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Ex Scalo Romana assegnato a Coima, Covivio e Prada

L’ex scalo ferroviario di Porta Romana a Milano passa di mano. La gara dlle Fs è stata aggiudicata dal ‘Fondo Porta Romana’, gestito da Coima (Catella) e partecipato da Covivio (Del Vecchio), Prada Holding e Coima Esg City Impact Fund, con un’offerta di 180 milioni di euro, valore di poco superiore alla media delle precedenti offerte non vincolanti. L’area di Porta Romana, che occupa una superficie di circa 20 ettari, ospiterà il Villaggio Olimpico per i Giochi invernali di Milano-Cortina 2026 con gli alloggi per gli atleti olimpici e paraolimpici. Al termine dei Giochi gli spazi verranno riconvertiti a social housing e student housing in chiave di sostenibilità ambientale a beneficio della collettività. ANSA

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La corsa tra diritti e sviluppo economico

La corsa tra diritti e sviluppo economico. A questo stiamo assistendo e vedremo sempre più prendere forma nei prossimi anni all’ombra della Madonnina. L’economia milanese corre e offre possibilità sempre più variegate a chi vuole rimboccarsi le maniche, nel frattempo il Pride 2019 raggiunge cifre sempre  più elevate di partecipazione. Due corse però che rischiano di diventare una competizione: non bisogna chiudere gli occhi che di fronte alla sfavillante realtà dei palazzi di Manfredi Catella ci sono milanesi che diventano emarginati. Il Bosco verticale ha reso ancora più famosa a livello internazionale Milano e la sua modernità, ma quanti sono i cittadini che non hanno più potuto vivere nel quartiere Isola? La gentrificazione, termine tecnico per dire “spostamento di poveri”, sta coinvolgendo molti quartieri. Soprattutto quelli interessati dallo sviluppo immobiliare, dove pian piano arrivano i ricchi o almeno i benestanti. Tra un riflesso e l’altro dei grattacieli di specchi ci stiamo però perdendo quella parte di società che vive con stipendi intorno ai mille euro. Forse si ritroveranno a vivere nelle nuove periferie, ma anche quelle spesso non sono alla portata dei poveri (perché se guadagni mille o meno euro al mese sei povero). La corsa tra diritti e sviluppo economico è quindi già iniziata, ma non è finita né volendo incontrollabile. L’onda non deve per forza spazzare via chi non ha una barca, si possono creare le condizioni affinché ci siano scialuppe per tutti. Una povertà condivisa è ancora più importante della ricchezza condivisa. Permettere la coesistenza di parti diverse di società è la chiave per una società che funziona, perché i ricchi da soli non possono definirsi come società. Né possono i poveri. L’essenza di un organismo è il movimento, quindi ci devono essere parti diverse che comunicano. Se, ad esempio, per ogni palazzo da ricchi il Comune concedesse condizioni molto vantaggiose per costruire residenza popolari nello stesso luogo? E’ solo un’idea, ma speriamo che il sindaco Sala ci pensi: la corsa tra i diritti e sviluppo economico è iniziata, speriamo che non si vada a sbattere.

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Le edicole chiudono e si parla di scalatori

