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Ancora disordini nel CPR di via Corelli

Un principio di incendio si è sviluppato, ieri pomeriggio, nel Centro di permanenza per i rimpatri (Cpr) di via Corelli a  dove, al momento, si trovano una trentina di stranieri per la maggior parte tunisini. In base ai primi accertamenti, uno degli extracomunitari verso le 15 ha appiccato le fiamme a un materasso: il fumo ha invaso l’unico settore abitato della struttura e tutti sono stati fatti uscire in cortile per motivi di sicurezza. Si stanno valutando i danni, che pare siano modesti. Nessuno risulta ustionato o intossicato. Il Cpr era stato riaperto il 28 settembre: può ospitare circa 120 persone. Lo scorso 12 ottobre era stata messa in atto una protesta durante la quale erno rimasti feriti o intossicati quattro stranieri, in maniera non grave, due dei quali portati all’ospedale Fatebenefratelli. Durante l’agitazione, con uso di estintori diretti verso le forze dell’ordine, diversi settori erano stati seriamente danneggiati. ANSA

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Prima rivolta al Cpr di via Corelli

Prima rivolta al Cpr di via Corelli. “Dopo appena due settimane dalla sua inaugurazione, oggi la prima rivolta generata da una trentina di tunisini detenuti nel Cpr di via Corelli e pronti per essere rispediti nel loro Paese di origine, non avendo alcun diritto a rimanere in Italia. Questo è frutto anche delle ambigue dichiarazioni di alcuni esponenti della Giunta, dall’europarlamentare ed ex assessore Majorino al suo successore Rabaiotti che ne avrebbero voluto fare un centro di accoglienza, e del clima anti-rimpatrio creato da Centrosinistra e Centri sociali”. Commenta così l’ex vice Sindaco di Milano ed Assessore regionale alla sicurezza, immigrazione e polizia locale, Riccardo De Corato, la rivolta scoppiata questo pomeriggio al centro di permanenza per il rimpatrio di Milano. “Esprimo la mia solidarietà alle forze dell’ordine intervenute per sedare la sommossa e bloccare il tentativo di evasione dei clandestini. Oltre un milione di euro speso per ristrutturare l’edificio e oggi già i primi danneggiamenti. Domani gli anarchici e i no-global sulle loro pagine social esulteranno per il grande risultato ottenuto questo pomeriggio: da tempo predicavano l’incendio dei Cpr. Mi auguro – conclude De Corato- che il Comune prenda subito le distanze da questi delinquenti e dimostri la sua vicinanza alle forze dell’ordine”. Proprio Pierfrancesco Majorino, europarlamentare Pd citato da De Corato, aveva a sua volta riportato la notizia della rivolta scrivendo “Diciamo che non si comincia bene”. La sinistra da lui rappresentata infatti era molto contraria all’apertura del centro con quella funzione e nelle scorse settimane sul tema si era acceso un dibattito sentito.  

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Riapre il Cpr di via Corelli: esulta la destra, protesta la sinistra

