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Bicocca per la cittadinanza: il pacchetto di servizi proposti dall’Ateneo per affrontare l’emergenza Coronavirus

L’Università di Milano-Bicocca, in questo periodo di difficoltà sociale che l’Italia sta attraversando, apre le proprie porte, anche se solo virtualmente, a tutti i cittadini proponendo servizi, opportunità, momenti di incontro o confronto per supportarli, grazie alle proprie competenze interdisciplinari, nell’affrontare la complessità del momento. Azioni che si aggiungono al supporto dato dall’Ateneo alla raccolta fondi promossa dalla LILT di Milano e di Monza in favore dell’Ospedale San Gerardo di Monza e dell’Istituto dei Tumori. L’iniziativa si chiama “Bicocca per la cittadinanza” e prevede le seguenti strategie: Dialoghi con la cittadinanza Appuntamenti aperti alla cittadinanza di approfondimento e confronto con pedagogisti del dipartimento di Scienze umane per la formazione: una serie di spazi di conversazione, ascolto e incontro online, per riflettere insieme su questioni, emozioni e paure e su come quello che sta accadendo stia influendo sulle nostre vite e relazioni. Qui il calendario e le info. Sportello psicologico per operatori sanitari Uno sportello di ascolto ed intervento per medici, infermieri, operatori socio-sanitari impegnati negli ospedali e in tutti i luoghi individuati per il contenimento dell’emergenza. Per aiutarli a superare le forti condizioni di stress quotidiane, che possono generare burnout e altre forme di sofferenza. Contatti e prenotazioni a questo link. Bicocca con le scuole Un sostegno scientifico e professionale ai docenti delle scuole dell’infanzia e primaria, fornito dal Corso di laurea in Scienze delle formazione primaria. Un progetto per dare visibilità, far dialogare e condividere esperienze educative, proposte didattiche, riflessioni e dubbi di insegnanti che, giorno dopo giorno stanno cercando di mantenere e rafforzare la relazione educativa con allievi che erano abituati a incontrare tutti i giorni. Da questo sito, l’accesso alla piattaforma. Servizio di Counselling psicologico per studenti Il servizio di Counselling Psicologico prosegue le attività in modalità telematica, rivolte a tutti gli studenti. Oltre alle tematiche tradizionali, è possibile affrontare situazioni di difficoltà legate all’attuale situazione sanitaria (isolamento, preoccupazione, separazioni) con un breve ciclo di colloqui o un colloquio di accoglienza. Per chiedere un primo contatto è sufficiente scrivere a counselling.psicologico@unimib.it indicando Nome, Cognome, matricola e corso di appartenenza, possibilmente anche un contatto telefonico. I colloqui si svolgono attraverso Google Meet (integrata nella mail di Ateneo). Servizio di consulenza per studenti di scuole superiori e università Il Servizio di Consulenza Psicosociale per l’Orientamento mette a disposizione le proprie competenze e propone a studentesse e studenti delle scuole superiori e dell’università di utilizzare questo tempo “sospeso” per aprire uno spazio di riflessione – in prospettiva Life Design – sulle proprie scelte, sui cambiamenti che la situazione attuale potrà comportare, e sulle risorse personali da attivare per costruire progettualità sul futuro buone e realizzabili, anche e nonostante le condizioni presenti di forte imprevedibilità. È possibile prenotare i colloqui (gratuiti) via Skype con le psicologhe dell’orientamento scrivendo a consulenza.psicosociale@unimib.it. Economia e diritto: come leggere il Covid-19 con dati attendibili Una  pagina web a cura del dipartimento di Scienze economico-aziendali e Diritto per l’economia per leggere e comprendere con fonti affidabili il fenomeno Coronavirus, attraverso alcune brevi analisi degli effetti che l’emergenza sta determinando e determinerà su molti aspetti della nostra comunità: dal turismo ai contratti, dalle istituzioni alle imprese, con un occhio a risparmi e investimenti e una serie di link a informazioni utili. La biblioteca da casa tua La Biblioteca di Ateneo aderisce alla campagna #iorestoacasa e invita tutti a scoprire risorse e servizi online accessibili da casa propria, dagli ebook alle banche dati, disciplina per disciplina. Per info, questo è il sito (#labibliotecadacasatua è l’hashtag per condividere le esperienze). Nonni connessi I ricercatori dell’università che lavorano al progetto “Aging in a networked society. Older people, social network and wellbeing” – finanziato da Fondazione Cariplo e volto a studiare l’impatto delle reti sociali sul benessere delle persone anziane – hanno realizzato insieme a Doro, azienda di cellulari e servizi smart che, grazie alla sua forte expertise sui cellulari per senior, ha creato una serie di video tutorial per i nonni italiani, per insegnare loro l’utilizzo di app che gli permettano di stare in contatto con parenti e amici in queste settimane in cui sono invitati a rimanere nelle loro abitazioni. Raccolta fondi: Stop Coronavirus! L’Università di Milano-Bicocca supporta la raccolta fondi lanciata dalla Lega Italiana per la Lotta contro i Tumori (LILT di Milano e di Monza) a favore dell’Ospedale San Gerardo di Monza e dell’Istituto dei Tumori di Milano. La campagna è attiva su Rete del dono, e l’Ateneo punta a raccogliere 30mila euro entro il 1° maggio 2020.  

