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FdI: l’inquinamento non si batte ne’ con gli slogan ne’ con Area B

“Il lavoro serio condotto dalla Regione paga, a differenza dei  salassi introdotti dal Comune di Milano. La sinistra ha un solo record: quello delle multe. Inoltre la scienza attesta da anni che l’elemento più impattante sono i riscaldamenti domestici, non le auto” lo dichiara Il capogruppo di Fratelli d’Italia in Regione Lombardia, Christian Garavaglia cui fa eco la collega di partito, consigliere Chiara Valcepina: “Grazie al Governo Meloni le Regioni del Nord hanno ottenuto una proroga di 10 anni per raggiungere gli obiettivi prefissati dall’UE”. “Da anni, a cadenza pressoché fissa, le opposizioni di sinistra in Regione Lombardia gridano allo scandalo e si stracciano le vesti per i dati sull’inquinamento a Milano e in Lombardia. E’ successo anche nelle ultime due settimane: alla fine tuttavia la realtà prevale sempre sull’ideologia e la propaganda. Pochi giorni di pioggia sono bastati a riportare tutti i valori al di sotto delle soglie di sicurezza ed allarme. La pioggia ha spazzato via le menzogne e riportato in auge la verità: per quanto riguarda la qualità dell’aria, il 2023, per Regione Lombardia, è stato l’anno migliore da quando è stata avviata la misurazione. Ossia da due decenni” dichiara inoltre Christian Garavaglia, capogruppo di Fratelli d’Italia circa il Dibattito in ordine alle azioni di Regione Lombardia sulla qualità dell’aria discusso questa mattina in Consiglio Regionale. Sono i dati, non le chiacchiere, a confermare il buon lavoro di Regione Lombardia e dell’assessore all’Ambiente Giorgio Maione, come peraltro già ribadito dal Presidente Attilio Fontana. Sono i dati, non le chiacchiere, a sancire che per quanto riguarda il PM10, per l’ottavo anno dal 2014, in tutte le stazioni è stato rispettato il valore limite della concentrazione media annua pari a 40 µg/m3. Ottimi risultati anche sulla media giornaliera: il numero delle stazioni che hanno superato il limite è stato più che dimezzato passando da 43 a 20. Il PM2.5 nel 2023, per la prima volta, ha rispettato i limiti in tutte le stazioni della rete . Migliorate anche le emissioni di Biossido di azoto (NO2). In più dell’80% delle stazioni, infatti, la concentrazione media annua è inferiore a quella del 2022. Da anni, attraverso un lavoro serio e costante di programmazione, Regione Lombardia lavora su: • riduzione della circolazione dei veicoli più inquinanti, in particolare delle motorizzazioni diesel, che determinano circa il 56% delle emissioni di NOx; • misure di efficientamento energetico nel settore civile, anch’esse finalizzate soprattutto a ridurre le emissioni di NOx; • corretto utilizzo domestico della biomassa legnosa, che contribuisce per il 27% delle emissioni totali di CO e per il 46% delle emissioni totali di PM10; • miglioramento della gestione dei reflui zootecnici, principale fonte emissiva di ammoniaca (per oltre il 96%), che è precursore di particolato, e di metano, importante gas climalterante. Sinistra e Movimento 5 Stelle hanno inoltre e del tutto dimenticato che la situazione verificatasi nelle ultime settimane è correlata all’instaurarsi di una condizione meteoclimatica particolarmente favorevole all’accumulo degli inquinanti al suolo. In casi come questo il volume d’aria in cui gli inquinanti si diluiscono è 30 volte inferiore a quello disponibile nelle tipiche condizioni estive, quando l’altezza dello strato di rimescolamento è di circa 3000 metri. LA POLITICA DELLE CHIUSURE DI MILANO, DEL TUTTO IMPRODUTTIVA Dopo anni di radicalismo rosso verde, di stop alle auto, di area B ed area C, del record di multe agli automobilisti, le politiche del Comune di Milano e di Beppe Sala sono state del tutto infruttuose. Lo attesta la scienza: in Italia è particolarmente consistente il ruolo del riscaldamento residenziale nell’inquinamento atmosferico. Da solo, infatti, è responsabile del 64% della quantità di PM2,5, del 53% di PM10 e del 60% di CO emessi. Ancora una volta sono la scienza ed i numeri a smentire i profeti di sventura dell’ambientalismo. Se si va a guardare la quantità di sostanze inquinanti che viene immessa nell’atmosfera nella nostra regione come in tutta la pianura padana ci si renderà conto che sono in costante diminuzione, come ha detto di recente il Governatore Attilio Fontana. Ci sono poi dei fattori che esulano dalla nostra possibilità ma che sono determinati dal fatto che purtroppo la pianura padana è una conca all’interno della quale non si crea un ricircolo di aria. GRAZIE AL GOVERNO MELONI DEROGA DI 10 ANNI CONCESSA DALL’UE “Concludiamo ricordando l’importanza dell’accordo provvisorio sulla direttiva dell’aria europea raggiunto dalle istituzioni Ue, che dovrà essere confermato e nel quale si prevede che le zone in cui gli obiettivi ambientali sono più difficilmente raggiungibili per specifiche condizioni climatiche o orografiche, come il bacino padano, avranno la facoltà di chiedere una deroga di 10 anni per raggiungerli. Una deroga che il governo italiano di Giorgia Meloni è riuscito a ottenere”, aggiunge il consigliere regionale Chiara Valcepina. Senza questa deroga, che il governo italiano è riuscito a ottenere, le conseguenze per le Regioni del bacino padano avrebbero portato alla desertificazione agricola e industriale. LE RICHIESTE ALLA GIUNTA REGIONALE Nel corso della seduta odierna i partiti di centrodestra hanno presentato un documento nel quale si rileva che Regione Lombardia ha posto il tema della qualità dell’aria nel periodo 2018-2022 al centro dell’azione di governo, intervenendo in investimenti per la qualità dell’aria con risorse che ammontano ad un totale di oltre 19 miliardi di euro di cui: • Infrastrutture e mobilità per euro 18.641.676.000,00 • Decarbonizzazione ed efficienza energetica 251.850.000,00 • Risorse agricole e forestali 121.765.000,00 Da qui la forte esortazione a proseguire nelle misure intraprese che concorrono alla riduzione degli inquinanti, compatibilmente con le disponibilità di bilancio, alla luce dei risultati positivi già eseguiti, fissando obiettivi intermedi, che riconoscano le peculiarità geografiche, morfologiche e meteorologiche del Bacino padano. che costituisce un unicum per estensione territoriale a livello europeo e che rende estremamente più complesso il raggiungimento di ogni obiettivo miglioramento della qualità dell’aria.

