giulio gallera

Scintille fra Gelmini e i futuristi azzurri

L’evento “Il Futuro per Forza” non è passato inosservato. Soprattutto all’interno di Forza Italia dove, alcuni hanno apprezzato l’iniziativa, altri l’hanno guardata con indifferenza e altri ancora l’hanno presa decisamente male. Fra questi ultimi va sicuramente annoverata Mariastella Gelmini che, non si sa se male informata o semplicemente innervosita dal successo di quelli che considera suoi competitor, ha preso carta penna e calamaio e ha emesso un comunicato dai toni decisamente bellicosi. “Basta atti di prepotenza sui coordinatori regionali e in particolare su quello della Lombardia” ha esordito l’ex coordinatrice lombarda, per poi aggiungere, “Non è con questo bullismo politico che i numeri della Lombardia passano a Toti”. L’Onorevole azzurra dopo un breve accenno alle regole,  “Stiamo aspettando tutti di definire le regole che ci porteranno al congresso e alle primarie. Nel frattempo Il governatore Ligure si occupi della sua regione e prenda atto che esiste una maggioranza nel partito che sostiene Salini e che si riconosce in Berlusconi” è tornata ad attaccare i presenti “A villa Torretta c’era chi oggi si lamenta dimenticandosi di come è arrivato in parlamento. La stragrande maggioranza degli amministratori di FI era altrove e Toti lo sa. Li lasci lavorare come sanno fare e come fanno già. Forza Italia merita rispetto. In ogni grado e in ogni dove. – concludendo – È ora che Toti se lo metta in testa“. Come era prevedibile, gli organizzatori (Alessandro Fermi, Giulio Gallera, Mauro Piazza, Alan Rizzi e Federico Romani) le hanno risposto a breve giro di posta esordendo con una precisa accusa: “L’on. Gelmini offende le centinaia di militanti e amministratori locali che ieri, un sabato di fine giugno, hanno sfidato il caldo torrido per partecipare ad un evento di rilancio del partito“. “Ieri abbiamo assistito al trionfo della democrazia – hanno poi aggiunto – con 35 amministratori locali, provenienti da comuni di tutte le dimensioni, che dal palco hanno manifestato l’ impegno e il desiderio di fare tornare il nostro partito agli antichi fasti con proposte, idee, progetti e, soprattutto, mettendoci la faccia come sempre. Una manifestazione positiva e costruttiva durante la quale nessuno, ne gli organizzatori e nemmeno Giovanni Toti, – hanno chiarito – ha tuonato contro il coordinatore regionale Salini, peraltro invitato, e tantomeno lo hanno citato. Ci chiediamo dove sia il bullismo politico“. “Per quanto riguarda “la maggioranza degli amministratori di forza Italia non presenti”, staremo a vedere come si esprimeranno – hanno proseguito lanciando un guanto di sfida – se, come noi auspichiamo, saranno celebrate le primarie, tanto attese e altrettanto necessarie. Non comprendiamo i motivi di cotanta sicumera da parte dell’on. Gelmini “. “L’atteggiamento di attaccare chi invoca trasparenza e democrazia nel partito – conclude la nota degli organizzatori – è quanto di più anti democratico possa esistere. Il coordinatore Giovanni Toti, con la sua presenza, ieri ha mostrato un grande rispetto nei confronti delle anime di Forza Italia che chiedono un sano rinnovamento. Qualcun altro, invece, ha preferito non esserci e rilasciare dichiarazioni incomprensibili, forse dettate dal caldo eccessivo o da informazioni fuorvianti che qualche detrattore le avrà riportato“. Intanto sabato prossimo ripartirà la sfida all’apparato lanciata da Giovanni Toti e dai futuristi lombardi. Il secondo atto della rivoluzione interna a Foza Italia andrà in scena alle 14:30 del 5 luglio al Teatro Brancaccio di Roma, dove si terrà la manifestazione “L’Italia in Crescita” Organizzata da Giovanni Toti.  

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Il Futuro per Forza, una marea azzurra che non vuole rimanere ancorata nel passato

