Rischio paralisi: le direzioni sanitarie evitano i malati Covid

Rischio paralisi: le direzioni sanitarie evitano i malati Covid. Nei giorni scorsi si sono ripetute segnalazioni di direzioni sanitarie che cercano di evitare i ricoveri per Covid19. Perché? Perché come molti hanno continuato a sottolineare il problema è che ogni letto con un contagiato da Coronavirus sottrae un letto, con medici e infermieri, ad altri reparti. Se gli anestesisti devono restare in prima linea Covid, ad esempio, non possono stare in sala operatoria. Quindi da amministratori attentiai numeri e non alle persone per evitare il rischio paralisi le direzioni sanitarie evitano i malati di Covid. Cercano cioè in tutti i modi di non ricoverarli nelle proprie strutture, anche perché la paralisi potrebbe durare mesi: il Coronavirus è tutto meno che una comune influenza, anzi è una malattia dalla quale nemmeno se guarisci puoi essere sicuro al cento per cento di essere tranquillo. Ci sono stati casi di guariti che l’hanno contratta di nuovo. Quindi il malato di Covid è un grosso rischio, specialmente per le strutture più piccole fuori da Milano: già i rianimatori sono pochi, se pure quelli vengono dedicati solo al Covid tutti gli altri pazienti chi li segue? Si poteva fare qualcosa per evitare una situazione del genere? Magari visto che mancano rianimatori da sempre, invece di buttare soldi in contratti co.co.co o affini si potevano assumere i giovani con formule d’urgenza invece di allestire l’ennesimo concorso. I rianimatori servono oggi e serviranno domani, dunque visto che siamo in economia di guerra (altrimenti non si punterebbe al 150 per cento di debito pubblico) gli ospedali dovrebbero assumerli. Contestualmente dovremmo ricostruire la medicina di territorio, perché è uno degli antidoti al collasso degli ospedali: se uno è asintomatico o comunque con sintomi lievi, perché non dovrebbe essere curato a casa propria da un medico che magari già ne conosce la storia clinica? Invece no, continua la tiritera dell’ospedale in Fiera. E intanto Milano rischia di diventare la nuova Bergamo. Però con un numero di abitanti dieci volte superiore.

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