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Festa abusiva alla Statale, condanne e denunce, indaga la Procura

Le immagini lasciano poco spazio all’immaginazione: cestini ribaltati, cumuli di bottigliette, bicchieri ammassati e del liquido gettato sul pavimento. Sono gli strascichi di una festa non autorizzata cui hanno partecipato centinaia di ragazzi all’Università Statale nella notte di Halloween. Un evento organizzato da alcuni studenti che hanno occupato illegalmente gli spazi di via Festa del Perdono, come ha denunciato il rettore dell’università, Elio Franzini, pubblicando gli scatti della serata e ricostruendo quanto accaduto. “Le immagini si commentano da sole e sono il risultato dell’ennesima occupazione illegale degli spazi della nostra università, avvenuta giovedì sera in occasione di Halloween – scrive il rettore in una lettera aperta -. Queste feste, del tutto abusive, organizzate da gruppi in larga parte esterni all’ateneo, che chiedono persino una tariffa per l’ingresso, sono state tollerate per molti anni, quasi fossero l’inevitabile prezzo da pagare per risparmiare la nostra comunità da sfregi peggiori“. “Durante l’occupazione – si legge ancora sul sito dell’università – la chiusura del portone di Via Festa del Perdono 7 è stata impedita, nelle ore successive sono stati introdotti illegalmente in ateneo materiali anche infiammabili, oltre a cibi e bevande alcoliche di vario genere. La festa si è quindi svolta tra le 22 e le 5 del giorno successivo e hanno partecipato centinaia di ragazzi, molti dei quali minorenni“. Il Rettore si dice quindi “profondamente convinto che ogni atteggiamento di passiva indifferenza o rassegnazione nei confronti di atti di palese illegalità sia sbagliato in assoluto e, ancor più, da parte di un’università pubblica, che da sempre fa della difesa della legalità e dei diritti uno dei suoi essenziali valori, da trasmettere alle giovani generazioni“. “Per questo – prosegue – “avevamo deciso una chiusura straordinaria alle ore 16, nella giornata di giovedì – precisando -. E lo abbiamo fatto avvisando con congruo anticipo gli studenti e il personale che lavora in sede centrale, senza tenerli, come accaduto in passato, in uno stato di passiva soggezione rispetto a quanto stava accadendo“. “Purtroppo ogni misura precauzionale non è bastata – si rammarica il rettore -. Dopo le 16, siamo rimasti soli, testimoni di un reato che si compiva senza nulla poter fare, ad assistere alla preparazione dello scempio che vedete e che soltanto per un caso non ha avuto conseguenze peggiori, come quelle che si sono di recente verificate, in contesto del tutto analogo, presso un’altra università italiana“. Il Rettore si appella poi “alle autorità deputate alla nostra sicurezza“. auspicando “che si possa e si debba custodire la sicurezza di questo luogo, di coloro che lo frequentano e di chi abita il quartiere senza essere costretti a scegliere tra due estremi, tra le cariche della polizia e una posizione di pericolosa e assuefatta passività, come se non esistessero altre soluzioni ispirate a una pacifica, ma ferma, assunzione di responsabilità, al rispetto assoluto della legalità, alla difesa dei più elementari diritti della convivenza civile“. “Abbiamo deciso – conclude – di pubblicare le immagini perché tutti siano consapevoli e si impegnino perché questa sopraffazione non si debba ripetere, nel silenzio collettivo della comunità accademica, delle istituzioni e dell’opinione pubblica“. In seguito il Rettore ha comunicato, “Oggi stesso parte la denuncia contro ignoti, sappiamo chi è stato ad organizzare” ma “non siamo pubblici ufficiali e non possiamo identificare queste persone“. Solidarietà al Rettore è stata espressa da Azione Universitaria che, attraverso le parole del Coordinatore Andrea Fornelli, ha fatto sapere di apprezzare “le parole e lo sforzo del Magnifico Rettore Elio Franzini e ci auguriamo che, con il supporto morale degli studenti che danno realmente valore all’Università anche rispettandone le strutture, si possano finalmente contrastare queste iniziative mettendo la parola fine a questo scempio!“, aggiungendo “Azione Universitaria, come sempre ha fatto, condanna fermamente queste iniziative: è ora di dire basta a questi collettivi di studenti che pensano di poter comandare nelle strutture della nostra Università portando alcool, sporcizia e degrado“. “È peraltro il caso di ricordare che pochi mesi fa, all’università Sapienza di Roma, un ventiseienne ha perso la vita in una festa organizzata abusivamente – ricordano gli studenti, concludendo – , esattamente come la ‘Festa senza perdono’: purtroppo questa tragedia non ha sortito alcun effetto sulla coscienza degli organizzatori della “festa” in UniMi che, senza considerazione alcuna delle misure di sicurezza, continuano a rivendicare, incoscientemente, questo loro falso diritto“. In serata la Procura di Milano ha fatto sapere di avere aperto un’indagine con le ipotesi di “violazione delle norme di sicurezza” e “invasione di edificio pubblico“.  

