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Due egiziani arrestati per spaccio

Ieri mattina all’interno del parco Villani Murat, gli agenti in moto della Sezione Nibbio dell’Ufficio Prevenzione Generale hanno arrestato due cittadini egiziani, di 18 e 19 anni, per detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti. I poliziotti, dopo aver assistito alla cessione di una dose di droga a un acquirente, hanno bloccato i due pusher e sequestrato loro due dosi di marijuana per circa 12 grammi.  

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L’impero immobiliare degli egiziani nelle case Aler

L’impero immobiliare degli egiziani nelle case Aler. Il Corriere svela una realtà di cui molti si erano accorti da  anni, ma che ora è certificata da un’indagine degli ispettori Aler e che è raccontata da un ottimo pezzo di Giampiero Rossi che riportiamo in parte, per il resto vale la pena di comprare il Corriere: Un piccolo impero immobiliare fondato sulle occupazioni abusive di case popolari e su mutui bancari generosi. Un business vivace e in costante sviluppo che prospera lungo l’asse che unisce due province egiziane e il quadrilatero Aler della zona San Siro, ma che non avrebbe potuto decollare senza la benedizione di istituti di credito da Paese di Bengodi e di qualche compiacenza strategica. Sono stati necessari tre mesi di lavoro, negli uffici di viale Romagna, dove la squadra addetta alla sicurezza ha incrociato dati su dati, mettendo insieme un puzzle che ha rivelato un disegno sconcertante: alcune famiglie di inquilini abusivi sono proprietarie di 130 appartamenti sparsi in tutta Milano, comprati alle aste pubbliche, oltre ai 130 in cui abitano irregolarmente. L’hanno chiamata operazione «Sharkia’s home», prendendo il nome dal governatorato egiziano a Nord del Cairo da dove provengono molti dei protagonisti. Tutto è cominciato con una di quelle percezioni che maturano a sensazione, a colpo d’occhio, osservando tabelle, elenchi e numeri. Parlando con i responsabili della sicurezza, il presidente di Aler, Angelo Sala si è soffermato sulla casella relativa alle origini di diverse famiglie che occupano abusivamente decine di alloggi dell’Azienda regionale per l’edilizia popolare tra via Tracia, via Abbiati, via Preneste, piazza Selinunte, via Morgantini , via Gigante, via Civitali, via Paravia e — in misura minore — altre strade del vecchio quartiere San Siro. Molte di quelle persone arrivavano dall’Egitto. Ma considerando che si tratta di un Paese che si avvicina rapidamente alla soglia dei cento milioni di abitanti era ancora poco per tentare di individuare un legame tra quelle famiglie. Qualcosa di più, tuttavia, lo suggeriva la riga successiva: il governatorato, cioè la provincia di provenienza. La grande maggioranza si concentrava su due località: Sharkia e Asyut.  

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Arrestati tre giovani rapinatori egiziani

Arrestati tre giovani rapinatori egiziani dalla Polizia di Stato che, ha eseguito un’ordinanza di custodia cautelare e il collocamento in comunità nei confronti di due minorenni e di un 18enne, accusati di aver commesso, nel gennaio 2019, tre rapine ai danni di coetanei. Fra le aggravanti  contestate ai tre quelle di aver agito con particolare ferocia, a mano armata ed in gruppo, sequestrando le vittime ed, in alcuni episodi, tentando anche di costringerle a collaborare a mettere a segno altre rapine. L’attività investigativa condotta dai poliziotti del Commissariato Porta Genova della Questura di Milano è scaturita dalle dettagliate denunce da parte delle vittime e dei rispettivi genitori. Sviluppatesi dapprima dalle risultanze dei tabulati telefonici ed informatici dei telefoni rapinati, le indagini sono poi proseguite con la visione dei filmati delle telecamere di videosorveglianza, a cui si è aggiunta una attività di individuazione, appostamento, informazione e pedinamento per corroborare le risultanze acquisite che hanno giustificato la richiesta da parte del PM dei minori delle custodie cautelari nei confronti degli indagati. Al termine degli accertamenti investigativi, le successive perquisizioni delegate hanno dato esito positivo rinforzando il quadro probatorio nei confronti dei tre, i quali risultano aver avuto altresì contatti con un’altra banda di minori, arrestata un anno fa, che praticava le stesse attività criminose con il medesimo modus operandi, dimostrando da parte dei tre, non solo una spiccata attitudine all’associazionismo criminoso interno alla banda stessa, ma una ancor più preoccupante interrelazione esterna con altre realtà criminose analoghe, quasi a evidenziare una dimensione imprenditoriale del crimine così organizzato.  

