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People, la cronaca. Discorso finale di Sala in piazza Duomo

Palloncini colorati, bandiere della pace e tanti striscioni: dai Bastioni, lungo tutto corso Venezia in migliaia si sono radunati per la manifestazione People che, dopo aver percorso le vie del centro è arrivata in piazza Duomo per un flash mob conclusivo. Presenti associazioni, Comuni con i gonfaloni, gruppi organizzati, ma anche semplici cittadini arrivati con amici e famiglie per partecipare in modo spontaneo al corteo. Srotolata una maxi bandiera della pace lunga 150 metri e cucita da donne italiane e straniere e un Tricolore grande Tricolore altrettanto. Ad aprire il corteo, come annunciato, gli scout Cngei – fra cui marcia il Sindaco Sala che reggono lo striscione ‘People’ e insieme a loro l’assessore alle Politiche sociali Pierfrancesco Majorino che nei mesi scorsi ha lanciato l’idea di una manifestazione per affermare “i diritti”. Nelle prime file, le associazioni a tutela di tutti i diritti dei bambini,Mamme per la pelle, CIAI, Coro dei leoni, Mamme a scuola, Ledha, L’Abilità, AllegroModerato, Libera. Sono oltre mille le associazioni che hanno aderito al corteo e 700 i comuni. Nicola Zingaretti candidato alle primarie del Pd, presente alla manifestazione ha dichiarato “Questo governo, quello che è chiaro, non garantisce lavoro sviluppo benessere” ma “distribuisce tanto odio rancore e e divisione e l’ Italia non può essere questo” conludendo “da qui variscostruita la sinistra: tra le persone e non con le figurine e gli schemi dei politici“. Ornella Vanoni anche lei presente alla manifestazione spera invece che l’evento “abbia un senso, siamo qui per dire che non siamo razzisti e una città importante deve diventare multietnica come Parigi come New York“. Don Virginio Colmegna, presidente Casa della carità,  ha invece detto “Da molto tempo abbiamo fatto nostra la frase “Prima le persone”, che per noi non è uno slogan contro qualcuno o qualcosa, ma il principio che guida le nostre attività quotidiane. Oggi siamo qui con i nostri ospiti che sono protagonisti di questa giornata di festa, in una piazza piena di sì, che porta un messaggio di speranza. E Vedere tante persone a Milano in una manifestazione gioiosa e piena di energie che arrivano da contesti diversi, riempie il cuore. Oggi Milano dimostra che l’accoglienza non è un seme di coesione sociale che contagia positivamente tutta la società“.  L’ex sindaco Giuliano Pisapia ha invece affermato: “C’è grande partecipazione e grande entusiasmo. Non solo per Milano, ma per l’intero Paese da qui, da manifestazioni e presenze come queste, può rinascere un Paese che guardi al futuro e non al passato“. Entusiata l’assessore Majorino, promotore della manifestazione che sulla sua bacheca Facebook ha scritto “Siamo 200mila!!!! #Salvinicontaci“. Una manifestazione “festosa e combattiva” secondo  Majorino, “perché dire che vengono prima le persone significa rifiutare la logica razzista e chiedere politiche sociali più potenti“. e “Non mi appassiona quanto antisalvinismo ci sia qui, di certo racconta un’Italia diversa che dice basta alle politiche di Salvini. Prima le persone è una risposta al prima gli italiani di Salvini? Sì, anche perché prima gli italiani di Salvini è una presa in giro. Salvini lo dice e poi una volta che ha usato gli italiani per parlare male dei migranti li molla. Noi vogliamo politiche non discriminatorie e politiche sociali piu’ coraggiose, ad esempio non il taglio di un miliardo di euro ai servizi per disabili che il governo sta facendo“. Il Sindaco Sala  al termine del corteo ha preso brevemente la parola dal palco allestito in piazza Duomo per  ringraziare i partecipanti ricordando che già alla vigilia non erano previsti interventi politici e ha poi lanciato il suo invito alla partecipazione e al civismo “La politica si fa in tanti modi non lasciatela solo ai politici, fatela voi: voi oggi siete una poderosa testimonianza politica che l’Italia non è solo il Paese che viene descritto, ma qui da Milano può ripartire un’idea diversa di Italia“, poi, lasciando la piazza ha aggiunto “Mi auguro che anche altre realtà italiane vogliano fare quello che stiamo facendo noi. Io sono potenzialmente disponibile ad aiutarli, a supportarli e ad esserci.”Per Milano significa ricongiungere le tante cose pratiche che facciamo con la testimonianza civile” concludendo”Milano è più credibile perché mette insieme il messaggio la testimonianza e la voce ma anche la concretezza“. Al termine della manifestazione gli organizzatori hanno definito l’evento un “abbraccio corale” di “200mila persone che hanno camminato insieme senza bandiere politiche, ciascuna per promuovere la difesa dei diritti delle persone più fragili. Quella che a oggi a Milano è stata la più imponente manifestazione di piazza contro la prepotenza e a favore di una società e una politica dell’inclusione. Per tutte le persone“.  

