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Cannabis. Daniele Nahum: fumerò una canna in Piazza della Scala

Una “canna” fumata in piazza Scala a Milano, come atto di disobbedienza civile contro il centrodestra milanese che si oppone all’ordine del giorno della maggioranza di Palazzo Marino sulla legalizzazione della cannabis. Alla leghista Deborah Giovanati che chiede l’esame del capello per i consiglieri favorevoli, risponde con una provocazione Daniele Nahum, consigliere comunale del Partito democratico: “Ho dichiarato in aula che per disobbedienza civile mi fumerò una canna davanti a Palazzo Marino e poi cederò una ciocca di capelli alla Consigliera della Lega”, ha annunciato Nahum. Il consigliere dem ha spiegato che la sua decisione è stata presa dopo che, “durante il dibattito su un ordine del giorno con cui la maggioranza chiede la legalizzazione della cannabis, una consigliera comunale della Lega ha proposto l’analisi del capello per le colleghe e i colleghi per sapere se utilizzano sostanze stupefacenti”.    

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Al Teatro Litta “Milano contro l’odio. Proposte per governare la paura”

Al Teatro Litta “Milano contro l’odio. Proposte per governare la paura”. Alle 18.30 a Milano presso il Teatro Litta in corso magenta 24 l’iniziativa “Milano contro l’odio. Proposte per governare la paura” organizzata dal candidato al Consiglio Comunale, già responsabile cultura del Partito Democratico metropolitano, Daniele Nahum. L’iniziativa intende raccogliere delle proposte e degli spunti di alcuni rappresentanti della Politica, dell’Associazionismo e della Città riguardo alla tematica dell’odio, particolare attenzione sarà dedicata all’enorme cambiamento dovuto a quest’ultimo periodo di Pandemia. Tra questi: Emanuele Fiano, Pierfrancesco Majorino, Nico Acampora, David Bidussa, Matteo Orfini, Luca Paladini, Jacopo Tondelli, Francesca Beccali, Diana De Marchi, Silvia Roggiani, Eleonora Montani, Anita Likmeta, Dijana Pavlovic, Monica Romano, Gabriele Nissim… Lavoratori e rider La crisi pandemica ha ribaltato la narrazione della città vincente allargando sempre più la forbice tra la Milano che sta bene e quella che vive in povertà. Il problema è che c’è un pezzo di ceto medio produttivo che si sta sempre più impoverendo a cui noi dobbiamo dare delle risposte. Milano è un caso unico in Europa per spazi vuoti e abbandonati. La mia idea è appunto di assegnarli gratuitamente, tramite bando, a tutte quelle professioni che in questo momento sono in difficoltà. Penso agli artigiani, ai meccanici, ai ristoratori etc. Questa proposta ci permetterà anche di creare un collegamento stretto tra l’amministrazione comunale e le scuole professionali. I Rider sfrecciano per le nostre città e ci portano il cibo a casa o un libro che desideriamo senza che per noi costi alcuna fatica. Il paradigma che sta dietro a questi lavoratori però è un modello di sfruttamento tipico delle storture del mercato globale e su cui la politica non interviene. Oltre ad auspicare una normativa nazionale che regolarizzi e tuteli questi lavoratori, a Milano potremmo attuare delle politiche per migliorare la vita di queste persone. Anche se sono ben conscio che per farlo serve una legge nazionale, potremmo fare le seguenti azioni: 1) mettere a disposizione degli spazi comunali dotati dei servizi igienico e sanitari e di riposo per loro; 2) dare la facoltà a questi cittadini milanesi di iscriversi ad un albo che gli permetta anche di accedere automaticamente ai servizi di formazione al lavoro; 3) un servizio legale gratuito per coloro tra questi che hanno dei contenziosi legali con le piattaforme; 4) cercare di facilitare, di concerto con i sindacati, l’iscrizione alle organizzazioni sindacali di questi lavoratori. Sociale Milano è la città con il più alto numero di volontari in Europa e dimostra sempre di avere il cuore in mano. La mia idea è quella di consorziare, almeno una volta al mese, le