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Crescono i tamponi, crescono i contagi

Crescono i tamponi, crescono i contagi. I dati non mentono, più aumentano i controlli, più si amplia la forbice tra contagiati e morti e più scende la mortalità del Covid-19. Potrebbe essere normale, ma in questo momento di isteria generale è difficile trovare la normalità. Lo stesso governatore lombardo Attilio Fontana ormai appare come un pugile suonato da un avversario troppo duro e si dice “preoccupato” ma senza specificare perché ai giornalisti già in paranoia e preda del riflesso di pubblicare notizie false (sì lo ha fatto anche il Corriere). Ora forse proprio quelli come Fontana, a cui va riconosciuto l’impegno, devono prendersi una pausa. Dormire qualche giorno e lasciare ad altri guidare la barca. Non è il momento di dare informazioni confuse o di agitare ancora le acque mentre crescono i tamponi e crescono i contagi. Negli ospedali lombardi si sta combattendo duramente, e stanno partendo studi amplissimi per capire quali farmaci possano davvero contrastare al meglio il virus in attesa di un vaccino che sembra ad oggi un miraggio. La lotta è dura e l’Italia, al netto dei soliti traditori e voltagabbana, sta reagendo con una forza umana impensabile fino a pochissimo tempo fa. Legioni di volontari e personale sanitario si sono unite sotto una bandiera che è quasi un nuovo Tricolore. Curano tutti, anche chi oggettivamente meriterebbe di essere messo in fondo alla lista. Non guardano il colore, il credo religioso o politico. Nulla se non i dati e tentano di salvare la vita a tutti. Intanto cambiano tutti i giorni i dati e le regole per muoversi, sia in Italia per altro che all’estero. Ma la sfida non è fare dei dati la nuova religione: un errore qualunque di interpretazione può causare moltissimi danni. Allora prendiamo atto dei vari passaggi di questa crisi, passo passo ne usciremo. Non tutti, perché in tanti moriranno ancora, ma in tanti.

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Covid19, la Paura e il Coraggio

