Atm contesta il diritto di scioperare

Atm contesta il diritto di scioperare. L’intervento di Arrigo Giana, direttore generale di Atm, ha messo in dubbio con un intervento pubblico il diritto di scioperare dei suoi dipendenti. Dopo decenni si iniziano dunque a contestare liberamente i diritti fondamentali delle persone con un lavoro. In un momento in cui ci sono sempre meno persone con un lavoro dignitoso, anche quelli vengono messi all’angolo. Vi riproponiamo le sue parole di commento allo sciopero previsto per oggi e domani. “È il momento di un cambio radicale, serve una svolta, è ora di parlare anche del diritto a muoversi dei cittadini. Bisogna affrontare in modo costruttivo il tema degli scioperi rivedendo le norme e aggiornandole alle attuali esigenze di mobilità delle città – dichiara Arrigo Giana, Presidente di Agens (Agenzia Confederale dei Trasporti e Servizi) e Direttore Generale di Atm (Azienda Trasporti Milanesi) – La priorità, infatti, è certamente continuare a garantire il diritto legittimo di scioperare ma allo stesso tempo tutelare anche gli spostamenti di milioni di cittadini che ogni giorno usano il trasporto pubblico per andare al lavoro, a scuola o per raggiungere strutture ospedaliere. Il tema della rappresentanza sindacale è cruciale: le aziende non possono essere ostaggio di minoranze che non hanno rappresentatività nel settore, ma hanno il potere di paralizzare le città. Per questo come associazione di categoria stiamo lavorando a una proposta di legge che prevede la proclamazione dello sciopero solo da parte di sindacati che hanno una rappresentatività congrua tra i lavoratori. Se così fosse, le componenti sindacali che raccolgono più consenso sarebbero anche più legittimate“. “Altro tema di riflessione – prosegue Giana – è la modalità di informazione. Le aziende per legge sono tenute a dare larga diffusione di uno sciopero ai cittadini almeno cinque giorni prima ma non hanno alcuna possibilità di informare la clientela sulle possibili reali ricadute. Quello che chiediamo è quindi di introdurre un obbligo individuale di comunicare all’azienda l’adesione almeno il giorno prima. Questo permetterebbe di dare informazioni e orientare così le scelte alternative, o meno, dell’utenza. Stabilire una regola in questo senso mi sembra una proposta di buon senso e di convivenza civile, perché se da un lato è sacrosanto il diritto di scioperare, dall’altro lo è anche quello dei cittadini di poter organizzare i propri spostamenti, il proprio lavoro e la propria vita- conclude Giana”.

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