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De Chirico (FI): Porto di Mare e Fabbrica del Vapore, due pesi e due misure

Nelle ultime due sedute del Consiglio Comunale si è innescata una polemica fra l’Assessore alla Rigenerazione Urbana Giancarlo Tancredi e il Capogruppo di Forza Italia Alessandro  De Chirico. Tema dello scontro, l’avviso pubblico per la raccolta di manifestazioni d’interesse sull’area comunale di Porto di Mare. Atto in seguito al quale alcuni imprenditori si sono detti interessati ai terreni, con conseguente invio di sfratto alle attività che attualmente insistono sull’area senza avere un regolare contratto d’affitto, in particolare: lo Sporting Corvetto e il Tennis dei Pini. Attività che intendono opporsi all’intimazione di rilocalizzare la propria attività in altri ambiti, visti i molti investimenti fatti in passato per offrire servizi al quartiere e l’impossibilità di smontare e trasferire campi da tennis altrove. Motivazioni per le quali stanno pensando di presentare ricorso al TAR. A dare loro manforte è quindi arrivato Alessandro De Chirico, che ha presentato una Domanda a Risposta Immediata nella quale chiedeva se e come il comune avesse intenzione di tutelare queste attività pre-esistenti. l’Assessore Tancredi ha quindi risposto che, indire bandi senza poi essere in grado di assegnare le aree agli aggiudicatari danneggerebbe l’immagine del Comune, ed è quindi necessario che queste vengano liberate in anticipo, stante il fatto che gli attuali occupanti (che pur pagano un indennizzo al comune per lo spazio utilizzato), se ne hanno le caratteristiche, potranno partecipare ai bandi, pur non essendo possibile prevedere premialità nei loro confronti. Eventualità, quella di partecipare al bando, che comunque vedrebbe gli imprenditori locali svantaggiati nei confronti dei grossi gruppi economici con cui si dovrebbero confrontare. Risposta ritenuta insoddisfacente dal forzista, che ha attaccato la Giunta “Quando sono i centri sociali ad occupare fate i bandi senza sgomberarli. Quando invece si tratta di imprenditori che hanno investito centinaia di migliaia di euro nelle loro attività e devono sfamare le famiglie loro e dei loro dipendenti, il comune non li guarda nemmeno in faccia” per poi portare l’esempio della Fabbrica del Vapore, i cui spazi “sono stati riassegnati agli stessi che li occupavano abusivamente senza li avessero mai liberati” e accusando infine l’Amministrazione di essere “forte con i deboli e debole con i forti”.

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AMSA in agitazione e l’opposizione si spacca sulla Commissione Partecipate

Fra le grane di cui si dovrebbe occupare con urgenza l’amministrazione milanese, non ci sono solo le rivendicazioni della Polizia Locale, ma anche quelle che cominciano ad avanzare i lavoratori di AMSA. Infatti, la piattaforma sindacale che li segue, ha recentemente inviato una lettera ad azienda e dirigenti per contestare alcune situazioni critiche: l’assegnazione dei servizi attraverso un’asta al ribasso che potrebbe avere ricadute sui dipendenti, carenza e ritardi nella consegna di indumenti  strumenti di lavoro, utilizzo di automezzi vecchi e a rischio incendio, stipendi troppo bassi, carenza di personale con la conseguente necessità di fare troppi straordinari e contestazioni disciplinari considerate inique. Tutte questioni che hanno indotto i sindacati ad indire delle assemblee chiedendo contestualmente un tavolo di confronto con azienda e comune. Sulla questione è intervenuto il capogruppo di Forza Italia in Consigli Comunale Alessandro De Chirico “Sono mesi che il servizio di igiene ambientale è stato confermato ad AMSA” per poi accusare “L’azienda non ha più scuse in merito agli investimenti necessari per far tornare a splendere la nostra città”. “Purtroppo non è così” continua l’azzurro  “perché con un’asta al ribasso ne pagano le spese i milanesi che si lamentano per una Milano mai così sudicia, ma anche i lavoratori che svolgono le loro mansioni su mezzi che rischiano l’autocombustione. Salute e sicurezza tanto sbandierate, ma poi costringono gli operatori a doversi acquistare da soli guanti in più perché ne forniscono solo un paio a testa (monouso) per ogni settimana”. “La minoranza di Palazzo Marino avrebbe a disposizione uno strumento molto importante per il controllo delle società partecipate” spiega De Chirico, spostando la questione sulla politica e aprendo uno scontro con un collega d’aula di FdI “Bestetti, presidente della commissione, che aveva dichiarato che il suo compito non fosse così gravoso da ritenere di lasciare la presidenza nonostante gli fu data quand’era consigliere del mio partito e a seguito di accordi politici, è così preso dal doppio incarico da non avere il giusto pungolo per incalzare A2a”. “Sarà bene ricordargli di fare il suo dovere o se non è in grado di lasciare ad altri il compito” conclude polemicamente De Chirico.

