Cosa resterà di Forza Italia?
Cosa resterà di Forza Italia? La domanda segue il blitz di Giovanni Toti a Palazzo Pirelli nel giorno di riunione del Consiglio regionale. Il governatore ligure e neo candidato a fondare un qualcosa che assomiglia molto a una Forza Italia bis è ormai lanciatissimo. Pochi giorni fa ha annunciato una riunione nazionale a Roma per vedere chi ci sta ad abbandonare definitivamente la guida di Arcore. Ieri si è presentato sotto il naso di Berlusconi, proprio nella sua Milano convocando gli eletti forzisti. Vero è che qualcuno ha rifiutato la convocazione di Toti, anche se non sono nomi molto di peso, ma in tanti invece non hanno avuto nemmeno bisogno di una telefonata: appena saputo che il governatore ligure era a Palazzo Pirelli si sono diretti a passo di marcia verso di lui mettendosi volentieri in fila per aspettare il momento in cui gli sarebbe stata concessa udienza. Sono quindi le truppe che vanno verso di lui, senza nemmeno bisogno di squilli di tromba. Tra l’altro non si parla solo di nomi di secondo piano visto che pare ci fosse pure il presidente del Consiglio regionale Fermi. Ma se Fermi vuole lasciare Forza Italia non dovrebbe dichiararlo apertamente? Invece ieri si è svolto tutto in gran segreto, tranne che per i lettori dell’Osservatore, ma a questo punto un partito che anche a Milano è stato ridimensionato potrà reggere a una forza di attrazione come quella di un nuovo soggetto politico guidato da Toti? O invece si scioglierà come neve al sole lasciando un pugno di dirigenti senza più iscritti? Il momento non è semplice per gli azzurri, bloccati come sono da quadri impegnati per lo più a cercare di salvare il posto. Berlusconi forse dovrebbe dare retta a chi ha chiesto una gestione collegiale, coinvolgendo tutti gli eletti per ritrovare il senso di comunità smarrito. Altrimenti cosa resterà di Forza Italia?
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