Si è svolta ieri la manifestazione “Il Futuro per Forza”, definita dagli organizzatori: “un’occasione di confronto e dibattito organizzato per chi ritiene che la semplice sopravvivenza di Forza Italia non sia più tollerabile“. I temi centrali affrontati sono state le richieste di coinvolgere militanti ed eletti nella scelta delle linee programmatiche e strategiche del partito, nella sua organizzazione interna e di selezionare la classe dirigente, a livello locale, regionale e nazionale, attraverso formule democratiche ampiamente partecipative quali ad esempio le primarie. Vista la notevole affluenza di militanti, eletti e semplici simpatizzanti di Forza Italia si è trattato sicuramente di un successo. Secondo alcuni all’evento erano presenti più di 800 persone, una valutazione probabilmente ottimistica che però non si discosta molto dalla realtà. Infatti, una volta occupati tutti i posti a sedere della sala congressi di Villa Torretta ne è stata allestita una seconda da dove era possibile seguire gli interventi su un mega schermo. Nonostante questo in entrambe le sale in molti sono rimasti in piedi per tutta la durata della manifestazione. Gli oratori hanno iniziato ad alternarsi sul palco dalle dieci del mattino fino a ben oltre le 13:30 senza che il numero degli spettatori si riducesse di molto. Sono stati più di trenta gli amministratori locali che hanno preso la parola prima che toccasse agli organizzatori e all’attesissimo Giovanni Toti. Una scaletta fortemente voluta da Giulio Gallera che ha poi spiegato: “non possiamo chiedere la partecipazione e poi non dare la parola a tutti” e “dobbiamo imparare ad ascoltarci fra di noi“. Se si dovesse valutare la salute del partito azzurro da quello che che si è visto e sentito sul palco non ci si potrebbe certo immaginare si trovi al di sotto del 10%. Sul podio sono succeduti amministratori dai 23 ai 90 anni di paesi e città di ogni dimensione, competenti, appassionati e provenienti dalle più disparate esperienze professionali. Una rappresentanza trasversale della società italiana che dovrebbe garantire il successo di Forza Italia. Quasi tutti, fatto salvo il portare ognuno qualche esperienza personale, si sono mantenuti entro i confini dei temi proposti, dicendosi concordi sulla necessità di rinnovare lo statuto in funzione di una svolta democratica che porti all’elezione dei quadri dirigenti. Qualche differenza di vedute si è manifestata fra i Berlusconiani duri e puri, che non considerano possibile rinunciare alla guida del Presidente e quelli più tiepidi nei suoi confronti, disposti anche a pensare ad un partito guidato da altri. Entrambe le “fazioni” comunque convinte che il disastro attuale non sia responsabilità del Presidente, bensì dei componenti il “cerchio magico” che gli da una rappresentazione artefatta della realtà per difendere le proprie rendite di posizione. Penultimo oratore un entusiata Giulio Gallera  che, in sette minuti di appassionato discorso, ha fra le altre cose  dichiarato: “Questa e’ una giornata memorabile. Forza Italia può avere, oltre che un prestigioso passato, un radioso futuro se riparte dai propri valori identitari, con regole trasparenti e condivise. Noi lotteremo fino alla fine per questo” e ancora “Oggi, centinaia di persone e i 35 amministratori locali intervenuti sul palco in rappresentanza dei territori, hanno chiesto in modo inequivocabile di non bloccare il cambiamento“. Infine Giovanni Toti, che dopo avere riassunto la situazione politica italiana ha lanciato un monito “Se in questo partito siamo disponibili a far rientrare tutti come eravamo capaci una volta, a mettere i gazebo nelle piazze e far venire i cittadini a chiedere di dare un giudizio su di noi, io credo che si possa ripartire. Chi vince vince e lealmente lo sosterremo tutti. Chi pensa che questo non sia possibile, lo dica subito perchè io penso che le strade si separeranno“. Aggiungendo “Stare a vedere per codardia, per insipienza e incapacità di leggere la realtà e ripetere una storia che è finita è passata e gli elettori hanno bocciato, io non ci sto” e ancora concludendo “Non sto alla finestra a vedere Forza Italia che muore: sono disponibile a qualsiasi cosa tranne che a dei compromessi che portano alla morte del paziente. Sono disponibile a discutere di tutto tranne che la parola debba tornare a voi e non ai dirigenti che stanno chiusi in una sala, che sia a Roma o che sia a Milano“. Il prossimo appuntamento con il tentativo di ridare vita a Forza Italia è per sabato prossimo a Roma. Vedremo se la mare azzurra che non vuole rimanere ancorata nel passato continuerà a montare, o se si infrangerà contro le barriere posate di chi vuole mantenere lo status quo.  

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Forza Italia, i mal di pancia escono su Facebook

Forza Italia, i mal di pancia escono su Facebook. Questa volta a far parlare di sé è Alessandro De Chirico, consigliere comunale, che pubblica un post durissimo contro Gianluca Comazzi, capogruppo degli azzurri in Consiglio regionale: “Il collega Comazzi non ha fatto un solo emendamento alla delibera sull’aumento del biglietto dell’ATM. E ha pure la faccia di bronzo di prendersi meriti non di certo suoi. Davvero un personaggio squallido!”. Comazzi qualche ora prima aveva postato la foto copertina di quest’articolo con il seguente testo: “ANIMALI GRATIS SU METRO, BUS, TRAM. Manca poco amici per l’approvazione della nostra proposta in Consiglio Comunale a Milano per far viaggiare gratis sull’intera rete e senza limiti di orario i nostri animali sui mezzi pubblici. Una grande battaglia di civiltà che da tanto tempo portiamo avanti. Un impegno che mi ero preso in campagna elettorale e che tra qualche giorno sarà approvato”. Lo strappo non è passato inosservato. Giulio Gallera, assessore regionale al Welfare e uno dei pochi pezzi pesanti rimasti a Forza Italia, ha subito commentato: “Il confronto politico e la dialettica, soprattutto all’interno dello stesso partito, non può ne’ deve mai degenerare in insulti o trascendere sul piano personale PRENDO NETTAMENTE LE DISTANZE DA QUESTO POST E CENSURO IL COMPORTAMENTO DI ALESSANDRO”. Ed è solo uno dei primi commenti che si scatenano sulla pagina di De Chirico. Federico Benassati, Giampaolo Giorgio Berni Ferretti e tanti altri forzisti si impegnano in un confronto in cui si mischiano anche semplici militanti. Chi è a favore del post del consigliere e chi è contro come Gallera. Quello che è certo è che in Forza Italia le cose non stanno andando bene, la tensione per il risultato elettorale si sente ancora. Le ultime dichiarazioni sulla possibilità di fondersi con la Lega non hanno migliorato le cose. Già una parte di forzisti pare aver conservato la vecchia simpatia tra Lega e Forza Italia forse proprio in visione di un trasferimento nelle fila di Salvini. In fondo proprio Milano potrebbe essere un test visto che un sogno di Matteo Salvini è sempre stato fare il sindaco di Milano. E i voti di molti forzisti potrebbero essere utili. Altri invece piuttosto preferiscono trasferirsi nel Pd rivendicando la stessa vecchia radice socialista e moderata.  Come finirà intanto la disfida di De Chirico? Seguite la discussione cliccando QUI.

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