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Il giorno del liberi tutti pure per la Delta

Il giorno del liberi tutti pure per la Delta. Oggi infatti per tutti è il giorno del via le mascherine. Il giorno in cui finalmente si potrà girare senza “museruola”. Peccato che il mondo viaggi per fasi di realtà, mentre le persone per fasi psicologiche: in questi giorni infatti la variante indiana, ribattezzata Delta per non offendere un miliardo e mezzo di persone, si sta aprendo una strada sempre più ampia nelle nostre città. Via per via si moltiplicano le segnalazioni di focolai. E anzi nella zona di Codogno hanno appena organizzato un mega party senza mascherine, segno che l’umanità impara solo se la strage è totale perché in realtà non impara, smette di sbagliare per impossibilità oggettiva. Oggi dunque è il giorno del liberi tutti pure per la Delta. Perché la voglia di festa dei sopravvissuti è troppo alta, fa caldo e dopo un anno e mezzo di Stato d’emergenza ci siamo rotti l’anima di stare a casa. Salutare con pugnetti o gomiti. Mandare baci a distanza. Evitare il supermercato o i luoghi affollati. La verità è che gli italiani non vedono l’ora di strusciarsi gli uni sugli altri. Sudarsi addosso. Insomma di vivere un gigantesco festeggiamento come in Matrix prima dell’arrivo delle macchine. Un fotti fotti generalizzato senza pensare alle conseguenze. Come quando si pensa più alle buone prospettive che al fatto che un figlio è per sempre. E un figlio lo daranno questi festeggiamenti sconsiderati, perché “u sole” e “u mare” non guariscono tutto come dimostra il caso Campania. Lì le restrizioni saranno più dure che nel resto d’Italia. Perché De Luca sa che “u sole” e “u mare” saranno belli, ma non sono medicine valide per tutto. Allora noi dell’Osservatore ci permettiamo di dare un consiglio: vivete questa fase con prudenza. Non evitate di vivere, solo mezzo passo indietro. Nel locale per ballare, magari non state proprio nel mezzo della pista starnutendo addosso agli altri. Al supermercato tenete la mascherina e seguita la fila meno affollata. In spiaggia meglio un posto non troppo figo, ma con spazio intorno. Insomma, usiamo la testa. La vera grande festa è rimandata. Per ora. Intanto godiamoci questa.

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Covid, nuovo focolaio della variante Delta in una palestra

Covid, nuovo focolaio della variante Delta in una palestra. I casi legati al focolaio Covid nella palestra di Milano salgono a 14 a seguito dei tamponi effettuati sul personale e sui frequentatori della palestra che erano entrati in contatto con i primi casi rilevati. Dalle indagini, infatti, sono risultate altre 2 persone positive al SARS-CoV-2 per le quali è stato chiesto il sequenziamento. Dei 14 positivi, 5 sono di variante “ex indiana”, 9 sono ancora in fase di analisi da parte dei laboratori incaricati. ATS Città Metropolitana di Milano sta quindi proseguendo l’attività di contact tracing sui frequentatori della palestra entrate in contatto con i nuovi casi individuati, che vengono posti in isolamento e inviati ad eseguire il tampone di controllo. In funzione dell’evoluzione del fenomeno, in ogni caso, la palestra ha dichiarato che resterà chiusa in via precauzionale per una settimana, in attesa che possa essere conclusa la ricerca delle varianti sui casi individuati e completata l’attività di tracing ed esecuzione dei tamponi. La prossima comunicazione da parte di ATS sul focolaio Covid in questione verrà inviata alla fine di tali attività, quando sarà possibile comporre un quadro stabile e definitivo di quanto accaduto.

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