de chirico

Il Consiglio comunale abbandonato

La cronaca della giornata la scrive il consigliere comunale di Forza Italia Alessando De Chirico: “Ore 17.58: Consiglio comunale chiuso perché una delibera è stata rinviata per approfondimenti e l’altra per l’assenza dell’assessore Lipparini. Le mozioni in programma non sono state trattate per la mancanza degli assessori coinvolti. L’appello era previsto alle 16.30. Dopo la commemorazione di Cesare Cadeo e un’ora d’interventi liberi, tutti a casa. Poi Sala si sorprende dell’avanzata di populisti e demagoghi!!“. Il fatto accaduto oggi evidenzia come ci sia un certo disinteresse per la macchina comunale: il Consiglio in teoria è la rappresentanza vera di tutta la popolazione, mentre il sindaco solo di una delle parti in gara. E’ il motivo per il quale moltissime decisioni possono essere assunte dal Comune solo se passano dal Consiglio. L’idea di chi ha pensato il sistema era infatti che anche le minoranze del momento potessero avere voce in capitolo sulle decisioni che riguardano tutti, ma a guardare i dati sembra che sia un’idea sorpassata: come riporta Affaritaliani in un recente articolo il sindaco Giuseppe Sala si presenta in aula solo il 46 per cento delle volte. E partecipa alle votazioni solo il 13, poco più di una volta su dieci. Forse il sindaco è troppo impegnato su altri progetti come quello di diventare premier, anche se ufficialmente ha poi ribadito di aver intenzione di completare il mandato da sindaco. Eppure l’uno non esclude l’altro visto che anche il mandato di questo governo è appena cominciato e non sembra che possa cadere. Cosa ne penserebbero però i milanesi dopo questi anni con Sala versione sindaco? A molti piaceva più da commissario straordinario, anche se poi si è un po’ perso negli strascichi giudiziari dove ha dovuto affermare di non ricordare certi particolari. Particolari pure sempre connessi alle questioni milionarie che giravano intorno ad Expo, ma che in fondo non inficiano il risultato generale di aver rilanciato Milano in molti modi.

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De Chirico: Di stefano decida da che parte vuole stare

“Non è il primo post che vedo pubblicato su Facebook da parte del sindaco di Sesto San Giovanni, Roberto Di Stefano, a sostegno della compagna, Silvia Sardone, candidata nelle liste della Lega per il Parlamento Europeo. Esistono altri casi di coppie i cui componenti militano in diversi partiti, ma non si è mai visto che uno facesse campagna per l’altro a discapito del suo partito di appartenenza“. Lo ha dichiarato oggi Alessandro De Chirico, Consigliere Comunale di Forza Italia in riferimento a un post pubblicato su Facebook dello stesso Roberto Di Stefano. “Spero che il mio partito prenda dei provvedimenti immediati contro l’esponente azzurro che nel 2017 fu candidato come sindaco a Sesto. L’aver espugnato una roccaforte rossa, grazie a una coalizione solida e al sostegno per il ballottaggio di Caponi – anch’egli candidato sindaco con una lista civica -, non dovrebbe permettere al sindaco di fare ciò che vuole“, pha quindi aggiunto, proseguendo “Un tempo in Forza Italia esistevano i probiviri, ho informato la dirigenza regionale di FI per rendere nota la situazione nel caso ce ne fosse bisogno. Mi piacerebbe sapere se il mio partito sostiene ancora Di Stefano perché un conto è avere una propria linea all’interno della giunta che si amministra e un altro conto è fare campagna per la Lega contro il partito che ti ha permesso di arrivare dove sei. – concludendo – Incredibile la disinvoltura con cui questo viene fatto: Di Stefano sta cercando di farsi espellere per far ricadere su Forza Italia la responsabilità di un passaggio nella Lega che ha già deciso di fare?“.

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Ponte del 25 aprile: uffici comunali in tilt

