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Ancora sangue a San Siro, De Chirico: quartiere senza regole

“Continua il bollettino di guerra proveniente da San Siro. Dopo l’accoltellamento di via Morgantini del 28 luglio e la baby gang sgominata il giorno seguente, ieri notte ennesimo episodio di sangue nel quadrilatero della paura” denuncia il Consigliere comunale Alessandro De Chirico . “Un giovane magrebino è stato ferito con un coccio di bottiglia da un gruppo di uomini mentre percorreva il parchetto di piazza Selinunte. – Spiega De Chirico – auspico che la Polizia di Stato che sta seguendo le indagini individui gli aggressori e che venga applicato il DASPO urbano visto che nella delibera approvata settimana scorsa si fa esplicito riferimento ai parchi pubblici di qualsiasi dimensione”. “I residenti del quartiere sono stufi di vivere segregati in casa 365 giorni all’anno. – continua – Visto che il sindaco Sala e la sua vice non spenderanno una sola parola di condanna – concludendo – i milanesi perbene del quartiere, dopo avere votato in massa Salvini, pretendono che almeno il ministro dell’Interno dia loro delle risposte e magari dia il via agli interventi che aveva promesso“.

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Al posto del centro sociale Lambretta sorgerà condominio residenziale

“Grazie alle battaglie del Presidente della Commissione sicurezza del Municipio 4 Francesco Rocca e all’attività costante del Comitato di Quartiere Insubria-Molise-Varsavia finalmente la struttura dell’ex Bingo di via Val Bogna, verrà abbattuta e al suo posto sorgerà un nuovo condominio residenziale con cortile di pertinenza a verde, denominato “VB8” (acronimo di via Val Bogna n. 8️), composto da 27 unità immobiliari che dovrebbero essere ultimate e consegnate ad Aprile 2021“. Lo dichiara Riccardo De Corato, Assessore a Sicurezza di Regione Lombardia. “Il Lambretta fa Bingo, – ricorda De Corato – così a inizio Febbraio del 2017 il Collettivo di matrice antagonista Lambretta annunciava al quartiere e alla città l’occupazione abusiva di detta struttura. Dopo più di un anno di disagi, provocati dalla presenza di questa realtà abusiva, il 31 Luglio del 2018, un’operazione interforze condotta dalla Polizia di Stato, dall’Arma dei Carabinieri, dalla Guardia di Finanza e dalla Polizia Locale, che ho incentivato e supportato come Assessore alla Sicurezza di Regione Lombardia, ripristinava legalità e sicurezza sgomberando e mettendo in sicurezza l’edificio occupato”. Concludendo “Poiché a Milano di situazioni analoghe ce ne sono numerose auspichiamo che venga fatta la stessa operazione“. Ecco l’elenco (probabilmente incompleto) diffuso da De Corato, delle occupazioni in essere a Milano: Circolo Anarchico Ponte della Ghisolfa in Viale Monza al CSA Vittoria di Corso Lodi. Dalla Panetteria Okkupata in Via Conte Rosso 20 al Circolo dei Malfattori in Via Torricelli 19 e alla Cascina Autogestita Torchiera nel P.le Cimitero Maggiore. Poi c’è il COX 18 in Via Conchetta 18, il Leoncavallo in Via Watteau 84, il Cantiere in Via Monte Rosa 84 e l’Associazione Culturale Micene in Via Micene. All’elenco si aggiungono anche lo Spazio Mutuo Soccorso in Via Newton, il Cantiere in Piazza Stuparich 18, la Latteria Occupata in Via Watt, il Macao di Viale Molise, gli Anarchici di Via Cozzi, Adrenaline in Viale Gorizia 28, Ciurma del Nautilus in Via Erodoto 16, i Gruppi Punkabestia, anarchici no tav di Via Gola, Ri-Make ex liceo classico Omero di via Del Volga a Bruzzano , Aldo Dice in Via Stephenson, I Pirati in Via Cozzi e gli Extracomunitari in Via Zama, lo Zam in via Sant’Abbondio 6/10, il Lambretta in Via Edolo 10, il Circolo dell’Hotel in Via Bordighera 2 e in via Giovanni Battista Piazzetta 23 con Corvetto Odia.”

