denuncia

Il PD vuole denunciare chi dice che Milano è inquinata

Non a tutto il PD, ci mancherebbe altro essendo un contenitore variegato, ci sta che a qualcuno di loro, per lavare l’onta che tanto ha fatto indignare il Sindaco Sala, venga in mente di denunciare un’azienda per avere segnalato che Milano è stata momentaneamente la terza città più inquinata del mondo. Ad avere l’idea è stato il consigliere del Partito Democratico Michele Albiani, che ha proposto di denunciare l’azienda privata IQAir, produttrice di purificatori d’aria, per avere diffamato  “Milano con una classifica parziale e senza indicazioni scientifiche, gettando nel panico cittadine e cittadini”, lamentando che “Stiamo affrontando con difficoltà il drammatico problema di inquinamento della nostra città, purtroppo al centro di una Regione che non fa nulla in merito, e questa disinformazione getta solo benzina sul fuoco”. Albiani ha quindi sottolineato che il Comune si è costituito “parte civile per i danni di Ultima Generazione”  – gente che la città la danneggiata  per davvero costringendo tutti i milanesi a pagare il salato conto delle loro bravate –  “mi pare il minimo che facciamo lo stesso con IQAir per i danni patrimoniali in termini di reputazione”.  Paragone tirato per i capelli visto che gli eventuali danni causati da IQAir sarebbero da quantificare e che l’azienda sostiene di basare le proprie classifiche proprio su dati scientifiche. Senza contare che seguendo questo ragionamento, Albiano dovrebbe denunciare anche almeno la metà degli esponenti del suo stesso schieramento. Ma forse il problema è un’altro e Albiani se lo fa anche scappare: “tenendo ulteriormente da conto che il loro obiettivo è il profitto economico, a scapito del bene comune” e si sa che certa sinistra non ha mai visto di buon occhio chi fa impresa, perché secondo loro produrre reddito non fa bene alla comunità.

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Si aggrava la posizione di Shiva: procuratore di artisti lo denuncia

Il ricorso alla violenza, anche con armi, da parte del trapper Shiva – in carcere a Milano con l’accusa di doppio tentato omicidio – e del gruppo alle sue dipendenze, non sarebbe un caso isolato, ma un possibile modus operandi del “clan” per regolare certe controversie (concerti saltati, pagamenti non effettuati) o per regolare conti tra gruppi rivali. C’è un’inchiesta a Perugia, con tanto di referto medico e denuncia da parte di un procuratore di cantanti, che potrebbe essere collegata o collegabile con quella milanese. Ma facciamo ordine a questa vicenda. Il rapper e i suoi uomini sono finiti alla ribalta dopo che la chiusura delle indagini sulla sparatoria avvenuta a Settimo Milanese, la sera dell’11 luglio dove sono rimasti feriti alle gambe due giovani da colpi d’arma da fuoco; il tutto era avvenuto davanti alla casa discografica di Shiva. Massima omertà nei confronti della polizia anche dalle due persone ferite; gli unici rintracciati sul posto. Poi la svolta grazie alle telecamere e indagini mirate nell’ambiente musicale e degli ultras del Milan. E da Milano portiamoci ora a Perugia, anzi a Ponte San Giovanni, in un noto albergo del capoluogo umbro. È la sera dell’11 giugno – un mese prima del fattaccio di Settimo Milanese – quando, secondo la denuncia in nostro possesso redatta in questura di Perugia, un booker musicale (una sorta di procuratore che trova concerti agli artisti) campano viene fermato da un giovane nella hall dell’albergo e trascinato fuori con la forza nel piazzale. Fuori ad aspettarlo ci sono sei personaggi; di questi ne riconoscerà due-tre che farebbero parte della “crew” del rapper Shiva che aveva portato a Perugia, nell’ambito di un festival locale, per un concerto che si è regolarmente svolto quella sera. Nel piazzale viene assalito: picchiato con calci e pugni e a un certo punto si è trovato un coltello sotto la gola con un tizio (riconosciuto) che gli gridava: “Adesso ti ammazzo, adesso ti ammazzo”. Fondamentale è stato l’intervento del personale dell’hotel che ha minacciato di chiamare le forze dell’ordine. Il procuratore musicale riesce così a rientrare nella struttura rifugiandosi nella camera d’albergo. È stato derubato del telefono iPhone 12 Pro Max e dei contanti che aveva quella sera (155 euro) e di una scarpe perché pensavano fosse un nascondiglio di altri soldi a disposizione dell’aggredito. La violenza sarebbe stata scatenata dal mancato pagamento al procuratore che a sua volta non ha dato i contatti a Shiva che aveva effettuato il concerto. Poi è stata la volta della chiamata al 118 per raggiungere il Pronto Soccorso (abbiamo i referti medici), dove sono state curate ferite da arma da taglio e traumi al volto e in altre parti del corpo. La prognosi: 15 giorni di riposo. E poi il passaggio in questura per denunciare le violenze subite. Nel testo ha individuato ben 3 elementi, con tanto di soprannomi, a suo dire facenti parte della crew di Shiva. Sull’agguato stanno indagando oltre che la polizia anche i carabinieri che hanno ascoltato il personale dell’hotel e richiesto le immagini della videosorveglianza. Ora tutto il materiale perugino è stato inviato alla Procura di Milano per capire eventuali collegamenti o per verificare il grado di pericolosità di Shiva e del suo gruppetto personale.