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Vendita animali d’affezione. De Chirico: ennesimo regolamento fuffa

Ieri, durante la riunione della commissione Mobilità, Ambiente, Verde e Animali, su richiesta del Capogruppo di Forza Italia Alessandro De Chirico, l’assessore all’Ambiente e al Verde Elena Grandi, ha dato qualche anticipazione sulle prossime modifiche modifica regolamento sulla vendita degli animali di affezione nei mercati ambulanti sul territorio milanese. Spiegando in particolare che “All’interno del Comune di Milano, la vendita di animali di affezione sul suolo pubblico non sarà consentita e la vendita nei negozi sarà regolamentata in maniera più confortevole per gli animali”. La Grandi ha quindi spiegato “Stiamo lavorando alle modifiche al regolamento, ma saranno tese a un aumento e a un restringimento di alcune situazioni a favore della tutela degli animali” e ancora “È un anno e mezzo che aspettiamo però siamo a buon punto, a breve ci arriveremo”. De Chirico, pur premettendo, “Sulla carta il regolamento per la tutela del benessere degli animali di affezione è utile e va rivisto rispetto alla versione in corso di validità” ha espresso scetticismo sull’attuazione del futuro impianto normativo “Tuttavia, lo aggiungiamo alla miriade di regolamenti prodotti in 13 anni di amministrazioni di centrosinistra per cui nessuno verifica e controlla che le regole vengano rispettate”, aggiungendo “Con il divieto di vendita degli animali di affezione su suolo pubblico il Comune non fa altro che alimentare il lavoro sommerso che di certo non può essere associato al rispetto delle norme”. “Sui controlli, poi, stendiamo un velo pietoso” ha quindi attaccato l’azzurro  “fanno i regolamenti e nessuno controlla, penalizzando la libera impresa e le persone oneste e competenti che vorrebbero solo il bene degli animali. Basta vedere quanti sono i questuanti in giro per la città che chiedono l’elemosina con al fianco un amico a quattro zampe. Speriamo che l’assessora Grandi coinvolga il Consiglio prima dell’approvazione del nuovo testo e non solo a cose fatte“. “Ci sono tante cose che non vanno e il nostro interesse è quello della tutela degli animali” ha quindi concluso il forzista.

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Stadio: volano gli stracci fra De Chirico (FI) e Piscina (Lega)