Covid19, la Paura e il Coraggio. In questi giorni assistiamo allo sfaldamento intellettuale di buona parte d’Italia. Un degrado civile accettabile in tempi di pace, perché non c’è niente di più rilassante e sicuro del parlare del nulla, ma oggi si impone una reazione. Le paure di una società di fatto ormai inesistente dal punto di vista dei legami sociali stanno esplodendo nel peggiore dei modi. I motivi sono tanti, ma essenzialmente è il risultato della cavalcata verso il pensiero inutile degli ultimi 40 anni, quello dell’accumulo delle cose a discapito dei valori umani, che ci ha portato a non saper pensare. Una delle espressioni più frequenti è “meditate, meditate…”. Peccato che le capacità di elaborazione di un pensiero complesso siano perdute da tempo: ormai è difficilissimo sostenere un dialogo per l’oggettiva incapacità della maggior parte delle persone di comprendere ragionamenti con più di una o due informazioni per volta. Non a caso è tornato di moda l’ipse dixit e il sillogismo, due artifici retorici creati essenzialmente per diffondere idee semplici, povere, insomma non umane. Questa carenza di capacità dipende per assurdo proprio dall’elevatissimo livello di benessere raggiunto dalla nostra società: il costante abbassarsi di tutti i pericoli a cui l’umanità è sempre stata sottoposta (carestie, pestilenze, guerre) ha causato un’incapacità intellettuale di afferrare il senso degli eventi. Il superfluo è diventato necessario, causando crisi nervose in chi si sente violato dal divieto di passare la giornata al bar a fissare i corpi delle donne che passano. O chi dopo averli messi al mondo ora si trova costretto a frequentare i figli per tutto il giorno. Immersi in una società dell’inutile, come tutte quelle evolute, abbiamo perso progressivamente le capacità di base. La prima lasciata per strada in questo percorso intellettuale e sociale è quella di affrontare la paura. La paura è sempre stata la spinta che ha portato l’umanità a compiere meraviglie, perché la reazione era il coraggio. Non si può avere coraggio senza prima soffrire una profonda e sincera paura. Ma il coraggio non si estrinseca con l’erezione di un muro o una pallottola in testa a chi ci spaventava. Quelle sono soluzioni temporanee e tendenzialmente non risolvono la paura né le sue cause. Il coraggio è respirare quando ci manca il fiato. E’ combattere quando tutti scappano. Il coraggio è la paura stessa che si trasforma in azione positiva. Il coraggio è anche faticare intellettualmente per cambiare modo di pensare: non semplicemente cambiare idea secondo l’ormai vetusto Voltaire, ma rimodulare tutto il sistema di pensiero. Per capirsi: non si tratta di decidere se mettere le strisce pedonali qui o lì, ma di decidere come muoversi in generale. Questa crisi è un enzima di un cambiamento già in atto da tempo, ma il presente è ancora prigioniero di un Novecento che non vuole morire. Le regole di base erano già cambiate, ma erano ancora poco visibili. Basti pensare che quando nel Settecento si costruivano le prime linee ferroviarie di massa (quelle che avrebbero di fatto cambiato il mondo in modo radicale) era tecnicamente ancora vivo il Sacro Romano Impero. Oggi siamo in una situazione simile: mentre si costruiscono le infrastrutture del nuovo mondo, il vecchio è ancora in forma a sufficienza per non permettere l’evoluzione della società. E dunque le crisi intellettuali aumentano. E, spiace scriverlo, crediamo aumenteranno ancora. Intanto cresce la Paura, ma non il coraggio. Per ora prevalgono le reazioni isteriche di un mondo morente. Ma per il Covid19, la Paura e il Coraggio saranno le nostre vere sfide: non possiamo sconfiggere i virus per sempre, non si può andare in guerra senza morti, non si può correre senza avere il fiatone. Però possiamo puntare più sulla ricerca di nuove cure che di nuove bombe, puntare più sulle protezioni per chi ci deve curare che sul mercato dell’inutile, possiamo allenarci per correre meglio e più a lungo. Ci serve la il Coraggio, lato luminoso della luna nera chiamata Paura. Torniamo umani, abbracciamo la Paura e lanciamoci verso un mondo che ha finalmente l’occasione di diventare migliore di prima.

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Assonidi a Mattarella: dopo quella sanitaria, un’emergenza sociale

Assonidi a Mattarella: dopo quella sanitaria, un’emergenza sociale. Migliaia “di piccole imprese, cooperative ed associazioni” che, per l’emergenza Covid-19 “senza una continuità del servizio resisteranno al massimo fino ad aprile”. Con la presidente Federica Ortalli (e il direttore Paolo Uniti) Assonidi, l’Associazione Confcommercio degli asili nido e scuole d’infanzia, ha scritto una lettera al Presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Un accorato appello al Capo dello Stato per descrivere la drammatica situazione di un vasto mondo e imprenditoriale e sociale. I gestori dei servizi educativi per l’infanzia privati 0-6 anni costituiscono “un insieme che raccoglie decine di migliaia di cittadine e cittadini, educatori, bambine e bambini, genitori, collaboratori scolastici, personale amministrativo, pedagogisti, da sempre fermamente impegnati nella promozione dei valori e dei princìpi incarnati dalla scuola così come disegnati dalla nostra Costituzione”. Quando finalmente l’emergenza sanitaria sarà alle spalle, ma con la chiusura di tantissime imprese del settore “Nascerà un’ulteriore emergenza sociale per la Nazione: la mancanza di posti per soddisfare le richieste delle famiglie quando inizierà la ripresa del mondo produttivo italiano”. Assonidi si appella al ruolo di Mattarella come Garante della Costituzione: va evitata “la chiusura di luoghi che rappresentano il primo momento di vita comunitaria” per i più piccoli, “spazi di crescita e sensibilità in grado di trasmettere valori educativi fondamentali per la rinascita del Paese”.