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Marcora (FdI): “Serve una commissione d’inchiesta sulle inefficienze del Comune di Milano”

Marcora (FdI): “Serve una commissione d’inchiesta sulle inefficienze del Comune di Milano”. Già membro del Consiglio d’amministrazione dell’Università Luigi Bocconi, del Consiglio della Provincia di Milano e successivamente della Regione Lombardia, oggi Enrico Marcora è consigliere comunale per Fratelli d’Italia e candidato consigliere regionale. Marcora lei ha chiesto una commissione d’inchiesta sulle inefficienze dell’Amministrazione Sala, perché? Perché ritengo che in questi anni si sia passato il segno: Sala e la sua giunta continuano a lanciare annunci su annunci al solo scopo di tirare la volata elettorale al PD e al Movimento 5 Stelle, ma il suo compito è quello di governare la città non sostenere gli amici, anche perché c’è più di qualche ombra da illuminare A cosa si riferisce in particolare? Ad esempio penso al bilancio comunale dove spesso troviamo dei buchi, o almeno Sala continua ad annunciarli per chiedere il soccorso della Regione o dello Stato e questo ben prima del Covid. Abbiamo bisogno di capire perché il sindaco non è in grado di gestire i conti comunali senza badanti Ma cosa si aspetta dalla commissione se venisse istituita? Ristabilire la trasparenza. Perché Palazzo Marino necessita di una fase in cui si possano dissipare le nebbie in cui l’hanno precipitato questi anni con la sinistra al governo Se lei venisse eletto in Regione quale sarebbero i suoi primi impegni? Sicuramente una legge speciale per Milano perché una Città metropolitana complessa e così importante per tutta l’Italia ha bisogno di strumenti su misura per essere governata al meglio. E nell’arco dei 5 anni di mandato? Porterei avanti I valori del centrodestra come la sicurezza, la tutela delle famiglie e delle imprese, oltre che a una sanità efficiente e alcuni grandi progetti come lo spostamento di San Vittore.

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Fratelli d’Italia lancia una consultazione popolare contro Area B

Il Gruppo Consiliare di Fratelli d’Italia ha lanciato la proposta di una delibera d’iniziativa popolare per chiamare a raccolta i milanesi a firmare un documento che potrà di fatto rinviare di un anno i divieti in arrivo il primo di ottobre.  Sarà un’iniziativa che potrà coinvolgere tutti i rappresentanti municipali in un lavoro congiunto con i consiglieri comunali. “Offriremo di fatto ai milanesi la possibilità di esprimersi pro o contro Sala. Nel prossimo coordinamento cittadino, unitamente al nostro coordinatore On. Maullu, avremo modo di approfondire il tema e organizzarci sul territorio” spiega il capogruppo Riccardo Truppo. “La maggioranza dei milanesi è contraria a questa politica senza senso che nulla ha a che vedere con l’ambientalismo. Milano sta diventando sempre più invivibile ed esclusiva – aggiunge in una nota congiunta il gruppo consiliare di Fratelli d’Italia, concludendo – “È ora che i milanesi si facciano sentire in un’azione popolare contro questa politica scellerata. Li porteremo con noi a Palazzo Marino”.  

