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CDA Scala, Sala: restituiremo i fondi ai sauditi

“La decisione di oggi del Consiglio è netta e precisa. I fondi che sono arrivati senza che il Consiglio ne fosse al corrente, sia chiaro, saranno restituiti e questo automaticamente stoppa qualsiasi discussione sull’ingresso dei sauditi nel Cda della Scala“: lo ha riferito il sindaco e presidente del cda della Scala Giuseppe Sala, al termine del cda del teatro. “Con la stessa fermezza noi diciamo che non è che con i sauditi non si parla perché se facessimo l’elenco di una serie di Paesi con in quali non si parla per queste ragioni sarebbe probabilmente un elenco lungo – ha precisato poi Sala -. Quando e se ci sarà una proposta di collaborazione tecnico artistica tale per cui il Consiglio la valuterà e il sovrintendente la porterà, noi la esamineremo. In questo momento l’ingresso nel Cda dei sauditi non lo riteniamo fattibile, se si riparte si riparte dalla collaborazione tecnico artistica“. E ancora, ha proseguito il sindaco “non abbiamo preclusioni nei confronti dei sauditi” perché “o il Governo ci dà una blacklist di Paesi con cui non parlare o noi come consiglieri non ci sentiamo in condizioni di dire che che con i sauditi non si parla”. Sala ha ammesso che la questione “è stata gestita male” e che “certamente è sotto gli occhi di tutti che è stata fatta tanta confusione“. “Le responsabilità sono di tutti anch’io non mi tolgo mai dal novero dei potenziali responsabili – ha detto – ma rimane il fatto che guardiamo avanti e vediamo se qualcosa di buono si potrà ancora ottenere, certo è che con oggi la possibilità di un ingresso nel Cda non è più all’ordine del giorno“. Infine, ha spiegato il sindaco in merito alla donazione “nel mio ruolo di presidente del Cda della Scala ho proposto e tutti hanno accettato che questi 3 milioni” depositati a favore della Scala presso un notaio milanese “vengano restituiti“, sottolineando che per una donazione di tale entità viene solitamente chiesta l’autorizzazione a chi la riceve e viene indicata una causale, mentre in questo caso non c’è stata né l’una né l’altra cosa.

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Fondi sauditi alla Scala. Fontana: Pereira andrebbe licenziato

Il comportamento del sovrintendente della Scala Alexander Pereira, che avrebbe accettato fondi sauditi (tre milioni più centomila euro per l’Accademia) prima che il cda si riunisse “provocherebbe il suo licenziamento“, “in qualunque cda, a qualsiasi latitudine” secondo il presidente della Lombardia Attilio Fontana. Insomma, in vista della riunione del 18 marzo del consiglio di amministrazione, il manager austriaco rischia ben più che il non vedersi rinnovato l’incarico per i prossimi cinque anni. Dopo le notizie apparse sui giornali, che parlano di fondi depositati su un conto in accordo con la Regione, Fontana precisa che “il signor Alexander Pereira ne ha fatto cenno per la prima e unica volta, e quasi involontariamente (“…forse adesso dovrò rimandare indietro i soldi!”), durante la conversazione avvenuta nel mio ufficio l’8 marzo scorso. Nonostante la sorpresa ho ritenuto di non rendere pubblica in quel momento tale informazione, per rispetto della principale istituzione musicale del Paese”.

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Sala: il Comune ha finito i fondi, la Regione aiuti chi dovrà cambiare auto

“La Regione la fa facile, dice aiutiamo tutti, ma la Regione ha grandi fondi. Noi stiamo facendo tutto il possibile con i fondi che abbiamo. È chiaro che è una misura che va nell’interesse di tanti, soprattutto di quelli che chiedono di migliorare l’aria e può creare problemi e fatica ad altri, ma la politica fa questo, deve decidere quale deve l’interesse prevalente. Quella per l’ambiente è una battaglia che voglio fare non solo a parole ma anche nei fatti“. Così ha risposto il Sindaco Giuseppe Sala, a chi gli domandava se il Comune chiederà una mano a Palazzo Lombardia per lavorare a nuovi incentivi per la sostituzione dei veicoli più inquinanti: “Se hanno fondi ben vengano perché è chiaro che comprendiamo le difficoltà di chi non può cambiare veicolo – ha detto Sala -. Se vogliono aiutare in quel modo, assolutamente sì e ringraziamo anche“. “Il Comune ha messo le risorse che aveva e ha già fatto un certo sforzo – ha poi sottolineato il sindaco – credo che più di così non possiamo fare“.

