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Piazza Luigi di Savoia, Piscina (Lega): nessuna condivisione da parte del Comune

Il Presidente del Municipio 2, Samuele Piscina e  i suoi collaboratori, sarebbero rimasti “senza parole” nello scoprire in un post pubblicato su Facebook dall’Assessore Maran, i 3 progetti proposti per Piazza Luigi di Savoia. Una reazione dovuta alla mancata condivisione con le istituzioni locali di quanto si stava ideando in Comune e “soprattutto senza che le proposte di Municipio e associazioni del quartiere venissero ascoltate”.  “Avevamo avanzato un’unica richiesta – precisa Piscina – insieme alle associazioni Centrale District, 4 tunnel, e alla società GS Retail in occasione della riunione del tavolo per la Stazione Centrale: la realizzazione di uno skate park presso la piazza da riqualificare“. Una proposta presentata “sia per creare un presidio positivo con la permanenza nella piazza ogni giorno dei giovani, sia per spostare in un’area apposita e attrezzata chi già sfreccia con gli skate in piazza Duca D’Aosta, creando un grande pericolo per i pedoni e causando dei grandi danni a una piazza sistemata da pochi anni con un esborso economico importante“. “Purtroppo – continua Piscina – la ‘pazza idea’, come la definisce Maran, non porta ad alcuna soluzione per i bivacchi e il degrado che, una volta terminati i lavori, torneranno a verificarsi presso l’area verde, non permettendo alle famiglie di portare al parco giochi i bambini o di allenarsi sulle strutture realizzate, proprio come accaduto per la mezzaluna in Duca D’Aosta davanti al Pirellone. Problema peraltro diventato insostenibile grazie alla politiche migratorie dello stesso Partito Democratico, con la mancata accoglienza sconsiderata del Comune di Milano e l’assenza di un presidiodella Polizia Locale e di ordinanze”. “A oggi – conclude Piscina – la partecipazione tanto acclamata dal PD rimane un grande sogno. Speriamo vivamente che l’incontro realizzato per ascoltare i cittadini e le istituzioni territoriali e che lo skate park venga finalmente incluso nel progetto“.  

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Parte la selezione per 350 nuovi dipendenti comunali

Milano investe su formazione, sicurezza e competenze tecniche per far crescere la qualità dei suoi servizi. Si sono aperti ieri i termini per la presentazione delle domande ai concorsi per la selezione di 350 nuovi posti di lavoro nei vari settori della macchina comunale. “In questa prima tornata di bandi – spiega l’assessore alle Politiche per il lavoro, Attività produttive e Risorse Umane Cristina Tajani – prevediamo di selezionare 350 nuove risorse che entreranno nei vari settori del Comune per far fronte alle mutate esigenze dell’ente e al rinnovamento generazionale che sta interessando tutta la Pubblica Amministrazione. Un cambiamento che ci consentirà di avere servizi e competenze sempre più efficienti e attente alle esigenze del cittadino. Da qui a fine anno prevediamo complessivamente circa mille nuove assunzioni, numeri che rendono il Comune sempre più protagonista delle politiche occupazionali sul territorio”. Nello specifico, da ieri sono pubblicate tutte le informazioni per la selezione a tempo indeterminato dei seguenti profili amministrativi: 123 posti da istruttore direttivo servizi amministrativi (categoria D1), 9 posti da istruttore direttivo dei servizi informativi (categoria D1), 11 posti da istruttore servizi informativi (categoria C1), 11 posti da istruttore direttivo servizi biblioteca (categoria D1) e 50 posti da istruttore direttivo dei servizi economico finanziari (categoria D1). Dal 19 luglio saranno aperte le selezioni anche per le figure più tecniche: 51 posti da esecutore dei servizi tecnici ai servizi funebri, 17 posti da collaboratore dei servizi tecnici dei servizi funebri, 1 posto da fabbro, 6 posti per imbianchini/verniciatori, 4 posti per falegnami, 22 posti per muratori, 2 posti da idraulici, 12 posti nella protezione civile, 11 posti da controllore del verde e manutenzioni oltre a 20 posti di tecnici per esigenze varie dell’Amministrazione. Tutte le prove di preselezione si svolgeranno presso il Palalido di Milano.  