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Colosimo (FdI): Giorgia Meloni è la migliore per impegno, competenza, serietà e soprattutto coerenza

Colosimo (FdI): Giorgia Meloni è la migliore per impegno, competenza, serietà e soprattutto coerenza.  Abbiamo incontrato Chiara Colosimo, consigliere regionale nel Lazio e candidata all’uninominale a Latina e al proporzionale in 3 collegi del Lazio e poi in Puglia e in Toscana, per Fratelli d’Italia. Legata al partito e a Giorgia Meloni da 20 anni, ci ha raccontato la sua campagna elettorale. È candidata per la prima volta alla Camera dei Deputati, quale sarà la sua “missione” in questo periodo storico segnato da importanti problemi? Essere candidata alla Camera dei Deputati è sicuramente una grande emozione, ma soprattutto una grossa responsabilità. Nel mio ruolo di consigliere di opposizione in Regione Lazio mi sono impegnata principalmente su tematiche sociali e sanitarie. Occuparsi dei bisogni delle persone più fragili è, infatti, secondo me, una delle più importanti missioni della politica. È mia intenzione, quindi, una volta arrivata in Parlamento, continuare a battermi per tutte quelle persone e famiglie che debbono convivere ogni giorno con una malattia o più in generale con una situazione di disagio sociale e che in tutti questi anni si sono giustamente sentite abbandonate dalle Istituzioni. Chiariamo la posizione di Fratelli d’Italia sul Reddito di Cittadinanza: cosa vorrà cambiare? Sul reddito di cittadinanza sono state scritte tante cose inesatte. Fratelli d’Italia, infatti, lo considera uno strumento non idoneo alle reali necessità; e comunque pochi sono a conoscenza che si tratta di fondi che prima o poi saranno destinati ad esaurirsi. La nostra intenzione, invece, è quella di continuare a proteggere i più fragili, ma lo vogliamo fare rendendo il loro stile di vita più dignitoso.  Penso ai pensionati, agli over 60 privi di reddito, agli invalidi, alle famiglie senza reddito che hanno minori a carico. Sono questi i soggetti ai quali andranno dati aumenti o redditi extra. Mentre chi è in condizione di lavorare sarà aiutato a trovare un posto di lavoro. Chi si rivolgerà a un centro per l’impiego o a una agenzia per il lavoro dovrà essere immediatamente indirizzato a un corso di lavoro, mentre alle aziende proporremo misure di sostegno secondo lo schema “Più assumi meno tasse paghi”. Se Giorgia Meloni sarà la prima Premier donna della storia italiana cosa significherà per lei e per la Nazione? Vedere Giorgia Meloni presidente del Consiglio significherebbe coronare il sogno di un’intera comunità che l’ha sempre considerata la migliore per impegno, competenza, serietà e soprattutto coerenza. Il fatto che sia una donna non ha mai avuto alcuna importanza. In Fratelli d’Italia, infatti, si è sempre guardato al merito e mai al genere. Detto questo, Giorgia Meloni a palazzo Chigi sarebbe un bene solo per tutti gli italiani perché avrebbero la garanzia di essere guidati da un leader che sente la responsabilità e avrebbe veramente a cuore le sorti e il futuro della Patria. Perché è importante che gli italiani vadano a votare il prossimo 25 settembre? Mai come questa volta gli italiani hanno la possibilità di fare la storia della nostra Nazione. Dopo tanti governi calati dall’alto hanno, infatti, la possibilità di scegliere il prossimo presidente del Consiglio che noi speriamo che sia femmina. Dare la propria fiducia a Fratelli d’Italia significa mettere alla prova una classe dirigente che fino ad oggi non ha mai avuto l’occasione di governare, ma ha sempre dimostrato coerenza e una notevole lungimiranza politica. Noi siamo Pronti a dimostrare cosa siamo in grado di fare e sono convinta che gli italiani non se ne pentiranno.

