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Piazza Duomo. Sollazzo: via i banani. De Corato: le si dia uno stile europeo

L’approssimarsi della scadenza del contratto di sponsorizzazione con Starbuck per il verde il Piazza Duomo e l’invito rivolto dal Comune di Milano a tutti i soggetti interessati, di presentare una nuova proposta che possa prevedere sia il mantenimento dell’attuale fisionomia delle aiuole, sia il loro  riassetto, con la successiva manutenzione nel tempo fino ad un massimo di tre anni, sta cominciando a generare i primi commenti da parte dei politici milanesi. “La scadenza del contratto con Starbucks può essere la buona occasione per liberare Piazza Duomo dalle palme e dai banani che nulla hanno a che fare con lo stile della piazza – è il commento di Simone Sollazzo, Consigliere Comunale M5S  – Mi auguro quindi che eventuali nuovi sponsor diano precedenza quantomeno a specie vegetali che si possano inserire con armonia e pertinenza al contesto urbanistico milanese. E che garantiscano – conclude – delle condizioni ottime sia di manutenzione ma di sorveglianza contro qualunque eventuale tentativo di danneggiamento per evitare un secondo episodio come l’incendio delle palme il cui autore non è mai stato individuato”. “Mi auguro che il nuovo sponsor, che si occuperà del verde in Duomo, eliminerà nel minor tempo possibile, sia le palme che i banani, che nulla hanno a che fare con questo luogo, perché piazza Duomo merita di ritornare ad essere quella di un tempo, con alberi che si addicano all’affascinante location quale è la suddetta piazza. – Auspica anche l’ex vice Sindaco Riccardo De Corato – Di fronte alla Cattedrale della Diocesi tra le più belle ed imponenti al mondo –prosegue De Corato -, mi sembra assurdo siano state piantate delle piante simili che, giustamente, in passato sono state oggetto di critiche da parte di associazioni e di numerosi cittadini milanesi. Confido fortemente – conclude – che nella piazza più importante di Milano, si ritorni ad uno stile ambientale europeo che ha sempre caratterizzato questo Sacro luogo, da decenni simbolo e vero punto di riferimento del capoluogo lombardo“. I proponenti avranno la possibilità di visionare sul sito del Comune di Milano la planimetria fornita da MM per le informazioni tecniche relative alla portata delle solette a alle dimensioni delle vasche/contenitori, necessarie ad una corretta valutazione della scelta di piante e materiali. Sarà possibile disporre di un file Autocad con la planimetria delle aiuole per agevolare la redazione della proposte grafiche, inoltrando specifica richiesta all’indirizzo mail urb.verdesponsorizzazioni@comune.milano.it. Le proposte potranno essere presentate nel bimestre settembre-ottobre, così da poter formalizzare il nuovo contratto di sponsorizzazione a partire dal mese di gennaio 2020. Tutti i dettagli qui.  

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La Finanza sequestra attico da quattro milioni in Duomo

Occupava il lussuoso attico con vista su piazza Duomo a Milano di Vector srl, una società immobiliare dichiarata fallita lo scorso novembre millantando crediti per 4,5 milioni di euro per consulenze tributarie, e guidava (peraltro con la patente ritirata) una Range Rover Velar intestata ad un’altra società fallita. L’uomo (che ha precedenti ed è indagato per autoriciclaggio, bancarotta fraudolenta e compensazioni tributarie con crediti inesistenti) si è visto sequestrare dalla Gdf di Lecco non solo l’appartamento da 4 milioni di euro ma anche gli arredi per 400 mila euro, i valori che c’erano in casa, soprattutto orologi, per 260mila euro e una decina di migliaia di euro. E’ stato il sostituto procuratore di Milano Donata Patricia Costa, nell’ambito dell’inchiesta sulla bancarotta della Vectar, in cui risultano anche altri indagati, ad emettere con urgenza il provvedimento di sequestro, convalidato dal gip Luigi Gargiulo. ANSA  

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Festa della Repubblica, Sala all’alzabandiera in Duomo

“E’ chiaro che dobbiamo continuare a credere nei valori che la Repubblica ha espresso, non è mai finita“: lo ha sottolineato ai giornalisti in piazza Duomo il Sindaco Giuseppe Sala  a margine della cerimonia dell’alzabandiera per la ricorrenza del 2 giugno. “Fa piacere – ha osservato il sindaco – che ci sia tanta gente. Vuol dire che certi simboli ancora funzionano e che i cittadini sono ancora attaccati al ricordo e alla valorizzazione di certi momenti. Giornata importante, bello il messaggio di Mattarella che e’ stato letto“. “E’ chiaro – ha aggiunto Sala – che dobbiamo continuare a credere nei valori che la Repubblica ha espresso, non è mai finita però Milano da questo punto di vista ritengo sia un esempio di ottima gestione democratica“. Di fronte alle Forze Armate, oltre al sindaco, Giuseppe Sala, erano presenti anche il Prefetto, Renato Saccone, il questore, Sergio Bracco, numerosi ufficiali dei corpi militari e rappresentanti del mondo civile, come il rettore del Politecnico, Ferruccio Resta. Nel corso della cerimonia è stato letto il messaggio del Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella. Dopo l’alzabandiera, il Sindaco, come ogni anno, ha accolto numerosi cittadini nel suo ufficio, prestandosi a strette di mano e fotografie con i visitatori di Palazzo Marino, aperto e gratuito nella giornata di oggi. Sul suo tavolo, presenti diversi dossier: quello della Scala, quello della candidatura olimpica e la programmazione finanziaria 2019-2021. Il sindaco ha inoltre mostrato a cittadini e cronisti il rendering del nuovo grattacielo di A2A, che verrà costruito in prossimità dello scalo di Porta Romana.  