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Scoperta a Varese truffa Superbonus 110%: sequestrati 444.000 euro

I Finanzieri del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Varese, su delega della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Busto Arsizio, hanno dato esecuzione ad un decreto di misura cautelare reale, emesso dal Gip territorialmente competente, nei confronti di una società di costruzioni che aveva incassato crediti di imposta fittizi per un totale di 444.000,00 euro maturati nell’ambito delle misure pubbliche di sostegno all’economia denominate “superbonus 110%”. In particolare le indagini, dirette dalla Procura della Repubblica di Busto Arsizio, hanno permesso, dopo puntuali e scrupolosi riscontri, di raccogliere forti elementi indiziari in capo a 3 soggetti che, a vario titolo, hanno prodotto documentazione fittizia consentendo alla società amministrata da uno degli indagati di acquisire indebitamente un credito tributario. La società edile ha fatturato 1.300.000 euro per lavori edili di effìcientamento energetico in regime di 110% nei confronti di un condominio nel comune di Saronno che non sarebbero stati effettuati in tutto o in parte, e i relativi crediti fiscali fittizi sarebbero stati successivamente utilizzati per compensare imposte o per essere ceduti a società terze. Le condotte illecite sono state realizzate dal titolare della ditta di costruzioni, con l’ausilio di 2 professionisti: un amministratore di condominio ed un ingegnere, il professionista, iscritto presso l’Ordine degli Ingegneri di Milano, è colui che ha asseverato l’esecuzione dei lavori e che avvalendosi delle prestazioni di un commercialista si è interessato a far ottenere i visti di conformità alle spese (previsti dalla normativa di settore per accedere al beneficio fiscale). Per l’intervento di efficientamento energetico, erano state depositate all’UT di Saranno una CILA (Comunicazione di Inizio Lavori Asseverata) e due CILAS (Comunicazione di Inizio Lavori Asseverata – Superbonus). Tuttavia, a seguito di una richiesta di integrazione documentale da parte del Comune di Saranno, era annullata la prima CILA e ne era presentata una successiva, in sostituzione della precedente, che a sua volta veniva annullata con presentazione della CILAS. Anche per la CILAS la risposta degli Uffici Comunali era negativa. Dunque, il Comune di Saronno nemmeno era stato messo a conoscenza dell’inizio di lavori di efficientamento energetico presso il condominio. In esecuzione del decreto, al fine di evitare l’aggravamento delle conseguenze del reato per cui si procede in considerazione dei danni arrecati all’Erario, la polizia economico-finanziaria ha sequestrato i crediti d’imposta illecitamente contenuti nel cassetto fiscale della società, equivalenti al 110% della fattura fittizia emessa per attestare l’esecuzione delle opere. L’odierna operazione della Guardia di Finanza si inserisce nel quadro delle rinnovate linee strategiche dell’azione del Corpo volte a rafforzare il contrasto alle condotte illecite connotate dal movente dell’arricchimento illecito in danno delle casse statali facendo leva sulle peculiari funzioni di polizia economico finanziaria, restituendo alla collettività, in caso di condanna, la ricchezza illecitamente accumulata. Si rappresenta che la misura è stata eseguita nella fase dell’indagine preliminare e che, per il principio della presunzione di innocenza, la colpevolezza delle persone sottoposte ad indagine in relazione alla vicenda sarà definitivamente accertata solo ove intervenga sentenza irrevocabile di condanna.