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Loreto, egiziani manifestano contro il loro governo, ripercussioni sul traffico

A partire dalle 16:30 circa di ieri pomeriggio, in piazzale Loreto, si è svolta una manifestazione, nel corso della qualeun paio di centinaia di egiziani, controllati dalle Forze dell’Ordine, hanno manifestato contro il Governo del Cairo, come sta accadendo in questi giorni in altre città europee. “Chi li ha autorizzati?” è la domanda che si pone l’Assessore alla Sicurezza di Regione Lombardia, Riccardo De Corato. De Corato riferisce della presenza di  “un IMAM sul palco” che li arringa e di  “un nutrito numero di donne, tutte velate! Come mai e chi autorizza tali eventi proprio nella nostra città?“.”Per quale motivo – prosegue l’ex vice-sindaco – nessuno interviene e non si prendono opportuni provvedimenti? A quale titolo, questi cittadini egiziani, stanno bloccando un piazzale in centro per manifestare e protestare contro alcune situazioni che si verificano nel loro Paese? Assurdo – ha concluso l’Assessore De Corato – che tra le varie urla dei manifestanti si sentivano frasi come ‘dobbiamo lottare perché la bandiera di Dio torni sopra tutte le altre bandiere’. Sappiamo che la bandiera di Dio, del loro Dio, è quella di Allah e il significato ci appare abbastanza chiaro. A buon intenditore poche parole”.  

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Genitori egiziani fermati per maltrattamenti a minore

Marito e moglie, entrambi di 29 anni e di nazionalità egiziana, sono stati fermati dalla polizia locale di Milano per maltrattamenti e lesioni gravi nei confronti di una dei cinque figli, di quasi quattro anni. L’ipotesi degli agenti è che le violenze andassero avanti da tempo, come dimostrerebbero le fratture multiple pregresse ritenute “di dubbia natura” e accertate sulla piccola. Il fermo è stato eseguito venerdì scorso. “Odio mia figlia, metto il veleno nel suo mangiare. La scimmia è un grosso problema“. E’ una delle intercettazioni registrate dalla polizia locale tra i genitori della bambina disabile di 3 anni e mezzo picchiata e maltrattata, che loro chiamavano “scimmia“. La coppia di 29enni egiziani è stata arrestata venerdì scorso appena salita assieme agli altri 4 figli (tra uno e mezzo e otto anni) su un autobus partito dalla stazione Centrale per raggiungere l’aeroporto di Malpensa, dove avrebbero preso in serata un volo di sola andata per l’Egitto. Le indagini che hanno portato al fermo dei genitori della bambina sono iniziate a metà maggio, quando il padre ha accompagnato la figlia all’ospedale Fatebenefratelli per un dolore al braccio che, a suo dire, era stato causato da una caduta accidentale da un divano. I medici però si sono accorti attraverso una radiografia che la piccola aveva una frattura scomposta con una calcificazione in corso e risalente a 3-4 settimane prima. Il 17 maggio, due giorni dopo il ricovero, la struttura ha avvertito gli investigatori dell’Unità tutela donne e minori della polizia locale che hanno attivato le intercettazioni dalle quali sono emersi i piani della coppia. Per questo gli agenti hanno monitorato i genitori impedendo loro di farle del male in corsia. ANSA  

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Rapina in via Banfi, arrestati due egiziani

Dopo averlo rapinato in via Banfi di portafoglio e cellulare, si erano diretti in zona Darsena per ricongiungersi a un gruppo di amici. E proprio lì sono stati raggiunti e fermati dalla Polizia avvertita dalla stessa vittima, un italiano di 24 anni. I due ragazzi, due egiziani di 17 e 18 anni con numerosi precedenti per resistenza e spaccio, insieme a un complice poi datosi alla fuga, avevano circondato la vittima puntandogli dietro al collo un’arma da taglio. Ma quando si sono allontanati, la vittima è riuscita a notare com’erano vestiti. Informazione che si è rivelata poi fondamentale per il successivo riconoscimento. I due ragazzi sono stati arrestati per rapina, inoltre quella mattina stessa il minorenne era scappato da una comunità.

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