello Sport e delle Arti) hanno invece protestato davanti al cimitero monumentale. Il presidente di Arisa Mario Contardi ha spiegato che “a rischio è la nostra esistenza: dopo aver preso tutte le misure, aver preso provvedimenti puntigliosi, dopo aver subito i controlli doverosi, siamo risultati perfettamente allineati e a disposizione, ma tutto ciò ha portato comunque a chiudere e questo è vergognoso e inaccettabile. Non possiamo accettare di esser condannati a morte per via dell’ignoranza di quanto abbiamo fatto”. I lavoratori delle impresi di sport e arte vogliono “leggi applicabili” , “altrimenti – hanno detto, senza di noi non ci sarà più sport”.

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Un campo al cimitero maggiore per i morti non reclamati

Sono sessantuno le croci già piantate con il nome dei defunti e la data di morte al campo 87 del Cimitero maggiore di Milano, che è stato riservato ai morti per Covid che non hanno potuto avere una sistemazione diversa. Sono i defunti che le famiglie non hanno potuto reclamare nei cinque giorni prescritti dal nuovo regolamento comunale dei cimiteri, deciso proprio per l’emergenza Coronavirus, a volte perché in quarantena. Nel campo ci sono 600 posti, ora occupate con croci bianche tutte uguali. E resterà così almeno per due anni, perché per due anni non si potranno costruire monumenti funebri. “Milano ha retto ma ha pagato un prezzo altissimo – ha detto il sindaco, Giuseppe Sala – Questo spazio è quello dove sono stati sepolti coloro le cui spoglie non sono state richieste da un famigliare, la tragedia nella tragedia”. ANSA  

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Fugge da un posto di blocco e si schianta contro il Cimitero Maggiore

Questa mattina, alle prime luci dell’alba, gli agenti di una delle volanti della hanno arrestato un cittadino italiano di 24 anni per resistenza a Pubblico Ufficiale e danneggiamento aggravato. Il giovane si è dato alla fuga dopo che una pattuglia aveva intimato l’alt alla sua vettura. Alla guida di una Jeep Cherokee è scappato ad alta velocità per circa sei chilometri con la Polizia alle sue calcagna, fino a quando ha perso il controllo dell’auto ed è andato a schiantarsi sul cancello d’ingresso del Cimitero Maggiore, travolgendo un chiosco di fiori per poi fermarsi sul colonnato interno. Il ragazzo si è poi dato alla fuga a piedi, ma è stato raggiunto e dopo una breve colluttazione gli agenti lo hanno amanettato.  

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Cimitero Maggiore, in cento per il saluto ai caduti della RSI

Un centinaio di persone hanno celebrato questa mattina al cimitero Maggiore il saluto ai caduti della Repubblica sociale italiana (Rsi) sepolti al Campo X.  Anche quest’anno si è ripetuta la cerimonia nonostante il divieto da parte del sindaco Beppe Sala e la dichiarazione del prefetto Renato Saccone: “Nessuna manifestazione di carattere politico può svolgersi nei cimiteri cittadini“. Eppure l’associazione Memento, legata al gruppo di destra ‘Lealtà Azione’ aveva assicurato che non avrebbe mancato all’occasione. Casapound, Forza Nuova e Lealtà Azione erano presenti con alcuni rappresentanti. Dal gazebo allestito per consentire gli interventi al riparo dalla pioggia è stato chiesto chiaramente di “rinunciare al saluto romano al momento del Presente a causa delle tante telecamere e del rischio di denunce“: tuttavia due persone hanno teso il braccio destro. Uno di loro, un pensionato di 72 anni che ha definito “stupido” e “senza senso” il divieto del sindaco Sala.

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