Le diverse posizioni espresse da alcuni esponenti del centrodestra milanese sul “progetto” (non ce ne voglia il Consigliere De Chirico) di ristrutturazione dello Stadio Meazza, che avevamo evidenziato nel nostro articolo “Centrodestra quasi d’accordo sulla ristrutturazione del Meazza“, sono inaspettatamente uscite dalle stanze della politica per sfociare in una lite sui social. E’ successo la sera 2 Febbraio quando, commentando un post in cui Samuele Piscina (Lega) ribadiva la sua posizione critica, Alessando De Chirico (FI) lo ha attaccato scrivendo: “Ti esprimi su cose che non conosci perché lo studio (non un progetto come scrivi) non lo hai nemmeno sfogliato” e sottolineando che “riscaldamento”, “copertura retrattile” e “parcheggi” sono citati nel documento al contrario di quanto scritto dal leghista. La risposta di Piscina non si è fatta attendere “… la cosa bizzarra è stata vederti al fianco di Sala. Magari condividendolo prima la prossima volta potremmo trovare soluzioni migliorative” ha attaccato il leghista, ricevendo in risposta un laconico “leggere la parola condivisione su un tuo scritto è davvero buffo“. Piscina non si è però dato per vinto e ha insistito con l’accusa “hai fatto tutto da solo con Sala…”, cosa che ha indotto De Chirico a formularne una a sua volta “Avrei dovuto continuare a criticare senza provare a trovare una soluzione come fai tu?”. Dopo questo scambio di battute iniziale i due contendenti sono passati a confrontarsi su cose più concrete, senza però rinunciare a lanciarsi frecciatine, “in realtà la soluzione l’ho data e l’abbiamo approvata con un ordine del giorno. Forse sei stato poco attento, ma lo studio presentato non va nella direzione di quello che abbiamo approvato” , ha infatti scritto Piscina, accusando l’azzurro di non fare gli interessi dei cittadini e di promuovere un progetto plurimilionario che diventerà una cattedrale nel deserto e invitandolo a “fare una proposta seria come centrodestra invece di schiantarti sempre da solo”. De Chirico deciso a non retrocedere di un passo ha subito ribattuto sottolineando “talmente utile quell’ODG che è rimasto in fondo a un cassetto” e accusando a sua volta ” hai fatto schiantare il tuo gruppo e tutte le richieste dei tuoi colleghi di partito nelle trattative all’approvazione del bilancio per i tuoi piccoli interessi di bottega” e ancora “Non ho bisogno di apparire sui giornali quotidianamente come fai tu con le tue polemiche sterili” invitandolo infine a dormirci sopra in cerca di migliori consigli. Piscina ha quindi ribaltato su De Chirico l’accusa di presenzialismo “in realtà quello che stai facendo ha lo scopo di farti apparire sui giornali” e negato di aver fatto saltare gli accordi presi da altri esponenti del suo partito, con i quali ha detto di fare squadra e dopo una breve risposta di De Chirico “è evidente che quello studio non verrà realizzato, ma dà la possibilità di far sedere le squadre intorno al tavolo della trattativa”, complice anche l’ora tarda, la discussione si è spenta e con essa, probabilmente, anche la speranza di vedere tutti i partiti del centrodestra collaborare per trovare una soluzione condivisa all’annoso problema dello Stadio di san Siro.

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Centrodestra “quasi” d’accordo sulla ristrutturazione del Meazza