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Polizia in tenuta antisommossa controlla il corteo contro i CPR

Si sono radunati in Piazzale Piola i partecipanti alla manifestazione  “Mai più lager – No Cpr”, organizzato per dire no all’apertura del CPR (Centro per il rimpatrio) di via Corelli, come disposto della Legge Minniti Orlando del 2017 che ha previsto l’istituzione di un Cpr per ogni regione. In piazza ci sono la Rete studenti di Milano, Rifondazione Comunista, Arci, Possibile, Camera del lavoro di Milano, Naga e altre associazioni minori. Il corteo, spiegano gli organizzatori, è anche l’occasione per manifestare dissenso contro il Decreto Salvini (ormai legge) soprattutto nelle parti dedicate al controllo dell’immigrazione. Tra striscioni e bandiere ci sono anche molti giovani africani, richiedenti asilo o già in possesso dello status di rifugiato o del permesso di soggiorno. Il centro di via Corelli, dopo essere stato un CIE (Centro di identificazione ed espulsione) fino al 2014, è stato fino ad oggi sede di un CAS (Centro di accoglienza straordinaria). Il corteo composto da circa 2.500 persone, si è snodato lungo piazza Piola, viale Romagna, viale Beato Angelico, via Amadeo, via Ajaccio, via Marescalchi, via Buccari, viale Tucidide e infine via Corelli, davanti all’attuale CAS, dove si è conclusa la manifestazione e un gruppo di circa 100 manifestanti si è avvicinato al blocco delle forze dell’ordine, all’imbocco di via Corelli e ha iniziato a urlare slogan contro i Cpr la Polizia e i Carabinieri. Gli agenti in tenuta antisommossa hanno controllato che i manifestanti non superassero le transenne dopo che un paio di loro avevano tagliato i fissaggi che le tenevano unite.

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Insulti a Sala durante il corteo di solidarietà alla Palestina

