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Coronavirus: sale rapporto tamponi/positivi. Male Milano

Superano anche ieri quota mille i nuovi positivi in Lombardia con un numero minore di tamponi effettuati rispetto a sabato: i nuovi casi sono 1.032 a fronte di 15.590 tamponi, per una percentuale pari al 6,6%, in netta crescita rispetto a ieri (4.9). I nuovi decessi sono 3 per un totale di 16.985 morti in regione dall’inizio della pandemia. Salgono sia i ricoverati in terapia intensiva: (+4, 48 in totale) che negli altri reparti (+25, 433). Resta sempre quella di Milano la provincia più colpita con 460 nuovi casi, di cui 211 a Milano città, seguita da Monza e Brianza (143), Pavia (103) e Brescia (72)

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Coronavirus: appello del Governatore Fontana ai lombardi

“Oggi cari lombardi, soprattutto giovani, ho bisogno di tutta la vostra attenzione. L’andamento della curva epidemiologica del Covid-19 in Lombardia sta risalendo. Al momento la nostra situazione è migliore che in altre regioni, ma i numeri sono in crescita. Devo chiedervi più attenzione e responsabilità: distanziamento sociale igiene delle mani e mascherina, quando siete in giro con i vostri amici o colleghi di studio o di lavoro. Dobbiamo proteggere le persone fragili e più a rischio; che essi siano i vostri genitori, amici o nonni. Mi rivolgo a voi in particolare perché dall’analisi dei dati è emerso che a differenza di quanto accaduto ad inizio pandemia ora la fascia di età più suscettibile al contagio è quella che va dai 20 ai 29 anni (a marzo era dai 70 ai 79) e le occasioni di diffusione sono le attività legate al tempo libero. Contrariamente a quanto accadeva nel periodo di picco dell’espansione del virus, a un sempre maggiore numero di positivi, fortunatamente non assistiamo a una crescita esponenziale dei ricoveri e delle terapie intensive, ma questo non ci tranquillizza, dobbiamo tenere alta la guardia. Se è vero che è migliorata la nostra capacità di tracciamento, isolamento e spegnimento dei focolai è altrettanto vero che non conosciamo ancora abbastanza questo virus per scongiurare il pericolo che rapidamente la situazione possa precipitare. Oggi ho partecipato a una delle ordinarie riunioni della nostra “Commissione indicatori Covid-19 “, che tiene costantemente monitorata la situazione e ho raccolto la loro preoccupazione. Sono stati proprio loro, che lavorano incessantemente, a evidenziare la necessità di richiamare la vostra attenzione e il vostro aiuto prima di ipotizzare qualsiasi tipo di intervento restrittivo. Nel pomeriggio ho illustrato la situazione anche ai capigruppo del Consiglio regionale affinché l’azione di sensibilizzazione sia la più ampia possibile. Questo non è il momento di divisioni e la politica deve dimostrare, come chiedo a voi, grande senso di responsabilità. Se vogliamo che questa ‘nuova normalità’, come l’abbiamo spesso chiamata, sia meno pesante per tutti, dobbiamo lavorare tutti insieme. Lunedì ho convocato il Comitato Tecnico Scientifico regionale per ragionare sulla strategia da seguire. Nel frattempo, già da questo week end vi raccomando di seguire quelle poche regole che ci hanno portato fuori dal tunnel nei mesi scorsi: mascherina, distanziamento sociale e igiene delle mani. Forza, insieme ce la faremo!”.

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Coronavirus: 17.831 tamponi, 159 positivi (0,89%). Aumentano guariti e dimessi

Si conferma il trend positivo dei guariti/dimessi (+152). Sempre elevato il numero di tamponi effettuati (17.831), sono 159 i casi positivi per una percentuale pari allo 0,89%. Nessun contagio a Sondrio. Ricordiamo che l’incremento dei casi positivi, in Lombardia come nelle altre regioni, va sempre rapportato al numero dei tamponi effettuati. Senza mai dimenticare che, se si ragiona in termini di confronti assoluti, il numero degli abitanti della Lombardia è pari a 1/6 della popolazione nazionale. I nuovi casi per provincia: Milano: 60, di cui 24 a Milano città; Bergamo: 4; Brescia: 14; Como: 2; Cremona: 2; Lecco: 2; Lodi: 14; Mantova: 10; Monza e Brianza: 15; Pavia: 6; Sondrio: 0; Varese: 13.

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Coronavirus: 7.931 tamponi e 125 positivi

Si conferma il trend positivo dei guariti/dimessi (+64). A fronte di 7.931 tamponi realizzati, sono 125 i casi positivi per una percentuale pari all’1,57%. A Cremona, Lodi, Mantova, Pavia e Sondrio non si registra alcun contagio. Ricordiamo che l’incremento dei casi positivi, in Lombardia come nelle altre regioni, va sempre rapportato al numero dei tamponi effettuati. Senza mai dimenticare che, se si ragiona in termini di confronti assoluti, il numero degli abitanti della Lombardia è pari a 1/6 della popolazione nazionale. I dati di oggi: i tamponi effettuati: 7.931, totale complessivo: 1.830.924 i nuovi casi positivi: 125 (di cui 12 ‘debolmente positivi’ e 4 a seguito di test sierologico) i guariti/dimessi totale complessivo: 77.715 (+64), di cui 1.388 dimessi e 76.327 guariti in terapia intensiva: 28 (=) i ricoverati non in terapia intensiva: 262 (+10) i decessi, totale complessivo: 16.901 (+2) I nuovi casi per provincia: Milano: 44, di cui 21 a Milano città; Bergamo: 13; Brescia: 15; Como: 11; Cremona: 0; Lecco: 1; Lodi: 0; Mantova: 0; Monza e Brianza: 31; Pavia: 0; Sondrio: 0; Varese: 7.