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De Corato: Area Solidale Onlus, indagata vinse bando del Comune

“Il Comune di Milano ha dormito sonni tranquilli. Nonostante una delle Associazioni per l’accoglienza d’immigrati coinvolte nella vicenda Facke Onlus, Area Solidale Onlus, abbia intrattenuto rapporti con lo stesso” Lo dichiara l’Assessore alla SIcurezza di regione Lombardia Riccardo De Corato. “Majorino,- aggiunge l’esponente di Fratelli d’Italia – ha tenuto subito a precisare che l’assegnazione del bene confiscato alle mafie di via Paisiello ad Area Solidale è stata bloccata prima dell’assegnazione definitiva“. Eppure, prosegue De Corato  “questa Associazione, dopo la vittoria del bando comunale nell’ottobre 2017 aveva realizzato il Bici Green, una cicloofficina sociale con lo scopo di creare posti di lavoro per persone disagiate” eppure “dall’aggiudicazione del bene a quando il Comune ha deciso di non procedere con l’assegnazione definitiva è passato quasi un anno e, nel frattempo, l’Associazione è riuscita ad aprire l’attività con tanto di insegne“. “Quali sono i requisiti che non sono risultati in regola?” si chiede infine De Corato, prendendo “atto di quanto dichiarato da Majorino“, ma segnalando che a oggi “le insegne di questa attività sono ancora esposte in via Paisiello 5”  per poi concludere “Il Comune faccia chiarezza“.  

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Sardone: dal Comune 463.000 euro per i rom

“Dal primo aprile del 2017 al 30 giugno del 2019 il Comune di Milano ha speso 463.000 euro nei campi rom per favorire percorsi di inclusione sociale, di autonomia abitativa e lavorativa e di integrazione scolastica dei minori. A questi fondi comunali si aggiungono gli 1,2 milioni di euro di finanziamenti statali del Progetto Nazionale Rom, Sinti e Caminanti stanziati tra il 2013 e il 2016“. Lo segnala il Consigliere Comunale Silvia Sardone che commenta: “La sinistra non smette mai di buttare via soldi in nome di un’integrazione che esiste solo nelle favole. Basta infatti farsi un giro nei campi rom di Milano per rendersi conto che i bambini che vanno a scuola sono pochissimi e che gli adulti vivono in gran parte di espedienti. Mi chiedo quindi perché continuare a sperperare denaro pubblico se i risultati sono questi“. “Giusto per fare qualche esempio – prosegue Sardone –  i rom che abitano nel Villaggio Martirano pagano solo il 20% dei canoni d’affitto dovuti; oltre la metà degli ospiti del Cat di via Sacile, costato 2 milioni in tre anni, non ha concluso il percorso di inclusione; il 40% degli ospiti accolti nel Centro di autonomia abitativa di via Novara dal 2016 al 2018 non ha di fatto trovato casa al termine dei progetti individualizzati promossi dal Comune per i nuclei famigliari provenienti dal Cat di via Sacile (1 milione di euro dal 2016 all’aprile 2019). È assurdo che mentre migliaia di famiglie italiane attendono da anni una casa popolare e altre si trovano in serie difficoltà, il Comune di Milano continui a pensare ai rom: nemmeno l’evidenza dei numeri li ferma. Il sindaco Sala – conclude – l’anno scorso si era detto favorevole al superamento dei campi, salvo poi ritrattare qualche settimana fa: fino a quando la volontà politica e l’ideologia saranno queste i milanesi continueranno purtroppo a vedersi scavalcati anche dai rom oltre che dagli immigrati“.  

