Crescenzago

Torri Bluestone di Crescenzago: FdI chiede un Consiglio straordinario

Torri Bluestone di Crescenzago: FdI chiede un Consiglio straordinario. Al sit in indetto dal Comitato Crescenzago per ieri pomeriggio si è presentato oltre a un piccolo gruppo di cittadini, anche Mattia Ferrarese, consigliere del Municipio 3 in quota a Fratelli d’Italia- Assenti i Verdi e altre forze politiche che stanno discutendo del progetto in altre sedi. In strada insieme ai residenti del quartiere invece c’era Ferrarese e l’Osservatore ha chiesto un intervento al consigliere che per l’occasione ha annunciato che durante la prossima riunione del Municipio 3 Fratelli d’Italia chiederà la convocazione di un Consiglio di Municipio straordinario per discutere del progetto e delle sue criticità. Al link è possibile vedere l’intero intervento del consigliere

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Domenica sit in del Comitato Crescenzago davanti alle torri Bluestone: Sala invitato

Domenica sit in del Comitato Crescenzago davanti alle torri Bluestone: Sala invitato. Il Comitato creatosi nelle scorse settimane ha annunciato l’intenzione di trovarsi sotto le torri contestate dalle  inchieste della magistratura per il rischio che rappresentano per il quartiere. Come spiega lo stesso comunicato, il punto evidenziato dai magistrati è l’approccio che il Comune e gli immobiliaristi come Bluestone hanno usato per ben 150 iniziative immobiliari che secondo Sala sarebbero state avviate senza tenere conto delle regole nazionali studiate proprio per evitare che le nuove costruzioni abbiano un impatto pesante sulla cittadinanza: l’iniziativa non è dunque contro le nuove costruzioni in generale, ma contro l’idea che si possano costruire quartieri senza pensare ai servizi necessari alle persone che negli stessi quartieri ci devono vivere. Se già Milano soffre di continui black out in estate, e Crescenzago in particolare, ha davvero senso costruire sei nuove torri senza uno studio serio sull’impatto che avranno sulle infrastrutture elettriche e sulle fognature? E le aree verdi come il Parco non dovrebbero essere tutelate? Si parla di costruzioni su costruzioni, ma mai di persone. Si parla di milioni di euro, come se si potessero far vivere le persone mangiando banconote o costruendo capanne di bancomat. Ecco perché il Comitato ha invitato Sala e tutti i consiglieri comunali a partecipare al sit in. Un incontro pacifico per sedersi e riflettere se Milano debba essere una città con un’anima o solo un luogo da utilizzare per accumulare più soldi possibili e poi andarsene. Una sorta di borsa da cui prendere senza mai dare. Per domenica Comitato Crescenzago annuncia un sit in davanti alle torri Bluestone e invita il sindaco Sala Il Comitato Crescenzago annuncia un sit in davanti alle torri Bluestone che si terrà domenica 18 febbraio alle 15. Il motivo è dimostrare che la cittadinanza della zona è felice di constatare di essere tornati alla normalità in cui la magistratura può indagare anche sul settore immobiliare milanese. Noi non siamo contrari alle costruzioni, né alte né basse, siamo contrari alla concezione di un’edilizia sviluppata con regole che non rispettano le più elementari regole della convivenza civile: magistrati e giudici hanno evidenziato che le torri di Bluestone rappresenterebbero un potenziale disastro per tutto il quartiere perché sono state edificate senza considerare le infrastrutture di base necessarie a ogni insediamento. Per questo motivo invitiamo il sindaco Sala a partecipare alla nostra riunione per spiegare come sia possibile che questo genere di edilizia non sia un danno per la cittadinanza. Se ne è convinto, siamo disponibili a cambiare idea. L’invito vale anche per l’assessore Tancredi perché il Comitato non parte da posizioni pregiudiziali verso nessun rappresentante politico, dunque invitiamo sindaco e l’Amministrazione tutta: Milano vi sta chiamando per confrontarsi sul presente e sul futuro della città, speriamo che avrete voglia e tempo di rispondere anche se a chiamare è la Milano delle periferie. Il Comitato Crescenzago

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Il Comune non risponde sui 150 progetti di Sala

