L’incomprensibile arroganza del Comune sulla Darsena
L’incomprensibile arroganza del Comune sulla Darsena. Come un Attilio Fontana qualsiasi Beppe Sala e Anna Scavuzzo non hanno chiesto scusa per i propri errori, anzi. Hanno scritto: cosa vi devo dire? (Copyright del sindaco). Quasi l’avessero interpellato per sapere quale pizzeria buona c’è in zona San Marco. Ma l’incomprensibile arroganza del Comune sulla Darsena ha contagiato anche Anna Scavuzzo, la politicamente giovane vicesindaco e assessore alla Sicurezza. I dubbi sulla necessità del suo super assessorato li abbiamo già espressi, ma dobbiamo tornarci: abbiamo avuto un altro vicesindaco donna e piuttosto arrogante. Ada Lucia De Cesaris. Già dal nome venivano in mente menti alti e sguardi nobiliari, dai brividi lungo la schiena degli immobiliaristi invece impararono tutti che la donna era molto poco delicata. Era una lady di ferro, nel bene e nel male. De Cesaris comandava come un militare, ma è indubbio che sapesse gestire la città. Era molto capace, tanto da mettere in riga tutti i signori del mattone milanese. L’ultimo con cui ne parlammo sbiancò letteralmente al nome dell’ex vicesindaco. Scavuzzo invece fa più paura ai cittadini per la sua incapacità di gestire la sicurezza e soprattutto per quella di chiedere scusa. Gli errori si ammettono e ci si scusa, lo faceva persino Pisapia, non certo noto per la sua umiltà. Invece Scavuzzo e Sala sulla Darsena continuano a negare l’evidenza. E a non scusarsi. Sala si sa ha un problema con le scuse. E poi ha detto fin da subito che si candidava contro voglia. Scavuzzo però è relativamente giovane. Dovrebbe avere interesse a continuare la sua carriera politica. Senza umiltà però la strada sarà tutta in salita.
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