Riapre il Cpr di via Corelli: esulta la destra, protesta la sinistra. Il tema è riemerso dopo l’annuncio della riapertura e le conseguenti polemiche scaturite dagli ambienti della sinistra milanese. Come spesso accade su questi temi il “pezzo da novanta” che ha preso a cuore la questione è Pierfrancesco Majorino, europarlamentare Pd: “Una decisione sbagliata e ingiusta, rimane sbagliata e ingiusta a prescindere da chi la prende e la mette in pratica. E perciò, come ci siamo fortemente opposti al provvedimento dell’ex Ministro Salvini con cui, ormai quasi 2 anni fa, veniva disposta la chiusura del CAS (Centro di Accoglienza Straordinaria) di Via Corelli, per trasformarlo in un CPR (Centro di Permanenza per i Rimpatri), così oggi censuriamo nella maniera più ferma possibile la decisione dell’attuale Governo di permettere che il CPR apra. E’ grave che il Governo non senta la necessità di impedire che entri in funzione un carcere amministrativo (questo nei fatti è un CPR) in cui persone che non hanno commesso reati possano rimanervi detenute per un periodo lungo fino a 6 mesi. E tutto ciò anche in contrasto con un Ordine del Giorno approvato dal Consiglio comunale di Milano già il 12 novembre 2018, con cui si chiedeva al Governo (all’epoca a guida Lega-MS5) di mantenere il centro di Via Corelli come CAS o di trasformarlo in un luogo per accogliere persone in emergenza abitativa. Esiste anche una mozione depositata il 16 gennaio 2020 dal Gruppo consigliare PD in Municipio 3 – nel cui territorio si trova Via Corelli – in cui si chiede di ripristinare il precedente uso sociale del Centro. Milano, che in questi anni è stata un modello nell’accoglienza di decine di migliaia di persone in fuga dalla guerra e dalla fame, non rimarrà in silenzio. Mercoledì 30 settembre alle ore 12 saremo davanti a Palazzo Marino, così da poter spiegare anche a voce le ragioni della nostra contrarietà all’apertura del CPR Milano, 29 settembre 2020 FIRMATARI (In ordine alfabetico): Sumaya Abdel Qader, Olimpia Addabbo, Caterina Antola, Luciana Barbarano, Linda Bernardi, Chiara Bertinotti, Lamberto Bertolé, Loredana Bigatti, Paola Bocci, Chiara Boeri, Sergio Boniolo, Barbara Bonvicini, Valeria Borgese, Alberto Bortolotti, Sara Bossa, Mita Breda, Antonella Bruzzese, Riccardo Buccianti, Daniela Caputo, Vincenzo Casati, Cesare Castelli, Isabella Colombo, Luigi Costamagna, Vito Curci, Cinzia D’Alessandro, Simonetta D’Amico, Roberta DE Leo, Mariolina de Luca, Diana de Marchi, Francesco Demuro, Laura Di Donato, Enrico Fedrighini, Giorgio Ferrante, Elena Ferrario, Paola Ferri, Simona Ferri, Teresa Fontana, Laura Galimberti, Laura Gamucci, David Gentili, Alessandro Giungi, Nadira Haraigue, Elena Jacono, Elena Jona, Virginia Invernizzi, Paolo Limonta, Lorenzo Lipparini, Pierfrancesco Majorino, Maria Francesca Mammoliti, Massimo Poli Marchitto, Luciana Marcomini, Mirko Mazzali, Marina Melloni, Federica Merlo, Carlo Monguzzi, Daniele Nahum, Giuseppe Nardiello, Roberta Osculati, Lorenzo Pacini, Giulia Pelucchi, Fabrizio Pesoli, Luisa Pezzenati, Anita Pirovano, Paola Ponte, Marzia Pontone, Helga Lorena Ramirez, Laura Rasconi, Lucy Graciela Rojas Reischel, Giuseppina Rosco, Filippo Rossi, Claudio Santucci, Lorenzo Sitia, Anita Sonego, Emanuele Telesca, Natascia Tosoni, Michele Usuelli, Chiara Vannucci, Angelica Vasile, Lorenzo Zacchetti, Francesca Zanasi, Simone Zambelli, Paolo Zinna. Nb. Firme in aggiornamento Soddisfazione invece è arrivata dagli amnienti di destra che hanno contestato le manifestazioni di protesta degli eletti nelle fila della sinistra. Ecco l’intervento di Riccardo De Corato: “Sono cominciate oggi a mezzogiorno le manifestazioni del centrosinistra, che continueranno poi venerdì 2 ottobre con i centri sociali, contro l’apertura del Cpr di via Corelli”. Afferma così l’ex vice Sindaco di Milano ed Assessore regionale alla sicurezza, immigrazione e polizia locale, Riccardo De Corato in merito alla manifestazione di oggi alle 12 davanti a Palazzo Marino, i cui promotori sono in gran parte consiglieri di maggioranza di Sala “targati” Pd. “Alla manifestazione, composta da uno sparuto gruppo di dimostranti, appena 12,erano presenti vari esponenti politici a cominciare dall’immancabile Pierfrancesco Majorino. Oltre a lui c’erano anche membri del consiglio comunale di Milano come Sumaya Abdel Qader e il presidente del consiglio, Lamberto Bertolé che ha preso parola a nome della maggioranza di Palazzo Marino definendo i Cpr aperti dal Ministro Lamorgese “luoghi di ingiustizia e privazione dei diritti”. La loro soluzione è quella di abolire i Decreti Sicurezza e di liberare tutti in attesa di accordi internazionali. Secondo il Sindaco, che ieri ha finalmente rotto il silenzio, “Milano è sempre stata molto attiva con i rimpatri”. Posto che nella città, secondo i dati Orim e Polis Lombardia, ci sono 51.400 clandestini dei quasi 112mila presenti in tutta la regione, sarebbe interessante sapere sulla base di quali numeri afferma ciò. Ci dica quanti rimpatri vengono effettuati a Milano annualmente, secondo anche i famosi accordi internazionali citati da Bertolè. Sala, il centrosinistra ed i centri sociali si mettano il cuore in pace. Il Cpr è stato aperto per accogliere delinquenti stranieri pericolosi e clandestini destinatari di mandati di rimpatrio ed espulsione che verranno rimandati nel loro Paese di origine. Mentre il primo cittadino di Milano e tutto il centrosinistra si preoccupano delle condizioni degli ospiti della struttura, io vigilerò affinché le persone che si trovano all’interno del centro vengano rimpatriate e non, come spesso accade, tornino libere per decorrenza dei termini. Ovviamente- conclude De Corato-, l’iniziativa è stata occasione per pubblicizzare tramite volantini la prossima manifestazione contro il Cpr in C.so Monforte organizzata dai centri sociali alla quale non mi stupirei di vedere alcuni dei presenti di oggi in piazza”. Anche il leghista Stefano Bolognini ha espresso soddisfazione per l’apertura del centro di via Corelli: “L’apertura del CPR di via Corelli è importante per Milano e per tutto il paese, perché finalmente stranieri a tutti gli effetti clandestini verranno espulsi più rapidamente. Il fatto, però, è un altro: una componente significativa della maggioranza di Palazzo Marino e del Partito Democratico milanese, tra cui l’eurodeputato Majorino ed altri consiglieri, oggi ha manifestato contro il CPR e quindi contro il Governo e contro la stessa maggioranza che sostiene il sindaco Sala”. Lo dice il Commissario Provinciale della Lega Salvini Premier Stefano Bolognini, commentando il presidio del centrosinistra davanti a Palazzo Marino, contro l’apertura del CPR di via Corelli. “A questo punto – prosegue Bolognini –