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DASPO, l’opposizione prova a migliorare la delibera

“Con 8 anni di ritardo, l’amministrazione comunale guidata dal centrosinistra affronta il tema della sicurezza. – Commenta Alessandro De Chirico, Consigliere Comunale di Forza Italia – Era ora! Per presentarci allo storico appuntamento ho elaborato 30 emendamenti, che farò sottoscrivere ai miei colleghi di FI e del centrodestra, per migliorare la delibera del “Voglio, ma non posso”. “Se il PD vuole i voti dell’opposizione deve guadagnarseli. – prosegue De Chirico – Ai milanesi piacerebbe che non si facessero distinzioni di luogo, ma che i provvedimenti venissero applicati in tutto il territorio cittadino. Siamo certi che questa proposta contenuta nei primi due emendamenti verrà bocciata. Per sopperire alle molte lacune chiediamo che il DASPO urbano venga applicato all’esterno delle stazioni ferroviarie, dei bus a lunga percorrenza e delle metropolitane; dei cimiteri; delle riciclerie e delle isole ecologiche; degli impianti sportivi pubblici e privati (gli ultras violenti non ci sono solo al Meazza); dei luoghi di culto; dei centri commerciali; nei cosiddetti mercatini dell’illegalità di piazzale Cuoco; nelle vie della “movida soft” (via Ravizza, via Muratori, via Filzi, via Tirano, piazza Risorgimento). Inoltre, ho predisposto degli emendamenti ad hoc per i quartieri più caldi ostaggio di antagonisti, rom, delinquenti e occupanti abusivi (via Imbonati, via Padova, viale Monza, via Bolla, Corvetto, Lorenteggio, Giambellino, San Siro)“. “Anche se purtroppo il decreto sicurezza, con i successivi aggiornamenti, non contiene il DASPO urbano per chi commette reati contro il patrimonio immobiliare pubblico e privato – sottolinea De Chirico –  Auspico  che il ministro Salvini ponga presto rimedio per rendere le periferie milanesi e italiane dei luoghi in cui viverci possa essere più piacevole. L’ODG è una proposta molto liberale dall’effetto sorpresa. Personalmente – conclude – voterò favorevolmente la delibera in discussione in aula oggi e domani solo se il Sindaco Sala e quello che resta della sua maggioranza accetteranno le mie proposte”.  

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De Chirico: diciannove telecamere serviranno a poco

“Diciannove telecamere mobili per contrastare l’inciviltà di chi è solito abbandonare rifiuti di ogni tipo sono ben poca cosa se pensiamo ai 182 kmq di superficie e al quasi milione e mezzo di abitanti di Milano. Meglio di niente, certo“.  Afferma Alessandro De Chirico, consigliere Comunaloe di Forza Italia, “Non si capisce però – prosegue – perché l’amministrazione comunale abbia scelto due municipi campione, il 4 e il 6, e non di scegliere quei luoghi ben noti a tutti dove le discariche abusive sono sempre presenti. Dall’Aquatica al parco del Ticinello, da Conca Fallata (recentemente denunciata a mezzo stampa) al Gratosoglio, giusto per menzionarne alcune“. “Scandaloso poi – attacca ancora De Chirico – che a Milano ci siano degli angoli, ad esempio tra via Morgantini e via Tracia a San Siro, dove le telecamere che riprendono gli illeciti ci sono già eppure non ho notizia di denunce, fermi di mezzi o quant’altro. Ho posto la domanda in commissione e Granelli che, come sempre, non mi ha risposto. Da ridere la soluzione trovata per scongiurare la ben nota discarica di via Arquà per cui il Municipio 2 chiede da anni una telecamera. Il Comune ha fatto disegnare un bellissimo murale che oggi fa da sfondo al consueto spettacolo di degrado”. “Approfitterò della discussione in aula della delibera sul DASPO urbano – conclude – per chiedere che tali provvedimenti vengano presi anche per chi abbandona rifiuti in strada. Forse qualcuno ci penserà su un po’ prima di agire, sempre che la sinistra estrema meneghina non si eriga a paladina anche di queste persone”.

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Daspo urbano, si amplia il raggio d’azione, insoddisfatta l’opposizione

