corso buenos aires

De Corato: iniziato lo scempio in corso Buenos Aires

“Dopo quanto fatto in Corso Venezia, oggi continua in Corso Buenos Aires lo scempio della pista ciclabile più insicura d’Italia, quella che collegherà San Babila a Sesto Marelli”, lo dichiara l’Assessore alla SIcurezza di Regione Lombardia Riccardo De Corato in merito al proseguimento dei lavori della pista ciclabile in C.so Buenos Aires. “Ai pasdaran del Comune delle Piste ciclabili e delle due ruote non sono bastati gli ingorghi dei giorni scorsi e nemmeno le persone rovinate a terra a causa dei dislivelli del nuovo percorso creato in Corso Venezia. Addirittura, a causa delle numerose cadute, il NUIR ha deciso di posizionare un cavalletto per segnalare il pericolo. La politica dissennata del centrosinistra avanza nonostante le critiche piovute da ogni parte. Intanto la mia petizione online continua a raccogliere adesioni ,segno che la gente è stufa della decisioni piovute dall’alto. I commercianti, linfa vitale per questo asse commerciale tra i più importanti d’Europa, non sono nemmeno stati ascoltati. Nei prossimi giorni dovremo abituarci alla congestione del traffico, forse vera arma della Giunta per far desistere i milanesi nel prendere l’unico mezzo di trasporto sicuro in epoca Coronavirus: la propria auto“. “Ormai – conclude De Corato – per il Sindaco di Milano Sala i milanesi sono come dei bambini a cui dire cosa debbano fare: da come muoversi a dove andare a fare le vacanze“.

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Arrestato rapinatore in corso Buenos Aires

Ieri sera gli agenti delle volanti della Questura, transitando lungo corso Buenos Aires, sono stati avvicinati da un cittadino italiano che ha riferito loro che pochi istanti prima un ragazzo straniero aveva tentato di rapinarlo minacciandolo con un coltello. Gli agenti hanno immediatamente iniziato le ricerche e, tramite le descrizioni, sono riusciti a rintracciare nelle vicinanze l’uomo, un cittadino 30enne del Sudan che è stato arrestato per tentata rapina.  

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Algerino, marocchino e tunisino arrestati per furti in Buenos Aires

Lunedì sera a Milano la Polizia di Stato ha arrestato per furto aggravato in concorso e indagato per ricettazione A.E.M., marocchino del 1990, B.I. algerino del 1999 e A.A. tunisino del 1995, tutti con precedenti per reati inerenti l’immigrazione. Nel corso del servizio appiedato mirato alla prevenzione dei reati predatori lungo corso Buenos Aires, una delle arterie commerciali più lunghe d’Europa con i suoi oltre 350 negozi lungo i suoi 1.600 metri, poco dopo le 17.30, i poliziotti del Commissariato Città Studi hanno notato un uomo che, nascondendosi dietro le vetture parcheggiate, stava osservando con fare timoroso una pattuglia dell’Arma dei Carabinieri intenta ad effettuare dei controlli presso un esercizio commerciale. Dopo che i militari se ne sono andati via, l’uomo ha ripreso a camminare lungo il corso per raggiungere, all’interno di un negozio di scarpe sportive, due suoi conoscenti che si stavano provando le calzature. Gli agenti, grazie alle grandi vetrate del negozio, hanno notato come i tre, sempre seguiti dall’occhio vigile dei commessi e del personale di vigilanza, dopo un po’ di titubanza, hanno lasciato le scarpe in negozio e si sono diretti verso un negozio di occhiali da vista. All’interno del negozio di ottica, mentre uno dei tre si spostava verso un angolo, gli altri due si sono avvicinati a uno scaffale dal quale hanno preso un paio di occhiali da 95 euro e lo hanno nascosto all’interno della giacca del cittadino marocchino per poi uscire subito tutti assieme. Giunti all’incrocio con via Piccinni, i poliziotti hanno fermato e controllato i tre: oltre a recuperare gli occhiali appena rubati, gli agenti, all’interno di una busta che il cittadino algerino teneva in mano, gli agenti del Commissariato Città Studi hanno rinvenuto due giubbotti privi di placche antitaccheggio e di scontrino fiscale. Risaliti, grazie alla marca sugli stessi, al negozio ove erano stati rubati, i poliziotti hanno sequestrato i due capi di abbigliamento che, essendo danneggiati, come dichiarato dalla responsabile dell’esercizio commerciale, non erano più rivendibili. Durante il controllo, inoltre, il cittadino tunisino è stato trovato in possesso della punta ricurva di un cacciavite, lunga 14 cm, presumibilmente utilizzata per forzare l’antitaccheggio.  