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Annonaria: 3 sequestri penali, 3 persone indagate, 40 sequestri e 480 verbali

Con una media di 100 controlli al mese nei ristoranti e negli alimentari milanesi il Nucleo tutela consumatori dell’Annonaria della Polizia Locale vigila sul rispetto delle regole: dal controllo delle scadenze degli alimenti alle modalità di conservazione, con particolare attenzione per i cibi freschi e quelli congelati, fino alle corrette prassi igieniche che gli esercenti sono tenuti a rispettare. Nei negozi di alimentari le verifiche sono dedicate principalmente allo stoccaggio e alla regolare pulizia. Il risultato nei primi sei mesi del 2019 è stato di 3 sequestri penali, con 3 persone indagate per aver messo in vendita degli alimenti in cattivo stato di conservazione, 40 sequestri amministrativi e 480 verbali di contestazione. “L’Annonaria della Polizia locale compie un lavoro costante e prezioso, soprattutto a tutela della salute di tutti i consumatori e i clienti di ristoranti, gastronomie e alimentari – spiega la vicesindaco e assessore alla Sicurezza Anna Scavuzzo –. La tutela è anche, però, per i tanti ristoranti e negozi che rispettano le regole e che subiscono una concorrenza sleale da chi invece utilizza sotterfugi o inganni per avere maggiori entrate economiche”. I controlli vengono programmati sia su iniziativa degli agenti su tutta l’area milanese sia in seguito a segnalazioni di cittadini: per quanto riguarda i ristoranti, la maggior parte di queste ultime arriva per denunciare forti odori che provengono dai locali. In questo caso gli agenti verificano la presenza degli impianti per la dispersione degli odori e la loro certificazione. I controlli negli esercizi commerciali si concentrano, oltre che sulle norme igieniche, sulle modalità di conservazioni delle confezioni e sul rispetto delle scadenze. Non è infrequente infatti che si trovino sugli scaffali scatole con la data di scadenza abbondantemente superata; ma ci sono anche tentativi creativi di modificarle: dal tratto di penna che cambia un numero al bianchetto che copre tutta la data originaria, fino al taglio della parte con indicata la scadenza e la stampa di una nuova etichetta con il timbro attacata in un altro punto della confezione. Per i ristoranti invece la maggiore attenzione è dedicata alla pulizia della cucina e delle stoviglie e alla conservazione dei cibi, sia freschi sia congelati. Tutti gli alimenti trovati mal conservati o che non rispettano le regole della conservazione vengono sottoposti a sequestro penale, quando il cibo è mal conservato o con parassiti, oppure amministrativo, quando è posto in vendita oltre la data di scadenza. Alcuni consigli per i clienti degli esercizi commerciali: stare sempre attenti alle etichette e alle scadenze, verificare che le scritte siano in italiano, controllare che le confezioni siano integre e non ci siano rigonfiamenti, ricordarsi che nelle confezioni di plastica dei prodotti freschi conservati (per esempio la pasta) non deve esserci condensa, poiché è indice dell’interruzione della catena del freddo. Chi acquista prodotti surgelati deve verificare che le confezioni non siano attaccate tra loro o totalmente ricoperte di ghiaccio e che non ci siano all’interno liquidi rappresi, poiché può significare che il prodotto è stato scongelato e poi ricongelato.  

