Scala: riorganizzazione, green e hi-tech
Adesso “è il momento perfetto per guardare avanti”: è partito da questo Dominique Meyer, sovrintendente della Scala, durante un incontro online organizzato da Slc Cgil sul progetto della ‘Cittadella del teatro alla Scala’ per delineare il suo triplo progetto per la riorganizzazione. Un “programma tecnologico che verrà fatto” con un adeguamento che permetta lo streaming degli spettacoli grazie a un sistema di telecamere fisse e quindi l’aumento del pubblico a livello globale (già ora sono circa centomila gli spettacoli trasmessi online, ben più dei duemila circa che può ospitare la sala del Piermarini). Un “programma ecologico” che parte dal risparmio del consumo della carta – che ora è di 10 tonnellate l’anno – della corrente, dei rifiuti. E poi, ulteriore sfida c’è “l’integrazione sociale”. “Bisognerà pensare cosa farebbe Paolo Grassi oggi per affermare l’idea sociale della Scala con i mezzi nuovi”. In questo rientra anche il progetto della Cittadella della Scala – partito prima dell’arrivo a Milano di Meyer -, che dovrebbe sorgere nell’area dismessa della Innocenti nel quartiere di Rubattino: progetto per riunire i depositi, i laboratori che ora si trovano all’Ansaldo, l’Accademia, servizi, sale prove con spazio anche per il pubblico. Anzi una sala prove grande come il palco che permetta agli artisti di prepararsi con le scenografie. Una struttura che permetterebbe di risparmiare gli affitti ed avere spazi più adatti. “Non serve aspettare – ha esortato -. Se si può, bisogna iniziare prima possibile. Ogni giorno perso, sono soldi che partono”. ANSA
Scala: riorganizzazione, green e hi-tech Leggi tutto »