Gay Pride sì e mangiatrici di banane no
Gay Pride sì e mangiatrici di banane no. Stiamo assistendo all’ennesimo surreale dibattito pubblico su un evento goliardico: in Friuli festeggiano la festa degli uomini. Perché a quanto pare esiste ancora qualche parte d’Italia in cui gli uomini non vengono né idolatrati né odiati. Le donne li amano e vengono amate a loro volta. Così, come esiste la festa della donna, esiste quella dell’uomo. Un evento goliardico di cui vi invitiamo a vedere la presentazione dell’edizione 2019: è fatta benissimo ed è chiaro quanto si tratti di cazzeggio. E a proposito di cazzeggio nella festa dell’uomo è prevista una gara di mangiatrici di banane. Nessuna donna è obbligata a partecipare, perché che ci credano o no certi benpensanti esistono donne sicure di sé al punto da divertirsi con parodie delle pratiche sessuali. Forse, crediamo, è perché loro hanno degli uomini con cui sono felici. Chi le critica probabilmente no. E già perché nel paese in cui tutti gli anni al Gay Pride si vede di tutto, compresa la profanazione dei simboli sacri, per non parlare di outfit o gesti estremi celebrati da tutti come una cosa bellissima (al punto che ormai ci vanno pure i sacerdoti), se una in una festa goliardica si gioca con un frutto diventa un’occasione di polemica. Surreale? No, Italia. Ma perché ci siamo ridotti così? Perché? Cosa è successo in questo delirante e sessualmente represso Paese? Perché dobbiamo accettare solo le esagerazioni? Gli alpini sono stati diffamati per giorni per scoprire poi che nessuna donna era stata molestata alla loro festa. E ora una festa goliardica deve subire raccolte firme da tso e attacchi da parte della così detta stampa progressista? Togliete il tappo. O forse è meglio rimetterlo, alla bottiglia.
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