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Modella denuncia: costretta a prostituirmi sotto effetto cocaina

Una modella internazionale ha denunciato nei giorni scorsi alla Procura di Milano di essere stata costretta a prostituirsi, sotto l’effetto di cocaina e benzedrine, da un pr del capoluogo lombardo. “Sono vittima delle minacce e della droga. Mi ha somministrato benzedrina – ha raccontato nella denuncia la giovane donna – Ho una lesione al naso, per la cocaina. Mi ha convinto a filmare i nostri rapporti sessuali: ha minacciato di inviare i video alla mia famiglia. Ho avuto rapporti sessuali con altri uomini, in sua presenza: mi ha obbligato a prostituirmi. Ha organizzato feste a base di droga e sesso… Io sono disposta a indicare i nomi di ogni persona coinvolta”. La ragazza ha origini italiane e nel marzo del 2021 aveva deciso di venire a Milano per avviare la procedura della cittadinanza. “Una conoscente mi ha fatto il nome di quest’ uomo”, attivo anche come pr nel circuito delle modelle, e la giovane donna aveva deciso di soggiornare da lui, in un appartamento a pochi metri da un’agenzia di casting. Ne era nata una relazione. “Dopo pochissimo tempo, sono diventata completamente dipendente da lui… Si tratta di una persona ossessionata dal sesso. Io ero disposta a tutto – ha raccontato -. Lo assecondavo in ogni richiesta anche quando mi convinceva a compiere atti che mai avrei pensato di fare…”. Trascorrono i mesi tra Milano e Porto Cervo. “Ha cominciato a picchiarmi e minacciare di rivelare che mi drogavo. Ero sotto ricatto. Un giorno mi ha detto di aver fatto sesso con me tutta la notte, ma ero così stordita che non riuscivo a ricordare niente”. La ragazza ha quindi deciso di andarsene dall’Italia dopo aver presentato denuncia tramite un legale. ANSA

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Sei minorenni extracomunitari denunciati per aggressione

La polizia ha denunciato sei ragazzini tra i 13 e i 15 anni, per aver picchiato due 12enni nel mezzanino della metropolitana Duomo a Milano, nel tentativo di rubargli gli zaini. E’ successo intorno alle 10.25 di ieri mattina e la baby-gang è stata fermata poco minuti dopo perché le vittime sono riuscite a fuggire e a dare l’allarme alla Polmetro, prima di essere accompagnati al pronto soccorso della clinica De Marchi dove sono stati medicati e subito dimessi. Gli indagati per tentata rapina aggravata in concorso e lesioni sono tre 15enni di origine egiziana, marocchina e romena, e tre tunisini di 13, 14 e 15 anni residenti tra Lodi e Sant’Angelo Lodigiano. Sono tutti studenti e due di loro hanno precedenti specifici: la polizia li ha riconsegnati ai loro rispettivi genitori, tutti lavoratori incensurati. Askanews  

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De Chirico (FI) denuncerò Sala per omissione di atti d’ufficio

“Quanto avvenuto ieri sera alla Darsena è scioccante, ma assolutamente prevedibile. Domani presenterò una denuncia contro il sindaco Sala per omissione di atti d’ufficio in piena pandemia”, lo annuncia Alessandro De Chirico, Consigliere Comunale di Forza Italia. “Solo 12 ore prima del folle rave-covid party Sala ha registrato un video per chiedere più controlli sulla Darsena. – continua l’azzurro –  E dov’erano questi controlli? A chi li chiedeva? È ancora lui il primo cittadino, nonché la prima autorità della salute dei milanesi, come spesso ha ricordato mentre criticava le altre Istituzioni, e che come tale deve agire per governare al meglio Milano. Queste scene sono indecenti, c’è una chiara responsabilità politica nell’incapacità di gestire l’ordine pubblico. Se la Scavuzzo, con delega alla Polizia Locale, non ha mandato ordine di intervenire deve essere immediatamente rimossa dall’incarico. Se l’ordine di servizio è stato mandato e il comandante Ciacci non ha impiegato sul posto un equo contingente di Vigili per chiudere la Darsena deve essere immediatamente sostituito. Il Prefetto è stato avvisato del pericolo assembramenti dal sindaco oppure Sala si è limitato a fare il suo video da influencer e basta? Il Questore era stato informato? Il ministro”. “Lamorgese deve prendere seri provvedimenti e commissariare il Comune di Milano per manifesta incapacità. Non possiamo più permettere che l’episodio si chiuda in poche ore dopo le vibranti polemiche del giorno dopo e qualche scaramuccia politica. Questa volta qualche testa dovrà cadere per forza – conclude il Forzista – perché dopo un anno è inaccettabile vedere scene indegne come quelle di ieri sera!”.

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