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Giovani meno attratti dalle professioni sanitarie. Giuliano (Ugl): “Invertire rotta per non arrivare al punto di non ritorno”

Giovani meno attratti dalle professioni sanitarie. Giuliano (Ugl): “Invertire rotta per non arrivare al punto di non ritorno”. Arriva dalle Università un altro segnale d’allarme per il mondo della sanità. “Aumentano i posti messi a bando per i Corsi di Laurea della Professioni Sanitarie ma diminuiscono, in rapporto, le domande” commenta il Segretario Nazionale della Ugl Salute Gianluca Giuliano. “Il rapporto domande/posto – prosegue il sindacalista – ha subito un calo dello 0,3 % passando dal 2,9 al 2,6. Non è assolutamente un buon segno. Evidentemente nonostante la pandemia ha dimostrato in maniera inconfutabile il bisogno di aumentare il numero di professionisti i giovani sono poco convinti ad intraprendere questa strada. Le istituzioni farebbero bene a riflettere sui motivi che rendono i percorsi in qualche modo meno attrattivi: ovviamente le retribuzioni, non al passo con la media europea, poi la sicurezza sui luoghi di lavoro. La categoria degli operatori sanitari è quella che ha pagato, e continua a farlo, il prezzo maggiore al contagio da Covid. Di aggressioni, fisiche e verbali, ai danni di chi sta svolgendo il lavoro in prima linea ne sono piene le pagine di cronaca. Bisogna rimettere la barca dell’assistenza nella giusta direzione altrimenti il rischio che si arrivi a un punto di non ritorno è sempre più vicino” conclude Giuliano.

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Contratto sanità pubblica, Giuliano (Ugl): “Ora servono fatti concreti”

Contratto sanità pubblica, Giuliano (Ugl): “Ora servono fatti concreti”. Ancora una volta sembra che per gli operatori sanitari alle parole non debbano seguire fatti concreti. “Si sta discutendo il rinnovo del contratto della sanità pubblica – dichiara il Segretario Nazionale della Ugl Salute Gianluca Giuliano – e lo scenario che si prospetta è quello che da tempo si ripete: tanti encomi, medaglie appuntate sul petto di lavoratori chiamati a più riprese eroi, però poi quando arriva il momento di esprimere con i fatti la gratitudine, attraverso adeguamenti economici dovuti, ecco che tutto torna in discussione. C’è certamente modo, e mi rivolgo alle istituzioni, di superare quei cavilli interpretativi che frenano la valorizzazione dei lavoratori delle professioni sanitarie. Il Governo deve intervenire per adeguare le loro retribuzioni che, ad oggi, restano tra le più basse rispetto ai colleghi delle altre nazioni europee. Si tratterebbe di un atto dovuto, di grande giustizia sociale”.  

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