diverse realtà che si occupano di sociale e di fare delle raccolte di beni di prima necessità per i cittadini bisognosi. Inoltre, una battaglia fondamentale da fare, sarà quella di alzare sensibilmente gli stipendi da fame che hanno gli operatori del sociale. Inoltre sarà di fondamentale importanza proporre degli accordi sugli affitti calmierati in associazione con tutte le sigle di categoria. Puntare sull’housing sociale con progetti mirati per le giovani coppie e per gli studenti universitari. Asili Nido Il diritto all’asilo nido è fondamentale per le giovani famiglie. Milano può promuovere un progetto guida per adeguare l’offerta degli asili nido e far sì che ogni famiglia possa farvi affidamento e che ogni donna possa ricollocarsi facilmente sul lavoro dopo la gravidanza. Partiamo dall’esperienza delle tagesmutter e incentiviamo la creazione di asili nido domestici. La mia proposta prevede che il Comune da un lato finanzi e certifichi la formazione di un congruo numero di “mamme di giorno” (traduzione letterale di tagesmutter), e dall’altro contribuisca al pagamento delle rette, non a pioggia ma seguendo un criterio di proporzionalità in base al reddito. Questo sistema, grazie alla sua grande flessibilità, rende possibile un notevole risparmio rispetto alle rette degli asili a tempo pieno (giorni e orari sono concordati con la tagesmutter), ma oggi, senza l’impegno del Comune, resta un servizio che pochissime famiglie possono permettersi. A Milano mi risulta che poche famiglie usufruiscono di questo servizio. Invece possiamo allargare questo servizio, diffonderlo in centro e nelle periferie e supplire in gran parte alla cronica carenza di posti negli asili tradizionali e alla loro inevitabile mancanza di flessibilità oraria. Sostenere le madri che lavorano non è solo giusto e doveroso, è anche un modo per far girare l’economia: le tagesmutter sono a tutti gli effetti delle lavoratrici, ma soprattutto è dimostrato che nei paesi dove è più alta l’occupazione femminile le economie sono più forti. Cultura Milano è una città di cultura e negli ultimi anni ha avuto uno slancio importantissimo che l’ha portata sempre più ad essere una protagonista sulla scena mondiale. Sarebbe bello che uno scalo ferroviario diventasse la cittadella della cultura milanese, soprattutto con spazi assegnati ai giovani artisti e alle giovani realtà che operano su Milano. Inoltre sarà di fondamentale importanza mettere a disposizione gli spazi pubblici per gli eventi di street art. Inoltre, l’obiettivo che la città deve avere è quello di creare una settimana internazionale della cultura, sulla falsariga del Salone del Mobile e della Settimana della Moda, che diventi un appuntamento internazionale che si svolga ogni anno. Inoltre, da Consigliere Comunale, mi prenderò l’impegnò si organizzare ogni anno gli Stati Generali della cultura coinvolgendo anche gli attori non mainstream del mondo della cultura. Tavolo delle comunità etniche Non dobbiamo considerare le comunità etniche come se fossero solo delle portatrici di voti ma dobbiamo considerarle delle attrici per il futuro di Milano. Per questo propongo un tavolo cittadino, alla presenza di tutte le comunità etniche, che si riunisca una volta al mese con un assessore del Comune di Milano. Questo tavolo servirebbe a sponsorizzare le iniziative culturali delle Comunità, per renderli eventi partecipati da tutti i cittadini milanesi, e a sapere intervenire in situazione di disagio all’interno delle Comunità. L’istituzione di questo tavolo sarebbe opportuno estenderla anche a tutte le zone di Milano.  Commercio La mia idea sarebbe quella di creare una sorta di team di esperti che aiutino gratuitamente le piccole attività a ristrutturarsi per uscire dalla crisi. Questo team deve anche essere collegato con i bandi europei e regionali e aiutare queste realtà

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Riapre il Cpr di via Corelli: esulta la destra, protesta la sinistra