Il Comune non risponde sui 150 progetti di Sala. Abbiamo chiesto all’ufficio stampa del Comune di Milano se il sindaco Giuseppe Sala avesse intenzione di rendere pubblica la lista di 150 progetti indagabili dalla Procura di Milano. Perché se un sindaco dice che ci sono 150 progetti potenzialmente da manette per lui e i dirigenti del Comune, sarebbe pure il caso che qualcuno gli chiedesse conto di questi progetti. Chi li ha creati? Chi li ha firmati? Perché qui non si parla solo di soldi, si parla della città: ciò che hanno scoperto i magistrati (a cui va ancora un grazie), e hanno confermato i giudici, è che la “creatività costruttiva” di alcuni operatori immobiliari mette a rischio le infrastrutture dei quartieri. Vuol dire non avere più l’elettricità a sufficienza, vuol dire avere il rischio di fognature che esplodono, per non parlare di incremento del traffico, scuole sovraffollate e così via. Perché che piaccia o no a chi ha mosso certe pedine sullo scacchiere milanese, una città ha bisogno di cose intorno alle case. Per questo ci sono delle regole che non vanno derogate. Altrimenti i quartieri diventano inabilitabili. E poi arriva il degrado. E poi problemi decennali per la città. Intanto però chi ha firmato i progetti è sparito, magari dandosi al commercio di panini in Venezuela. Allora prima che si verifichi uno scenario del genere, e Crescenzago è sulla buona strada insieme a piazza Aspromonte, perché il Comune non risponde sui 150 progetti di Sala? Sarebbe il caso di agire ora prima di veder collassare la città sotto i colpi di un’eredità pesantissima vista la sua consistenza cementizia.

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Presentato il progetto di riqualificazione di Crescenzago

Una nuova porta d’accesso verde al Parco Lambro, un progetto di social housing ad elevata sostenibilità che accende di nuova vitalità il quartiere e lo riallaccia a tutte le principali trasformazioni previste nel quadrante nordorientale di Milano. È questo il cuore di Green between tessiture urbane, vincitore per il sito di Crescenzago della seconda edizione di Reinventing cities, il bando internazionale indetto dal Comune insieme a C40 che prevede l’alienazione o la costituzione del diritto di superficie di siti da destinare a progetti di rigenerazione urbana in chiave sostenibile. Il progetto è stato presentato da un team multidisciplinare cui fa da capofila Redo SGR società benefit e composto dagli architetti Camillo Botticini e Matteo Facchinelli dello studio ARW per la progettazione architettonica, AG&P per lo studio del paesaggio, la società Stantec S.p.A. in qualità di esperti ambientali e la Fondazione Housing sociale per lo sviluppo identitario e sociale della futura comunità di residenti. Green between è stato illustrato oggi nel corso di una conferenza stampa. “Abbiamo inserito quest’area nel bando Reinventing cities perché volevamo individuare un progetto di elevata qualità, in grado di rispondere in maniera innovativa alle sfide ambientali e sociali del quartiere – dichiara l’assessore all’Urbanistica Pierfrancesco Maran –. Penso che la proposta vincitrice abbia colto appieno lo spirito del bando che, ricordiamo, chiedeva di soddisfare dieci obiettivi di sostenibilità, andando a operare una ricucitura territoriale determinante tra il parco Lambro e via Palmanova. Green Between è anche uno dei tasselli della Milano 2030, che amplia i confini della città offrendo nuove soluzioni abitative sostenibili e a prezzi accessibili e un esempio della città a 15 minuti con verde, spazi pubblici e servizi a disposizione di tutti i residenti”. “Il concorso Reinventing cities – commenta Mark Watts, Direttore esecutivo di C40 – ha ispirato la collaborazione creativa di cui abbiamo bisogno per combattere la crisi climatica, grazie alle competenze e alla creatività di architetti, artisti, ambientalisti e imprenditori. Reinventing cities è molto più di una competizione innovativa: supporta una ripresa verde e giusta dalla pandemia per creare il futuro che vogliamo. Nonostante il momento difficile, il numero dei partecipanti e la qualità delle proposte presentate per la seconda edizione del concorso a Milano, sono eccezionali. C40 è orgoglioso di supportare Milano in questa iniziativa che contribuisce a rendere realtà gli ambiziosi obiettivi climatici della città”. Come previsto dal bando, il progetto Green between trasformerà un’anonima e sottoutilizzata area di parcheggio in un quartiere ecologico di social housing. Saranno cica 360 le unità abitative, di cui 2/3 in locazione a canone convenzionato destinate a giovani e famiglie, con un piano terra attivo caratterizzato da aree destinate alla vita pubblica e commerciali al servizio della comunità, in un’ottica di città a 15 minuti. Lo spazio a destinazione pubblica del nuovo insediamento si svilupperà a partire dalla centralità di una grande piazza prospiciente la fermata della metropolitana di Crescenzago e di un boulevard verde ciclopedonale che dalla stazione condurrà al Parco Lambro. La piazza, che diverrà un luogo di socialità e incontro per tutti gli abitanti con spazi dedicati ai giovani, si sviluppa a partire dalla fermata della M2: dal relativo sottopassaggio si approderà ad una vasta area attrezzata come campo da gioco teatralizzata dalla presenza di tribune inverdite e scalinate, superata la quale si giungerà alla piazza del mercato, cuore pulsante del nuovo distretto. Un terrapieno alberato posto tra i binari della metro e la piazza garantirà la mitigazione dell’impatto acustico generato dal passaggio dei treni. Il percorso ciclopedonale, che ricalcherà l’asse esistente di via Cazzaniga e creerà un nuovo asse verde di ingresso al Parco Lambro, si porrà come elemento di forza del percorso AbbracciaMI andando a marcare, migliorare e mettere in sicurezza il raccordo tra il parco e i due sottopassi di via Palmanova, sia quello che dalla metropolitana di Crescenzago si collega con la Martesana e il quartiere Adriano attraversando l’antico borgo di Crescenzago, sia quello all’altezza di via Palmanova 213, con percorrenza della Martesana lungo via Padova. Il nuovo quartiere ambisce a diventare il centro di una rete di mobilità dolce, un vero e proprio Bike Hub per gli abitanti e gli utilizzatori della rete AbbracciaMi, prevedendo servizi come noleggio bici e una ciclofficina, oltre a colonnine di ricarica per le auto elettriche. Almeno il 35% della superficie sarà a verde con la piantumazione di centinaia di alberi a raccordo con il parco Lambro triplicando la superficie a verde attuale, 800 mq saranno dedicati ad orti e frutteti e il 66% della pavimentazione complessiva sarà permeabile. La sostenibilità è al centro di ogni scelta progettuale anche per quanto riguarda l’edificato: i consumi energetici del nuovo complesso residenziale saranno minimizzati grazie all’utilizzo di risorse rinnovabili di produzione locale (pompe di calore alimentate da energia rinnovabile anche attraverso l’utilizzo di pannelli fotovoltaici), mentre le emissioni di gas climalteranti verranno neutralizzate grazie all’adozione di soluzioni e impegni di mitigazione e compensazione. L’intervento punta a raggiungere la carbon neutrality e prevede la realizzazione di edifici che miglioreranno gli standard previsti per gli NZEB (Nearly zero energy building). Come richiedeva il bando, grande attenzione è data alla dimensione comunitaria del quartiere: attraverso l’app Redo i residenti potranno accedere alle informazioni sui servizi offerti, regolamentare l’utilizzo di attrezzature condivise e spazi comuni e monitorare digitalmente l’impatto delle emissioni in atmosfera delle proprie attività quotidiane. L’aspetto sociale del progetto guarda soprattutto alle giovani generazioni presenti e future. Nelle fasi iniziali di pianificazione degli spazi e dei servizi da realizzare, il team si è avvalso del contributo della folta comunità di studenti di Crescenzago, che sono stati coinvolti insieme ad altri attori locali. Da qui è nata l’idea di creare, parallelamente agli spazi per lo sport nella piazza del nuovo distretto, un hub dedicato ai ragazzi in grado di formare competenze e agevolare l’ingresso nel mondo del lavoro. Il masterplan di Green between si svilupperà su una superficie di circa 15mila mq a pochi passi dalla metropolitana, in prossimità della sede della casa editrice RCS Mediagroup S.p.A. e a poca distanza dall’Ospedale San Raffaele e