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Festa boliviana in corso Buenos Aires, protestano i commercianti

Sabato 10 agosto corso Buenos Aires resterà chiuso al traffico da piazza Argentina a via San Gregorio dalle 12 alle 17 per permettere di celebrare una ricorrenza cara alla comunità boliviana. Lo lo rende noto Gabriel Meghnagi, Presidente della rete associativa vie di Confcommercio Milanocon il coordinamento dei Duc (Distretti urbani del commercio) e presidente di Ascobaires, lamentando il fatto che i commercianti sono stati messi di fronte al “solito fatto compiuto” dal Comune e dal Municipio 3. L’atto comunale pubblicato sull’Albo Pretorio online dà parere favorevole a un’istanza inoltrata dal Comando Decentrato 3 – Ufficio Manifestazioni, su richiesta di “Oganizzazioni ed Organismi Extra Territoriali – Consolato Generale della Bolivia“. Nel documento non si specifica la manifestazione. Si tratta, probabilmente, della celebrazione della festività della Madonna di Urkupina, la Vergine dell`Integrazione. “L’esigenza di festa della comunità boliviana è ovviamente legittima – ha spiega Meghnagi – ma invece è inaccettabile il metodo dell`Amministrazione comunale, così come è già successo in passato. Nessuna informazione preventiva. Ed anche il giorno scelto. Ancora un sabato chiuso alla viabilità. Sarebbe meglio consultarci e individuare come data alternativa la domenica. Perché, invece, scegliere sempre il sabato? Perché quest`accanimento su un giorno importante per il commercio? Per i negozi e i pubblici esercizi di corso Buenos Aires sabato 10 agosto, come affluenza, è alla pari di un sabato di giugno o luglio. Quest`anno forse anche di più per una possibile maggiore presenza di turisti e con l`obiettivo di recuperare un po` di fatturato visto l`andamento non proprio esaltante dei saldi estivi partiti troppo tardi“. “Con la chiusura al traffico sabato 10 agosto – conclude Meghnagi – per le attività commerciali di corso Buenos Aires il danno è certo“.  

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Sei chilometri verdi e si scatena la polemica

Quasi 240 alberi tra corso Buenos Aires, via Doria, piazzale Lavater, via Benedetto Marcello fino a via Padova, una vocazione pedonale per corso Venezia e spazi più vivibili e condivisibili dai cittadini. Sono i progetti di riqualificazione dei sei chilometri che dal cuore della città arrivano fino a via Padova, oltre l’ex convitto Trotter. A presentare alla città i progetti, durante un incontro pubblico al teatro Elfo Puccini, è stato l’assessore comunale all’Urbanistica e Verde Pierfrancesco Maran. In un’ottica di “continuità di passeggio da San Babila a via Padova“, a partire dalla seconda metà del 2020 in corso Venezia si allargheranno i marciapiedi. Proseguendo lungo corso Buenos Aires, l’area vicina alle Corti di Baires diventerà verde con 30/40 alberi da frutto in vasi. Un progetto che “non intacchera’ la viabilita‘” e il foliage “degli alberi sara’ leggero – ha chiarito Maran – per non contrastare con le vetrine“. L’obiettivo è non solo di ampliare le aree alberate lungo tutto il corso, ma di creare un “modello replicabile” anche in altre zone della cità. Una riqualificazione “convincente” secondo Mario Resca di Confimprese e che “sta andando nella direzione giusta, nonostante i dubbi iniziali” per Marco Barbieri di Confcommercio. Anche piazzale Loreto sarà protagonista di una riqualificazione: “cambiare Loreto e’ l’icona dei prossimi dieci anni“, – ha detto Maran – e l’obiettivo sarà quello di sfruttare al meglio gli spazi non usati dalle auto“. Di altro parere alcuni esponenti dell’opposizione, “Il progetto della sinistra di riempire di alberi via Padova e corso Buenos Aires dimostra ancora una volta come sicurezza e commercianti non rientrino tra le priorità dell’amministrazione” ha infatti dichiarato Silvia Sardone, consigliere comunale ed europarlamentare della Lega, proseguendo “Che senso ha parlare di riqualificazione di via Padova piantando alberi, quando nel quartiere si susseguono scippi, rapine, aggressioni, spaccio, prostituzione e la percezione della sicurezza tra i cittadini tende allo zero?”  Secondo la Sardone i marciapiedi allargati renderanno “di fatto ancora piu’ invivibile la situazione legata al traffico” concludendo “la sinistra proprio non ce la fa ad abbandonare le sue ideologie ambientaliste: fanno presto a parlare di piante e alberi, poi vai a vedere i vasi di via Vittor Pisani e piazza Castello e ti accorgi che l’unica cosa intattaè l’incuria“. “Continua quindi la pervicace guerra alle automobili e alla cancellazione di posti auto” commenta invece Alessandro De Chirico, Consigliere Comunale di Forza Italia, secondo cui “240 alberi piantati nel cemento che rinsecchiranno soffocati dall’asfalto e dall’immondizia“. “Verranno ristrette le careggiate portando alla conseguente paralisi di una delle principali arterie viabilistiche di Milano” sottolinea il forzista, proponendo un paragone  “Consiglio di andare in via Monterosa negli orari di punta per vedere cosa succede quando si impongono progetti inutili” proseguendo “Un conto è ripensare piazzale Loreto rendendola più fruibile dai milanesi, ma immaginarsi quei 6 km a una sola corsia per senso di marcia è, nel senso più negativo del termine, da visionari” per poi concludere “Chi si farà carico dei costi di pulizia e manutenzione? Non di certo quel 72% di commercianti di Buenos Aires che si sono già dichiarati contrari al progetto”.  

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