divieti

Manifestazione dei motociclisti contro il Comune. Valcepina (FdI): penalizzati lavoratori e studenti

La decisione del Comune di Milano, di vietare dal primo ottobre 2024 la circolazione (in Area B) a tutti i motocicli a benzina 4 tempi Euro 0 e Euro 1,e dal 2025 ai motocicli Euro 2 e nel 2028 quelli Euro 3, è stata accolta con disappunto dai motociclisti che, per protesta, hanno organizzato un motoraduno per il pomeriggio di sabato 16 Marzo. Il raggruppamento dei partecipanti si svolgerà al parcheggio del Centro Saini di via Corelli e da lì i motociclisti si recheranno in corteo fino in piazza del Duomo. I centauri contestano le decisioni dell’amministrazione sottolineando che i loro sono mezzi poco inquinanti e poco congestionanti e hanno intrapreso una raccolta firme a loro sostegno che è già arrivata a quota 15.000 adesioni. Al loro fianco si è schierata la Consigliera Comunale di Fratelli d’Italia, Chiara Valcepina che ha commentato “Sostengo con forza la manifestazione promossa dai motociclisti il prossimo 16 marzo 2024 e supporto tutti i motociclisti contro le decisioni del Comune di Milano e del Sindaco Sala di restringere ancor di più le maglie per l’accesso di motoveicoli all’area B di Milano, penalizzando così lavoratori e studenti”. “Questa scelta miope – ha aggiunto Valcepina – inoltre, con scarsissima incidenza sulla stessa qualità dell’aria, andrà invece a peggiorare ancor di più i flussi veicolari, in quanto in molti, stante la oggettiva esigenza di spostamento casa-lavoro, dovranno utilizzare la macchina. Dalla padella alla brace” chiedendo “che venga convocata la commissione mobilità del comune per un confronto con l’Assessore Censi ed Associazioni su questa assurda misura che comporta pesanti criticità”. Dello stesso parere Mattia Ferrarese, Consigliere in Municipio 3 di Fratelli d’Italia “Domandiamo all’assessorato competente un tavolo di confronto per non permettere che il grido di aiuto di un intero comparto cada nel vuoto: non possiamo e non dobbiamo lasciare che il motociclismo milanese sia destinato all’estinzione, senza prima valutare ogni altra opzione sostenibile nel rispetto dell’armonizzazione delle esigenze di ogni attore presente. Siamo al fianco dei motociclisti e di tutte le realtà che ruotano attorno all’universo delle due ruote”. 

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Bandiera palestinese su palazzo del Comune, ma ai manifestanti vietato andare in Duomo

Se da un lato il Comune sembra essere più permissivo nei confronti dei manifestanti pro-Palestina, dall’altro la Prefettura è decisa a non concedere loro quello che agli altri non viene concesso. Infatti, la chiusura alle manifestazioni in piazza Duomo e Piazza della Scala deciso da tempo dal Comitato per l’Ordine e la Sicurezza, ha portato al divieto di transitarvi anche per i futuri cortei annunciati dai sostenitori della causa palestinese, con tutte le scontate proteste del caso da parte degli organizzatori. Più permissivo in alcuni casi invece il Comune. Come nel caso segnalato dal Consigliere Comunale della Lega Samuele Piscina, “Il Comune non può far finta di non avere competenze in merito alla bandiera della Palestina esposta sullo stabile comunale dell’ex municipio di Crescenzago in Piazza Costantino. La sinistra ancora una volta dimostra di essere ondivaga sulla guerra in medioriente”. Contestazione probabilmente ispirata dal regolamento che norma l’esposizione di bandiere sugli immobili comunali. “Ho presentato una legittima richiesta di chiarimento all’Assessorato competente attraverso una Domanda a Risposta Immediata – spiega Piscina – ma mi sono trovato di fronte al solito atteggiamento da Ponzio Pilato degli esponenti del Pd che si dichiarano impossibilitati a portare la risposta in aula in quanto lo stabile non sarebbe più nelle disponibilità. Eppure – aggiunge – lo stabile in Piazza Costantino, inserito nel Fondo immobiliare Milano 1 di BNP Paribas, nonostante l’avvio del processo di alienazione, è ancora nelle disponibilità milanesi perché il Comune ne detiene sia le quote che la governance, come ribadito anche sul sito dell’Amministrazione comunale”. “Evidentemente – conclude quindi il leghista – domandare come mai il Comune non intervenga per richiedere ad ANPI e Legambiente, affittuarie dello stabile, di toglierela bandiera, è troppo scomodo per la maggioranza di Palazzo Marino”.