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Mille assunzioni per migliorare i servizi ai cittadini

Mille assunzioni per  investire su formazione, sicurezza e competenze tecniche per far crescere la qualità dei servizi offerti. Questo l’obiettivo del piano occupazionale approvato lo scorso venerdì dalla Giunta, che prevede mille nuove assunzioni che consentiranno di avere una macchina comunale sempre più efficiente e attenta ai bisogni del cittadino, grazie a più educatrici nelle scuole e più vigili per incrementare il controllo della città, per un investimento complessivo di oltre trenta milioni di euro da parte dell’Amministrazione. “Grazie al lavoro virtuoso dell’Amministrazione, siamo riusciti ad utilizzare al massimo le facoltà occupazionali consentite dall’attuale quadro normativo per le pubbliche amministrazioni, prevedendo mille nuovi assunti nel 2019″. Cosi l’assessore alle Politiche per il Lavoro, Attività produttive e Risorse Umane Cristina Tajani, che prosegue: “Fondamentale in questo piano anche l’attenzione alla valorizzazione del personale interno tramite le progressioni verticali: 87 posizioni per favorire lo sviluppo e la crescita professionale dei civil servant milanesi. Le mille nuove posizioni, tra scorrimento di graduatorie e nuovi concorsi, si saldano alle 1.400 assunzioni già effettuate dall’inizio del mandato rendendo il Comune sempre più protagonista delle politiche occupazionali sul territorio“. Un piano assunzioni condiviso anche dai rappresentanti delle Organizzazioni Sindacali che risponde a pieno alle esigenze dell’Amministrazione e capace di coprire le diverse necessità organizzative. Delle oltre mille nove assunzioni, circa trecento riguarderanno impiegati amministrativi per snellire in tutti gli uffici il rapporto con i cittadini, potenziando front e back office; 98 operai per garantire la tempestività e la qualità degli interventi manutentivi su scuole, edifici e spazi pubblici oltre a 71 geometri, 69 tra architetti e ingegneri per far fronte al grande cambiamento urbanistico che sta vivendo la città. Sono 66 le nuove educatrici che andranno a implementare l’organico al fine di garantire la copertura dei posti per scuole, nidi e scuole dell’infanzia, che da sempre si distinguono per la qualità del servizio offerto ai milanesi. Spiccata attenzione anche sul fronte della sicurezza e del presidio del territorio. Vestiranno la divisa della Polizia Municipale 15 ufficiali e 108 nuovi agenti, a cui si aggiungeranno circa cento assunzioni ulteriori anche grazie al ricorso alle risorse straordinarie disponibili sul decreto sicurezza. Nei prossimi mesi verranno annunciati i nuovi concorsi per la selezione delle nuove figure professionali che entreranno nell’organico dell’Amministrazione Comunale. Comune di Milano  

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Al via il car pooling del Comune

Viaggiare in compagnia per pagare meno e far guadagnare l’ambiente. Si riassume così il nuovo servizio di car pooling promosso dal Comune e affidato alla piattaforma BePooler, vincitrice del bando indetto dall’Amministrazione, presentato questa mattina a Palazzo Marino dall’assessore alla Mobilità, Marco Granelli, insieme all’amministratore delegato e al direttore generale di BePoleer, Claudio Cattabriga e Andrea Moglia. Da oggi, chiunque voglia venire a Milano, potrà scaricare e iscriversi all’app e trovare qualcuno disposto a condividere il viaggio. Nel corso del periodo di sperimentazione che durerà tre anni, il Comune, che non avrà spese per il servizio fornito da BePooler, metterà a disposizione 48 posti auto nei parcheggi di interscambio gestiti da Atm, con l’intenzione di aumentarli con la crescita degli utenti del servizio. “Un pendolare che usa abitualmente la propria auto – ha spiegato Moglia – puo’ arrivare a risparmiare fino a 2.000 euro all’anno se usasse costantemente il car pooling”. Un risparmio che sull’applicazione si traduce in un costo di 0,30 euro a chilometro per equipaggio, con l’algoritmo dell’app che calcola in modo indipendente il costo per ogni passeggero, in base ai chilometri che ognuno percorre sul tragitto. Per il momento restano esclusi dal pagamento cashless via app i costi delle autostrade, con i cui gestori è stato comunque aperto un dialogo.  

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