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Coronavirus, De Palma (Nursing Up): «Pericolosa emoraggia di infermieri nella sanità privata”

Coronavirus, De Palma (Nursing Up): «Pericolosa emoraggia di infermieri nella sanità privata”. Il pericoloso aumento dei contagi e la difficile situazione della sanità pubblica con gli infermieri costantemente e legittimamente sul piede di guerra, pronti a “impugnare la spada” per far valere i propri diritti, non rappresentano le uniche problematiche contro cui dover fare i conti. Anche la situazione della sanità privata e in particolare delle Rsa non attraversa, da tempo, un momento felice. Il Presidente del Nursing Up, Sindacato Infermieri Italiani, Antonio De Palma, a capo di un soggetto vicino, da sempre, anche alle esigenze dei colleghi che lavorano nel contesto privato, denuncia e solleva la questione della delicata emorragia di infermieri che si registra negli ultimi mesi in tali strutture e in particolare nei presidi dove sono ricoverati anziani. «Come sindacato, esordisce De Palma, facciamo notare come da mesi riceviamo telefonate di colleghi che ci chiedono di tornare nella sanità pubblica. Con il miraggio poi di un contratto continuativo, salvo accorgersi che forse, vista la situazione attuale, stavano meglio prima. Insomma se da un lato la coperta è davvero corta, sia da una parte che dall’altra, registriamo, denuncia De Palma, una pericolosa situazione di allarme tra gli infermieri, che vogliono andar via, in particolare i colleghi delle Rsa. Sorvegliate speciali sono il Piemonte, la Lombardia, l’Emilia Romagna ecc… La situazione della sanità privata è delicatissima: si attende da tempo immemore un rinnovo contrattuale che ancora non arriva, quando invece andrebbe finalmente ricreata quella serenità atta a dare impulso ad un settore fondamentale dell’assistenza sanitaria italiana. Non possiamo non pensare al particolare frangente in cui ci troviamo: con gli anziani costantemente a rischio, per il pericoloso e graduale ritorno del Covid. I datori di lavoro comprendano, una volta per tutte, che anche nella sanità privata senza gli infermieri si rischia il crollo inesorabile su tutti i fronti. Gli operatori di supporto, che troppo spesso si pensa di poter utilizzare con pericolose ed illegittime surroghe, non possiedono i requisiti professionali di legge “che invece sono indispensabili per offrire prestazioni sanitarie infermieristiche agli anziani”, quindi una assistenza qualificata ed autonoma a 360 gradi. Le persone fragili della nostra società vanno tutelate e protette, particolarmente in un periodo come questo, funestato dalla presenza del Covid 19, chiosa De Palma: laddove mancasse, nella sanità privata e nelle RSA, quel presidio assistenziale h24 incentrato ineludibilmente sulla responsabilità e sulla competenza professionale degli infermieri, rischierebbe di venir meno quel dispiegamento di professionisti che possiedono conoscenze e competenze per individuare e segnalare i primi segni della presenza del Covid 19. Nessuno sottovaluti questo aspetto, perchè quando si parla di competenze infermieristiche ci riferiamo a leve particolari e non fungibili da parte di chi non possiede analoga preparazione e qualificazione, che devono essere attivate per contrastare in maniera adeguata la malattia quando ancora è possibile farlo, quindi al primo verificarsi di condizioni sospette, allertando i servizi della ASL competenti e mettendo in campo tutte le prescrizioni previste dai protocolli. E’ solo con strategie di questo tipo che sarà possibile preservare e salvare numerose vite umane, conclude De Palma, ed è per questo che la nostra competenza professionale non può in nessun modo essere surrogata, se si desidera spezzare sul nascere le catene di contagio anche nella sanità privata e nelle RSA oggi più di ieri, visto che tutti siamo impegnati a combattere contro un agente biologico pericoloso e pervasivo come il Covid 19, conclude De Palma.

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Coronavirus: nessun decesso, 16.493 tamponi e 269 positivi (1.6%)

Oggi non si registra alcun decesso e a fronte di 16.493 tamponi effettuati sono 269 i nuovi positivi con un rapporto percentuale dell’1,6%. Aumentano in maniera importante i guariti e dimessi (+293). A Sondrio, per il secondo giorno consecutivo, non ci sono nuovi casi. Ricordiamo che l’incremento dei casi positivi, in Lombardia come nelle altre regioni, va sempre rapportato al numero dei tamponi effettuati. Senza mai dimenticare che, se si ragiona in termini di confronti assoluti, il numero degli abitanti della Lombardia è pari a 1/6 della popolazione nazionale. I dati di oggi:  i tamponi effettuati: 16.493, totale complessivo: 1.810.149  i nuovi casi positivi: 269 (di cui 37 ‘debolmente positivi’ e 15 a seguito di test sierologico)  i guariti/dimessi totale complessivo: 77.611 (+293), di cui 1.366 dimessi e 76.245 guariti  in terapia intensiva: 27 (=)  i ricoverati non in terapia intensiva: 251 (+5)  i decessi, totale complessivo: 16.896 (=) I nuovi casi per provincia: Milano: 102, di cui 61 a Milano città; Bergamo: 24; Brescia: 24; Como: 12; Cremona: 6; Lecco: 11; Lodi: 3; Mantova: 11; Monza e Brianza: 32; Pavia: 7; Sondrio: 0; Varese: 21.

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