L’Asilo Mariuccia apre le porte alle donne afghane

L’Asilo Mariuccia apre le porte alle donne afghane. A renderlo noto è il generale Camillo De Milato, presidente dell’ente benefico milanese, in una nota in cui spiega come la fondazione Asilo Mariuccia abbia dato la sua disponibilità ad accogliere 8 donne afghane “per salvare otto vite” è specificato nella nota. L’ennesimo esempio ci come il mondo dell’accoglienza milanese sia sempre pronto a intervenire nelle situazioni di emergenza per soccorrere i più bisognosi. L’Asilo Mariuccia poi vanta una storia centenaria di supporto alle donne in difficoltà, non sorprende dunque che di fronte alla catastrofe seguita allo scioglimento del governo afghano in appena tre giorni sia proprio l’ente benefico milanese tra i primissimi a tendere una mano alle donne che riusciranno a mettersi in salvo. Perché nonostante le parole rassicuranti del nuovo governo talebano che assicura amnistie, rispetto dei diritti umani e delle donne in particolare, sono in pochi a fidarsi di chi fonda il proprio credo su precetti che pongono la donna in posizioni di sudditanza rispetto agli uomini. E in ogni caso è già partito un esodo che secondo gli analisti più pessimisti rischia di trasformarsi in una fuga di massa dall’Afghanistan. Basti pensare a Kabul, una città da 6 milioni di persone che solo in parte condividono gli ideali talebani. Di fronte però a questa ipotetica migrazione di massa Milano e le sue istituzioni storiche come l’Asilo Mariuccia hanno dimostrato una volta di più di essere pronti ad aprire le braccia per supportare i più deboli.  

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