Riapre il Cpr di via Corelli: esulta la destra, protesta la sinistra. Il tema è riemerso dopo l’annuncio della riapertura e le conseguenti polemiche scaturite dagli ambienti della sinistra milanese. Come spesso accade su questi temi il “pezzo da novanta” che ha preso a cuore la questione è Pierfrancesco Majorino, europarlamentare Pd: “Una decisione sbagliata e ingiusta, rimane sbagliata e ingiusta a prescindere da chi la prende e la mette in pratica. E perciò, come ci siamo fortemente opposti al provvedimento dell’ex Ministro Salvini con cui, ormai quasi 2 anni fa, veniva disposta la chiusura del CAS (Centro di Accoglienza Straordinaria) di Via Corelli, per trasformarlo in un CPR (Centro di Permanenza per i Rimpatri), così oggi censuriamo nella maniera più ferma possibile la decisione dell’attuale Governo di permettere che il CPR apra. E’ grave che il Governo non senta la necessità di impedire che entri in funzione un carcere amministrativo (questo nei fatti è un CPR) in cui persone che non hanno commesso reati possano rimanervi detenute per un periodo lungo fino a 6 mesi. E tutto ciò anche in contrasto con un Ordine del Giorno approvato dal Consiglio comunale di Milano già il 12 novembre 2018, con cui si chiedeva al Governo (all’epoca a guida Lega-MS5) di mantenere il centro di Via Corelli come CAS o di trasformarlo in un luogo per accogliere persone in emergenza abitativa. Esiste anche una mozione depositata il 16 gennaio 2020 dal Gruppo consigliare PD in Municipio 3 – nel cui territorio si trova Via Corelli – in cui si chiede di ripristinare il precedente uso sociale del Centro. Milano, che in questi anni è stata un modello nell’accoglienza di decine di migliaia di persone in fuga dalla guerra e dalla fame, non rimarrà in silenzio. Mercoledì 30 settembre alle ore 12 saremo davanti a Palazzo Marino, così da poter spiegare anche a voce le ragioni della nostra contrarietà all’apertura del CPR Milano, 29 settembre 2020 FIRMATARI (In ordine alfabetico): Sumaya Abdel Qader, Olimpia Addabbo, Caterina Antola, Luciana Barbarano, Linda Bernardi, Chiara Bertinotti, Lamberto Bertolé, Loredana Bigatti, Paola Bocci, Chiara Boeri, Sergio Boniolo, Barbara Bonvicini, Valeria Borgese, Alberto Bortolotti, Sara Bossa, Mita Breda, Antonella Bruzzese, Riccardo Buccianti, Daniela Caputo, Vincenzo Casati, Cesare Castelli, Isabella Colombo, Luigi Costamagna, Vito Curci, Cinzia D’Alessandro, Simonetta D’Amico, Roberta DE Leo, Mariolina de Luca, Diana de Marchi, Francesco Demuro, Laura Di Donato, Enrico Fedrighini, Giorgio Ferrante, Elena Ferrario, Paola Ferri, Simona Ferri, Teresa Fontana, Laura Galimberti, Laura Gamucci, David Gentili, Alessandro Giungi, Nadira Haraigue, Elena Jacono, Elena Jona, Virginia Invernizzi, Paolo Limonta, Lorenzo Lipparini, Pierfrancesco Majorino, Maria Francesca Mammoliti, Massimo Poli Marchitto, Luciana Marcomini, Mirko Mazzali, Marina Melloni, Federica Merlo, Carlo Monguzzi, Daniele Nahum, Giuseppe Nardiello, Roberta Osculati, Lorenzo Pacini, Giulia Pelucchi, Fabrizio Pesoli, Luisa Pezzenati, Anita Pirovano, Paola Ponte, Marzia Pontone, Helga Lorena Ramirez, Laura Rasconi, Lucy Graciela Rojas Reischel, Giuseppina Rosco, Filippo Rossi, Claudio Santucci, Lorenzo Sitia, Anita Sonego, Emanuele Telesca, Natascia Tosoni, Michele Usuelli, Chiara Vannucci, Angelica Vasile, Lorenzo Zacchetti, Francesca Zanasi, Simone Zambelli, Paolo Zinna. Nb. Firme in aggiornamento Soddisfazione invece è arrivata dagli amnienti di destra che hanno contestato le manifestazioni di protesta degli eletti nelle fila della sinistra. Ecco l’intervento di Riccardo De Corato: “Sono cominciate oggi a mezzogiorno le manifestazioni del centrosinistra, che continueranno poi venerdì 2 ottobre con i centri sociali, contro l’apertura del Cpr di via Corelli”. Afferma così l’ex vice Sindaco di Milano ed Assessore regionale alla sicurezza, immigrazione e polizia locale, Riccardo De Corato in merito alla manifestazione di oggi alle 12 davanti a Palazzo Marino, i cui promotori sono in gran parte consiglieri di maggioranza di Sala “targati” Pd. “Alla manifestazione, composta da uno sparuto gruppo di dimostranti, appena 12,erano presenti vari esponenti politici a cominciare dall’immancabile Pierfrancesco Majorino. Oltre a lui c’erano anche membri del consiglio comunale di Milano come Sumaya Abdel Qader e il presidente del consiglio, Lamberto Bertolé che ha preso parola a nome della maggioranza di Palazzo Marino definendo i Cpr aperti dal Ministro Lamorgese “luoghi di ingiustizia e privazione dei diritti”. La loro soluzione è quella di abolire i Decreti Sicurezza e di liberare tutti in attesa di accordi internazionali. Secondo il Sindaco, che ieri ha finalmente rotto il silenzio, “Milano è sempre stata molto attiva con i rimpatri”. Posto che nella città, secondo i dati Orim e Polis Lombardia, ci sono 51.400 clandestini dei quasi 112mila presenti in tutta la regione, sarebbe interessante sapere sulla base di quali numeri afferma ciò. Ci dica quanti rimpatri vengono effettuati a Milano annualmente, secondo anche i famosi accordi internazionali citati da Bertolè. Sala, il centrosinistra ed i centri sociali si mettano il cuore in pace. Il Cpr è stato aperto per accogliere delinquenti stranieri pericolosi e clandestini destinatari di mandati di rimpatrio ed espulsione che verranno rimandati nel loro Paese di origine. Mentre il primo cittadino di Milano e tutto il centrosinistra si preoccupano delle condizioni degli ospiti della struttura, io vigilerò affinché le persone che si trovano all’interno del centro vengano rimpatriate e non, come spesso accade, tornino libere per decorrenza dei termini. Ovviamente- conclude De Corato-, l’iniziativa è stata occasione per pubblicizzare tramite volantini la prossima manifestazione contro il Cpr in C.so Monforte organizzata dai centri sociali alla quale non mi stupirei di vedere alcuni dei presenti di oggi in piazza”. Anche il leghista Stefano Bolognini ha espresso soddisfazione per l’apertura del centro di via Corelli: “L’apertura del CPR di via Corelli è importante per Milano e per tutto il paese, perché finalmente stranieri a tutti gli effetti clandestini verranno espulsi più rapidamente. Il fatto, però, è un altro: una componente significativa della maggioranza di Palazzo Marino e del Partito Democratico milanese, tra cui l’eurodeputato Majorino ed altri consiglieri, oggi ha manifestato contro il CPR e quindi contro il Governo e contro la stessa maggioranza che sostiene il sindaco Sala”. Lo dice il Commissario Provinciale della Lega Salvini Premier Stefano Bolognini, commentando il presidio del centrosinistra davanti a Palazzo Marino, contro l’apertura del CPR di via Corelli. “A questo punto – prosegue Bolognini –