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Area B. Sardone: divieti per gli operatori delle Forze dell’Ordine dimostrano il menefreghismo di Sala

“La vergognosa chiusura del sindaco Sala alla Polizia di Stato che chiedeva deroghe in merito ad Area B è la dimostrazione lampante che alla sinistra della sicurezza non fregherà mai nulla. L’agitazione dei sindacati, giustamente arrabbiati e sfiduciati per il trattamento riservato loro da un’amministrazione comunale arrogante e insensibile, segna un punto di non ritorno. Ci sono agenti che non potranno più entrare in città per effetto dei nuovi divieti che bandiscono euro 4 ed euro 5 diesel mettendo così a rischio la copertura dei turni e di conseguenza anche la sicurezza in città, già fin troppo carente. Mi chiedo come si possa avere una visione così miope da non capire il danno che Area B farà tra pochi giorni alle forze di Polizia. Assurdo e inconcepibile. La mia solidarietà alla Polizia di Stato: è evidente che alla sinistra le divise danno sempre più fastidio…”. Così Silvia Sardone, europarlamentare e consigliere comunale della Lega.

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CDX Città Metropolitana: Sala nega la discussione sui divieti ai diesel Euro 4 e 5

“Area B. Quest’oggi in Consiglio Metropolitano il centrodestra ha presentato una mozione per impegnare il Sindaco Sala a sospendere l’entrata in vigore di Area B, misura che inibisce l’accesso in città ai veicoli benzina fino a euro 2 e diesel fino euro 5. Peccato che il Sindaco sia stato molto chiaro sul non voler discutere il documento, negando l’ìapertura del dibattito in Consiglio Metropolitano”. “Nella difficile situazione economica che attraversa il paese, e che forse non si è ancora manifestata in tutta la sua pienezza, rendere ancora più difficile la vita a milioni di cittadini, nella fattispecie per le fasce più deboli, che non hanno i mezzi per sostituire gli autoveicoli più datati, è incomprensibile”. “I cittadini metropolitani residenti nei comuni limitrofi, specie quelli più lontani dal capoluogo, sono ulteriormente penalizzati dalla carenza di mezzi pubblici per l’accesso in città, situazione che si aggrava ulteriormente in determinate fasce orarie. Sala, parlando da Sindaco di Milano e anticipando i Consiglieri, ha spiegato di essere stato votato dai propri cittadini per perseguire questo obiettivo, dimenticandosi che lo stesso dovrebbe rappresentare anche tutti coloro che vivono in Provincia”. Così facendo ha messo in difficoltà gli stessi consiglieri di maggioranza, costretti così a negare persino la discussione su un argomento tanto sensibile. Così il centrodestra all’unisono, preso quindi atto che Palazzo Isimbardi non è più rappresentativo dell’area metropolitana milanese, ma solo dei cittadini residenti nel capoluogo, ha deciso di abbandonare l’aula in segno di protesta.” Per Samuele Piscina, Capogruppo Lega: “A farne le apese sono sia i cittadini dell’hinterland che i milanesi stessi, poiché non tutti possono permettersi la sostituzione dell’automobile cambiata pochi anni prima. Pensate che chi abita in Area C, tra i quali anche diversi residenti delle case popolari, non potrà più accedere nella cerchia neanche per portare la propria vettura nel garage. A fronte di una politica scellerata, contraria a ogni logica soprattutto in questo difficile momento economico, le giunte di sinistra degli ultimi 12 anni hanno aumentato i ticket e gli abbonamenti dei mezzi pubblici a fronte di nessuna nuova progettazione di ulteriori tratte metropolitane. Non è cosí che si fa una seria campagna per promuovere l’utilizzo di mezzi alternativi” Per Pino Pozzoli, capogruppo Fdi, “oggi si è palesata la necessità di tornare a votare il sindaco metropolitano con suffragio universale. Un sindaco che risponde solo ai milanesi ignorando le istanze e gli appelli che arrivano dall’hinterland, non può rappresentare l’area vasta della provincia. Rincorre politiche “Gretine” che non hanno effetto sull’inquinamento, ma peggiorano solamente la qualità della vita dei cittadini che vivono intorno al capoluogo.” Per Vera Cocucci Capogruppo Forza Italia: “In provincia non abbiamo i mezzi di trasporto pubblico che hanno in città, ci sono orari di “morta” in cui non passa nemmeno un autobus o un treno a volte per ore e i capolinea delle linee metropolitane o i principali accessi al sistema di trasporto cittadino sono all’interno dei confini comunali. Confini che dovrebbero essere membrane permeabili e che invece con provvedimenti come questo rischiano di diventare muri che separano cittadini di serie A e cittadini di serie B. Ben venga la tutela dell’ambiente ma solo con un vero sistema di trasporto pubblico integrato ed efficiente tra città e provincia come in tutte le metropoli europee! Diventiamo una vera Grande Milano anziché chiudere la piccola Milano.”