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De Corato: 51.400 clandestini in città si attivi il CPR di via Corelli

“Dal 26 settembre ad oggi i lavori sono proseguiti. La struttura, quindi, è ora pronta per essere impiegata come Centro di Permanenza per il Rimpatrio, proprio come ha recentemente confermato anche il Ministro dell’Interno Luciana Lamorgese. Per buona pace della Giunta e della sinistra radicale“. Lo ha dichiarato l’Assessore alla Sicurezza di Regione Lombardia, dopo avere svolto un sopralluogo al CPR di via Corelli. “Questa notte, in occasione della mia visita al centro, le vie di Milano sono state tappezzate, con manifesti riportanti la scritta ‘ALT! LAGER DI STATO IN VIA CORELLI’, dagli stessi anarchici che avevano già cercato di incendiare la struttura lo scorso 9 luglio con il lancio di torce. – ha reso noto De Corato – Quello che, ancora una volta, stupisce è che questi manifesti riportino esattamente gli stessi concetti utilizzati dall’assessore alle Politiche Sociali di Palazzo Marino che, lo scorso settembre, ha definito il CPR ‘luogo di segregazione’. Proprio per domani, come tutti i giovedì, in piazza della Scala, è previsto il solito presidio dei centri sociali contro i Cpr che si svolgerà, come sempre, nel silenzio del sindaco Sala“. “La struttura – ha aggiunto De Corato -, che potrà ospitare 140 persone in attesa del rimpatrio, è pronta ad essere utilizzata. Dispone infatti di materassi, oltre che di porte taglia fuoco, control room funzionante, sistema di anti intrusione dal tetto, barriere a raggi infrarossi, quattro garitte esterne e due interne.  Considerato che, secondo i dati Orim e Polis Lombardia, nell’intera Città Metropolitana di Milano il numero di clandestini presenti è passato da 48.900 del 2018 a 51.400 del 2019 e che i lavori alla struttura, dal costo di un milione e mezzo di euro, sono ormai terminati da tempo, cosa si aspetta a passare dagli annunci di apertura ai fatti? Sono pronto a presentare una denuncia alla Corte dei Conti per false spese nel caso in cui la struttura non venga aperta al più presto, col conseguente rischio di deperimento della stessa. Ad oggi – ha concluso De Corato- il CPR attivo più vicino è quello di Torino che implica, per i trasferimenti degli immigrati da espellere, un dispendio di risorse, tempo, uomini e mezzi“.  