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Veneranda Fabbrica, dolore per Notre Dame, Delpini rassicura sul Duomo

Anche la Veneranda Fabbrica del Duomo, l’ente che cura la cattedrale di Milano, esprime dolore per il rogo di Notre Dame. “Profondamente addolorata, l’intera famiglia della Veneranda Fabbrica partecipa all’angoscia dei cittadini di Parigi, del loro Arcivescovo, dell’Arciprete di Notre Dame e delle istituzioni statali francesi per il terribile incendio che ha colpito la Cattedrale. Esprimiamo vicinanza, amicizia e fraternità in questo tragico momento“, si legge in un post sui social. “Il Duomo di Milano è costruito in un’altra maniera – ha invece spiegato Monsignor Delpini -, non mi pare che ci siano rischi di questo genere. Credo che tocchi agli ingegneri e agli addetti alla prevenzione vedere le cose che succedono, ma non mi pare che ci siano rischi di questo genere a Milano“. Per Delpini, l’incendio della cattedrale di Notre Dame è “una ferita comune per tutta l’Europa”. “Sto pensando a come esprimere la solidarietà alla Chiesa francese e alla città di Parigi – ha aggiunto – Un simbolo che brucia è un lutto per tutti: questo rogo ha colpito un simbolo religioso, della storia, il luogo di convergenza di una civiltà“.

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Il Duomo e la Maestà contestata dalle donne

Le critiche arrivate dal mondo femminista non sembrano scuotere il sindaco Sala, ma l’installazione di Gaetano Pesce continua a non piacere proprio alle donne. Un altro carico lo ha messo Graziella Biondino, pasionaria di Forza Italia sempre in prima linea per i diritti delle donne e dei disabili. Il suo commento su Facebook non lascia scampo a quella che dovrebbe essere un’opera d’arte: Mi sono dovuta calmare prima di pubblicare questo scempio ! ma non vi Vergognate ???? Dovrebbe rappresentare la Donna Trafitta dalla Violenza ! La Donna che è stata Trafitta Dalla Violenza Non mette in Mostra solo Tette e Cu……lo . Sono INCA….ZZATA !! MI SENTO OFFESA VERGOGNA .!! Chi è che mi spiega chi ha avuto questa idea di Mer….da ???? — arrabbiata presso Piazza del Duomo. Sono critiche troppo dure? O forse Pesce e Sala non hanno capito che in questo caso hanno preso un abbaglio. Sbagliare capita a tutti, ma perseverare è diabolico dice un vecchio adagio. Ma Beppe Sala sembra aver optato per la strada diabolica. Va bene tutto, compresa l’aura di perfezione di Sala, ma almeno le donne le vogliamo ascoltare o rimaniamo chiusi negli stessi salotti dove comandano gli uomini?

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Il Fuorisalone più brutto di sempre?

Brutto. Anzi: brutto e cattivo. Il Fuorisalone 2019 si candida a diventare l’edizione più brutta di sempre: prima i caselli daziari insaccati nella juta di un artista africano, poi persino piazza Duomo con Maestà sofferente, l’opera di Gaetano Pesce che nessuno ha capito. E ha irritato quelli che l’hanno capita. I più hanno capito che si tratta di un paio di testicoli montati su un paio di gambe. Gli altri l’hanno presa invece come un’offesa: l’opera dovrebbe richiamare un corpo femminile vittima della violenza maschile. E già questo aspetto solleva molti dubbi sulle capacità estetiche dell’artista: Pesce voleva i seni femminili, ha installato due testicoli. Ma l’aspetto ancora più brutto è come l’artista sia riuscito a offendere proprio le donne. Dai blog femminili i commenti sono molto negativi: E come la rappresenti la violenza sulle donne? Violentandole: sessualizzi una poltrona, che infatti la donna, è risaputo, è solo un oggetto morbido sul quale accomodarsi; poi la decapiti e la riempi di spilloni come una bambolina voodoo. Cosa ci racconta questo oggetto, che definirei un gigantesco atto di onanismo auto-celebrativo? Che non hai capito niente di violenza sulle donne. E se la femminilità la chiami pure Maestà, a me pare una presa per il culo alta 8 metri. (da https://alledonnepiacesoffrire.wordpress.com) Allora ci chiediamo: il sindaco Giuseppe Sala davvero apprezzerà ancora l’installazione come detto nei giorni scorsi? E il Fuorisalone 2019 vuole davvero passare alla storia come l’edizione che più ha offeso le donne? Le prese in giro passano, ma il ricordo delle offese alle donne in questo periodo lascia un ricordo brutto. Anzi: brutto e cattivo.

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