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Gli esercenti milanesi rispettano i divieti

E’ emerso un sostanziale rispetto a Milano dell’orario di chiusura dei locali alle 24 e del divieto di servizio al banco dopo le 18 imposto dalla nuova ordinanza della Regione Lombardia, dalla riunione tecnica che stamani si è tenuta in prefettura con il prefetto Renato Saccone e i vertici provinciali di Polizia, Carabinieri e Guardia di Finanza. I controlli per evitare assembramenti, in particolare nelle zone della movida, continueranno ancor più serrati nei prossimi giorni per verificare il rispetto delle norme imposte dall’ ordinanza regionale. Ieri le persone controllate sono state 2823 dalle forze dell’ordine presenti al vertice in Prefettura, 15 quelle sanzionate per il mancato rispetto delle regole anticontagio. Gli esercizi commerciali controllati sono stati 112. ANSA

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Domenica di controlli e sanzioni a chi violava i divieti

Domenica 15 marzo, sono proseguiti i controlli della Polizia di Stato nella città di Milano, finalizzati a verificare il rispetto dei divieti imposti dal Decreto del Presidente del Consiglio per il contrasto alla diffusione del COVID-19, sia nelle aree pubbliche, quali i parchi cittadini non recintati, che nei luoghi non aperti al pubblico. Tra i fatti più rilevanti si evidenzia un intervento delle volanti dell’Ufficio Prevenzione Generale nel corso del quale sono stati indagati ai sensi dell’art.650 c.p. 7 cittadini afghani tra i 22 e i 36 anni ed uno pakistano di 24 anni. I poliziotti sono intervenuti in via Aldini, presso il parco non recintato del Quartiere Quarto Oggiaro, a seguito della segnalazione alla centrale operativa di un assembramento di più persone, tra cui due che litigavano fronteggiandosi. All’arrivo degli agenti molti si erano già dileguati, tra cui i protagonisti della lite, ma gli agenti ne hanno intercettati alcuni mentre defluivano nella vicina via Barrella. Una volta identificati, gli 8 ragazzi, non hanno saputo fornire valide motivazioni per la loro presenza in strada, a distanza ravvicinata, motivo per il quale sono stati indagati per l’inottemperanza all’art.650 c.p. Sempre in zona Quarto Oggiaro, in via Varesina una pattuglia in perlustrazione del Commissariato Quarto Oggiaro ha notato un gruppetto di 7 giovani che fumavano e discutevano seduti sulla soglia di un civico, a distanza molto ravvicinata. I 7, cittadini turchi di età compresa tra i 24 e i 33 anni, non avendo addotto giustificazioni valide circa la propria presenza in strada ed anzi essendosi radunati per stare in compagnia, scambiandosi tranquillamente saluti con le mani, e non rispettando le norme igienico sanitarie imposte dal Decreto PCM vigente per contenere l’epidemia, sono stati tutti indagati ai sensi dell’art. 650 c.p. per l’inosservanza. Inoltre,  in via Montello, gli agenti del Commissariato Sempione sono intervenuti in uno stabile a seguito di una segnalazione di un condomino, il quale lamentava rumore e musica ad alto volume proveniente da un appartamento vicino. I poliziotti giunti sul posto, hanno accertato la presenza di 16 ragazzi, di cui 4 minorenni, i quali hanno riferito di aver preso in affitto l’appartamento tramite un’agenzia, al solo fine di una rimpatriata tra amici. Tutte le persone presenti sono state identificate ed  essendo residenti in diversi quartieri di Milano si valuteranno eventuali provvedimenti da adottare. In base a quanto dichiarato nelle autocertificazioni, molti di loro hanno affermato di essersi organizzati per una cena tra amici. Altresì saranno effettuati accertamenti sull’agenzia che ha affittato l’appartamento. Ieri sera, alle 19 circa, in Piazza Oberdan, gli agenti delle volanti hanno accompagnato in Questura 11 persone, di origini sudamericane, denunciandole per rissa e resistenza a pubblico ufficiale, nonché per la violazione del decreto inerente le misure anti Covid-19. Il gruppo di persone, visibilmente alterato dall’abuso di sostanza alcoliche, ha scatenato una rissa con lancio di oggetti e bottiglie in vetro. All’arrivo dei poliziotti gli stessi  non si sono mostrati collaborativi inveendo nei loro confronti. Sono stati dunque accompagnati in Questura per gli accertamenti di rito.  

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