Ne ha fatta di strada Silvia Sardone da quando era “la passionaria del quartiere Adriano” e anche se gli impegni europei l’hanno allontanata dalla nostra città, proiettando la sua comunicazione su temi di politica nazionale e internazionale, il suo rimane un profilo prettamente meneghino. La sua candidatura sarebbe il sogno (nemmeno tanto) proibito di alcuni dirigenti e di una grossa fetta dell’elettorato leghista cittadino. Nonostante la giovane età ha alle spalle una lunga carriera politica, in buona parte svolta nelle file di Forza Italia. Dopo l’esperienza nel settore giovanile di Forza Italia e la nomina a Coordinatrice di Sesto San Giovanni, nel 2006 viene eletta per la prima volta nel Consiglio di Zona 2 dove rimane fino al 2016, passando per una rielezione nel 2011. Nel 2016 entra nel Consiglio Comunale di Milano ottenendo 2.336 preferenze. Nel 2018 viene eletta in Consiglio Regionale ottenendo 11.312 preferenze, risultando la donna più votata dell’intera Lombardia e la seconda in assoluto per numero di voti. Nell’estate del 2018 decide di lasciare Forza Italia, dichiarando di non riconoscersi più nelle politiche portate avanti dal partito a livello nazionale e aderisce al Gruppo Misto sia in Comune sia in Regione. Nel maggio 2019 viene eletta al Parlamento Europeo nelle liste della Lega con circa 45.000 preferenze. Sono una donna come tante, una mamma milanese che cerca di districarsi tra famiglia e lavoro. Ho due splendidi bambini. Sono nata il giorno di Natale del 1982, anno in cui l’Italia ha vinto i mondiali di calcio. Vivo nella periferia di Milano, con orgoglio e tanta voglia di vederla riqualificata. Mi sono laureata a pieni voti in Giurisprudenza nel 2007 in Bocconi, con grossi sacrifici dei miei genitori, i quali non facevano le vacanze per mantenermi gli studi. Ho sempre lavorato mentre studiavo, per non pesare troppo sulle loro spalle. Ho anche viaggiato molto e studiato all’estero, tutte esperienze utili perchè ho visto cosa c’è fuori dal mio Paese. Nel mio lavoro mi occupo di diritto del lavoro e relazioni industriali, concentrandomi soprattutto nelle relazioni sindacali. Non ho mai smesso di studiare e ho conseguito un Master in Business Administration al Politecnico di Milano. Amo il diritto del lavoro perchè credo che l’attività lavorativa dia dignità ad una persona e per questo deve essere garantita e tutelata, così come lo deve essere l’impresa e l’imprenditore che rischia con il proprio patrimonio tutti i giorni per inseguire il suo sogno. Dalla sua ha qualche nome importante che la “spinge”, un buon sostegno popolare e una macchina propagandistica che a livello locale è seconda solo a quella di Salvini. Contro, le poche esperienze amministrative: dal maggio 2010 a luglio 2012 è stata consigliere di amministrazione e poi (dal settembre 2012) presidente di Afol Metropolitana, concludendo l’esperienza nel 2014 in modo abbastanza controverso, l’essere sempre stata all’opposizione (salvo la breve esperienza come Consigliere Regionale) e i rilievi che alcuni storici esponenti del Carroccio potrebbero sollevare vista l’adesione al partito fatta solo di recente. Fattori come questi però non l’hanno mai preoccupata e nel tempo ha sempre dimostrato di essere capace di raggiungere i propri obiettivi anche contro tutto e tutti. Se le sarà data l’opportunità e vorrà correre, state pur certi che lo farà. Precedenti: #sindacodiMilano2021 che ne pensate di Gallera? #sindacodiMilano2021 che ne pensate di Giachetti?