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Rave party abusivo, cittadini esasperati, denuncia e sequestro delle auto per alcuni partecipanti

Ennesimo rave party notturno abusivo ieri notte in via Polidoro da Caravaggio, in fondo a viale Certosa. Il luogo prescelto è stata la stessa fabbrica dismessa utilizzata in almeno altre due occasioni per “eventi” del genere ( il 10 e l’11 giugno del 2017 e il 25 aprile 2018). Nonostante molti cittadini, compreso quanto stava per accadere, abbiano tempestato di telefonate i centralini di Polizia, Carabinieri e Polizia Locale, non è stato possibile fare nulla evitare una notte insonne ai residenti. Infatti, la Polizia, per evitare problemi di ordine pubblico, è intervenuta sul posto con tre volanti per monitorare la situazione ed evitare che accadessero incidenti fra i partecipanti al “rave” e i cittadini nel  frattempo scesi per strada per filmare lo sfondamento del cancello della palzzina con un furgone e l’afflusso di centinaia di persone. Sul posto sono, sono arrivati anche il Presidente del Municipio 8, Simone Zambelli e il Presidente del Consiglio di Municipio, Fabio Galesi, che dopo avere ascoltato le proteste dei cittadini, si sono recati con alcuni di loro a presentare un esposto denuncia in Questura. Nel frattempo la festa è andata avanti per tutta la notte, con musica techno ad altissimo volume e il gruppo ha avuto la cattiva sorpresa di trovarlo ancora in corso quando ben dopo le cinque sono rientrati nel quartiere. Alle lamentele dei cittadini esasperati per il sonno perduto e alle proteste del Presidente Zambelli che si attende azioni concrete da parte del Prefetto, del Questore e della proprietà, questa mattina hanno parzialmente risposto gli uomini DIGOS che, dopo avere monitorato la situazione, hanno fermato e identificato mentre uscivano dal capannone una ventina di persone denunciandone dieci per invasione di terreni ed edifici e disturbo della quiete pubblica. La Digos ha inoltre provveduto al sequestro dell’attrezzatura utilizzata per la musica e i furgoni utilizzati per il trasportarla.

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Troppe denunce senza fondamento contro i medici milanesi

E’ quanto sostenuto in un convegno al Palazzo di Giustizia di Milano dal procuratore aggiunto Tiziana Siciliano, a capo del pool milanese “ambiente, salute e lavoro”, che ha riferito: “Noi abbiamo avuto fra lesioni e omicidi colposi da colpa medica 300 fascicoli iscritti in un anno nel 2017, in pratica ogni giorno viene intentata una causa penale a carico di un medico“.  Definendo i numeri relativi alle denunce contro i medici milanesi “patologici“, sia per il fatto che ci sia “una denuncia al giorno” a carico dei medici, sia perché “molte di queste denunce finiscono poi in archiviazione“. Siciliano, che “da circa 30 anni” si occupa di colpe mediche e che ha seguito l’inchiesta sulla clinica Santa Rita di Milano, ha spiegato “noi ci rendiamo conto che alcune di queste cause sono solo strumentali, per accorciare i tempi dei risarcimenti civili e perché il penale muove le coscienze“. un fenomeno che rallenta l’attività della procura perché “noi non ci possiamo permettere questo carico insensato di fascicoli” attribuendo infine parte della responsabilità agli avvocati avvocati “anche la classe forense una piccola responsabilità ce l’ha“.

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