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L’appello pro aborto della Rete Pro-choice

L’appello pro aborto della Rete Pro-choice. Aborto e diritto alla salute, richieste alle istituzioni a due anni dalle nuove linee di indirizzo sull’interruzione volontaria di gravidanza con metodo farmacologico. 28/10/2022.- Nelle Marche governate da Fratelli d’Italia è praticamente impossibile abortire”. La denuncia rilanciata su Instagram da Chiara Ferragni ha acceso i riflettori su un problema che si manifesta con particolare gravità in questa Regione, ma che riguarda in generale tutto il Paese. A rigore nelle Marche non è impossibile abortire, ma l’accesso a una prestazione perfettamente legale è ostacolato quotidianamente dall’estesa obiezione di coscienza degli operatori sanitari, obiezione che talvolta riguarda intere strutture sanitarie e costringe chi ne ha bisogno a spostarsi da una città all’altra o fuori Regione, dall’azione di disturbo dei gruppi no-choice negli ospedali e nei consultori e dalla mancanza di indicazioni chiare su dove andare e a chi rivolgersi. Nella Regione a guida FDI, ma anche nel resto del Paese, è osteggiato soprattutto il ricorso all’aborto farmacologico, procedura sicura, meno invasiva rispetto a quella chirurgica e preferita dalle donne europee. In Francia e Gran Bretagna le IVG farmacologiche sono più del 70% del totale, nei Paesi del Nord Europa più del 90%. In Italia nel 2020 è stato registrato un 31,9% di aborti farmacologici. Nelle Marche nello stesso anno la percentuale è stata pari all’11,3%. Il 4 agosto 2020 il Ministero della Salute ha pubblicato un aggiornamento delle linee di indirizzo sull’aborto farmacologico, che autorizza il suo impiego fino alla nona settimana di età gestazionale, in regime di day hospital o presso strutture ambulatoriali pubbliche adeguatamente attrezzate, funzionalmente collegate all’ospedale e autorizzate dalle Regioni, nonché presso i consultori familiari. A più di due anni di distanza, la maggior parte delle Regioni italiane non ha ancora recepito l’indicazione ministeriale. Il Consiglio Regionale delle Marche ha votato espressamente contro, limitando alle prime 7 settimane di gestazione e alle strutture ospedaliere l’impiego del farmacologico. Pro-choice Rete italiana contraccezione aborto, che nel 2020 ha contribuito a sensibilizzare il Ministero sulla necessità di aggiornare le linee di indirizzo, a due anni dalla loro pubblicazione ha rivolto un appello allo stesso Ministero, all’Istituto Superiore di Sanità e al Consiglio Superiore di Sanità perché le indicazioni siano mandatarie per le Regioni e perché vengano adottate nel nostro Paese le più recenti linee guida dell’Organizzazione Mondiale della Sanità sull’accesso legale, sicuro e gratuito all’interruzione volontaria di gravidanza. Qui il testo della lettera, sottoscritta da un gruppo di organizzazioni https://prochoice.it/2022/08/21/aborto-e-diritto-alla-salute-richieste-alle-istituzioni-a-due-anni-dalle-nuove-linee-di-indirizzo-sullinterruzione-volontaria-di-gravidanza-con-metodo-farmacologico/

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Ruggeri (FDI) Martesana come la Cloaca Maxima e Sala vorrebbe riaprire i navigli

“Da qualche mese a questa parte, molti cittadini segnalano che, i senzatetto extracomunitari accampati sotto i ponti ferroviari che scavalcano il Naviglio Martesana, (non avendo alternative) espletano le loro funzioni fisiologiche nelle acque del canale”. Lo scrive in una nota Otello Ruggeri, Presidente del Circolo Nord Est Milano di Fratelli d’Italia. “Ad aggravare la situazione vi è il fatto che più a ‘valle’ alcuni di loro si facciano anche il bagno. Abitudine comprensibile visto il caldo, che però potrebbe avere gravi conseguenze sulla loro salute visto quanto accade a ‘monte’”. “Conseguenze – continua Ruggeri – che potrebbero interessare anche tutti quei cittadini che lasciano i loro cani bagnarsi in quelle acque probabilmente piene di batteri fecali dannosi sia per gli animali, sia per le persone che potrebbero entrarvi in contatto carezzandone il pelo dei cani o portandoseli in casa insieme alle loro bestiole”. “Paradossale che alla luce di tutto ciò, il Sindaco Sala pensi ancora alla riapertura dei navigli, che furono chiusi, anche per motivi igienici ancora attuali, anzi, ben più gravi di quando a gettarci rifiuti e a farci occasionalmente i loro bisogni c’erano solo i milanesi. Insomma – Conclude Ruggeri – la Martesana assomiglia sempre più allla Cloaca Maxima e il Sindaco, invece di pensare a progetti milionari, farebbe meglio a mandare l’ASL ad analizzarne le acque”.

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