Tutti in vacanza, ma per chi resta c’è il disagio. Personale assente, disorganizzazione e tutti i luoghi comuni degli uffici pubblici nell’ufficio più centrale della ricca bella ed efficiente Milano. Una situazione inaccettabile per i milanesi e in particolare per il consigliere comunale di Forza Italia Alessandro De Chirico: “Ecco come si presentano al pubblico gli uffici di via Larga. La fila è solo per chiedere informazioni o per ritirare il biglietto per l’attesa del servizio richiesto. Poi con molta pazienza bisogna aspettare in androne la chiamata. Nonostante l’appuntamento fissato da tempo, gli uffici preposti sono sotto organico a causa del ponte. Quei milanesi che hanno approfittato delle ferie per rimanere in città e districarsi nei meandri delle innumerevoli tappe burocratiche rientreranno al lavoro più stressati di prima. Possibile che né la Tajani, assessore al personale, né la Cocco, assessore ai servizi civici, non abbiano pensato di diramare una circolare per chiedere la copertura degli uffici aperti al pubblico durante il lungo ponte? È questa la Milano efficiente di cui Sala ne declama il modello?”.  Lo sfogo postato su Facebook sottolinea un altro dei talloni di Achille del mito di Milano come città in cui va tutto bene. Ne stanno emergendo sempre di più: ad ogni passo che ci allontana dalla possibilità di dire che sta succedendo qualcosa di buono. Milano si è riscoperta città più indebitata d’Italia, così come non c’è stata nessuna grande notizia da dare ai cittadini. Expo rimane un momento magico per questa cittadina da meno di due milioni di abitanti. Il sindaco Giuseppe Sala senza l’aiuto di un governo guidato da Renzi non sa più dove trovare i soldi per andare avanti. Chi vuole fare debiti per Milano? Nessuno, almeno non adesso. E prima o poi dovranno ammetterlo anche Sala e i suoi scherani.

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Petizione per cambiare il nome della fermata MM San Siro

Lanciata oggi una petizione per cambiare il nome della fermata MM San Siro, a promuoverla il Consigliere Comunale Alessandro De Chirico che spiega così la sua iniziativa: “Milano deve molto al grande genio di Leonardo da Vinci. Uno dei migliori modi per celebrare il cinquecentesimo anniversario della scomparsa del Maestro è quello di valorizzare maggiormente la statua di bronzo, realizzata dal progetto originale di Leonardo su impulso di Charles Dent politico statunitense e di Frederick Meijer magnate del Michigan, che domina uno degli ingressi dell’Ippodromo del Galoppo“. “Il Comune di Milano deve realizzare un percorso turistico ad hoc che possa attrarre maggiormente i viaggiatori in visita alla nostra città e i milanesi. Un semplice accorgimento per far conoscere il Monumento potrebbe essere l’aggiunta “Cavallo di Leonardo” alla fermata della M5 San Siro Ippodromo, come fu fatto per Cairoli Castello e Conciliazione Cenacolo Vinciano, e la brandizzazione della stazione metropolitana. Valorizziamo le nostre bellezze!“. Se volete firmarla andate al link: Ippodromo – Cavallo di Leonardo

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San Siro, scritte ingiuriose contro la DIGOS

“Questa mattina mi sono accorto che sui muri di una palazzina in via Paravia angolo piazzale Segesta è comparsa una scritta ingiuriosa contro la DIGOS“. Lo riferisce Alessandro De Chirico, consigliere comunale di Forza Italia. “Invito Sala a farsi un giro nel mio quartiere – prosegue De Chirico –  perché, al di là delle merende, della tinteggiatura dei marciapiedi e delle pulizie straordinarie quando lui arriva a tagliar nastri, la situazione è ormai fuori controllo. Oltre ad esprimere la mia solidarietà a tutti i ragazzi delle Forze dell’Ordine, con il rammarico per non aver potuto vedere approvato un mio emendamento al bilancio di un milione di euro proprio per gli interventi di pulizia dei muri, chiedo che l’amministrazione comunale intervenga oggi stesso. Sarebbe il miglior modo per far vedere che le Istituzioni sono presenti sul territorio“.

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De Chirico fuori dal coro: San Siro non è il Colosseo

Alessandro De Chirico, Consigliere comunale di Forza Italia, ha una posizione diversa rispetto a quella dei suoi colleghi sulla vicenda del nuovo stadio: “Come tutti i milanesi sono affezionato allo Stadio di San Siro e al bagaglio di ricordi in esso contenuti, ma un buon amministratore deve essere pragmatico. Stiamo parlando di un manufatto in cemento del 1926 non del Colosseo e se è stato demolito lo stadio di Wembley, che non era certo da meno quanto a memoria storica, può esserlo anche il nostro se le condizioni pratiche ed economiche fossero favorevoli a questa scelta“. “Condizioni pratiche ed economiche che però devono essere note – spiega quindi De Chirico –  perché sia possibile fare una scelta di campo e a oggi non mi è possibile prendere una posizione in assenza di un progetto e un’analisi dei costi e benefici derivanti dall’operazione. Quando tutte le parti in campo avranno soddisfatto queste richieste, rendendo possibile valutare se quanto intendono realizzare in un’area estesa come quella dello stadio, compreso il parcheggio e l’ex trotto, dirò la mia”. “Fino a quando si continuerà a parlare di proposte campate in aria – conclude l’azzurro – di cui si conosce a malapena la provenienza, l’unica cosa che posso fare è mettere da parte il romanticismo calcistico per dedicarmi a cose più concrete in attesa di quando, carte alla mano, si potrà affrontare la questione in modo compiuto. Per il momento, evidenzio che l’atteggiamento del sindaco non aiuta minimamente nella piena comprensione della vicenda” .

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