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L’incomprensibile arroganza del Comune sulla Darsena

L’incomprensibile arroganza del Comune sulla Darsena. Come un Attilio Fontana qualsiasi Beppe Sala e Anna Scavuzzo non hanno chiesto scusa per i propri errori, anzi. Hanno scritto: cosa vi devo dire? (Copyright del sindaco). Quasi l’avessero interpellato per sapere quale pizzeria buona c’è in zona San Marco. Ma l’incomprensibile arroganza del Comune sulla Darsena ha contagiato anche Anna Scavuzzo, la politicamente giovane vicesindaco e assessore alla Sicurezza. I dubbi sulla necessità del suo super assessorato li abbiamo già espressi, ma dobbiamo tornarci: abbiamo avuto un altro vicesindaco donna e piuttosto arrogante. Ada Lucia De Cesaris. Già dal nome venivano in mente menti alti e sguardi nobiliari, dai brividi lungo la schiena degli immobiliaristi invece impararono tutti che la donna era molto poco delicata. Era una lady di ferro, nel bene e nel male. De Cesaris comandava come un militare, ma è indubbio che sapesse gestire la città. Era molto capace, tanto da mettere in riga tutti i signori del mattone milanese. L’ultimo con cui ne parlammo sbiancò letteralmente al nome dell’ex vicesindaco. Scavuzzo invece fa più paura ai cittadini per la sua incapacità di gestire la sicurezza e soprattutto per quella di chiedere scusa. Gli errori si ammettono e ci si scusa, lo faceva persino Pisapia, non certo noto per la sua umiltà. Invece Scavuzzo e Sala sulla Darsena continuano a negare l’evidenza. E a non scusarsi. Sala si sa ha un problema con le scuse. E poi ha detto fin da subito che si candidava contro voglia. Scavuzzo però è relativamente giovane. Dovrebbe avere interesse a continuare la sua carriera politica. Senza umiltà però la strada sarà tutta in salita.

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Darsena, c’era una volta l’assessore alla Sicurezza

Darsena, c’era una volta l’assessore alla Sicurezza, ma c’è mai stato? Tutti i milanesi se lo stanno chiedendo. Ve la presento il suo nome è Anna Scavuzzo, Vicesindaco. Per il Sindaco Sala è stata dal 2016 al 2018 Assessore all’Educazione e poi, con l’elezione al Consiglio Regionale di Carmela Rozza, è stata spostata sulle deleghe di quest’ultima, Sicurezza e Coesione Sociale. Da quel giorno, purtroppo, è caduto un terribile silenzio sulla sicurezza della nostra città. La Vicesindaco Scavuzzo sembra un fantasma. Sul territorio non si è mai fatta vedere. Non è mai andata a riferire sulla sua attività nei municipi o in altri consessi di confronto. La città è diventata terra di nessuno. Le istituzioni non sono visibili, soprattutto nei quartieri più critici. Statue di santi alte due metri abbattute, rave party in centro città, fuochi d’artificio sparati dalle nuove piazze create dall’amministrazione comunale, bivacchi, spaccio di droga, sversamenti abusivi di immondizia…questa ormai è diventata la normalità per Milano. Resta inspiegabile la protezione che gode l’Assessore, perfino il Sindaco fa da suo portavoce, accampando scuse del tipo “non posso essere dappertutto, la città è grande”, quando poi per evitare il Rave in Darsena dell’altra sera forse sarebbero bastate due transenne. Qua non c’entra il Covid, perché l’illegalità non è mai accettabile. Qua si è persa totalmente la partita sul governo del territorio della città I responsabili per il Comune di Milano hanno nome e cognome.