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Coronavirus: l’ottima idea dei club del libro

Coronavirus: l’ottima idea dei club del libro. Duole dirlo, ma una delle migliori idee per affrontare il periodo di crisi non viene da destra, ma da un esponente della sinistra milanese. Daniele Nahum ha lanciato l’ottima idea dei club del libro. Un pensiero semplice e che potrebbe avere riverberi importanti: ci si riunisce virtualmente in gruppi di lettura, ciascuno si sceglie uno o più libri da leggere in questo periodo di limitazione dei rapporti umani, poi quando si potrà uscire di nuovo organizzeremo degli incontri per parlare dei libri letti. Un’idea semplice e con grandi potenzialità, specialmente in una nazione di analfabeti letterari come l’Italia. Usare questo tempo per prendersi qualche ora in cui leggere in silenzio, possibilmente non la biografia di Cristiano Ronaldo, potrebbe aiutare a salvare vite e anche qualcuno dall’ignoranza profonda che contraddistingue gli italiani contemporanei. Inoltre bisogna inviare i complimenti a Nahum perché ora il problema in questa società isterizzata è diventato impossibile chiedere di non fare nulla, l’ozio è stato estromesso dalle attività umane come nemico massimo dei numeri. Dunque trovare qualcosa da far fare ai propri elettori potrebbe essere un buon impegno per i tanti politici che abbiamo e che al momento sono impegnati per lo più a dire idiozie. Rilanciamo per il coronavirus l’ottima idea del club del libro. E  se possibile inventiamocene delle altre. Uniti come una legione possiamo farcela a vincere una guerra, egoisti come al solito dovremmo invece prepararci a una lunga serie di funerali.

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