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Navigli. Sala: in cerca di finanziamenti. De Pasquale: ammesso che mancano i fondi

“Stiamo cercando finanziamenti che sia aggiungano all’eventuale investimento del Comune e ci stiamo confrontando con la Regione. Il 7 febbraio sarò a Bruxelles e incontrerò la commissaria ai Trasporti Violeta Bulc per cercare finanziamenti. Prima di procedere sui Navigli – e confermo la bontà del progetto – dovremo avere serenità che i soldi ci sono e dovremo anche aver fatto un significativo passo avanti sulle periferie”. Lo ha dichiarato in aula a Palazzo Marino il sindaco Giuseppe Sala, motivando la sua contrarietà a un emendamento al Pgt (Piano del Governo del Territorio) proposto dal consigliere del gruppo Milano in Comune Basilio Rizzo – poi bocciato dall’Aula – che sulla riapertura dei Navigli chiedeva che “il progetto potrà passare alla fase di realizzazione, anche se per la prima fase, solo quando sarà acquisita in modo certo la disponibilità delle risorse per completare il progetto nella sua interezza, ossia la riapertura complessiva dei Navigli in cui sia assicurata, in tutto il percorso, la navigabilità“. Il sindaco ha poi aggiunto: “Non vado a Bruxelles in viaggio premio. Non ci sono cambiamenti di rotta sui Navigli. Confermo che cercheremo fondi. Nel frattempo è bene tenerci aperte tutte le possibilità per l’analisi di un progetto così importante coinvolgendo la popolazione e il Consiglio comunale. L’importanza del tema quartieri fa si che si sia prudenti sui Navigli”. In aula col sindaco l’assessore alla Partecipazione Lorenzo Lipparini che ha confermato per il 5 febbraio l’incontro pubblico per illustrare i risultati delle attività d’ascolto e confronto con la cittadinanza svolte nei mesi scorsi sul tema della riapertura dei Navigli. “Un emendamento dell’opposizione – ha invece commenta su Facebook l’assessore all’Urbanistica Pierfrancesco Maran – chiedeva si procedere con la riapertura solo in presenza di progetti e finanziamenti sufficienti per riaprire tutti i navigli e renderli navigabili. L’emendamento e stato respinto, ha espresso parere direttamente il Sindaco Beppe Sala, in modo da lasciare lo spazio anche a soluzioni modulari e parziali come prospettato dal Comitato Scientifico. Oggi siamo più concentrati sugli investimenti del piano quartiere ma dire o tutto o niente è un modo per dire niente“. “Continua la telenovela di Sala sui Navigli. Dopo 8 anni di chiacchiere Sala ha ammesso che non ci sono i soldi per cominciare a riaprire i Navigli. E’ incredibile che un amministratore prometta sogni senza saper fare di conto“. Ha quindi dichiarato  il capogruppo di Forza Italia Fabrizio De Pasquale commentando le dichiarazioni del sindaco Sala sulla riapertura dei Navigli. “Abbiamo capito che di Navigli si parlerà per la terza campagna elettorale di fila nel 2021. Noi comunque vogliamo risparmiare i soldi di questo inutile e faraonico progetto e fare di tutto per destinarli alle periferie“.

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Fra mille distinguo il no della Regione ai fondi per i Navigli

