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Nuovo ad di Fs italiane, Onlit: “Discontinuità nella continuità”

Nuovo ad di Fs italiane, Onlit: “Discontinuità nella continuità”. Luigi Ferraris è il nuovo amministratore delegato di FS Italiane. Con questo nome il premier Mario Draghi inaugura una nuova stagione alla guida di Ferrovie dello Stato si legge sulle agenzie di stampa. E dà così il benservito a Gianfranco Battisti, manager miracolato dal Movimento 5 stelle che si è distinto per aver comprato le ferrovie greche, che nessuno nel mondo voleva (ma le FS dovevano avere un posto al sole come fu per Mussolini), e che ha percepito 1,59 milioni di euro dall’assicurazione delle FS (Generali) per un infortunio avvenuto nel bagno di casa. Il Governo la chiama discontinuità, ma in realtà il nuovo a.d. è in perfetta continuità con i ruoli da lui stesso svolti nel passato con i vecchi governi. Dirigente in controllate di Finmeccanica, Enel, Enel Green Power, Terna, è stato anche Chief Financial Officer per il Gruppo Poste Italiane. In poche parole, insomma, il controllore dei grandi investimenti infrastrutturali del prossimo futuro in capo alle FS e ad ANAS è un appartenente alla immortale razza dei boiardi di Stato. Discontinuità nella continuità dei migliori che erano all’opera già prima dell’arrivo di Draghi.

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Maxipolizze FS, Onlit: Ferrovia deraglia anche sulle assicurazioni

Maxipolizze FS, Onlit: Ferrovia deraglia anche sulle assicurazioni. Non bastava far girare durante la pandemia pochi treni regionali, sporchi e in ritardo, e avere la quota di traffico merci più bassa tra le ferrovie europee, ma oneri delle forniture e operativi alle stelle. Ora Ferrovie dello Stato deraglia anche sui costi delle polizze assicurative dei manager. Il pagamento di un premio assicurativo per malattia di 1,59 milioni di euro ad un manager dimostra le condizioni di degrado in cui versa l’organizzazione interna delle FS. C’è voluto un whistleblower, un dipendente pubblico che ha segnalato alle autorità situazioni sospette all’interno dell’azienda, per far luce sulla situazione. Sembra che la figura del whistleblower, che da poco ha preso piede anche in Italia, abbia un particolare carico di lavoro nel settore ferroviario, dopo la denuncia delle spese pazze delle Ferrovie Nord che ha fatto azzerare i suoi vertici nel 2016. Scarsi risultati, spese alte e fenomeni di mala gestione vanno superati con una riforma complessiva del settore delle ferrovie, e con l’introduzione di meccanismi concorrenziali per rendere più trasparente ed efficace l’organizzazione produttiva. In particolare, si rende necessaria una vera e propria rivoluzione organizzativa, basata sul merito e non sul consociativismo, per rendere debito “buono” l’enorme spesa, 27,9 miliardi di euro, prevista dagli investimenti del Recovery plan: che peraltro sarà in gran parte gestita, è bene ricordarlo, da un commissario delle FS, rinviato a giudizio per la strage ferroviaria di Pioltello.

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Soppresso lo storico treno Venezia-Milano-Parigi

Soppresso lo storico treno Venezia-Milano-Parigi. Un’annuncio delle aziende di trasporto ferroviario che ha lasciato di stucco migliaia di italiani tra cui molti milanesi: il collegamento notturno con Parigi era un classico per tantissimi. Centinaia di migliaia di persone hanno preso almeno una volta quel convoglio per arrivare nella capitale francese. Era un po’ sulla scia del mito dell’Orient Express. Un treno, ma anche un viaggio particolare. Ma anche questa storia è finita, segno che i tempi sono cambiati davvero. Mentre si consegna alla storia il treno notturno per Parigi, scoppia la polemica politica in Lombardia contro un assessore Terzi sempre più in bilico. “Oggi in Commissione regionale attività produttive sono state audite, anche su richiesta del M5S, le rappresentanze sindacali dei lavoratori che operano sui servizi offerti da Thello, il treno notte che fino al 10 marzo scorso ha collegato Venezia-Milano-Parigi. Thello e Gruppo FS non si sono presentate in audizione e hanno comunicato, con una nota, la rescissione del contratto per un servizio che al momento non riprenderà. Nicola Di Marco, consigliere regionale del M5S Lombardia, dichiara: “È un atteggiamento vergognoso, così non si ha nessun rispetto per il territorio lombardo e per i lavoratori. La nostra regione merita un servizio di lunga percorrenza verso destinazioni europee e non soppressioni che ci isolano. Queste scelte sono in controtendenza con il resto d’Europa dove vengono potenziate le offerte ai viaggiatori. Ho chiesto con un’interrogazione il 25 giugno scorso, purtroppo senza grossi risultati, all’Assessore Terzi di farsi portavoce di questo problema presso i soggetti competenti e, a luglio, ho chiesto l’audizione che si è tenuta solo oggi”. “Ora è necessario garantire ai lavoratori del subappalto Gate Gourmet/Chefs en voyage, che assistevano i passeggeri sulla tratta, di essere riassorbiti presso altri appalti ferroviari del gruppo FS o Trenord e lavorare per ripristinare le corse cancellate e rilanciare i treni a lunga percorrenza verso altri Stati”, conclude Di Marco. .

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