Un corteo di solidarietà alla Palestina e contro la “violenza alle donne palestinesi” si e’ svolto ieri pomeriggio. La manifestazione è stata organizzata da varie anime pro Palestina e dell’attivismo umanitario in vista della Giornata internazionale di solidarietà con il popolo palestinese indetta dalle Nazioni Unite ogni 29 novembre. Quest’anno la protesta degli attivisti si è concentrata “sulla violenza alle donne nei Territori – spiega una delle organizzatrici – che subiscono dal cecchinaggio dei soldati israeliani fino alla detenzione amministrativa che viene utilizzata in modo estensivo e che permette di imprigionare la gente senza la contestazione di accuse per un periodo lunghissimo separando famiglie e umiliando le persone. La sorte di queste donne – continua – pare interessare molto meno di quella di altre“. Gran parte degli slogan di questa manifestazione, che si e’ snodata dalle 16 alle 17.30 in pieno centro, tra piazza San Babila e piazza della Scala, sono stati diretti contro “quelli che non avendo altri argomenti – spiega un attivista palestinese – ci danno degli antisemiti. Noi siamo contro gli oppressori, non ci interessa se ebrei o arabi o cristiani. E i palestinesi sono un popolo oppresso, terroristi sono altri“. Nel corso del corteo, quando i manifestanti sono giunti nei pressi di Palazzo Marino, sede dell’amministrazione comunale, c’è stata anche un momento di polemica interna quando alcuni estremisti hanno gridato l’epiteto di “terrorista” all’indirizzo del sindaco Giuseppe Sala, reo di essersi espresso – secondo i Propalestina – a favore di Israele. Sala aveva espresso preoccupazione per questo corteo dato che nel corso di una precedente manifestazione, nel dicembre 2017, erano stati uditi slogan antisemiti. “Gli organizzatori si dissociano da queste gravi affermazioni contro Sala – hanno detto dal palco mobile – ma riteniamo che sia stato altrettanto grave cercare di fare passare noi per terroristi e antisemiti“.

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Il corteo degli studenti contro Salvini e il Governo

Studenti in piazza, questa mattina, per la manifestazione “No Salvini Day”. I temi sul tavolo sono “le diseguaglianze e l’alternanza scuola lavoro, la legge di bilancio, l’edilizia scolastica e gli investimenti, il numero chiuso universitario e le scuole sicure“. I due tronconi del corteo sono partiti da largo Cairoli e da piazza Oberdan e si riuniranno in via Broletto. La manifestazione è stata organizzata dai collettivi studenteschi in aperta contestazione con il Governo e, in particolare, il vicepremier e Ministro dell’Interno Matteo Salvini definito il “punto di congiuntura in una serie di politiche razziste di sfruttamento e oppressione diffusi”. Per gli studenti il “Piano Scuole sicure stanzia 2,5 milioni di euro per telecamere e polizia aggravando il controllo sociale nelle scuole. Ogni giorno dobbiamo subire ore di lezioni frontali con programmi parziali e male organizzati con una visione distorta, eurocentrica ed eteropatriarcale. Noi rivendichiamo una scuola diversa”, spiegano in merito alle motivazioni del corteo che arriverà al consolato Usa “dimostrando la nostra solidarietà alle carovane migranti che in queste settimane marciano verso gli Stati Uniti d’America partendo dall’Honduras e attraversando tutta l’America Latina”. Per ora tutto si sta svolgendo in maniera abbastanza pacifica, salvo per il rogo di alcune bandiere della Lega e del Movimento 5 stelle e quando alcuni manifestanti vestiti con tute bianche hanno acceso fumogeni davanti alla sede della Marina Militare in via Gonzaga, “Basta morti in mare, non si possono tenere centinaia di uomini donne e bambini in ostaggio su una barca, non si può criminalizzare la solidarietà di chi salva le persone. In sostegno a Mediterranea Saving Humans!”, ha scritto sulla propria pagina Facebook il Coordinamento dei collettivi studenteschi riprendendo i cori dei contestatori. Come sempre in queste situazioni si registrano disagi al traffico e la deviazione del percorso di alcuni mezzi pubblici. Due giorni fa, ad anticipare il corteo, un gruppo di studenti ha inscenato una breve protesta all’ingresso del Provveditorato agli studi, dove sono stati accesi fumogeni e sono state depositate un cumulo di macerie in modo da evidenziare simbolicamente le condizioni di precarietà strutturale in molti istituti scolastici. Nei giorni ancora precedenti, per pubblicizzare il corteo, erano stati affissi alcuni manifesti con Salvini nei panni di un ratto e altri con il vicepremier colpito con un libro da uno studente.  

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