Le edicole chiudono e si parla di scalatori. Su tutte le testate principali si parla di scalatori impegnati nella pulizia e restauro del Duomo di Milano. Sicuramente una notizia, di quelle “la gente se la legge”, però come possiamo lasciar stare le edicole in via di chiusura? Secondo una recente inchiesta di Repubblica, ne chiudono due al giorno. E le edicole pure sono ormai solo 11mila, si arriva a 27mila punti vendita contando i supermercati, bar e altro. Un quadro già inquietante per chi dovrebbe voler pubblicare giornali: senza una rete di distribuzione sarà sempre più difficile. E la rete internet non può sostenere da sola il mercato della stampa. Eppure tutti contenti a parlare del Duomo su cui tutti guardano gli scalatori che lavorano. L’attività degli uomini ragno funziona ed è interessante, perché potrebbe portare una nuova generazione di muratori in pianura aprendo un mercato che non c’era e che potrebbe liberare le città dall’orrore dei ponteggi.  Si garantirebbero lavori più rapidi e senza queste foreste di pali che spesso adornano i marciapiedi milanesi. Quindi senza dubbio un’ottima notizia, se girata con questo taglio e magari corredata da un servizio sui ponteggi. Ma alla fine, non era meglio riciclare la vecchia abitudine di sposare cause giuste per una volta? E quale causa più giusta oggi di difendere i presidi territoriali di un sistema in difficoltà? Noi, per quanto sembri fuori posto essendo online, ci proviamo con l’edicola di Melchiorre Gioia. Ve ne abbiamo raccontato già perché viene messa a rischio la sua sopravvivenza dalla nuova Milano scintillante made in Manfredi Catella. L’accordo tra Coima sgr e il Comune di Milano prevede infatti l’allontanamento dell’edicola, ma la zona proposta, sostiene l’edicolante, sarebbe fatale per la sua attività. L’uomo ha provato a ipotizzare altri sette spostamenti, ma dall’Amministrazione fanno orecchie da mercante. L’edicola deve spostarsi verso piazza della Repubblica, dicono. Ma le ultime due della zona sono fallite, dunque più che un spostamento sembra una chiusura sicura. Francesco a due anni dalla pensione vede dunque il rischio di vedersi sfilare il lavoro proprio dal Comune.  

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Coima spazza via edicole e fioristi

Coima spazza via edicole e fioristi. La nuova Milano di Manfredi Catella è brillante, piace a milanesi e turisti, ma spazza via la vecchia Milano. Melchiorre Gioia ha avuto indubitabilmente vantaggi dal volto nuovo dei poteri del cemento milanesi, primo tra tutti avere finalmente il primo tratto dritto. Per non parlare del valore aumentato delle case, la qualità del parco di piazza Gae Aulenti e una generale spinta al miglioramento che durerà ancora per anni. Però. Però c’è sempre un costo e questa volta lo paga un’edicola e un fiorista, non proprio collettori di disagio e degrado. Giornali e fiori, stanno tanto male nel nuovo contesto? A quanto pare sì, l’Amministrazione si è impegnata per iscritto a spostarli altrove a proprie spese. Ed entro poco tempo, tanto che le pressioni sui due commercianti sono pesanti: “Sono qui da 25 anni e l’edicola c’è anche da prima – racconta Francesco, a cui mancano due anni alla pensione – ho provato a proporre sette idee diverse di spostamento, ma me le hanno bocciate tutte, anzi: il dirigente del Comune mi ha anche fatto capire che se non accetto i loro termini mi ritirano la licenza“. Ora che tra i dirigenti comunali ci sia qualche problema lo hanno evidenziato alcune delle ultime inchieste della magistratura, ma forse si potrebbe trovare un accordo diverso con Coima? Perché deve diventare l’azienda che spazza via edicole e fioristi? “Dall’altro lato, al baracchino che fa da mangiare – contesta Francesco – hanno rifatto tutta la piazzola, perché a noi no?“. Coima spazza via edicole e fioristi, o può diventare qualcosa di bello anche per la vecchia Milano? Anche la politica locale si sta muovendo: “Sala e tutta la sua giunta sono bravi nel creare gabelle ed ad occuparsi della zona del centro, (dove un appartamento costa in media € 30mila al metro quadro.), ma si scordano spesso quei cittadini delle periferie dimenticate – contesta Enrico Turato, capogruppo di FdI in Municipio 9 – Persone che lavorano e nonostante la crisi e uno stato che non aiuta, svolgono la loro attività con psione, onestà e dignità.  Io per questi, e per tutti i cittadini ci sono e si sarò sempre!“.  

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