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Sala cerca scuse per gli assembramenti in Darsena

01 ha dato alle critiche per quanto è successo ieri sui navigli con “migliaia e migliaia di persone”. “E, che piaccia o no – è sbottato su Facebook -, di più non si poteva metterne, perché la città è grande e va gestita nella sua interezza”. “Sarebbe stato meglio chiudere nel pomeriggio la Darsena? Ma secondo voi, chi stava in giro sarebbe stato a casa o sarebbe andato da qualche altra parte? – ha aggiunto -. Di fronte a questi dati di realtà, la maggior parte dei commenti sono sulla mancanza delle forze dell’ordine. Io però sto dalla loro parte, dalla parte di uomini e donne che sono lì a lavorare e non dalla parte di chi non tiene un comportamento adeguato alla grave crisi sanitaria che stiamo attraversando”. Anche perché “con questa terribile pandemia se non si rispettano le regole poi si paga pegno. Così probabilmente sarà e purtroppo – ha concluso – le conseguenze ricadranno su tutta la comunità”. ANSA

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Ingressi contingentati e senso unico in Darsena

Ingressi contingentati e ‘senso unico’ in Darsena: è questa la prima conseguenza della folla che si è ritrovata sabato sera per una sorta di rave party nell’ultimo sabato in zona gialla per evitare assembramenti anche semplicemente di famiglie a passeggio. Da ieri mattina sono state montate transenne e chiusi gli accessi laterali. In Darsena si entra quindi da piazza 24 maggio e si esce da piazzale Cantone. Mntre in molti si chiedono perché questi provvedimenti non siano stati adottati già da sabato, si stanno analizzando le immagini dei rave per identificare i partecipanti, che saranno sanzionati. Verso le 15 di ieri l’accesso è stato chiuso per una quarantina di minuti e in seguito scaglionato per evitare assembramenti.  

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Sala guardi alla Scavuzzo nel suo occhio

Sala guardi alla Scavuzzo nel suo occhio. Perché è il momento di rendersi conto della necessità di criticare meno le pagliuzze altrui mentre si ha una trave nel proprio. Complice forse la stanchezza, Sala continua a inanellare errori su errori. E la corsa solitaria non lo aiuta, perché se ci fosse un avversario potrebbe sempre contare sugli sbagli degli altri. Invece no. Ma il problema della gestione della sicurezza a Milano per la sinistra non esiste, eppure molti cittadini hanno la sensazione di vivere in quartieri dove non si può vivere. Allora Sala guardi alla Scavuzzo nel suo occhio, perché è la giovane vicensidaco ad avere la relativa delega: e non sembra che vada tutto bene. E’ quasi una Granelli ormai, nel senso di uno che è lì nonostante i problemi che non riesce a risolvere e che prosegue a creare. Non c’è un singolo quartiere di Milano dove si possa dire che la percezione della sicurezza sia cambiata davvero. Se almeno ce ne fosse uno, si potrebbe convenire che almeno un tentativo c’è stato. Invece no. Perché già solo il tema fa venire l’orticaria a chi vive nei bei palazzi dove la sicurezza è garantita da molteplici livelli. Posti dove vivono Scavuzzo e Sala, impossibilitati dunque a comprendere il problema. Allora prima Sala guardi alla Scavuzzo nel suo occhio, poi torni a parlare di questo e di altri temi, perché gli ultimi assembramenti in Darsena dimostrano come non ci sia nemmeno l’intenzione di gestire la sicurezza. Almeno non prima che il danno sia fatto.

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Cinghiali arrivano a Milano nuotando nel Naviglio

E’ finita con due catture e un abbattimento la ‘caccia’ al branco di sei cinghiali avvistati nel Naviglio Pavese in direzione di Milano e poi in Darsena, a due passi dal centro della metropoli. Mentre due esemplari sono stati sedati, infatti, per un terzo è stato necessario l’abbattimento. A coordinare l’intervento sono stati i Vigili del fuoco, che dalle prime luci dell’alba cercavano il branco dopo che, verso le 5, era stato segnalato a Milano proveniente da Gaggiano, un comune del Parco agricolo Sud Milano. Ma in ausilio sono state chiamate tutte le forze dell’ordine, per il timore che gli animali potessero disperdersi in città. Uno degli esemplari è stato individuato alla Conca fallata, la chiusa di Leonardo da Vinci, ed è stato sedato dai veterinari dell’Asl prima di essere imbragato e tirato su a forza di braccia dai vigili del fuoco. Stessa sorte per un secondo cinghiale, a Gaggiano, anch’esso consegnato alla Polizia provinciale per essere reimmesso nelle aree verdi, libero. Uno dei sei, però, si sarebbe infilato in un condominio, in un’area comune di uno stabile in via Tobagi. Troppo difficile prenderlo e troppo aggressivo l’esemplare, ovviamente spaventato. Così è stato abbattuto.

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