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La biblioteca di Crescenzago riapre al pubblico da lunedì 26 aprile

Impermeabilizzazione del tetto, arredi rinnovati, pavimento tattile per ipovedenti, sistemazione del giardino interno, nuovi bagni, tinteggiatura, serramenti interni e messa a norma di tutti gli impianti: riapre al pubblico da lunedì 26 aprile la biblioteca rionale di Crescenzago dopo una serie di interventi necessari a garantire la massima sicurezza ai cittadini e ai lavoratori e a migliorare la fruizione da parte degli utenti. Costruita nel 1980, la biblioteca di viale Don Luigi Orione, nel Municipio 2, è stata inaugurata nel 1987 e da allora è un punto di riferimento di tutto il quartiere, non solo come luogo di incontro e presidio di socialità ma anche per la ricchezza del materiale librario e audiovideo disponibile, soprattutto in lingue straniere. In occasione della riapertura al pubblico, sarà inaugurata una nuova sezione dedicata alla psicologia, acquistata durante il periodo di chiusura della biblioteca per i lavori, che sarà in futuro implementata e aggiornata. “Abbiamo investito molte risorse in questi anni per gli interventi nelle biblioteche con lo scopo di garantire la massima sicurezza ai lavoratori che vi operano e ai cittadini che la frequentano – hanno dichiarato gli assessori Filippo Del Corno (Cultura) e Marco Granelli (Lavori pubblici) –. Questi lavori inoltre, nello specifico, hanno consentito anche un efficientamento degli spazi interni, con allargamento di funzioni e servizi e una migliore fruizione degli spazi aperti e del giardino”. La biblioteca di Crescenzago riaprirà al pubblico con il seguente orario: lunedì 14:00 ÷ 19:00; martedì 10:00 ÷ 14:30; mercoledì 14:00 ÷ 19:00; giovedì 10:00 ÷ 14:30; venerdì 14:00 ÷ 19:00. In attesa di nuove disposizioni governative, la biblioteca di Crescenzago resterà chiusa al pubblico nella giornata di sabato, in modo da consentire la opportuna gradualità, e dunque la necessaria sicurezza, della riapertura al pubblico.

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