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Rabaiotti: in via Corelli un centro d’accoglienza al posto del CPR

“Auspico che via Corelli possa diventare un luogo di accoglienza e non di segregazione“. Sul Centro di permanenza per i rimpatri (Cpr) di Milano, la cui apertura era prevista a ottobre in via Corelli su spinta dell’ex ministro dell’Interno Matteo Salvini, interviene oggi l’assessore comunale alle Politiche sociali e abitative Gabriele Rabaiotti. Alla domanda su quale sarà, a suo avviso, il destino dell’ex centro di accoglienza con il nuovo Governo, Rabaiotti risponde: “Le aree non sono nostre ma del demanio statale, tuttavia può diventare terra di riscatto segnata da una storia di una vicenda non particolarmente bella e che potremmo invece riuscire a rilanciare come luogo di accoglienza e ospitalità. A replicare a Rabaiotti Riccardo De Corato, assessore a Sicurezza, di Regione Lombardia: “Mentre il premier giallorosso, Giuseppe Conte, parla della necessità di fare di più in tema di rimpatri, l’assessore Rabaiotti definisce i centri per i rimpatri ‘luoghi di segregazione’, usando la stessa terminologia e facendo le stesse richieste dei centri sociali“.  

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Polizia in tenuta antisommossa controlla il corteo contro i CPR

Si sono radunati in Piazzale Piola i partecipanti alla manifestazione  “Mai più lager – No Cpr”, organizzato per dire no all’apertura del CPR (Centro per il rimpatrio) di via Corelli, come disposto della Legge Minniti Orlando del 2017 che ha previsto l’istituzione di un Cpr per ogni regione. In piazza ci sono la Rete studenti di Milano, Rifondazione Comunista, Arci, Possibile, Camera del lavoro di Milano, Naga e altre associazioni minori. Il corteo, spiegano gli organizzatori, è anche l’occasione per manifestare dissenso contro il Decreto Salvini (ormai legge) soprattutto nelle parti dedicate al controllo dell’immigrazione. Tra striscioni e bandiere ci sono anche molti giovani africani, richiedenti asilo o già in possesso dello status di rifugiato o del permesso di soggiorno. Il centro di via Corelli, dopo essere stato un CIE (Centro di identificazione ed espulsione) fino al 2014, è stato fino ad oggi sede di un CAS (Centro di accoglienza straordinaria). Il corteo composto da circa 2.500 persone, si è snodato lungo piazza Piola, viale Romagna, viale Beato Angelico, via Amadeo, via Ajaccio, via Marescalchi, via Buccari, viale Tucidide e infine via Corelli, davanti all’attuale CAS, dove si è conclusa la manifestazione e un gruppo di circa 100 manifestanti si è avvicinato al blocco delle forze dell’ordine, all’imbocco di via Corelli e ha iniziato a urlare slogan contro i Cpr la Polizia e i Carabinieri. Gli agenti in tenuta antisommossa hanno controllato che i manifestanti non superassero le transenne dopo che un paio di loro avevano tagliato i fissaggi che le tenevano unite.

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