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Coronavirus, in campo anche i cavalieri di San Giovanni

Coronavirus, in campo anche i cavalieri di San Giovanni. Attivi, a Milano e in Lombardia, nella emergenza pandemia Corona Virus, anche i volontari del SOGIT (corpo di protezione civile dell’Ordine Ospedaliero di San Giovanni di Gerusalemme, cugini parigrado dell’Ordine di Malta, conosciuti a livello eruropeo come Joahanniter International). Unicità del SOGIT è essere cristiano ecumenico, aperto a cattolici ma anche ad ortodossi e riformati, quindi sia ad italiani che a cittadini stranieri regolarmente residenti in Italia. Infatti, oltre a personale medico sanitario e ad ex appartenenti alla forze armate e dell’ordine, nelle attività del SOGIT sono coinvolti, con la benedizione delle Chiese Ortodosse canoniche (Patriarcato Ecumenico di Costantinopoli e altri patriarcati autocefali) anche volontari romeni, russi, georgiani, greci, bulgari e serbi. Coordinatore del gruppo è l’Architetto Massimo Sottili, imprenditore nella ristorazione, ed artista, che ha dichiarato “Aiutare il nostro prossimo, nei momenti di difficoltà, è nostro dovere di buoni patrioti e buoni cristiani. Non facciamo niente di straordinario se non dare un piccolo contributo alla nostra comunità”. Il SOGIT è attualmente impegnato nell’acquisto e distribuzione di medicinali, mascherine e guanti, alimentari e generi di prima necessità, alle categorie più bisognose della popolazione milanese (anziani, malati, poveri, persone sole e famiglie numerose) e, per questo, ha iniziato sia una raccolta di donazioni liberali, che una campagna straordinaria di reclutamento, selezione e formazione di nuovi volontari “maggiorenni, di sana e robusta costituzione, e automuniti”.

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#Milanononsiferma: Sala si scusa, quasi

#Milanononsiferma: Sala si scusa, quasi. L’intervento è arrivato sul suo profilo Twitter. E con una mossa molto tipica per il sindaco milanese su #Milanononsiferma: Sala si scusa, quasi. “Il 27 febbraio circolava in rete il video #Milanononsiferma: forseho sbagliato a rilanciarlo, ma in quel momento nessuno aveva compreso la veemenza del virus. Accetto le critiche, ma non tollero che qualcuno possa ancora marciarci su per scopi politici”. #CTCF Non è lui ad aver sbagliato ad appoggiare chi lanciava gli Aperivirus, è la realtà che non era chiara. Dunque, sembra dedurne, in realtà non ho sbagliato. Un’affermazione che segue la linea del Sala invincibile che non sbaglia mai. Tutti ricordano la virulenza dei suoi difensori contro tutto e tutti ai tempi della sua condanna per aver truccato le carte di Expo 2015. Improvvisamente la Legge non era più principio sacro e inviolabile, come detto dalla sinistra per vent’anni. Non stupisce dunque che oggi Sala e il suo staff non riescano con serenità ad ammettere i propri errori senza sottolineare quelli altrui o a puntualizzare che forse è un errore, però. Per Sala vale sempre il però, il quasi, insomma tutte le cautele del caso, perché con il neo acquisto della famiglia Bazoli le regole valgono. Quasi. L’unico sussulto che gli va riconosciuto è aver tolto dalla comunicazione ufficiale, cioè quanto riportato dal suo profilo Twitter, l’attacco a Salvini: il suo tweet arriva infatti da un intervento nel salotto televisivo di Fabio Fazio in cui il primo cittadino milanese sottolineava che mentre lui sbagliava, Salvini chiedeva la riapertura di tutte le attività. Della serie: io ho versato il sale sui biscotti, però Pierino ci buttava le caccole del naso. Poi ci si stupisce che con politici così sia difficile affrontare qualunque crisi.  

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