Dai Francesco: Diarchia
Dai Francesco: Diarchia. Le crisi possono essere occasioni come ha ricordato Papa Francesco, allora forse è arrivato il momento di un cambiamento radicale. Un cambiamento epocale. Il primo Pontefice a chiamarsi Francesco potrebbe essere quello che ricongiungerà la Chiesa e lo Stato come il primo Francesco ricongiunse le persone e il mondo. Sono uscite dal buio del Medioevo loro, come potremmo uscirne noi se ora ci prendessimo per mano. Non abbiamo bisogno di cercare alleanze ovunque, prima riuniamo lo Stato e la Chiesa. Basta con questa convivenza che dura da 2000 anni. Ci siete, però con la vostra indipendenza. Sembra una soap. Saldiamo un’altra volta le Italie che convivono e rilanciamoci oltre la crisi. Ne abbiamo tutti bisogno, una grande carica positiva con cui illuminare il mondo un’altra volta. Insieme abbiamo le risorse umane ed economiche per fiondare l’Italia oltre le tenebre di questa epidemia di morte e paura, possiamo farlo senza snaturarci. Ognuno può occuparsi del suo campo senza dover vivere da separati in casa, una Diarchia può funzionare. Anche a tempo, se vogliamo “fare una prova”. Riuniamo l’Italia in un unico corpo, saremo tutti più forti, non più deboli. Dai Francesco: Diarchia. Mattarella è un uomo ragionevole: sa che da solo non può farcela. E siete coraggiosi per non dire abbastanza spregiudicati per compiere un passo del genere. I più giovani al momento non sono in grado. Però forse vi seguiranno, potreste dare un segnale di portata planetaria tanto da smorzare la viralizzazione mentale della società. La Chiesa e lo Stato in Italia diventano una cosa sola: è un messaggio potentissimo. Ovunque nel Mondo si conoscono l’Italia e la Chiesa. Ci sono comunità, sedi, ambasciate. Forse questa è una via da considerare.
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