E’ stato presentato ieri a Palazzo Marino il progetto di riqualificazione dello stadio Meazza che prevede l’inserimento di un quarto anello destinato a ospitare ristoranti, bar e sale eventi e un nuovo edificio perimetrale dedicato  ad accoglienza, vendita merchandising e servizi vari. Un progetto che, secondo il Sindaco Sala, dovrebbe mettere Inter e Milan in condizione “di comunicare le loro decisioni sulla proposta del 2019” o se è loro intenzione rinunciare a utilizzare l’impianto di San Siro. L’iniziativa non è stata accolta in modo totalmente sfavorevole dagli esponenti del centrodestra milanese, che ne hanno però aspramente criticato la tempistica. Il “progetto presentato dal centrosinistra ci fa fare un salto indietro nel passato di diversi anni” commenta infatti Riccardo Truppo, Capogruppo di fratelli d’Italia in Consiglio Comunale, sottolineando “altro non è, che quanto noi di Fratelli d’Italia avevamo sempre detto, forse unici, e proposto, ovvero il fatto di valorizzare l’attuale struttura esistente senza abbatterla“. “A distanza di 8 anni…  sembra che in molti, anche i più insospettabili, si siano finalmente convinti della bontà di questa soluzione, della quale sono da sempre orgoglioso sostenitore” gli fa eco il collega Marco Bestetti, Consigliere regionale e comunale di Fratelli d’Italia, che da Presidente del Municipio 7 fu il primo a presentare pubblicamente il primo progetto di ammodernamento. Anche se dispiaciuto che siano passati tanti anni per essere ancora al punto di partenza, si dice  però ottimista e auspica che se il progetto vedrà la luce sia riservata la massima attenzione alla “realizzazione delle necessarie funzioni a supporto dello stadio, riservando grande attenzione al quartiere circostante e al minor impatto ambientale possibile degli interventi“. “Ho raccolto il guanto di sfida lanciato dal sindaco circa un anno fa, quando chiese a tutti i consiglieri di farsi avanti e proporre una soluzione per riqualificare lo stadio San Siro. Ed eccoci qua. Oggi abbiamo presentato uno studio realizzato da un pool di professionisti, capitanati dall’arch. Giulio Fenyves di Arco Associati“commenta soddisfatto Alessandro De Chirico, Capogruppo di Forza Italia in Consiglio Comunale, uno dei principali fautori del progetto di ristrutturazione. “Siamo giunti a un documento che è la base di partenza per un nuovo dialogo con Milan e Inter, un progetto che si spera possa coniugare gli interessi di Milano e delle società di calcio” aggiunge l’azzurro, sottolineando “i milanesi non necessitano di un mausoleo da mantenere con le proprie tasse, ma hanno bisogno di sicurezza, di servizi, di più verde e di una riqualificazione delle aree in declino del quartiere” e annunciando di aver pronto un ordine del giorno che prevede le ipotesi avanzate da Sala e che potrà essere votato dall’aula consiliare di Palazzo Marino già in questi giorni. Non è dello stesso parere Samuele Piscina, segretario della Lega Milano e consigliere comunale secondo cui “Quanto proposto è un progetto incompleto e senza futuro che non risolve il problema della fuga di Milan e Inter dalla città”. “Da novembre l’aula attende la convocazione delle squadre” rimarca Piscina e ora “il Comune tira fuori un progetto solo ora quando la partita è già persa a tavolino”. Secondo il segretario leghista il Milan ha già deciso di realizzare uno stadio a San Donato “per evidenti questioni economiche derivanti dalle maggiori entrate che ne derivano” mentre l’Inter sembra oramai orientata verso il trasferimento a Rozzano. Piscina evidenzia inoltre alcune criticità, “il progetto, non condiviso con le squadre, sembra fine a se stesso e senza una logica viabilistica” inoltre “spariscono tutti i parcheggi di superficie e non vengono neanche progettati i parcheggi sotterranei” e ancora “non garantendo l’accesso attraverso un tunnel al di fuori dell’area stadio, come peraltro stavano studiando le squadre, non si riuscirà ad alleggerire la viabilità” tutte questioni che avrebbero un notevole impatto sul benessere dei residenti. Infine, dopo aver fatto anche presente che mancando  “la copertura totale con l’impianto di riscaldamento” non sarà possibile utilizzare lo stadio tutto l’anno, Piscina conclude invitando il Sindaco a “pensare a un progetto serio per il futuro del Meazza”.

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De Chirico (FI): via i manifesti “Save Gaza” dalla città

“Un cittadino israeliano residente a Milano mi ha mandato inorridito la foto di un camion vela pubblicitario con la scritta “Stop al genocidio – #SaveGaza” in piazzale Brescia“. Lo scrive in una nota Alessandro De Chirico, Capogruppo di Forza Italia in Consiglio Comunale. “Sarà un caso che si sia scelto un punto sulla circonvallazione così strategico perché all’ingresso di un quartiere dove la comunità islamica è così radicata? – si chiede il forzista – C’è dietro un fine maldestro di aizzare il sentimento antisionista? Se non ricordo male esiste un regolamento sulla pubblicità che vieta messaggi di questo tipo. Credo che sia lo stesso regolamento a cui si appellano le femministe contro la mercificazione del corpo della donna. Ritengo doveroso che il Comune verifichi immediatamente chi abbia pagato questa campagna comunicativa e provveda alla copertura dei manifesti, non vorrei che ce ne siano già parecchi in giro per la città“. “Stessa cosa – continua – dovrebbe essere fatta per gli adesivi posizionati sopra ai cartelli di divieto di accesso dove campeggia la scritta insanguinata di Gaza. La soluzione della crisi mediorientale non si risolve con la partecipazione di qualche amministratore locale in cerca di visibilità a convegni che vogliono negare il genocidio ebraico o di questi stratagemmi di guerriglla marketing (sob) buoni solo a far crescere l’odio all’indomani della giornata della memoria. Solo la diplomazia può fermare le bombe dopo l’aggresione del 7 ottobre da parte dei terroristi di Hamas”. Conclude De Chirico.

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