Il Consiglio regionale dice ‘no’ allo stanziamento di 50 mln per il progetto di riapertura dei Navigli. In Aula è stato infatti bocciato un emendamento al bilancio di previsione, presentato da Michele Usuelli (+Europa) in cui si chiedeva lo stanziamento, da suddividere in tre annualità, con 10 mln per il 2019, 20 mln per il 2020 e altri 20 mln per il 2021, all’interno del macrocapitolo sulle risorse per le ‘Vie d’acqua lombarde’. A favore hanno votato +Europa, Pd e Lombardi Civici Europeisti. Contrari invece il M5S e di fatto tutta la maggioranza di centrodestra con Lega e Forza Italia. Con l’emendamento di +Europa per lo stanziamento di 50 mln di euro si proponeva “il pieno coinvolgimento di Regione Lombardia nel progetto di riapertura del tratto milanese del sistema dei navigli lombardi, attraverso un consistente stanziamento per la progettazione e la realizzazione delle opere“. L’impegno, veniva poi specificato nel testo “è correlato ad analoga iniziativa del Comune di Milano che ha previsto, nel bilancio di previsione in corso di approvazione, l’importo di 150 milioni di euro per il triennio“. I giorni scorsi proprio sulla riapertura dei Navigl ic’era stata la polemica tra il Comune e il ministro per i Beni Culturali Alberto Bonisoli che aveva definito la riapertura dei Navigli “una sciocchezza“. A favore del ripristino delle vie d’acqua si era invece espresso il vice premier Matteo Salvini. Stamane in Aula al Pirellone il voto contrario invece anche del gruppo della Lega all’emendamento di +Europa per lo stanziamento dei fondi. Un no, spiega il Carroccio, non alla riapertura in generale ma dettato dal fatto che “si tratta di fondi che andrebbero a finanziare il progetto portato avanti dal sindaco Sala, per noi inaccettabile e limitato“. “E’un po’contraddittorio. Lo ripeto, io voglio andare avanti sul tema Navigli ma lo voglio fare con buon senso. Contavo molto sull’aiuto della Regione. Vediamo un po’ a Valle di questa bocciatura cosa si può fare. Ne parlerò con Fontana“. E stato il commento alla notizia della bocciatura del Sindaco Sindaco Giuseppe Sala, che ha poi osservato: “Mi pare che dicano chiediamo fondi europei. Ma quello lo stiamo già facendo anche noi da tempo. Ho parlato anche con la commissaria che si occupa di questi possibili finanziamenti, ma non è facile. Quindi non è una bella notizia. Ne parlerò con Fontana“.  Il capogruppo del Pd in Regione Fabio Pizzul ha così commentato il voto: “La maggioranza di centrodestra in Regione ha dato uno schiaffo alla città di Milano, ma soprattutto ha smentito platealmente Salvini. – concludendo – La riapertura dei navigli è un grande progetto per Milano e Lega, Forza Italia e alleati hanno deciso di disimpegnare la Regione, seguendo più il ministro Bonisoli che il vicepremier. Quelle di Salvini erano parole, il voto di oggi è un fatto.” A chiarire il pensiero di Forza Italia ci ha invece pensato Gianluca Comazzi, capogruppo degli azzurri in Regione Lombardia  “Come abbiamo spiegato più volte durante il dibattito pubblico sulla riapertura dei Navigli, Forza Italia è contraria al progetto presentato dalla giunta Sala, che presenta numerose criticità; per questo motivo, oggi abbiamo espresso parere contrario all’emendamento presentato da +Europa in Consiglio regionale”, precisando “Difatti, la proposta di Usuelli era speculare a quella presentata dal Pd milanese, che troviamo palesemente inadeguata. Quel progetto, anziché riaprire i Navigli, riporterebbe a galla cinque vasche scollegate tra loro, causando enormi problemi di viabilità e un esborso ingente di risorse che potrebbero essere utilizzate in ben altra maniera”. Una posizione che non deve essere sembrata abbastanza netta ad Alessandro De Chirico, vice-capogruppo di Forza Italia in Consiglio Comunale, che ha tenuto a precisare “Per chiarire ogni equivoco che potrebbe generarsi leggendo i comunicati di alcuni miei colleghi in merito alla riapertura dei Navigli, sottolineo che Forza Italia è contraria sia alla riapertura parziale, sia a quella totale. Stiano tranquilli i cittadini – conclude De Chirico – su questo tema Forza Italia è convintamente dalla loro parte.“

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Rinnovamento M2 bloccato, fermi a Roma i fondi necessari

I fondi per il rinnovamento della linea verde, la M2, sono fermi a Roma da quasi un anno, così ora i lavori sono a rischio. Dal governo non sono ancora arrivati gli attesi 134 milioni di euro di finanziamenti. Lo ha dichiarato al Corriere della Sera di Milano il dg di Atm, Arrigo Giana: “Avremmo già dovuto ricevere una serie di finanziamenti ma non ne abbiamo più avuto notizia perché stiamo ancora aspettando di firmare la convenzione”. Si tratta di lavori necessari per completare l’ammodernamento della MM2, che comprendono il rinnovo della linea elettrica, già in corso e l’ingresso della tecnologia del sistema di segnalamento sui binari già implementato sulla M1 alla vigilia di Expo. L’obiettivo è quello di aumentare la frequenza dei convogli e ridurre i tempi d’attesa passando da 46 a 60 treni in circolazione contemporaneamente in un giorno feriale, con un conseguente incremento da 40 a 52 mila passeggeri trasportati. Per farlo servono 134 milioni che dovrebbero arrivare dal governo di Roma ma che sono fermi da quasi un anno, da quando il ministero dei Trasporti li ha stanziati nel dicembre del 2017. Un finanziamento che si è bloccato col cambio di governo fermando tutte le procedure, perché Atm ha bisogno di siglare la convenzione con il ministero e il Comune per poter lanciare la gara che sarebbe prevista entro fine anno. Un iter che prevederebbe l’aggiudicazione dell’appalto a metà del 2019, un anno per la progettazione esecutiva, 24 mesi per la posa dei cavi e degli apparati che dovranno dialogare con i 40 nuovi Leonardo. Lavori notturni per non interferire sul regolare svolgimento del servizio, fino al 2024, quando è atteso il debutto della nuova tecnologia. Sempre ammesso che si sblocchi il finanziamento statale. È invece partita la gara per l’acquisto di 250 autobus di superficie elettrici. “Ci aspettiamo molte offerte – ha detto Giana nel corso del dibattito d’apertura dell’International Bus Expo a Rimini – Abbiamo fatto la scelta coraggiosa del full electric: sostituiremo l’intera flotta di 1.300 mezzi”. Una bella sfida dal momento che il 97% del parco autobus di Atm è rappresentato da vetture diesel.

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