E’ stata approvata ieri, nel corso di una riunione straordinaria della Giunta, la delibera che amplia le zone soggette a daspo urbano.  L’elenco è stato reso noto dal vicesindaco di Milano Anna Scavuzzo: “L’area del centro citta’, dei Navigli Darsena, Gae Aulenti, Corso Como, l’Ospedale Niguarda, il San Carlo e San Siro“. L’esecutivo milanese ha infatti dato luce verde alla proposta di modifica del regolamento di polizia urbana del Comune di Milano con l’inserimento dell’articolo 135 dal titolo “Aree urbane ove opera l’ordine di allontanamento“. Ovvero il Daspo urbano, che da la possibilità all’ammministrazioni di stabilire un divieto di accesso ad alcune aree della città per chi metta in atto condotte illegali. “Questo provvedimento estende la possibilità di emettere ordini di allontanamento“, ha spiega Scavuzzo, precisando che “l’estensione è il frutto di un lavoro di analisi e di un confronto con tutti i soggetti coinvolti dal tema della sicurezza integrata“, dalle Forze dell’Ordine ai municipi, ai comitati e cittadini. “Vogliamo contrastare quei comportamenti – prosegue la vicesindaco- che rendono non fruibili aree pubbliche, con particolare attenzione a tutte quelle adiacenti le scuole e i plessi scolastici, le aree verdi e i luoghi ad alta frequentazione, anche turistica“. Lo scopo è quello di contrastare comportamenti molesti, spesso da parte di venditori abusivi e persone che compiono atti contrari alla pubblica decenza o in stato di ubriachezza, parcheggiatori abusivi, persone dedite ad accattonaggio molesto o che comunque con il loro comportamento rendono difficoltosa o addirittura impediscono la fruizione di aree pubbliche. Le sanzioni previste insieme all’ordine di allontanamento vanno da euro 100 a euro 300, mentre per la violazione dell’ordine di allontanamento si aggiungono da 200 a 600 euro e, conclude la Scavuzzo “Se questi comportamenti che vengono segnalati alla Questura, vengono ritenuti un problema di ordine pubblico, il questore puo’ decidere di trasformarlo in un Daspo“. Favorevole, anche se critico sui tempi, il capogruppo di Forza Italia Fabrizio De Pasquale,  “Voteremo tutti i provvedimenti della Giunta che, sia pure in ritardo di anni, faciliteranno l’uso del Daspo urbano” che ha poi spiegato e Pasquale ha poi spiegato di “voler fare un’operazione verità sugli uomini che saranno chiamati ad attuare le zone individuate dal Comue. Al momento abbiamo solo 12 vigili contro la droga e 50 per l’annonaria“. Ben più critico il suo collega Alessandro De Chirico,  “la delibera approvata oggi dalla giunta comunale guidata dal sindaco Sala sa tanto di voglio, ma non posso“. “Da una parte si riconosce che c’è un problema riguardante la sicurezza pubblica – spiega De Chirico – e a dimostrarlo c’è la cronaca quotidiana meneghina e dall’altra parte non c’è coraggio di allargare a tutta la città il provvedimento introdotto dall’ex-ministro Minniti“. Quando la delibera arriverà in aula – annuncia l’azzurro – lavoreremo per migliorarla allargando la possibilità degli allontanamenti anche da luoghi dimenticati dal testo approvato oggi“.  “Ricorderemo noi al sindaco Sala – conclude – la sua ossessione per le periferie dandogli i voti necessari ad approvare la delibera che l’estrema sinistra pare osteggiare“. “Meglio tardi che mai” commenta la neo Consigliera Comunale della Lega Silvia Sardone, ma sprona ” il tempo perso ora va recuperato pienamente“. “In questo modo il sindaco si rimangia le sue stesse parole” continua la Sardone “operando una marcia indietro patetica che finisce per darci ragione con grave e colpevole ritardo“.  “È proprio di oggi la notizia del pizzo chiesto da un pakistano a cinque suoi connazionali venditori abusivi per poter lavorare in piazza Duca d’Aosta. – sottolinea la Sardone – Spero che la prima area da cui si parta coi daspo sia proprio quella della stazione Centrale” concludendo , “Le zone da bollino rosso, purtroppo, a Milano sono parecchie: piazze e parchi di periferia sono costantemente assediati da delinquenti e pusher, senza dimenticare le aree preferite dai nomadi e le loro carovane“.  

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LUME, il Comune non si costituì parte civile, De Chirico presenta un esposto

Alessandro De Chirico, Consigliere Comunale di Forza Italia, dopo essersi chiarito con Mirko Mazzali, delegato per le periferie del Sindaco Sala, ieri lo ha ringraziato per avergli fornito alcune carte processuali sull’occupazione, da parte del collettivo LUME, del magazzino di via Vittorio Veneto di proprietà del Comune di Milano,  permettendogli di chiarirsi le idee in merito a quanto accaduto.Secondo De Chirico, l’assoluzione degli imputati perché “la condotta non ha rilevanza penale in quanto ha avuto scopo dimostrativo con la finalità di stimolare gli enti pubblici a una più proficua utilizzazione degli spazi per finalità connesse con il godimento della collettività e della cittadinanza” è  “un’evidente sentenza politica che rafforza ulteriormente il legame tra sinistra salottiera e centri sociali”. “Inizialmente credevo che Mazzali, – spiega l’azzurro – oltre a una palese inopportunità politica, fosse in conflitto d’interessi perché difensore di due imputati e allo stesso tempo rappresentante dell’amministrazione comunale vittima dell’occupazione abusiva. Devo chiedere pubblicamente scusa a Mirko Mazzali perché il Comune di Milano non si costituì parte civile nel processo penale“. “Ingenuamente, – prosegue – pensavo che alla denuncia presentata il 15/11/2017 contro ignoti per invasione di terreni o edifici ai sensi dell’art. 633 c.p. avesse fatto seguito l’iscrizione al processo come parte lesa. Figurarsi. Ringrazio Mazzali di avermi pungolato nella ricerca della verità e per questo motivo presenterò un esposto alla Corte dei Conti per danno erariale. I giudici potranno anche dire che occupare non è un reato, – conclude De Chirico – ma lo è senz’altro il fatto che un’amministrazione pubblica non faccia nulla per tutelare il proprio patrimonio immobiliare”.  

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